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CASA NUOVA, VITA NUOVA

a cura di Sandra Zagatti
 

Il segno dello Scorpione è simbolicamente associato alle trasformazioni profonde, ai distacchi dolorosi ma rigeneranti, a tutte le “morti” che producono una rinascita. Anche cambiare casa può essere un’esperienza del genere, ed è comunque di solito molto impegnativa sul piano psichico ed emozionale, oltre che naturalmente su quello fisico. La casa è la nostra seconda pelle, e quindi separarcene equivale sempre ad una sorta di metamorfosi, che sancisce la fine di un periodo ma mette in moto un’energia di apertura e fiducia nel futuro.

 

Il Feng Shui dedica molta attenzione alla scelta di una nuova abitazione, con particolare riferimento al territorio geografico e urbano in cui è inserita, e in seguito alla sua costruzione e all’arredo più adatto e salutare. Non sempre, però, è possibile permettersi una casa davvero nuova, edificata dove e come vogliamo, ed è assai più frequente dover accettarne una più datata e comunque relativamente modificabile, soprattutto se andiamo in affitto.

Per sentirla più nostra, per armonizzarla con la nostra personalità e ripulirla da energie estranee o addirittura negative, il Feng Shui suggerisce il “trasloco consapevole”, con tecniche, rituali o accorgimenti diversi e spesso semplici, che diventano tuttavia importanti nella misura in cui siamo ne coscienti e partecipi.

 

La prima cosa da fare, in vista del trasloco vero e proprio, è una profonda pulizia degli spazi in cui andremo ad abitare. Nel caso siano presenti vecchi arredi lasciati dagli inquilini precedenti, è bene eliminarli, a meno che non si tratti di persone conosciute e amiche; stessa cosa bisognerebbe fare con eventuali tendaggi o carte da parati. Dovremmo insomma intervenire su un ambiente il più possibile sgombro di residui materiali del passato, che potrebbero rilasciare la memoria vibrazionale di esperienze disarmoniche e che comunque non ci appartengono.

 

Per questa pulizia, le stagioni migliori sono la primavera e la prima estate, quando il Ch’i è in piena fase ascendente. Analogamente, il momento migliore per iniziare è la mattina. Evitiamo giornate piovose, perché l’umidità tende a far ristagnare le energie: una giornata di sole, asciutta e ventilata, sarebbe ideale per favorire una rigenerazione dell’ambiente ed anche dell’umore. E’ anche importante che ci prepariamo in qualche modo (con una meditazione, una tecnica di rilassamento, un esercizio yoga o qualsiasi rituale anche breve che ci rinforzi e protegga), perché l’energia di ristagno è come la polvere, e non dobbiamo respirarla quando puliamo.

 

Dopo questa preparazione, apriamo porte e finestre in modo che l’aria spazzi via le energie negative e lasci circolare il nuovo Ch’i. Se è troppo freddo, sarà sufficiente aprire solo le finestre delle singole stanze man mano che le puliamo, ma è comunque importante che l’aria arrivi anche nei corridoi, nei ripostigli e negli angoli più angusti. Così come è importante che non trascuriamo gli anfratti meno visibili: dietro le porte, sopra i lampadari, nei cassonetti, nelle nicchie e ovunque si formano ragnatele o si accumula lo sporco; in queste zone soprattutto sarà utile posizionare ciotole contenenti sale grosso, potente assorbente e riequilibrante, avendo cura di buttarlo ed eventualmente sostituirlo il giorno dopo. Ovviamente, per lavare pavimenti o vetri, sarebbe meglio utilizzare detersivi ecologici o limitarsi ad acqua calda ed alcool oppure aceto per i sanitari o le piastrelle. Possiamo accompagnare queste operazioni con un sottofondo di musica, lavorando più serenamente ma senza stancarci troppo: una pausa ogni tanto farà bene al corpo e alla mente, se ci permetterà di rinnovare il nostro intento.

 

Quando queste pulizie generali saranno concluse (e non è detto che sia sufficiente una giornata), possiamo procedere alla fase di purificazione vera e propria; naturalmente dopo che avremo fatto una bella doccia e indossato abiti puliti, magari con qualche tocco di verde che richiami l’energia dell’Est e della rinascita. Possiamo scegliere tra diverse possibilità. Ad esempio, possiamo accendere una candela in ogni stanza, del colore corrispondente al suo orientamento: blu per il Nord, rossa per il Sud, verde per l’Est, bianca o grigia per l’Ovest, gialla al centro della casa. Oppure, possiamo girare per tutte le stanze con un bastoncino di incenso, avendo cura di diffonderne l’aroma in ogni angolo; in alternativa andrà bene anche un contenitore a spruzzo di acqua distillata in cui avremo versato alcune gocce di olio essenziale, da nebulizzare nell’ambiente (ginepro o limone sono purificatori, lavanda o mandarino armonizzanti e rallegranti, mirra o geranio protettivi). Alcuni maestri Feng Shui suggeriscono di usare campanellini metallici per mettere in risonanza le energie. Durante queste procedure, cerchiamo di entrare in contatto con il “genius loci”, l’anima della casa: di salutarla e fare amicizia, toccandone i muri, respirandone l’aria ripulita e profumata di nuovo, e confidandole le nostre speranze e i nostri desideri. E il giorno del trasloco, prima di andarcene definitivamente dalla vecchia casa, dedichiamole un pensiero di gratitudine e portiamone con noi solo i bei ricordi.

 

Consiglio del mese

Per stimolare o ripristinare il Ch’i della nostra casa, non solo dopo un trasloco ma anche dopo un periodo difficile o un evento doloroso, il Feng Shui suggerisce un modo semplice ed elegante per chiamare a raccolta tutti i cinque Elementi. In un recipiente di Metallo contenente Acqua (anche qui possiamo aggiungere gli oli essenziali preferiti) appoggiamo qualche fiore o foglia (Legno), una candela galleggiante (Fuoco) e qualche pallina di argilla espansa (Terra). Possiamo collocarlo sulla scrivania, come centrotavola, su un ripiano all’ingresso o dove riteniamo, ricordando di rinnovarne gli “elementi” quando necessario, per mantenerne l’energia vitale.




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