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C’ERA UNA VOLTA IL VOTO A FAVORE …

a cura di Sandra Zagatti
 
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In questi tempi pre-elettorali i media ci bombardano con titoli dal tenore simile: “Duello Prodi-Berlusconi”, “Romano contro Silvio” e via di questo passo. Cosa non certo eccezionale da un punto di vista politico, ma fortunatamente più interessante dal punto di vista astrologico. Questi due personaggi hanno infatti almeno una cosa in comune: sono entrambi palesemente detestati dagli elettori dell’altra “parte”, nonché accusati (e reciprocamente accusanti) di varie nefandezze, incompetenze, menzogne. Ciò mette il dito su un andazzo non solo italiano ma ultimamente sempre più diffuso nel Bel Paese: quello di una politica un po’ paranoide che poggia in buona parte su un elettorato “di protesta” o su campagne “contro” gli avversari più che “a favore” dei propri programmi. Anche perché i programmi, o meglio le finalità degli stessi, mica sono poi tanto diversi: rilancio dell’economia, riduzione della criminalità, sanità sana, giustizia giusta e blablabla... Opportunamente, ovvio. Ma invece di dire “io ho fatto o farò meglio”, si dice “lui ha fatto o farà peggio”. E perché? Perché sì o perché no. Il che significa che molto più di una volta, oggi si vota non per il valore del partito, appunto dei suoi programmi o degli ideali che rappresenta, ma per le persone che ci piacciono di più, in cui maggiormente ci identifichiamo o di cui maggiormente ci fidiamo.
Fidarsi… Termine difficile da pronunciare in un momento che vede Giove in Bilancia opporsi al Sole ed anche a Venere, governatrice del segno, proprio il giorno delle Elezioni. “Affidarsi” sembra più appropriato, ma ancor più delicato, vista la congiunzione di Marte a Nettuno in Acquario. Un Marte sempre in vena di “duelli” ma particolarmente spersonalizzato; e idealistico: se molto idealistico anche irrazionale, se troppo persino un po’ delirante. Certo, è lo stesso Marte del cielo del Medio Oriente, così come dell’America, della Russia o della Cina. Perché agli occhi del cielo siamo tutti uguali; anche nell’integralismo. Il nostro è un po’ fatto in casa, e spesso (non sempre, purtroppo) fatto anche solo di chiacchiere… ma quante chiacchiere vane, quanto parlarsi addosso, quante gaffe ed anche polemiche con Mercurio retrogrado in Ariete, pure lui opposto a Giove!
Contesto difficile per l’elettore moderno, ormai rassegnato a votare “turandosi il naso”; ed ancor più per l’elettore antico, che invece non si rassegna a rinunciare all’onore ed alla responsabilità di essere chiamato ad esprimere il proprio parere: quello che a scuola (la scuola di una volta, s’intende), l’insegnante di “educazione civica” definiva solennemente diritto-dovere elettorale…

Quasi per par condicio, nemmeno i “duellanti” sembrano passarsela meglio. Per quanto riguarda Berlusconi, i transiti sul suo cielo sono tanti ma non tutti incisivi: Marte trigono a Mercurio dona grinta al suo eloquio e determinazione ai suoi pensieri; Giove sestile a Giove natale, come Saturno trigono a Saturno e Urano sestile ad Urano, sono tappe di un ciclo più ampio, anche se di conferma; l’unico transito davvero significativo e promettente è la congiunzione di Urano alla Luna, per quanto si tratti di una Luna assai lesa. Venendo a Prodi, troviamo Marte in sestile a Giove, che lo fa sentire “paladino della giustizia”; Giove di buon augurio con il sestile a Sole e Mercurio; e tra altre cose Saturno in avvicinamento all’opposizione a Marte, nonché Plutone in allontanamento al trigono al Sole.
Insomma, zero a zero e palla al centro… oops! Volevo dire che, almeno ad occhio, senza la possibilità di erigere Rivoluzioni Solari sicure e solo alla luce dei principali transiti, non si riscontrano evidenti differenze che facciano orientare l’ago della bilancia decisamente da un parte. Soprattutto considerando che, se l’ago della Bilancia è Giove, è anche un Giove trigono a Nettuno – custode dei sogni e delle illusioni – e in fondo anche i sondaggi oscillano di poco sopra o sotto la metà. E’ pur vero che per cantare vittoria è sufficiente il poco sopra… ma non vorrei che ci ritrovassimo ancora una volta di fronte a quei risultati in cui chi è eletto ha “solo” risicato la maggioranza e chi non è eletto ha “quasi” la maggioranza con sé all’opposizione: dunque tutti hanno vinto, tutti hanno perso, e restano tutti contro tutti a rappresentare il Marte peggiore.
Altri tempi quelli in cui si era tutti a favore, almeno di qualcuno o di qualcosa ma davvero, e si accettava il verdetto della maggioranza rendendosi collaborativi o solo-costruttivamente-critici; adesso non ricordo bene a quando risalgono (sarà l’effetto Nettuno?)… ma certo sarebbe il caso di riproporli.




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