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CON IL FENG SHUI ... SI VOLA!

a cura di Sandra Zagatti
 

Questo è il mese dell’anno in cui si viaggia di più, assieme ad agosto; anzi, sembra che l’abitudine a concedersi un weekend sulle nevi o una vacanza nei paesi caldi resista alla pecunia di disponibilità e sia più radicata che durante i mesi estivi. D’altra parte il Sole transita in Sagittario, segno del lontano, dell’estero, della conoscenza e dell’avventura che ogni soggiorno “altrove” permette.

 

Ovvio che non soltanto i nativi del Sagittario amano viaggiare, ma non tutti i viaggiatori tollerano allo stesso modo i disagi e la fatica degli spostamenti lunghi. Ancor più oggigiorno, in cui spostarsi in aereo è diventato senz’altro meno caro ma anche meno comodo, per via dei controlli e dei divieti imposti dalle norme di sicurezza. Chi era abituato a portare nel bagaglio a mano mille utensili o passatempi che “potrebbero servire”, adesso deve adattarsi a scegliere poche cose strettamente necessarie, rigorosamente permesse e comunque ben visibili, rinunciando alla rassicurazione di preziosi compagni dei viaggi intercontinentali. E’ vero che le compagnie aeree provvedono a fornire comfort alternativi di ogni genere, ma non è necessario scomodare il Feng Shui per capire che l’energia di un oggetto estraneo, anonimo e freddamente sigillato non è sempre in sintonia con la nostra energia personale e non ha lo stesso potere calmante sul piano emotivo. Tuttavia il Feng Shui può suggerire alcuni accorgimenti per limitare lo stress da viaggio senza dover rinunciare a una bella vacanza.

 

Le persone che amano l’aereo non sono, in fondo, tante come possiamo credere: di solito sono le persone più intraprendenti, libere, desiderose di emozioni ma sufficientemente pragmatiche per non sentirsi destabilizzati da un desiderio-timore simbolicamente così forte come quello del Volo… Le altre persone – le più – sopporteranno più o meno facilmente il senso di sradicamento e l’idea di essere sospesi tra le nuvole: ecco perché può essere utile indossare abiti del colore dell’elemento Terra (pastelli, nocciola, marrone), pantofole da viaggio con suola di sughero, oppure portare in tasca due cristalli da tenere in mano per mantenersi in contatto con la solidità (agata muschiata, malachite, occhio di tigre, opale).

 

Se osservare il panorama dall’alto risulta piacevole, allora andrà bene il posto vicino all’oblò, ma in tanti casi sarà preferibile quello vicino al corridoio, che assicura maggiore libertà di movimento e ci mostra soltanto persone e oggetti “stabili”. Evitare per quanto possibile le posizioni troppo esposte o isolate, e preferire quelle con maggiore spazio libero sopra la testa (è solo quello sotto i piedi a dare problemi!) e lontane da strumentazioni, impianti o accessori di servizio. Per distrarsi nei momenti di maggiore ansia, chiacchierare, leggere o ascoltare musica sarà equivalente e dipenderà dai gusti personali o dai momenti, ma chi conosce qualche tecnica di meditazione o di training autogeno può utilizzare i tappi alle orecchie, chiudere gli occhi e immaginarsi a casa propria o su un campo di terra “ferma”, oppure semplicemente visualizzare dei colori che rilassino ma sostengano l’umore (ocra, verde, arancio).

 

Una volta arrivati a destinazione dopo un viaggio lungo, per superare l’eventuale disagio del jet-lag esistono alternative omeopatiche o erboristiche agli ormoni chimici, ma possiamo favorire il riequilibrio del ritmo sonno-veglia anche con rimedi Feng Shui, ad esempio seguendo il corso del sole con i simboli corrispondenti alle sue diverse fasi: al mattino, anche se abbiamo sonno, possiamo esporci verso est o stare il più possibile a contatto con l’energia ascendente del Legno (piante, elementi verticali, oggetti o tessuti verdi); amplificare l’energia Yang del mezzogiorno modificando la posizione verso sud se siamo seduti o esponendoci al sole se siamo all’aperto, oppure mettendo al collo o al polso un fazzoletto rosso; e, a sera, prepararci a dormire con l’aiuto dell’energia Yin, e quindi passeggiare vicino ad un corso d’acqua, indossare abiti più scuri (blu o nero) e sdraiandoci poi con la testa verso nord.

 

Consiglio del mese

Per i novellini dell’aereo, i più timorosi o semplicemente i più legati alle proprie abitudini ordinarie, è consigliabile portare con sé in viaggio un… pezzettino di casa: è sufficiente la fotografia di una persona cara, il libro preferito e consumato che è sempre sul comodino, il pupazzetto portachiavi (senza chiavi) o cose del genere. Può sembrare una banalità, ma il Ch’i di cui sono intrisi i nostri oggetti personali è come un’eco energetica familiare, che può creare uno scudo protettivo molto potente.




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