ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Astrologia e fiori di Bach

FIORI DI BACH : RED CHESTNUT L’INDIPENDENZA EMOTIVA

a cura di Corrado Nieli
 

“Per chi non si sa impedire di essere in ansia per gli altri. Spesso queste persone hanno smesso di preoccuparsi per loro stesse, ma stanno ugualmente molto male perché temono che possa succedere qualcosa di brutto alle persone amate”. - Edward Bach

Il castagno rosso (Aesculus carnea) è un albero che, seppur in grado di raggiungere i trenta metri di altezza, è più delicato e meno robusto dell’ippocastano bianco, del quale è parente stretto. A causa del fitto fogliame, proietta un’ombra scura ed ampia. Questo albero è un incrocio tra due tipi di ippocastano, uno dei quali è il castagno bianco di cui abbiamo già trattato. È quindi un ibrido, nato solo all’inizio del 1800, ma che ha curiosamente resistito fino ad oggi, guadagnandosi il titolo di specie. L’albero produce dei bellissimi fiori color rosa-rosso, da cui il nome scientifico della specie, carnea, che fioriscono nei mesi di aprile-maggio. In tempi di grave carestia i suoi frutti, castagne non del tutto commestibili, erano comunque un nutrimento, che possiamo correlare perciò alla preoccupazione per la sopravvivenza dei propri familiari.

Bach descrive lo Stato Red Chestnut affermando che il rimedio è adatto a quanti hanno difficoltà a non provare ansia per gli altri. La Weeks, sua biografa, ricorda un episodio nel quale Bach si ferì tagliando della legna. Poiché a quel tempo Bach possedeva una tale sensibilità da avvertire qualsiasi emozione nelle persone che lo circondavano, si accorse della preoccupazione altrui, e di quanto l’ansia degli altri non facesse che peggiorare le sue condizioni. Fu così, o almeno così si narra, che Bach scoprì nel rimedio successivo, lo stato emozionale legato alla paura per la sicurezza altrui. Pare che solo un paio di giorni dopo quest’episodio, trovò il fiore legato a questo stato d’animo.

La natura del rimedio, e l’episodio sopra riferito, ci mettono di fronte ad una verità: ovvero che poco o tanto, nel bene e nel male, siamo tutti soggetti all’influenza dei pensieri altrui. Red Chestnut, come White Chestnut, hanno a che fare con modelli di pensiero ricorrenti ed un po’ ossessivi. Le piante sono infatti molto simili nella struttura, ma Red Chestnut è certamente meno robusto, più vulnerabile, “più emotivo”, più femminile se vogliamo. Trovo che il colore dei fiori abbia un immediato impatto emotivo su chi li osserva, sono fiori molto colorati e con notevoli variazioni. Per molti versi questo rimedio sembra simile a Chicory, ma quest’ultimo ha dei fiori azzurri, il che fa pensare più ad una direzione verso l’interno che non verso l’esterno, più auto-centrata, al contrario di Red Chestnut con i suoi fiori rossi che spingono all’esterno, alla preoccupazione attiva, estroversa, e non manipolatoria come nel caso di Chicory.

È importante capire l’origine di questo stato emozionale. Bach mette in evidenza il fatto che la preoccupazione è rivolta soprattutto alle persone care, a coloro che amiamo, è quasi come se avessimo la sensazione, o meglio la “certezza”, che in passato fosse davvero accaduto qualcosa di terribile a chi amiamo. A mio parere, Red Chestnut, è la risposta automatica ad un evento traumatico, nel quale un legame affettivo molto importante per il soggetto è stato bruscamente troncato, o vi è stata questa concreta minaccia. La paura dello Stato Red Chestnut è generata dal ricordo, sempre vivo, del dolore di una perdita imprevista, inaspettata, non voluta.

Un aspetto molto importante che questo rimedio mette in luce, è relativo alla cosiddetta legge di risonanza. Questa legge esoterica ci insegna che ognuno di noi può venire in contatto esclusivamente con ciò che “vibra come noi”, o quantomeno, come una parte di noi. È facile allora comprendere come nello stato Red Chestnut chi vibra in sintonia con pensieri che riguardano incidenti, ricordi di sventure passate, ed altri eventi negativi, non fa che proiettare tali immagini, tali vibrazioni, tali intenzioni sul mondo esterno, ed in particolare su un figlio, su un marito, sulla persona amata. Comprendiamo perciò il motivo per il quale così spesso le nostre e le altrui paure si materializzano...

Red Chestnut è particolarmente indicato quando esistono rapporti di dipendenza molto stretta, nonché nei momenti di passaggio ad una nuova fase; quando è necessario tagliare il cordone ombelicale emotivo che lega due persone. In questo stato è molto marcata la simbiosi, e di conseguenza viene posto un potente freno allo sviluppo dell’individualità. È, infatti, un fiore piuttosto importante anche nelle rotture affettive, nei lutti, poiché aiuta a tagliare quei legami energetici difficili da vedere, anche per l’individuo stesso. Tutti noi abbiamo esperienza di quanto sia difficile distaccarci completamente da una persona, soprattutto se la rottura è stata improvvisa (come nel caso di un lutto), o di un divorzio non consensuale o ancora di una rottura sentimentale. Red Chestnut aiuta ad interrompere la proiezione dei pensieri verso una persona, e quindi a sciogliere il legame emotivo ed energetico che ci lega ad essa. È interessante notare che Bach consigliava l’assunzione del rimedio, non solo a chi ne avesse personalmente bisogno, ma anche a chi gli era vicino! Questo non fa che rafforzare l’idea della simbiosi che si crea quando si vive questo stato.

È altresì interessante notare come Red Chestnut sia l’ultimo dei fiori scoperti da Bach prima del cosiddetto “coronamento” finale, ovvero della scoperta degli ultimi rimedi, che come anticipato nell’articolo su Holly, sono qualcosa di molto spiritualizzato. Anche Bach si trovò a quel tempo in un momento di passaggio. È come se, entrando nella fase finale, meno terrena, Bach dovesse cominciare a separarsi dal suo percorso, da tutto ciò che era stata la sua vita, la sua passione, ed ogni suo pensiero negli ultimi anni. In effetti, appena finita la sua ricerca, egli morì.

Dal punto di vista astrologico, a parte i soliti aspetti plutoniani e nettuniani che possono coinvolgere la Luna e Venere, questo rimedio mi fa pensare a un tema natale fortemente orientato a destra, ed in particolare con pianeti in settima ed ottava casa.

Il soggetto non riesce a sentire le proprie emozioni se non attraverso un’altra persona. Proietta le proprie paure, ma anche la potenzialità del proprio benessere emotivo su un altro essere umano, conferendo a questi il potere di influenzare in maniera determinante il proprio senso di benessere e la propria vita emotiva. A queste persone risulta estremamente difficile distinguere la propria individualità da quella della persona amata; la fusione con l’altra persona rischia di diventare sempre più stretta, allontanandola da se stessa e dal proprio Sé. Ciò che i tipi Red Chestnut negativo non comprendono, è che ciascuno è responsabile del proprio progetto di vita, della propria missione, e che la simbiosi con un altro essere, implica una violazione dell’individualità, del cammino dell’uomo, e della legge divina. È perciò estremamente importante che queste persone, anche grazie all’assunzione del rimedio, sviluppino capacità di differenziazione, di autonomia e di indipendenza emotiva.

Il rimedio aiuta ad entrare in contatto con il proprio dolore, la propria incapacità a sopportare il distacco, trasformando questa paura in forza, favorendo l’accettazione della sofferenza quando questa si presenta, ma smettendo di generarla continuamente.

In situazioni di emergenza si riesce allora a mantenere il giusto distacco emotivo, si diventa una guida per gli altri, senza bisogno di fare pressioni, ma con l’esempio della forza, della propria fiducia, e della propria autonomia. Quando l’altro è lontano si proiettano pensieri positivi, creando una realtà migliore per se stessi e per la persona amata. Si sviluppa una sana capacità di differenziazione emotiva, consentendo alla persona Red Chestnut, ma anche all’oggetto delle sue proiezioni, di riprendere il viaggio verso la propria individuazione.

Il motto di queste persone dovrebbe essere: “Io sono io e Tu sei tu”!




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati