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AMY WINEHOUSE

a cura di Francesco Astore
 
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Non smette di essere fotografata, ripresa, osservata, onnipresente sui tabloid inglesi, sulle pagine internet, è lei la voce più nuova, promettente e originale, colei che ha affascinato Prince, lei l’astro nascente del Britpop, lei, bella e dannata, Amy Jade Winehouse.

Sulla cresta dell’onda ormai da vari anni, Amy nasce a Enfield il 14 settembre 1983 e il suo destino si lega insieme alla musica anche ad una vita di pericolosi eccessi, segnati da droghe, alcool, provocazioni di varia natura. 

Vergine, segno stagionalmente corrispondente alla conservazione del raccolto nel tempo, segno che psicologicamente conferisce un carattere statico e razionale, può non di rado, grazie a particolari combinazioni del Tema Natale, “squilibrarsi” e volersi misurare con il suo opposto dialettico segno dei Pesci (si trovano a 180° di distanza), condividendone la stravaganza, la sregolatezza ma anche la genialità e la feconda creatività. La dialettica agisce così sulle Vergini che si possono (più facilmente di quanto si creda) scoprire possedute del demone dell’arte, dell’ispirazione musicale e poetica, ma con le loro modalità analitiche e ossessive, con un insistente senso di disprezzo per le regole e il desiderio di superare i limiti della vita normale in cui spesso si sentono costretti.

Nel Tema della cantante inglese (anche senza il necessario contributo dato dall’ora di nascita) si vede chiarissimamente il conflitto tra aspirazioni e pulsioni molto distanti tra di loro, ma si evidenzia in modo esaltante la vibrazione lirica dell’anima musicale.

Il 1983 è un anno in cui i valori Sagittario brillano, eccezionalmente potentissimi nel Cielo, ma questi valori inevitabilmente si mal conciliano con le normative valenze virginee portando a intime lacerazioni.

Giove, pianeta in domicilio primario, si trova nella sua sede ideale, i primi gradi del segno: rappresenta l’espressività dell’Io che si può racchiudere nell’esibizione vocale (Giove corrisponde alla parola e al suono della voce): Amy è paragonata difatti a molte grandi voci, a Sarah Vaughan e Macy Gray. Il pianeta qui è anche sostenuto da una congiunzione ad Urano, pianeta che realizza efficacemente le inclinazioni di un Giove così bello, portandole molto presto a compimento, ad una precoce maturazione stilistica, ma diremmo meglio “sonora” (Amy all’età di dieci anni fonda un gruppo rap amatoriale chiamato Sweet ‘n’ Sour, as Sour!).

Nettuno, pianeta in domicilio secondario, si trova a sua volta nel luogo migliore per il Sagittario: i gradi finali del segno, occupati tra l’altro per tutto l’anno 1983. Sostenuto da un armonico doppio sestile di Plutone a fine Bilancia e di Saturno che oscilla tra i gradi finali di quest’ultima e gli iniziali dello Scorpione, rivela la necessaria grinta e la struttura mentale costitutiva dell’opera musicale della Winehouse.

Le simbologie del Nettuno nei gradi del Sagittario si riassumono e racchiudono in una sola parola: esplorazione. Esplorazione che nasce dall’irrequietudine, induce al viaggio, porta alla possibilità di varcare nuovi spazi, orizzonti conoscitivi sul piano geografico, intellettuale, artistico e fantastico: esplorazione che apre all’emozione della scoperta, dischiude le porte dell’immaginazione e permette di varcare le soglie dell’ignoto.

Una delle simbologie più vistose e riconosciute di Nettuno è quella di musica che sembra riunire mirabilmente molte delle manifestazioni appena osservate: quale dimensione se non quella musicale aiuta a estraniarsi dalla realtà contingente, permette il fuggire dalla norma, immaginare luoghi sconosciuti e viaggiare sulle ali della fantasia?

A soli venti anni Amy pubblica il suo primo album Frank con quasi tutte le canzoni scritte da lei, lavoro dalle molte influenze jazz, vede la luce nell’ottobre del 2003 con un esplosivo Urano (possibilità di realizzazione) a inizio Pesci e fine Aquario che tocca con un rutilante trigono per prima l’eversore Saturno Scorpione, poi Plutone Bilancia e, naturalmente, accarezzando con un magico sestile, il natale Nettuno Sagittario.

Giove è appena entrato nella Vergine a inaugurare con uno slancio fortunato la sua luminosa carriera: l’album svetterà per molto tempo nelle classifiche inglesi e sarà nominato ai Brit Awards ricevendo due dischi di platino.

Esattamente un anno dopo, Amy il 23 ottobre 2006 pubblica l’album Back to Black (ritorno al lutto): è un trionfo mondiale nel Regno Unito ed in America.

Astrologicamente i transiti sono di un’evidenza lampante: Saturno è sulla prestigiosa Venere natale in Leone (consacrazione di un successo artistico), Giove in Scorpione è sestile a Mercurio natale in Vergine (notorietà mediatica), Venere è perfettamente sul natale Plutone in Bilancia (riconferma del successo, della creatività artistica personale ottenuta con piglio carismatico tutto femminile).

Nell’album il pezzo di maggior successo è Rehab dove Amy traduce in gioco e quasi trasfigura la drammatica esperienza di contatto con la droga, il rapporto ambiguo di attrazione – repulsione con essa, affermando che non si vuole disintossicare malgrado le si chieda insistentemente di farlo…

“They tried to make me go to rehab, but I said no, no, no!” (Hanno tentato di mandarmi ad un clinica di recupero per tossicodipendenti, ma ho detto no, no, no!).

Rivelatore nel suo Tema dello squilibrio profondo tra parte attivo - comunicativa dell’Io e parte fantasiosa, è il quadrato tra la congiunzione Sole – Mercurio in Vergine e l’irrequieto Nettuno in Sagittario. Fermo restando che questo è solo un aspetto di un simile disordine e che in sé in un Tema Natale non basta a spiegare il complesso problema della droga; deve essere infatti confermato e ribadito da altre importanti informazioni accessorie (che coinvolgano soprattutto la Luna).

La canzone che da il titolo all’album esce il 30 aprile 2007 e ottiene un successo ancor più plateale dell’altro single tanto da portare la Winehouse alla vittoria degli Mtv Music Arwards di Monaco di Baviera 2007. 

Intanto la cantante dimagrisce a vista d’occhio (perde quattro taglie!) e non smette di far parlare i media delle sue stravaganze e della sua esibita tendenza alla autodistruzione. Come non notare, a questo proposito, il transito dell’anno appena trascorso (attivo ancora per tutto il 2008) di Nettuno in durissima opposizione alla sua natale Venere in Leone? E, dopo per altro aver opposto anche Marte, presente nel Tema sempre nell’eccessivo ed estremista segno del Fuoco estivo, il Leone, tanto parlante in questo contesto!

A complicare la storia i transiti ci dicono che la vita sentimentale della cantante non naviga certo in acque tranquille (lesione di Nettuno a Venere): nel presente di Amy esiste infatti un amore, ma è lo scombinato Blake Fielder – Civil, invischiato nel fango della tossicodipendenza ancor più di lei. A illuminarci su quanto la situazione reale sia devastante nel vissuto emozionale della ragazza interviene un verso della canzone in questo momento più ascoltata “Back to Black”:

“Abbiamo detto addio soltanto a parole/sono morta un centinaio di volte/tu torni da lei/e io torno a…./torno a noi…./tu ami sniffare e io amo fumare”.

Ce la farà la nostra Amy? Il compagno, molto irascibile, è in questo momento (fortunatamente) in carcere e probabilmente ciò rappresenta una benedizione per lei. Ad aiutarla c’è ora il suo produttore discografico Mark Ronson, con cui probabilmente sta intessendo una tenera relazione.

Saturno che è ormai stabilmente entrato nella Vergine aiuterà la cantante a ristabilirsi? Forse (e speriamo) sì. Ma solo nella seconda metà del 2008 (se ci arriva…), quando avrà attraversato ancora un’ultima volta l’impatto dell’opposizione Nettuno – Venere (probabile fine della tormentata relazione con Blake, ancora confronto con le droghe).

A quel punto si potrà vedere anche come avrà agito per tutta la primavera un generoso Giove in corroborante trigono al Sole. Ritorno dell’ottimismo? Sicuramente, tanta fama mediatica, tante parole spese per raccontare le sue vicende dalla stampa.

In bocca al lupo, Amy!




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