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DESIDERARE, ASSAPORARE, INGHIOTTIRE

a cura di Lidia Fassio
 

Il Toro è legato simbolicamente alla faccia, agli occhi, alle labbra, alla bocca e all’esofago. Ci occuperemo oggi delle labbra, della bocca e dell’esofago ossia a quel complesso di organi che permettono di desiderare, pregustare, assaporare e portare dentro il nutrimento indispensabile alla funzione alimentare.

Il Toro ha la signoria su quegli organi che ci permettono di mangiare e quindi di crescere, radicarci e strutturarci nella vita.

Chiaro, questi organi rappresentano la Ia tappa di tutto ciò che sarà il percorso della funzione alimentare; sono quelli che consentono di ingerire ed incorporare il materiale grezzo sia sotto forma di cibo che di esperienze fondamentali; poi il cibo/esperienza andrà sgrossato dallo stomaco per la digestione (IIa tappa del percorso Cancro); successivamente passerà al vaglio e all’analisi dell’intestino tenue (IIIa tappa Vergine) che decide cosa deve essere trattenuto e cosa, invece, deve essere scartato; le esperienze-cibo che sono considerate negative verranno eliminate attraverso il colon e l’ano (IVa tappa Scorpione) e, infine, tutto ciò che è utile e ci permette di crescere verrà  assimilato ed integrato - ovvero fatto “nostro” ed incorporato -  dopo essere stato elaborato e sintetizzato dal fegato (IVa tappa Sagittario).

 

La digestione del cibo comporta quindi numerosi atti che vanno dall’inghiottimento all’assimilazione dei contenuti necessari e all’eliminazione delle scorie; tutto questo riguarda sempre due processi, quello alimentare e quello esperienziale e questo significa che noi ci comportiamo con i contenuti psichici con le stesse modalità alimentari.

L’intera funzione digestiva si applica sia alla materia solida, sia a quella liquida che a quella psichica ed emozionale come a dire che possiamo sperimentare mal di stomaco perché non digeriamo un cibo o una situazione complessa che ci fa soffrire emotivamente o psicologicamente. Espressioni del tipo “questa non la posso mandare giu’”, oppure “questo mi è rimasto sullo stomaco” esprimono chiaramente la simbologia e l’analogia con la funzione alimentare senza riferirsi prettamente alla “tavola”.

 

Il Toro, come dicevo all’inizio, si interessa di tutti quegli organi che portano dentro il cibo.. ovvero, le labbra,  la bocca e l’esofago che sono vere e proprie aperture che servono a “ricevere” a “prendere” ciò che serve per la vita e ad appropriarsi di qualcosa.

 

Le labbra insieme agli occhi desiderano; sono espressione sia del tatto che del gusto, e, sul piano simbolico rappresentano l’esperienza del contatto di pelle che il bambino ha con la sua mamma; è attraverso le labbra che si aggrappa al seno e che sperimenta quel piacere di tipo “orale” che gli fornirà il gusto di vivere, di stare a contatto con un’altra persona nonché il desiderio o il rifiuto di entrare in relazione.

Le labbra sono rappresentate da Venere, e infatti simboleggiano la parte che desidera, che si apre per portare dentro le cose e che manifesta il desiderio; sono anche diventate nella nostra società un simbolo di grande sensualità ed erotismo, non a caso i pubblicitari spesso utilizzano le labbra per mostrare l’appetibilità di un prodotto.

E’ attraverso le labbra che incontriamo il piacere attraverso nostra madre e sarà attraverso le labbra che baceremo i nostri innamorati: labbra e bocca rappresentano il “piacere” di vivere sulla Terra e di stare a contatto di pelle con un’altra persona, di assaporare le cose.

Le labbra infatti servono a “pre-gustare”, non servono per inghiottire, a questo ci penseranno gli organi che verranno subito dopo; le labbra sono il contatto con ciò che vogliamo poi incorporare. Quando utilizziamo le labbra per baciare, simbolicamente ripetiamo il gesto antichissimo che le madri facevano per nutrire i loro bambini e che, fanno ancora gli animali con i cuccioli quando passano il cibo. Tutti gli innamorati vorrebbero “mangiarsi reciprocamente” e questo viene impresso nel bacio attraverso il contatto tra le labbra.

Allo stesso modo portiamo il cibo o un bicchiere alle labbra che, quindi, più di ogni altra cosa esprimono il desiderio.

Le labbra molto carnose da sempre, sono state considerate voluttuose, ovvero espressione di un “grande desiderio”; non a caso le donne tendono a mettere in luce le labbra con il rossetto, a farsele rifare per  renderle più grandi e carnose.. proprio per mostrare il proprio desiderio e la disponibilità ad accogliere, oltre ad attrarre quello altrui.

Le labbra sono la componente orale del desiderio e rappresentano la facilità di concedersi il piacere o di rifiutarlo. E’ attraverso le labbra che si esprimerà anche il desiderio sessuale.

Certe tipiche malattie delle labbra come l’herpes o il lupus rappresentano quasi sempre una difficoltà nel contatto intimo con l’altro. In effetti, due labbra malate non invitano e non muovono il desiderio.

 

Tra le altre cose le labbra si aprono o si chiudono.. i bambini, quando non vogliono mangiare qualcosa serrano le labbra; sono quindi collegate simbolicamente all’apertura mentale, al desiderio di conoscere e di portare dentro nuove idee che possano dare piacere; se sono molto piccole e chiuse rappresentano invece uno scarso desiderio, oppure una chiusura e un blocco.

 

Le labbra aride indicano spesso una difficoltà con le emozioni (per questo non sono umide) e quindi potrebbero significare un problema con la comunicazione affettiva (che è il modo in cui esprimiamo  emozioni e sentimenti); possono  rappresentare anche una difficoltà nel contatto con l’esterno e il mondo.

 

Anche la bocca riguarda il “godimento” della vita, poiché è l’organo che, attraverso le papille gustative, assapora pienamente il gusto del cibo ma anche della vita.

Mentre le labbra desiderano e pregustano, la bocca gusta e definisce ciò che piace e ciò che non piace. Nell’atto del pregustare prepara il tubo digerente a “ricevere” il cibo; in effetti, chi ha un palato molto raffinato, mangia con la bocca perché è li’ che assapora le cose.

Chiaro che la bocca definisce “buone o cattive” anche le esperienze… tant’è vero che spesso usiamo l’espressione ci ha “lasciato l’amaro in bocca”, come a dire che abbiamo dovuto gustare qualcosa che non abbiamo desiderato; per converso usiamo la parola “disgustato” sia per i cibi che per le esperienze che ci hanno fatto soffrire; altra espressione è “nauseato”.

La bocca è legata sia a X che a Venere; l’aspetto contenitivo della bocca è di X che essendo un organo cavo è adatto a trattenere per un po’ fino a che la masticazione non ha fatto la sua parte; l’aspetto invece dell’assaporare dovuto alle papille gustative è più propriamente di Venere che, non a caso, prova piacere o disgusto sensazioni che fungeranno da base al futuro atto della  “scelta” - che ci sarà solamente in Bilancia, dove di nuovo ci sarà l’accoppiata Venere ed X che dovranno valutare ciò che si ama e si vorrà portare nella vita perché darà conoscenza e gratificazione di ciò che non si ama e si respingerà.

 

Una malattia tipica della bocca è la “stomatite”, un’infiammazione che spesso rappresenta una impossibilità di gustarsi la vita. In genere, quando si soffre di questa patologia si è in un periodo in cui si sperimentano  stanchezza e scarsa affettività per cui si perde giorno dopo giorno il gusto della vita.

 

In bocca vi è la saliva prodotta dalle ghiandole salivari sono indicano la dolcezza e permettono di predigerire lo zucchero che simboleggia amore e piacevolezza, anch’esse legate a Venere.

L’infiammazione delle ghiandole salivari (in particolari delle parotidi) indica sempre un problema ed una rabbia verso le figure genitoriali; tipica espressione è la parotite che, non a caso, può lasciare problemi agli organi sessuali addetti alla riproduzione che sono anch’essi espressione di un desiderio che viene bloccato da un qualcosa che si teme; inutile dire che possono creare successivi problemi nelle “relazioni amorose”.

 

Quando il cibo viene inghiottito entra nell’esofago che rappresenta la capacità di portare dentro, di buttare giù le cose, in una parola di “trangugiare”. L’esofago è legato al pianeta Giove che è incaricato proprio di portare dentro cibo ed esperienza in modo da consentire quell’arricchimento che costituirà la crescita di tutti i livelli.

E’ interessante ciò dice la psicosomatica rispetto a questo organo. Quando il cibo entra nell’esofago non può più ritornare indietro; come a dire che quando si è fatta una scelta (cosa che avviene nella bocca) non è più possibile tornare indietro se non con conseguenze particolari che, nel caso saranno indotte dall’esterno (come l’induzione al vomito).

L’esofago rappresenta quindi un passaggio obbligato che porta semplicemente giù ciò che è stato spezzettato nella bocca per cui, problemi all’esofago, possono indicare un’eccessiva passività nei confronti delle scelte, ovvero una tendenza a buttare giù le cose e a trovarsi in situazioni che possono poi essere considerate insostenibili dallo stomaco, organo che le dovrà digerire.

“Trangugiare la pillola amara” può dunque simboleggiare un dover buttare giù delle esperienze non positive e non piacevoli, cosa che accade quando si ha la sensazione di non poter scegliere.

 

Le cose che portiamo dentro possono anche “andarci di traverso”; anche in questo caso è evidente il conflitto tra un lato di noi che sente di “dover buttare giù il rospo” e l’altro che, invece, si restringe per non lasciarlo passare il che causa tosse e senso di soffocamento. Non potrebbe esserci una materializzazione migliore per una scelta percepita come “obbligata” che, manco a dirlo, produce una sorta di “rivolta”.




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