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COMUNICAZIONE: IL PRINCIPIO DELLO SCAMBIO

a cura di Lidia Fassio
 

Quando si pronuncia la parola “comunicare” quasi tutte le persone pensano che automaticamente significhi “dire qualcosa”; questo pensiero automatico la dice lunga circa i nostri schemi mentali: sono infatti pochissime le persone che pensano che “comunicare” vuol dire anche … “ascoltare attivamente e non distrattamente l’altro” e non solo parlare all’altro.

In effetti la comunicazione, come ogni altra attività della vita ha un ritmo bipolare e si compone di due momenti: uno attivo “yang” (parlare) e l’altro ricettivo “yin” (ascoltare) e questo ci fa pensare subito che, in una conversazione, dovremmo quanto meno condividere il tempo a disposizione, concedendone un po’ a noi ed un po’ all’altro, altrimenti non stiamo comunicando ma uno dei due sta facendo un “monologo”.

 

C’è un altro aspetto della comunicazione che però non viene quasi mai tenuto in conto ed è la comunicazione con sé stessi; anche in questo caso vi è una disabitudine a pensare che, per comunicare bene, bisognerebbe anche essere in contatto con sé stessi perché, in caso contrario, vi saranno difficoltà che andranno ad alimentare incomprensioni e confusioni.

 

In effetti, la relazione tra i due segni che si occupano di comunicazione, ovvero Gemelli e Sagittario nonché delle due case cosignificanti (terza e nona), indicano che, il delicato processo di conquista della capacità di comunicare dipende molto dalla possibilità di aver dato vita a due mondi: quello esterno, fatto di interazioni con l’ambiente che diventa anche lo strumento per percepire e cogliere informazioni e portarle dentro;  quello interno capace di elaborare e di personalizzare tutto ciò che giunge dal mondo esterno. In questo secondo mondo siamo a contatto anche con il regno dell’inconscio e con le informazioni che giungono da dentro, nonchè con la possibilità di trasformare ciò che entra e che assorbiamo dall’esterno, in qualcosa di nostro.

 

Possiamo quindi dire, senza tema di smentita che non si può imparare ad entrare in una reale “comunicazione” con gli altri se non siamo in grado di percepire anche il nostro mondo che è fatto di “motivazioni, di pensieri e di emozioni”; infatti, è il mondo interiore quello che entra in contatto profondo con l’altro ed è anche quello che è realmente interessato all’altro, pronto a conoscerlo e ad ascoltarlo; tutto ciò può avvenire però solo quando mondo esterno e mondo interno individuali interagiscono tra loro in maniera armonica; allora ci può essere la capacità di portare fuori qualcosa di veramente nostro che sarà così autentico da “toccare” il mondo e il cuore dell’altro.

 

Rapporti difficili tra le case IIIa e IXa possono dunque indicare tre tipi diversi di difficoltà:

 

-          quella di non riuscire con facilità ad interagire con il mondo esterno in quanto non c’è una facilità nel contattare e nell’approcciare gli altri, magari per timidezza, per chiusura o per esperienze difficili fatte nei primissimi processi di socializzazione che hanno lasciato  paure o blocchi;

 

-          la seconda consiste invece nella paura di portare fuori ciò che si sente o si pensa interiormente (in una parola di “parlare di sé”) poiché manca una reale capacità o volontà di esprimersi per farsi comprendere dagli altri: in questo caso vi sono sentimenti e sensazioni che non riescono ad essere portate fuori e quindi, gli altri vivono questo come una incapacità di lasciarsi conoscere;

 

-          la terza riguarda invece più prettamente la possibilità di creare un ponte tra le due parti di noi ovvero tra la parte razionale e quella più simbolica ed emotiva; ciò è dovuto alla difficoltà di entrare in contatto con il proprio mondo intimo: senza la possibilità di comprendere ciò che giunge da dentro di noi non sarà facile intessere delle buone relazioni con gli altri ma neppure procedere a vere elaborazioni che possano portare a creare una propria filosofia personale attraverso cui leggere la realtà e confrontarla con quella altrui.

 

Se non si può comunicare bene si sperimenta un fortissimo disagio psicologico in quanto viene a mancare proprio lo scambio che è quanto di più necessario agli esseri umani.

 

Oggi si parla sempre più di comunicazione: se si fa una ricerca in rete ci si rende conto di quanti corsi vengano offerti sul mercato su questo argomento: tutti tesi a permetterci di comunicare bene, in maniera efficace, trovando forza, coraggio e capacità di mettersi in gioco; tuttavia nessuno di essi si preoccupa di far trovare alla persona un vero contatto con sé stessa, cosa fondamentale per poi superare i blocchi e le paure ed aprirsi ad una reale “comunicazione” con gli altri in grado di offrire un vero scambio.

 

Comunicare non significa parlare di cose pratiche o di ciò che si fa durante la giornata; quello è solo un piccolo e ristretto ambito in cui tutti noi più o meno sappiamo muoverci; la vera possibilità di comunicare implica la possibilità di trasferire con chiarezza i contenuti che abbiamo dentro e che abbiamo elaborato  utilizzando però anche contenuti emotivi ed affettivi che sono quelli più ostici e più difficili da esprimere perché ci mettono più a nudo di fronte ad un’altra persona.

Indubbiamente, sul piano astrologico Mercurio è il pianeta che si trova da un lato a contatto con Venere e dall’altro a contatto con la Luna; non a caso, la casa terza si trova dopo una casa venusiana e subito prima di una casa lunare: significa che questo pianeta ha, tra gli altri compiti, quello di mettere in relazione sensazioni (IIa casa – Toro – Venere) ed emozioni (IVa casa – Cancro - Luna); come a dire che è sempre quel simbolo a creare la possibilità che le diverse istanze che abbiamo dentro possano confluire in una comunicazione autentica e che sia anche espressione del nostro preciso modo di essere, di sentire e di pensare.

La presenza di Plutone in casa terza e nel segno dei Gemelli ci riporta ad un altro aspetto che è prioritario nella comunicazione: l’autenticità tra il mondo interno e quello esterno. Quando vi è questa coerenza allora la comunicazione è intensa, profonda e piena di significato; quando i due mondi sono scollegati la comunicazione è sterile e non serve ad incontrare l’altro ma soprattutto non è soddisfacente perché manca di  significato e di profondità

Oggi vi sono sempre più difficoltà nel contattare i veri sentimenti e questa è la ragione per cui le comunicazioni sono sempre più infelici e frammentarie; vi sono ad esempio coppie che non riescono a comunicarsi nulla più di quanto è necessario fare e questo indubbiamente mette a dura prova la coppia nell’arco di pochissimo tempo. Tra l’altro, quando si entra in questo tipo di situazione c’è disagio perché si ha la sensazione di non poter “essere capiti” dall’altro; in realtà non sarà possibile essere capiti se non vi è autenticità in ciò che si vuole comunicare.

 

Le difficoltà stanno proprio nel comunicare i sentimenti e le emozioni che sono il lato più disconosciuto e quello che ci impaurisce di più di noi, l’unico però che può renderci veri e profondi ed in grado di creare relazioni ottimali che raggiungano anche un reale clima di  “intimità”.

Oggi per assurdo non si riescono a comunicare le emozioni alle persone con cui si è in relazione e con le quali si dovrebbe essere coinvolti ma, in compenso, si fanno trasmissioni in cui le emozioni vengono messe in piazza al solo scopo di fare audience scatenando dinamiche collettive che non servono a nulla se non a chi vuole produrre effetti televisivi eclatanti quanto inutili.

 

Astrologicamente parlando, se abbiamo Mercurio in aspetto dissonante ad alcuni pianeti possiamo sicuramente trovarci in difficoltà nello scambio e nella comunicazione:

 

-          nel caso della Luna abbiamo difficoltà autentiche a mettere insieme pensieri ed emozioni che interferiscono tra loro e il risultato è che abbiamo la sensazione di non “essere mai capiti” dagli altri;

 

-          nel caso di Marte abbiamo invece troppa enfasi o troppo bisogno di affermazione per interessarsi realmente all’altro: la comunicazione può sfociare con facilità nella polemica e nella lite;

 

-          nel caso di Urano abbiamo in genere difficoltà ad “ascoltare” gli altri perché siamo troppo rapidi ed elettrici e questo rende difficile un reale scambio perché vi sarà impazienza e presunzione e, in genere, tendenza a stupire;

 

-          se Mercurio è legato a Saturno possiamo essere certi che si è in presenza di blocchi che possono portare a chiusure  per questioni di timidezza e mancanza di fiducia in sé stessi;

 

-          se abbiamo una quadratura tra Mercurio e Plutone possiamo pensare che abbiamo difficoltà a portare fuori esattamente e in maniera precisa quello che sta al nostro interno: non vi è coerenza tra ciò che si pensa, si sente e ciò che si comunica e si ha una comunicazione “falsata e poco chiara” e questo porterà ad incomprensioni con gli altri.

 

E’ bene quindi pensare a come siamo in grado di comunicare i nostri contenuti interiore facendo altresì attenzione a come ci mettiamo in “ascolto” nei confronti dei nostri interlocutori. Se riusciamo ad osservarci riusciremo a cogliere i principali difetti anche senza aiuti esterni.




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