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50 ANNI INSIEME A MINA

a cura di Francesco Astore
 
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Come lei nessuno mai. Mina l’inconfondibile, Mina l’irripetibile, nel firmamento canoro e nella storia del costume italiano, Mina un’artista grande, grande, grande…oltre le mode, al di là degli stessi gusti musicali e le stagioni, al di fuori delle leggi del tempo, o quasi.

 

Sono cinquanta gli anni (luminosissimi!) che ricorrono in questo 2008, cinquanta di fulgida carriera artistica, da quando Mina muoveva i primi passi alla Bussola come entusiasta adolescente in quel lontano ’58: timida ma già visibilmente radiosa, piena di molte speranze, dotata di una voce (mezzosoprano) splendida e portentosa (l’estensione vocale, di ben quattro ottave e due toni).

La vita e la carriera di Mina sembrano scritte, oltre che nelle nostre fidate scie stellari, sulle note di un Musical: con colpi di scena imprevedibili, inaspettati cambiamenti di rotta, spesso dolorosi e, soprattutto, continue metamorfosi, alcune davvero spettacolari.

Corrono parallele a queste metamorfosi, le mutazioni artistiche ed estetiche, risuonano gli echi vocali delle sue canzoni, impossibile, ingiusto presceglierne solo alcune a scapito di altre!

 

Ci limiteremo a segnalare soltanto l’ultimo suo capolavoro, uscito l’anno scorso, Todavìa, in cui rivisita molti pezzi del suo repertorio, cantati interamente in spagnolo (una lingua magica in cui la Tigre riesce a dare il meglio di sé!) e accompagnato dall’interpretazione di artisti come Chico Buarque, Joan Manuel Serrat, Diego Jiménez Salazar, Diego Torres, Javier Zanetti (il calciatore argentino) e poi ancora Miguel Bosè, Tiziano Ferro.

 

Obbedendo al richiamo del nome, “mina” come carica esplosiva, bomba, deflagrazione di un talento innato, ma pure allenato costantemente, esercitato a dovere, talento che da quel momento in poi non ha più smesso di esaurirsi, non ha più smesso di stupirci.

 

Mai come in questo caso lo Zodiaco ci regala conferme (plateali addirittura!) della sua potenza, mai come per Mina, nata a Busto Arsizio il 25 marzo del ’40 alle ore 15.

Divampa la viva fiamma del Fuoco, bruciante e passionale: da quello primaverile, aggressivo, pericoloso ed esaltante, ansioso di affermarsi, di volgere le spalle all’inverno (il Sole Ariete) a quello estivo, caldissimo e ruggente, magnanimo e istintuale, bramoso di far vibrare le corde di un’eccellenza unica, assolutistica (ascendente Leone).

 

Non basterebbe in sé una simile combinazione se non fosse attivata dal tocco del pianeta più lento ed esterno del sistema solare (che ci sia dato finora di conoscere) quel magmatico Plutone, Ade, l’invisibile e il nascosto, il principio vitale alla ricerca di una forma in cui incarnarsi, il Dio delle splendide rinascite, del travestimento e della maschera, del filo costante teso al rischio.

Perché è Plutone che stabilisce una corrente di imprescindibile appello alla creatività, formando, ancora dal Leone, un incontenibile trigono al Sole Ariete.

Le Case dove si trovano i due corpi celesti permettono altresì di perfezionare la lettura: il Sole è in Casa Ottava (l’occulto) Plutone in Dodicesima (il mistero). Insistentemente si conferma la trasgressività elevata a norma di vita, il voler andare controcorrente, mostrare disprezzo per la mentalità dominante, il gusto per una beata solitudo, conquistata a duro prezzo e che vuole preservare quanto più possibile l’inviolabilità della sua privacy.

 

Troppo spesso e troppo gravemente la sua intimità è stata attaccata, ce lo rivela la figlia Benedetta: “Mamma è stata massacrata dall’interesse morboso della stampa. Non le hanno consentito di vivere neppure un istante d’intimità in santa pace! Io stessa ho avuto i giornalisti attorno fin dalle prime ore di vita”.

 

La Luna (nido, rifugio, anima profonda) nel segno della Bilancia occupa la Casa Terza (il circostante, i rapporti con i mezzi di comunicazione rapida, la stampa) e appare lesa senza recuperi (una delle Lune più afflitte della storia dell’Astrologia!) formando solo rapporti molto negativi con i corpi celesti del Tema Natale.

 

Mina ha molto trasgredito, ma anche molto pagato, la sua dimensione lunare (femminile dunque) ha risentito di privazioni e diverse svolte del destino che nella vita pratica hanno poi coinvolto molti valori della Casa Terza (mobilità, mezzi di trasporto e inserimento nel circostante).

Come non ravvisare qui la perdita del fratello Alfredo, la sciagura della morte del padre di Benedetta (entrambe per incidente stradale, confermate dal Mercurio Ottava opposto a Nettuno Seconda)?

Senza scordare la privazione del “sociale” e del “mondano” impersonati dalla Casa Terza, mondo circostante da cui ad un certo punto l’artista si è allontanata, per una sua libera scelta certo, ma anche a causa di una malattia polmonare (Terza – respirazione).

 

La Luna in Bilancia dunque è la testimonianza di quanto questo donna abbia vissuto, amato, patito e lo Zodiaco non mente, mostrandoci il bianco satellite così vulnerabile, così trafitto da aspetti insidiosi.

Le si accompagna una Venere in Toro e Casa Decima, vera protettrice celeste di Mina, divinità zodiacale inserita nel seno del suo fertile grembo primaverile, completamente positiva (forma cinque aspetti benefici!) che la dota della voce (Toro – corde vocali e canto) e la colma nel tempo di preziosissimi amori e di affetti familiari in espansione (Toro – clan che cresce).

Fino all’ultimo, Eugenio Quaini, cardiologo (Toro – segno della medicina) con cui condividerà la pienezza di un legame stabile (Toro – placidità e durata) che la diva avrà il coraggio di sposare, dopo 25 anni di convivenza, prendendone il cognome in una cerimonia privata a Lugano il 10 gennaio 2006, ancora una volta spiazzando, ancora una volta spezzando la rete dei luoghi comuni.

Lo Zodiaco ricompone, anche qui con impareggiabile maestria, le sue intenzioni, illuminandoci sul perché delle due anime del femminile, Luna e Venere, nel Tema della diva, la prima sia così osteggiata e la seconda tanto celebrata.

La Luna spesso esprime l’ideale femminile tradizionale (madre e sposa devota, regina del focolare) Venere è invece un modello più conturbante per la regola patriarcale (donna come amante, donna incarnazione del desiderio, libertà di seguire il richiamo dell’eros e l’estro artistico).

 

Ma c’è di più.

 

Bilancia e Toro ospitano nei loro gradi (per l’analisi astrologica morpurghiana) anche il fondamentale domicilio del terzo importante corpo celeste espressione del potere generativo del femminile: la generosa signora delle foreste, delle chiome, dell’utero, dell’amore per piante, animali, la natura tutta (non ci sorprenderebbe affatto se la nostra Mina ci rivelasse il suo amore per la natura, gli animali, le foreste e il legno).

Denominato X (perché ancora il pianeta è incognito, non avvistato) o meglio Proserpina (nel mito anche Persefone, Cibele, Demetra, Hera, le grandi dee madri) esprime il grande principio femminile, compagna naturale, sposa del grande principio maschile, Plutone, il seme creatore dell’uomo.

 

Mina proprio nel Toro (il segno del domicilio più importante, primario, di questo pianeta, la Bilancia invece, è il secondario) ha, oltre a Venere, Marte, Saturno e Urano: come non associare questa combinazione alla libertà espressiva tutta “alternativamente al femminile” (poiché prerogativa, regalo celeste di X – Proserpina) così caratteristica, rigogliosa, rivelatrice della cantante, demone e luce  del suo genio?

 

Proserpina psicologicamente è in analogia con la genuinità dell’agire, con il dono di una personalità inserita in un fecondo interscambio reciproco, dove anche la centralità dell’Io si dissolve in armonia con l’ambiente.

 

Come non ritrovare negli articoli della diva (La Stampa di Torino ed altri magazine) la sua verve spiritosa (quando parla della sua simpatia per Elio e le storie tese) la sua natura calda e umana, quando fa gli auguri a Celentano per i suoi 70 anni (Tanti auguri, Molleggiatino mio!)? 

O ancora quando teneramente si commuove di fronte ai due vecchietti entrambi centenari che intendono sposarsi (Due Cuori, Una Capanna e 198 anni) e ci fa riconoscere come lei intende “l’amore pieno, l’amore lungo, la devozione e, vero sortilegio, la voglia, l’appetito, la necessità di stare insieme”.

 

Parafrasando solo un unico suo celebre pezzo, Mina continua ancora a “Scoppiarci dentro il cuore!”




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