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L’EREDITÀ PSICOLOGICA FAMILIARE

a cura di Lidia Fassio
 
La psicologia ci ha abituati a prendere in considerazione tutto ciò che abbiamo ricevuto dai nostri genitori come “eredità psicologica familiare” (asse IVa – Xa), mentre ciò che abbiamo visto di nostra madre e nostro padre nella Luna e nel Sole; in effetti, si tratta di un grandissimo bagaglio che, mentre da un lato, ha a che fare con l’idea del mondo che ci siamo fatti e del modello di relazione che abbiamo introiettato, dall’altro ci permette di leggere anche una serie di connotati che partono da nostre precise aspettative che si appoggeranno solo successivamente agli archetipi genitoriali e alle figure reali.

Come sempre, il tema natale indica una predisposizione ed un potenziale e quindi avere una certa Luna ed un certo Sole significa anche essere particolarmente predisposti a cogliere alcuni lati di nostra madre e di nostro padre piuttosto che altri di cui, loro stessi, sono portatori mentre, avere pianeti nell’asse quarta decima ci segnalerà i ruoli dei due genitori nella coppia e il bagaglio psicologico risolto o non risolto nella loro vita.

L’astrologia da sempre ci ricorda che è dall’aver potuto dipendere e dall’aver avuto ciò che ci serviva in una determinata fase infantile che sarà possibile un giorno diventare pienamente autonomi e godere delle nostre potenzialità, mettendole al tempo stesso al servizio della società in cui viviamo.

In effetti, dalla posizione della Luna possiamo cercare di avere informazioni su quanto abbiamo ricevuto e su come siamo stati “contenuti” emotivamente; è nella capacità di sostegno emotivo che iniziamo ad introiettare appieno e in maniera cosciente quel simbolo che abbiamo incontrato prima solamente sotto forma di “imprinting nutrente e contenente”; stiamo parlando della Luna con tutto il suo potenziale emotivo che ci fa stare bene o male al di là di ciò che abbiamo o non abbiamo; qualcosa che abbiamo sentito fortemente dentro di noi e che ci ha insegnato che esiste un altro mondo oltre a quelli delle sensazioni e del pensiero ed è il mondo delle emozioni; è la Luna che ci insegna a riconoscerle e a lasciarle entrare senza esserne distrutti ma anzi, cogliendone i meravigliosi frutti che è pronta a regalarci; è proprio attraverso nostra madre con la sua funzione protettiva che abbiamo avuto la possibilità di sentire ciò che scorreva dentro di noi nonché tra noi e il mondo ed è sempre attraverso di lei che abbiamo imparato a “percepire” non solo le nostre emozioni, ma anche quelle degli altri membri della nostra famiglia, prima di tutto nostro padre; qualcosa che ci ha fatto capire che non siamo soli al mondo, anche quando soffriamo o quando non siamo sereni e fiduciosi, possiamo sempre contare sugli altri che, a loro volta, sentono i nostri stati d’animo e scambiano emozioni e stati d’animo con noi.

La Luna si differenzia dagli altri pianeti proprio perché è in grado di lasciar scorrere il suo magico fluido non solo dentro alla nostra anima ma anche tra noi e gli altri ed è così che impariamo che la “famiglia” non è soltanto una struttura ma è anche e soprattutto un luogo dove si sperimentano affetti comuni e dove ognuno sente e soccorre l’altro all’occorrenza nonché un luogo dove tutti sentono le emozioni di tutti.

La casa quarta casa ci ricorda dunque la “home” inglese, un luogo dentro al quale non ci sono solamente muri, mobili e arredi, ma soprattutto “sentimenti”; è infatti li dentro che abbiamo fatto le primissime esperienze di ordine affettivo ed emotivo; qui infatti sono domiciliati la Luna e Venere i due pianeti che ci parlano di scambio e di relazione emotiva ed affettiva, ma anche dell’incontro tra la passività della relazione lunare in cui il bambino è solo fruitore e la possibilità di diventare pienamente attivo nello scambiare affetto e nel relazionarsi a pieno titolo con gli altri (Venere).

La casa quarta è dunque fondamentale anche per quel processo di indipendenza e di autorealizzazione che l’astrologia ha posto nella casa decima dell’oroscopo, l’ambito in cui siamo chiamati ad esercitare un nostro ruolo nel mondo, ma dove, soprattutto, dobbiamo stare in piedi da soli in modo da non farci condizionare né dipendere da ciò che c’è attorno. Solo se abbiamo avuto una sana affettività e se siamo stati capaci di distinguere bene le nostre emozioni da quelle degli altri potremo staccarci dalla nostra famiglia in termini materiali, psicologici ed emotivi ed avviare a pieno titolo quello svincolo totale che ci renderà adulti a tutti gli effetti, in grado di affrontare e superare le prove della vita.

Non solo, la casa quarta - che fronteggia Saturno, Marte e Urano - ci dice che, quando siamo adulti dobbiamo provvedere da soli al recupero emotivo di cui abbiamo bisogno in modo da renderci completamente indipendenti dagli altri e dal bisogno di supporto e di contenimento che potrebbe non permetterci di operare in piena libertà.

I momenti difficili sono sempre in agguato e, spesso, sono proprio le emozioni quelle che ci mettono in scacco e ci impediscono di tollerare le frustrazioni trovando dentro di noi la forza e il distacco che servono per avventurarci senza accettare troppi compromessi.

La casa quarta in termini psicologici indica se abbiamo o non abbiamo raggiunto la “costanza oggettiva”, quella particolare fase psicologica che ci permette di portare al nostro interno le figure genitoriali che ci aiuteranno ad autosostenerci e a difenderci di fronte a qualsiasi difficoltà.

Se questa fase non è stata superata, sentiremo sempre quel sottile senso di “nullità e di vuoto” che non ci darà mai la sicurezza di contare sulle nostre forze e di far fronte in maniera determinata e costante alle varie fasi della vita.

Una casa quarta esageratamente supportiva non ci metterà mai di far fronte alla possibilità di capire quanta frustrazione possiamo tollerare e non ci consentirà di conoscere i nostri limiti e neppure le nostre forze. Infatti, una quarta troppo apprensiva non ci permetterà di fare le giuste esperienze e di conoscere a fondo le nostre autentiche possibilità.

Vi sono persone che hanno costantemente bisogno di un punto di riferimento affettivo senza il quale si sentono insicuri ed incapaci di fare le cose da soli; si tratta di persone che hanno paura e che, se sono sole, tendono a crollare e a sentirsi fragili, cercando situazioni di dipendenza.

Una quarta casa esageratamente rigida e privativa invece crea anch’essa persone con grandi difficoltà nel raggiungere l’autonomia in quanto saranno soggetti che avranno bisogno di allontanarsi presto da una “famiglia” anaffettiva e non premiante, ma avranno sempre grandi spinte verso progetti di autorealizzazione ma incapacità a reggere la tensione emotiva che si presenterà nel momento in cui dovranno utilizzare la forza, la costanza e la determinazione. Queste persone tenderanno infatti a congelare le loro emozioni e a puntare tutto sull’efficienza ma, con molta facilità, si trasformeranno in soggetti insensibili incapaci di andare incontro al prossimo e di uscire dal “ruolo” che incarnano.

Possiamo così affermare, come del resto dice la psicologia, che è proprio la “madre che ci consegna al mondo”; senza una buona relazione con la nostra Luna il nostro apparato emotivo potrà sempre metterci in grave difficoltà e non darci la possibilità di affrontare il dolore, la frustrazione e la paura. Il padre invece ci introdurrà alla legge e alle regole della vita che ci permetteranno di affrontare le difficoltà appropriandoci degli strumenti che dovremo imparare a padroneggiare.

La forza è qualcosa che si costruisce dopo aver affrontato la fragilità: un eccesso di timore o la negazione della debolezza non faranno di noi persone adulte in grado di autodeterminarci.

Diventa così evidente l’importanza dell’asse IVa Xa dell’oroscopo: infatti, dalla sua lettura possiamo comprendere bene quanto siamo in grado di affrontare emotivamente parlando e quali le capacità che abbiamo guadagnato.

Ritorna così l’equazione “madre mondo” di cui parla Neumann quando afferma che un buon ingresso nella vita, la possibilità di poter essere nutriti emotivamente e contenuti quando ci sentivamo fragili ed insicuri è l’unico vero antidoto contro i crolli emotivi che, spesso, affliggono i soggetti in difficoltà.

Fin dall’infanzia la madre ci permette di sperimentare la facilità e la difficoltà della vita; ogni volta che sbagliamo, che non siamo all’altezza delle nostre aspettative e che non riusciamo a stare da soli e a risolvere i nostri problemi lei dovrà sapere quando è il caso di incoraggiarci e quando, invece, è il momento di lasciarci fare da soli, accompagnandoci a trovare dentro di noi quegli strumenti che ci permetteranno di sfruttare le risorse che abbiamo.

Una buona asse quarta decima indica che abbiamo superato la paura della solitudine e che siamo in grado, in qualunque momento di fare ciò che facevano i nostri genitori quando eravamo piccoli e fragili; questa sarà la migliore garanzia per il buon funzionamento della casa VIIa che si trova quadrata all’asse genitoriale.

In effetti anche una buona relazione (così come la vuole Venere) dipende da come abbiamo risolto le dinamiche genitoriali ereditate che, in caso contrario, contamineranno come fantasmi del passato il rapporto del presente.

Certe quadrature sia dalla IVa che dalla Xa riflettono le problematiche familiari che ci portiamo dietro e che saremo chiamati a risolvere passando attraverso le relazioni affettive che formeremo da grandi poiché indicheranno che, entrambi i genitori, si sentivano schiacciati dentro a blocchi prodotti proprio dalla loro relazione e dai ruoli che erano chiamati ad interpretare e non ci hanno dato gli strumenti giusti che, quindi, dovremo trovare da soli. Toccherà così a noi risanare anche qualcosa di loro per evitare, a nostra volta, di passarlo ai nostri figli.



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