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UN NERO ALLA CASA BIANCA : IL CORAGGIO E LA SPERANZA

a cura di Sandra Zagatti
 
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Nell’opposizione Saturno-Urano che ha accompagnato con incredibile precisione le elezioni americane, sembra evidente chi abbia vinto. Che un afroamericano dal nome che sembra musulmano (e che per secondo nome fa Hussein) sia stato eletto Presidente degli Stati Uniti è un fatto indiscutibilmente “uraniano”: nuovo, rivoluzionario, coraggioso, moderno… impensabile fino a pochi anni fa. Un fatto che conferma che gli americani, quando le cose vanno male, sanno sempre trovare dentro di sé la voglia e la forza di rinnovarsi, di imboccare strade nuove, di osare. Dovremmo prendere esempio…

Certo, da questo a dire che l’America e quindi il mondo intero cambieranno subito e in meglio, ci corre. D’altra parte, se è vero che Urano il “progressista” parla dal segno della diversità e degli ideali (Pesci), è anche vero che Plutone (associato al nero, inteso da molti anche come colore della pelle) è in procinto di rientrare definitivamente nel freddo e “conservatore” segno del potere, il Capricorno. E non a caso, negli ultimi tempi, tra i tanti dibattiti astrologici sui candidati in corsa, si è discusso spesso del Sole in Leone e sesta casa di Obama, paragonato alla Luna in Acquario e all’Ascendente Pesci di Mc Cain, chiedendosi chi dei due fosse davvero più progressista o conservatore…

 

Personalmente, credo che la questione, posta in termini così assoluti ed esclusivi, sia riduttiva e persino fuorviante. Che il “progresso” moderno abbia fatto anche tanti danni, e che ci siano tante cose da “conservare”, salvaguardare o ripristinare al mondo è fuor di dubbio (pensiamo agli equilibri ambientali alterati dall’inquinamento, al patrimonio architettonico sacrificato ai parcheggi, alle tradizioni locali travolte dalla globalizzazione), e non si può negare che il passaggio di Giove, Saturno e Plutone in segni di Terra accenni anche a questo. Chi dovrà governare gli Stati Uniti o altre nazioni, avrà semmai l’arduo compito di distinguere ciò che va cambiato e superato da ciò che va mantenuto e difeso, e se queste elezioni americane si sono svolte nel pieno di una crisi finanziaria di portata internazionale, in cui viceversa sembra Saturno a umiliare Urano, significa che un tale compito richiede soprattutto una ristrutturazione di “valori”: quindi un cambiamento, sì, ma costruttivo, o meglio ricostruttivo, che appunto sappia integrare la dialettica tra passato e futuro espressa dall’opposizione dei due pianeti giganti. E che proprio per questo potrebbe richiedere scelte assai più impopolari, da parte di chi governa, rispetto a quelle compiute da chi lo ha voluto come governante, caricandolo di aspettative immense.

 

Ho scritto altre volte che, secondo me, il problema del nostro tempo è sintetizzato dai termini con cui viene spesso definito il cittadino medio: “utente consumatore”… E che, se non vogliamo arrivare impreparati ai severi appuntamenti celesti del lustro 2010/2015 è necessario smettere di “usare e consumare” la terra in cui viviamo. Fare un passo indietro per poter continuare a guardare avanti. Mentre se ci guardiamo intorno, almeno nelle nostre città che, alla faccia della crisi energetica, stanno già allestendo le luminarie natalizie, dobbiamo constatare che lo stile di vita del “moderno occidentale” non è cambiato ancora granché, e sembra più facile protestare contro la chiusura al traffico dei centri storici che tenere il riscaldamento più basso…

Eppure, Plutone in Capricorno non scherzerà. Ne abbiamo avuto un evidente preavviso, e il suo ritorno in Sagittario è servito solo a ricordarci di che cosa erano fatti i nostri sprechi, e forse anche le nostre comode, demagogiche, piccole-grandi menzogne.

 

Anche gli Stati Uniti mostrano un animo sagittariano in quella ingenua e fiduciosa retorica da eterni bambinoni cicciottelli che giocano a baseball e bevono latte o Coca-Cola. E Sagittario è, infatti, l’Ascendente del tema della Dichiarazione d’Indipendenza; a cui si affianca un nucleo cancerino fortissimo che sottolinea l’indubbio e sincero attaccamento alla propria patria, corredato dalla Luna in Acquario in guisa di Statua della Libertà. C’è dell’altro, però, in quel tema. Marte e Urano in settima casa, che volentieri possono sostituire l’approccio militare a quello diplomatico; un fagocitante Plutone in seconda casa e in Capricorno… sì, proprio nel segno in cui sta tornando e in cui non è più transitato da quei tempi.

Se pensiamo all’opposizione che Plutone formerà nei prossimi anni ai pianeti “natali” degli Stati Uniti, e quindi guardiamo anche il presente senza il filtro dell’emotività, in effetti non sembra molto motivata quell’atmosfera di fiducioso e spavaldo rinnovamento di cui gli slogan elettorali si sono ammantati; ma in fondo ciò mi sembra logico, direi persino onesto. Le elezioni sono un fatto, e come fatto è stato indiscutibilmente nuovo, emozionante, promettente; il mandato presidenziale è invece sempre un processo, una responsabilità, un impegno, un percorso assai più lungo e periglioso.

 

Ciò si può notare anche osservando il tema di Barack Obama. Che ha vinto con la forza dei suoi pianeti natali più che di eventuali transiti “favorevoli”, tutti imprecisi: Marte quasi sul Medio Cielo, Giove ormai al trigono di Marte e vicino a Saturno. Diventeranno precisi presto, questi transiti, e sembrano regalare un buon inizio, anche se per la congiunzione di Giove all’Ascendente Obama dovrà attendere qualche mese… Ma prima – presto – dovrà confrontarsi con la quadratura di Marte a Urano e poi a Plutone, e soprattutto con l’opposizione di Urano e la congiunzione di Saturno al suo Marte natale in settima casa: quella dei “nemici palesi”.

Non sono l’unica a temere che Obama rischi un attentato (proprio il 22 novembre sarà l’anniversario dell’assassinio di Kennedy, e certe ricorrenze sono sempre delicate per eventuali atti “dimostrativi”), da parte di un qualche gruppo razzista o ultraconservatore non disponibile ad accettare il responso della maggioranza: un “uomo nuovo” al potere, un uomo diverso, un uomo nero. Ma anche uomo carismatico; non c’è dubbio. Che ha saputo trascinare tantissimi giovani in questa sua avventura grazie alla sua brillante Luna in Gemelli in sestile a Mercurio. Un uomo ambizioso e autorevole, con quel suo Sole in Leone che tuttavia si onora (non si umilia) nella sesta casa, mettendosi al servizio del suo Paese con un programma innovativo, impegnativo ma non illusorio.

 

I suoi avversari lo credono un affabulatore dai deliri messianici e, certo, quella quadratura di Nettuno al Sole fa pensare. E’ pur vero che la sua identità sembra oscillare tra contorni labili, e ce ne siamo accorti anche in questi giorni: non è proprio un afroamericano (come si definiscono gli americani trasferiti in America); non è un “nero” (ma un sangue misto); non è un vero progressista… E’ altrettanto vero che quella stessa quadratura al Sole, da parte di un Nettuno in nona casa, potrebbe avere a che fare con il padre “diverso”, e con la prematura perdita sia del padre che del patrigno.

Resta ovvio che la realtà lo aspetta al varco, che il mondo intero aspetta di vedere come se la caverà, e che Saturno in congiunzione a Marte significa anche e innanzitutto un durissimo impegno; ma non penso che Obama sia così “giovane e inesperto” da non sentirsene chiamato e responsabile. A questo proposito va detto che il suo coraggio – offerto da Marte in Vergine trigono a Saturno in Capricorno – è fatto anche di concretezza, non solo di arroganza o incoscienza. D’altra parte, la “massa” dell’elettorato si lascia spesso e volentieri entusiasmare da facili promesse, ma affinché queste siano convincenti non bastano gli slogan; né, credo, basterebbe l’ambizione di un giovane politico rampante, magari in cerca di riscatto ideologico, per sobbarcarsi l’immane compito richiesto, in un frangente storico così critico, ad un Presidente degli Stati Uniti.

 

Ovviamente – e fortunatamente – non è detto che certe dissonanze debbano tradursi in atti criminosi, ma sono comunque possibili attacchi personali o politici anche feroci (e comunque ben mirati), che potrebbero far gongolare i suoi avversari, a partire dallo sconfitto che riceverà presto il transito di Giove in trigono a Marcurio e in congiunzione alla Luna… E nella seconda metà del 2009 ci sarà poi un lungo anello di sosta di Marte in Leone, dove Obama ha Mercurio, Sole e Urano.

 

Insomma, di motivi per festeggiare questa svolta politica e culturale ce ne sono, ma ce ne sono tanti altri per augurarci che il “passo indietro” invocato dai segni di Terra riguardi solo gli sprechi, gli abusi, le violenze, le falsità, lo stile di vita dissennato ed arrogante con cui siamo diventati vittime (e carnefici) della nostra civiltà moderna.

Ci costerà risorgere, ma non costa nulla crederci. E in fondo, se non ci lasciamo più entusiasmare da nulla, se siamo ormai così cinici, impigriti e disincantati da essere sicuri di non farcela, allora il nostro mondo sta davvero per finire, e sarebbe una fine indegna per l’uomo, ma meritata.

 

“Hope!”, ha gridato Obama dai palchi elettorali. E che speranza sia.




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