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GIOVE IN ACQUARIO E LA FEDE NEL FUTURO

a cura di Sandra Zagatti
 

Giove in Capricorno è stato, nel 2008, l’avanguardia di Plutone e l’alleato di Saturno in Vergine. Ne abbiamo parlato spesso, nel bene e nel male; forse più nel male, nonostante la tradizionale natura “benefica” di Giove. Abbiamo parlato di potere, di finanza, di banche, di Chiesa, di Istituzioni… tutti argomenti correttamente associati all’enfasi planetaria sull’Elemento Terra e in quanto tali, appunto, molto concreti e materiali. La destabilizzante opposizione di Urano in Pesci al pianeta governatore del Capricorno – Saturno – ha aggiunto poi un senso di precarietà, di insicurezza, di allarme, nonché il sentore di una crisi tutto sommato ancora più virtuale che reale; tanto che, se non ci avesse avvisato la televisione, forse non ci sarebbe stato lo stesso contagio di pessimismo…

Adesso che Giove, il pianeta più grande del sistema solare, passa il testimone al più piccolo, lontano ma anche più potente Plutone, non sono pochi a pensare che certe tematiche diventeranno sempre più protagoniste; e addirittura che Giove in Capricorno abbia semplicemente e ancora una volta agito come amplificatore, solo per renderle evidenti e lasciare a Plutone il compito di trasformarne la percezione e l’espressione collettiva. Da questo punto di vista, l’ingresso di Giove in Acquario sembra un interrogativo, quasi una contraddizione. C’è la crisi, dobbiamo stringere la cinghia e rimboccarci le maniche… che ce ne facciamo di questo Giove?

 

Per tentare una risposta “terrena”, dobbiamo prima girare la domanda al cielo, e trovare suggerimenti negli aspetti che Giove stesso formerà durante il suo passaggio in Acquario nel 2009. Già in febbraio intercetterà il Nodo Nord, congiungendosi anche a Marte; contemporaneamente comincerà un sestile con Venere, in anello di sosta in Ariete fino a giugno; da maggio ad agosto, poi di nuovo a dicembre, sarà congiunto a Nettuno; nel frattempo (ottobre) Saturno entrerà in Bilancia, ed anche se non formerà aspetto con Giove, verrà riattivata su segni d’Aria l’energia di trigono già manifestata nel 2008 tra segni di Terra. Se dunque osserviamo da una visuale più ampia e completa il passaggio di Giove in Acquario, possiamo identificare le tappe salienti di ciò che si propone come un vero e proprio cammino evolutivo: la direzione di crescita è tracciata dal Nodo Nord e finalizzata a Nettuno, la motivazione e volontà è offerta da Marte e passa attraverso Venere nel suo segno, trasformandosi poi in equilibrio più stabile con Saturno che entra a sua volta nel segno di Venere. Dalla disarmonia all’armonia, o meglio dalla mancanza di armonia al suo desiderio, alla sua riaffermazione come diritto, alla sua ricostruzione.

 

Ma è davvero possibile? Questo è il vero interrogativo, e la risposta è altrettanto importante: possibile sì, ma non per questo probabile e tanto meno facile. Dipende da noi. Occupati come siamo a subire passivamente questa crisi e ad attendere rassegnati la fine del (nostro) mondo, potremmo infatti anche rimanere accecati dalla paura e non vedere le strade alternative al tunnel di oscurità del Plutone più viscerale e inconscio. Eppure, gli spostamenti planetari di questo 2009 sembrano offrirci una fiaccola: un’ulteriore e forse estrema occasione per risollevare le nostre sorti… quelle delle nostre vite, delle nostre anime, non solo delle nostre tasche! Anzi, credo che cogliere tale occasione di rinnovamento “acquariano” passi attraverso la capacità e volontà di cambiare innanzitutto e soprattutto i valori su cui basiamo l’esistenza e i fini a cui tale esistenza è rivolta.

Nell’attuale, faticoso confronto con la realtà materiale, si avverte un crescente bisogno di realtà spirituale, di nuovi riferimenti, nuovi significati; crescente e, direi, sempre più urgente, forse perché rimandato da anni. L’Acquario è un segno legato al futuro, al cambiamento, alla tecnologia, ai principi universali di tolleranza e democrazia, ai diritti umani, alla comunione di intenti. Spesso si esprime nelle scoperte scientifiche, e non a caso l’ultimo transito di Giove in Acquario, nel 1997, accompagnò la prima missione su Marte ed il passaggio visibile della Cometa di Hale-Bopp: nuovi orizzonti, nuovi scenari per un mondo sempre più ampio da esplorare… Ma allora Giove si congiunse ad Urano, mentre nel 2009 si congiungerà a Nettuno, e forse le cose da scoprire – o riscoprire – saranno altre; forse la conquista del cielo si tradurrà nel desiderio di ricontattare gli dei, nell’esigenza di recuperare una visione religiosa della vita.

Giove è appunto il pianeta della fede, oltre che della fiducia. E’ un pianeta espansivo, edonista, spesso esagerato ma non “trasgressivo”… Anzi, un’immagine caricaturale lo descriverebbe come un borghese moralista, non certo come un eccentrico rivoluzionario! E’ un pianeta più legato alle istituzioni ecclesiali che al sentimento di religiosità interiore, ma anche da questo punto di vista potrebbero esserci cambiamenti: forse un’apertura della Chiesa a tematiche finora considerate tabù, o un miglioramento nei rapporti interconfessionali, direzionato a comuni finalità di pace e solidarietà.

 

Certo è che il segno dell’Acquario offrirà a Giove una diversa energia con cui manifestarsi, e in tal senso potrebbe rivelarsi un connubio più proficuo del previsto. Perché Giove in Acquario non potrà “sedersi” sull’appagamento conservatore della gratificazione individualista, e sarà quasi costretto ad interessarsi del futuro: a indicarlo, a sperarlo e prometterlo, a renderlo visibile. L’opportunismo acquariano potrebbe trasformarsi in capacità di riconoscere e quindi sfruttare le opportunità di miglioramento e sviluppo economico e sociale, mentre l’ingenua scoperta del nuovo potrà essere affiancata da una più razionale capacità di interagire con il possibile; ad esempio, anche attraverso l’utilizzo delle cosiddette “energie alternative” per scaldare le nostre case, far correre le nostre automobili e funzionare le nostre industrie. D’altra parte, è inutile pensare di colonizzare lo spazio se non riusciamo a convivere sul nostro pianeta, o a mantenerlo vitale e vivibile… Invece, se Giove in Capricorno si è evidentemente espresso in maniera rigida, in Acquario sarà più duttile e lungimirante, aiutandoci ad astrarci dai semplici desideri e bisogni personali per accedere – e sarebbe ora – a una visione del mondo davvero globale, a sentimenti di solidarietà collettiva, alla coscienza di essere ormai davvero tutti, in qualche modo, cittadini del mondo… in quanto tali fratelli.

 

Non intendo rispolverare aspettative millenaristiche o un ennesimo avvento dell’Era dell’Acquario. Ho sempre pensato che l’ideologia “new age” abbia avuto una cruciale funzione di svolta culturale ai suoi esordi, ma che in seguito sia stata assorbita dalla cultura più forte del consumismo, del mercato, delle mode, perdendo in credibilità prima e in efficacia poi. Il suo merito è stato di farci avvertire squilibri, contraddizioni e differenti bisogni; il suo errore di spingerci in questo modo ad affidarci a salvatori esterni prima di aver imparato a fidarci di noi stessi, approdando a Nettuno prima di aver integrato Giove. Adesso, anche la Nuova Era è invecchiata e rischia di non generare un proprio futuro se non si trasforma; proprio come la società. Le frontiere della concezione olistica hanno ormai superato il limiti romantici o neo-hyppy degli anni ’90, la stessa scienza più creativa (la quantistica, la cibernetica, la neuroendocrinologia) ha raccolto l’eredità psicoanalitica del ‘900 per elevarsi ad un’integrazione rivoluzionaria dello stesso concetto di esistenza, in cui Essere e Divenire non sono disgiunti, materia ed energia non sono diversi, soggetto ed oggetto si informano e “formano” reciprocamente

Il senso di partecipazione acquariano potrà insomma offrire a Giove i canali comunicativi più giusti per rinnovarci e rinnovare il nostro modo di stare al mondo, di concepire la vita. Raggiungere una coscienza unitaria è l’unica possibilità per rimediare e forse redimere le nostre “colpe” collettive: quelle che Giove in Capricorno ha amplificato in modo che non potessero più essere rimosse o negate, costringendoci a notare quanto sovraffollato, inflazionato, intossicato e destabilizzato sia ormai il nostro pianeta. Ma è ovvio che Giove in Acquario non potrà fare miracoli: la coscienza unitaria è il primo passo, e dovrà generare una nuova capacità di relazionarsi agli altri, a tutti, prima che al Tutto… compito di Giove in Pesci; ultimo baluardo della speranza prima delle conflittuali contrazioni planetarie del lustro 2011-2015.

 

Ecco perché una “nuova spiritualità”, libera dai dogmi e integralismi delle diverse confessioni, sempre in lotta per l’affermazione assoluta della loro verità relativa, sembra non soltanto necessaria ed urgente ma irrinunciabile, per illuminare i tempi bui e permetterci di rinnovare anche il nostro approccio con il mondo fisico e materiale. In fondo, il termine “religere” non significa solo “rileggere” bensì “rilegare”… cioè ritrovare ciò che unisce gli uomini tra loro e tutti insieme alla vita, superando ciò che li separa.

Un sogno, forse. Ma realizzabile – per Giove! – purché noi ricominciamo a crederci.




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