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ONIROMANZIA E DIVINAZIONE

a cura di Gianfranco Casalis
 
Il sogno, fin dai tempi più antichi, è stato visto come un fatto legato alla realtà, divina ed umana e in grado di raccontare la verità più di qualsiasi altra esperienza.

Gli egiziani potrebbero essere considerati i veri precursori del pensiero psicoanalitico per quanto riguarda i sogni. Essi, infatti, avevano capito l’importanza del linguaggio del sogno, il racconto, il contenuto e la sua simbologia. Gli egiziani consideravano il sogno uno stato mentale che si spinge oltre la coscienza e che libera la strada ad una dimensione dominata da energie primordiali ed eterne. Essi conferivano al sogno qualità divinatorie, terapeutiche, premonitorie e, inoltre, il suo coinvolgimento nell’ambito della sessualità. Per questo popolo, il sogno aveva la funzione di conoscere il destino umano, comprendere le cause delle malattie e i medicamenti per guarirle e valorizzare la sessualità.
L’incubazione che significa ricevere un sogno in un luogo di culto per ottenere la guarigione, è una pratica che nasce in Egitto e in seguito si espande nell’antica Grecia. I templi preposti alla pratica dell’incubazione erano luoghi di culto in cui i pellegrini si recavano per ottenere la guarigione attraverso la suggestione, la meditazione e la preghiera.

I Babilonesi consideravano il sogno come espressione della natura diabolica umana e avevano una particolare attenzione per i sogni cattivi e persecutori. Essi consigliavano di incidere il sogno su di una tavoletta d’argilla e di immergerla nell’acqua in modo tale che il sogno e la tavoletta si potessero sciogliere e stemperare.
Per il popolo eletto d’Israele i sogni vengono direttamente da Dio il quale attraverso essi detta le sue leggi e manifesta la sua volontà.
Nella Cina antica il sogno assume importanza come strumento di comunicazione tra le potenze soprannaturali e gli esseri umani e viene considerato come dotato di forza propria e di un’esistenza reale. A differenza dell’Egitto, della Babilonia e Grecia i sogni sono interpretati dalla classe al potere e non sono di dominio popolare.

Un grande interprete e conoscitore della vita onirica dei tempi antichi era Artemidoro di Dalì. Artemidoro, nasce ad Efeso è d’origine greco-lidia essendo sua madre nativa della città di Lidia di Dalì. Vissuto nel II secolo d. C., ha viaggiato molto a scopo professionale, come interprete dei sogni ed è stato un interprete insuperabile dei simboli onirici e le sue interpretazioni rimandano all’attuale psicologia dell’inconscio. Artemidoro aveva compreso come i sogni fossero il risultato di un lavoro della psiche durante il periodo del sonno e parla in modo molto chiaro sull’importanza dei sogni ricorrenti: “…Questi sogni assomigliano ai tentativi d’educazione di una madre che ammonisca o metta in guardia ripetutamente”. Artemidoro anticipa Freud sulla lettura simbolica della vita onirica là dove parla di spazi vuoti, vasi, giardini, contenitori in genere intendendoli come simboli sessuali femminili e i bastoni, le armi, i serpenti come simboli sessuali maschili. In questa concezione è implicita l’idea che sovente il sogno presenta situazioni che hanno una forte relazione con le pulsioni sessuali e che spesso i pensieri scandalosi del sogno sono spogliati della loro espressione sessuale direttamente riconoscibile perché si facciano decenti e accettabili. Egli aveva già dato un’interpretazione dell’acqua come liquido amniotico del ventre materno.

Per Artemidoro era importante la personalità dell’interprete e sottolineava come fosse fondamentale per l’interprete dei sogni avvicinarsi alla personalità, alla storia e al carattere del sognatore. I sogni non possono essere interpretati in assoluto ma tenendo conto della personalità del sognatore. I sogni possono avere significati diversi in rapporto al sognatore e l’interpretazione spinge chi sogna in un’ampia dimensione di significati in cui il lavoro sul proprio mondo interno potrà essere utile a ciascuno per individuare la via che più gli corrisponde e appartiene. Per tale autore, la maggior parte dei sogni è proiettata verso il futuro e il sogno può essere in grado di causare gli eventi futuri. Egli considerava il sogno come un’invenzione multiforme dell’anima che mostra i beni e i mali futuri e anticipa Freud che pensava che nell’inconscio non ci fosse spazio per la verità storica, ma per il dominio della fantasia e del desiderio.
Nonostante la semplicità della sua opera, Artemidoro è per noi testimone di valore di un’attività che ha sempre affascinato e attratto gli esseri umani e che ha spesso condotto gli antichi ad intuizioni luminose e ad una conoscenza dell’animo umano.




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