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MAMMA FARÒ LA BRAVA

a cura di Lidia Fassio
 

I bambini sono meravigliosi e, per loro natura, tendono con estrema  facilità ad adattarsi alle situazioni esterne. Possiamo dire che l’adattamento è il processo naturale di qualsiasi crescita;  non è possibile evitarlo anzi, è parte integrante di tutto ciò che sta nell’universo per cui i bambini sono le creature che più di tutte le altre hanno bisogno di trovare attorno a loro una situazione che permetta un vero adattamento e mai un adeguamento.  

 

Ci sono infatti differenze profonde tra le due parole. L’adattamento è un processo normale che ogni essere vivente deve fare per riuscire ad inserirsi nel suo ambiente natale trovando le modalità migliori per riuscire ad interagire e scambiare con tutto ciò che lo circonda e, al tempo stesso, per apprendere e cogliere le informazioni che servono per vivere, crescere e svilupparsi.

L’adeguamento è un processo innaturale per un bambino, un processo forzato dalle circostanze esterne allorchè non si sente accettato nella sua essenza e quindi, sente il bisogno di  adattarla, cambiarla o addirittura amputarla in modo da farla aderire alle richieste dell’ambiente. In questo modo, il bambino non troverà attorno le condizioni adatte a  sviluppare ciò che ha dentro e sarà chiamato ad adeguarsi e a somigliare ai desideri della famiglia in cui nasce.

Questa situazione è molto comune e, in un certo senso, appartiene un po’ a tutti noi almeno per alcuni tratti; tuttavia, qualcuno si trova a dover fare processi molto più complicati ed impegnativi fino a diventare qualcosa di diverso da ciò che è.

 

Non è infrequente trovare persone ormai adulte che non hanno il sentore di ciò che sono per cui si trovano a vivere senza sentire il collegamento profondo con il loro sé e, in pratica,  vivono una vita di “riserva” come se fossero sosia di qualcuno che non conoscono bene e di cui sono un pallido riflesso.

Quando ci si trova da bambini a doversi in qualche modo adeguare alle richieste degli adulti si viene traditi in profondità con gravi ripercussioni su quella che sarà la vita futura: in pratica, si tratta di soggetti che a lungo si “tradiranno” in quanto non si conosceranno e non sapranno chi sono per cui tenderanno ad assoggettarsi e ad essere succubi delle richieste esterne.

 

I genitori hanno un peso fondamentale nella vita dei loro cuccioli perché, senza di loro, un  figlio non può minimamente pensare di sopravvivere: questa è la ragione per cui è molto facile agire in profondità manipolando l’essenza amputandola e plasmandola a loro piacimento.

 

I bambini sono sicuramente molto forti e possono opporre resistenza su moltissime cose ma, in  altre però sono fragili in quanto la loro personalità non è ancora strutturata e per questo hanno bisogno di essere riconosciuti, accettati ed amati in modo da crescere in modo naturale evitando loro la sofferenza legata alla “non verità verso sé stessi”.

 

Quando il figlio viene considerato una proprietà personale il rischio è proprio quello di negargli la libertà, l’autonomia e, poco per volta anche l’alterità che invece è la parte più importante di ogni individuo.

 

I figli nascono da noi ma, senza dubbio, non sono nostri e, soprattutto, devono essere aiutati e stimolati a portare fuori la loro essenza senza trovarsi inseriti dentro a sogni che vengono cuciti loro addosso da altri. Indubbiamente ogni famiglia trasmette la sua eredità ai figli e questo è inevitabile in quanto, al momento del concepimento, viene trasferito il codice genetico e, al tempo stesso, viene consegnato al bambino il “destino familiare”, un vero e proprio bagaglio psicologico che comprende le potenzialità, i valori, i miti, i complessi e i contenuti profondi nonché le dinamiche che non sono state ancora risolte e che, pertanto, circolano energeticamente da una psiche all’altra sotto forma di ombra o di blocco.

 

Ogni bambino riceve quindi un “carico” enorme e faticoso in quanto i contenuti che possiede nella sua psiche non sempre sono facili da esprimere soprattutto se la famiglia ancora non li ha elaborati e si ritrovano quindi in forma “potenziale” senza avere qualcuno che possa fare da modello e da aiuto nel dipanarli e nel portarli fuori in modo costruttivo.  

 

Senza dubbio il problema più grande con cui possa confrontarsi un bambino è la sensazione di dover essere buono e di compiacere i propri genitori o la propria mamma per poter essere amato ed accettato; in moltissimi casi i bambini hanno antenne fantastiche e riescono a captare benissimo anche i segnali subliminali non visibili arrivando così a fare le cose che “sentono” che sono desiderate dal genitore ignorando e disonorando sé stessi.

 

Soprattutto chi ha fortissimi valori plutoniani può avvertire in modo molto potente i desideri e certe necessità fino a cogliere anche le più piccole vibrazioni soprattutto quando avvertono il ritiro dell’approvazione genitoriale giungendo a falsare completamente la propria individualità senza avvertire il totale snaturamento. In effetti, mentre inizialmente sperimentano un fortissimo senso di frustrazione causato dal  non potersi esprimere come vorrebbero, nel tempo, questa diventa una condizione “naturale” con cui si confrontano quotidianamente scollegandosi però dalla rabbia che, senza dubbio li aiuterebbe ad avvertire l’incoerenza tra ciò che sono e ciò che devono invece apparire; in questo caso la rabbia sedimenterà al loro interno diventando pian piano frustrazione e risentimento trasformandosi, in alcuni casi, in vera e propria depressione.

I plutoniani in genere hanno una grande capacità di ribellione, ma quando la minaccia è troppo forte, possono tranquillamente utilizzare questa modalità.

 

Senza dubbio vi sono predisposizioni alla nascita; si tratta di  alcune segnature nel tema natale che possono far pensare ad una certa facilità nell’adeguamento fino a giungere al vero e proprio “bambino genitorializzato” che, in realtà, riflette una  tipologia di personalità che tende a farsi carico di certe aspettative entrando pienamente in un complesso di doveri che finiscono per essere sopportati con rassegnazione.

 

Ad esempio i soggetti molto saturnizzati tendono a non avere molta fiducia in sé stessi e ad essere sempre in carenza di autostima e di valore personale e, quindi, sono più predisposti di altri a sottoporsi alle richieste delle figure genitoriali soprattutto perché sono desiderosi di ottenere approvazione attraverso ciò che sanno fare. In genere, proprio per il fatto che non sono accettati per il semplice fatto di “esistere ed essere” puntano tantissimo sull’efficienza e risultano quindi particolarmente inclini ad obbedire e a fare ciò che vien loro richiesto dall’ambiente.

I bambini che hanno rapporti Saturno Luna o Saturno Sole, valori Vergine forti o casa sesta molto abitata, possono con una certa facilità entrare nel ruolo dei piccoli adulti che si fanno carico di responsabilità che non sono per nulla adeguate alla loro età. Questo a scapito della scoperta della loro identità e della condizione stessa dell’infanzia: in effetti adottano comportamenti “richiesti”, si comportano come se fossero “buoni e maturi” e non indagano sui tratti personali evitando quindi di affermarli; ovviamente questo li porterà a dover fare una serie di passaggi quando saranno adulti.

 

Anche i bambini che hanno una forte componente nettuniana possono trovarsi ad essere molto facilmente plasmabili anche se le cause sono molto diverse dai primi due casi.

I nettuniani sono estremamente sensibili, porosi ma la loro identità fatica a prendere forma a causa della fragilità e della scarsità di confini che si combinano con un senso profondo di diversità rispetto all’ambiente. Dire “no” per un nettuniano è sempre molto difficile perché implica una sorta di definizione di sé che non è mai facile da organizzare.

Questa è la ragione per cui con una discreta facilità possono, in presenza di genitori fragili e poco strutturati essi stessi, avvertire il “bisogno” di intervenire e di farsi carico soprattutto del loro lato emozionale. La particolare predisposizione a cogliere il disagio fa di loro interlocutori preferenziali per la fragilità e la scarsa struttura fisica e psichica. Non a caso hanno grandi capacità di prendersi cura degli altri e questo in genere è dovuto al fatto che, in età infantile, hanno dovuto diventare essi stessi forti per sostenere chi si mostrava debole e inconsistente e non avvertire la paura della disintegrazione.

Chi nasce con Nettuno in aspetto con la Luna o con il Sole ha quindi un tratto caratteriale che  predispone a “sostenere” e ad andare incontro agli altri perché è particolarmente soggetto alle invasioni psico-emozionali che giungono dalle figure genitoriali che vengono avvertite con scarsa struttura e quindi, non affidabili. La capacità di sostenere serve a farli sentire forti e a non occuparsi della loro fragilità, spostandola e proiettandola sui genitori.

E’ per questo che da adulti possono con facilità entrare nel ruolo del salvatore che andrà esplorato ad ogni costo poiché, in caso contrario, avranno la tendenza a proiettare la debolezza su persone costantemente bisognose di aiuto e di sostegno.

 

In pratica i bambini non dovrebbero “adeguarsi” ma avrebbero diritto ad esprimere tutta la loro individualità senza diventare contenitori dei bisogni degli adulti. Quando questo accade vi sono sempre sofferenze e grandi difficoltà che andranno poi affrontate da adulti e questo ritarderà di molto la loro autorealizzazione perché dovranno costruirsi una struttura ed una forza che latiteranno a lungo.




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