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AVENUE Q - VIA DELLA SFIGA : UN MUSICAL ALLA RICERCA DEL SOGNO TRA LE UMANE DEBOLEZZE

a cura di Paolo Crimaldi
 

Il desiderio di scrivere una recensione teatrale-astrologica si è fatta subito forte in me, appena aver visto un piccolo spaccato dello spettacolo nella trasmissione televisiva Cominciamo bene prima, nella quale collaboro per la rubrica astrologica del lunedì mattina.

Mi sono immediatamente innamorato di Kate la pupazzo pelosa, la quintessenza del segno del Cancro, tanto da dichiarare pubblicamente sul mio blog personale di volerla sposare.

Ma l’entusiasmo iniziale è diventato convinzione quando ho potuto vedere il musical per intero (e visto che girerà l’Italia fino alla fine di marzo, credo proprio che lo seguirò anche in qualche altra tappa), e mi sono appassionato alla storia, tenera, ma allo stesso tempo non politically correct, capace di essere contemporaneamente dissacrante con le umane debolezze e piena di una profonda umanità verso quelle sfumature della psiche umana che tanto spesso non vogliamo vedere e consideriamo appartenenti ad altro da noi. Senza parlare poi dell’entusiasmo e la sorpresa che giunge dalla riuscitissima commistione tra attori e pupazzi.

 

In Avenue Q si ride moltissimo, ma si esce anche riflettendo su tante nostre piccole paure, fobie e soprattutto si fanno i conti con quelle che sono le nostre debolezze, quelle sconfitte che in una società come la nostra, ci obbligano a tenere nascoste e a non mostrare agli altri, visto che chi vince è solo chi appare perfetto con il personaggio di un telefilm americano.

La storia si svolge in un piccolo isolato di periferia di una metropoli, dove gli appartenenti hanno affitti bassi e la vita assume una dimensione più umana, lontana dall’aspetto satinato del centro.

I protagonisti sono amici e vicini di casa che nell’incontrarsi quotidianamente parlano della loro vita, fatta più d’insuccessi che di realizzazioni, anche se il tema che li accomuna tutti è la ricerca di un sogno, di un progetto esistenziale, che alla fine tutti troveranno, perché non era poi così lontano dalla loro portata.

Ma c’è una connessione tra personaggi e segni zodiacali? Assolutamente si, soprattutto se si tiene conto dei caratteri base, sia della psiche dei dodici segni astrali, che dei singoli protagonisti del musical. Proviamo a conoscerli sotto la lente dell’astrologo.

 

Princeton, laureato in storia dei grammofoni, è alla ricerca di un sogno, e ancor più di uno scopo da dare alla sue esistenza, vagando in mille imprese, sfuggendo alle responsabilità e affidandosi anche molto agli eventi. Come non vederci la presenza nettuniana del segno dei Pesci? E forse non è un caso se ha una storia d’amore con Kate, la pupazza pelosa, appartenne appunto all’etnia dei pelosi, maestra elementare che sogna di trovare l’amore e metter su un asilo per bambini pelosi: tutte caratteristiche del segno Cancro, che ben si collude… e spesso soffre con il caotico e artistico uomo dei Pesci.

 

Princeton però si concede anche un’altra storia parallela, semmai aveste avuto dubbi sulla sua natura piscina, con Lucy la baldracca, una cantante di night, reduce da una tournee nelle più grandi città del mondo, tra cui Città Del Vaticano. E’ la donna che si fa notare, sensuale, voluttuosa, capace di sedurre grazie alle sue forme generose e ad un fascino deciso e diretto alla persona desiderata. Il suo modo di vestire è volutamente sexy e un po’ carico. Vi ricorda qualcuno? Certo la donna del Leone, che con un po’ di ironia potrà trovare molto di se in questo pupazzo simpaticissimo, uno dei più applauditi dal pubblico in sala.

 

Ma Kate non è l’unica pelosa, c’è anche Trekkie, una sorta di mostro peloso che non esce mai di casa e vive perennemente collegato al pc per seguire la sua unica passione: il porno, che tra l’altro poi, in tempo di crisi, lo fa diventare ricchissimo, visto che in un’esilarante battuta afferma che è l’unica cosa che non conosce recessione. Sesso, soldi, arguzia, si parla forse del segno dello Scorpione? E a sorpresa, un gesto di grande generosità a fine della storia, non può che caratterizzare il segno zodiacale di questo pupazzo così simpatico.

 

Ma c’è una coppia fin dall’inizio della storia, ed è quella tra Brian, cabarettista a cui manca la dote principale, ovvero la capacità di far ridere, e Christmas Eve, Giorno di Natale, ragazza giapponese, laureata in psicologia, giunta negli Usa in cerca di fortuna, ma l’unica cosa che si è vista offrire è lavorare come cameriera in ristorante cinese.

Brian, è un uomo dolce, sensibile, innamorato, un po’ sottomesso al carattere peperino della sua compagna, e poi moglie, e per molti versi gli si legge una natura zodiacale legata al segno del Toro, con tutti i suoi difetti e pregi, ma che riesce sempre a dare quella certezza emotiva anche tra mille difficoltà.

 

Mentre Christmas Eve, logorroica, tanto che i suoi pazienti scappano dopo la prima seduta per non fare più ritorno, e frizzante allo stesso tempo, leggera e spiritosa, capace di sdrammatizzare e non appesantire mai un problema, è la classica Gemelli, che tutti vorrebbero avere per amica, proprio perché riesce facilmente a trarre d’impaccio da situazioni a volte anche un po’ troppo pesanti.

 

C’è anche una coppia di amici, Nicky, pupazzo verde, dal cuore puro come quello di un bambino, altruista, con il valore dell’amicizia, ma incapace di sopravvivere nel mondo reale, tanto che vive totalmente a carico e nella casa di amico. Come non riconoscerci le caratteristiche del segno dell’Acquario? E indovinate chi è il suo amico? Si chiama Rod, pupazzo azzurro, un uomo alla ricerca della sua identità (omo)sessuale che combatte ostinatamente e di cui ha una terribile paura. E’ ordinato, preciso, con un lavoro normale in una banca d’affari. State pensando ad una Vergine? Esatto Rod porta fuori molti atteggiamenti di questo segno, tra cui la suscettibilità che nel musical viene fuori quando si sente tradito da Nicky, di cui è segretamente innamorato.

 

Ma la sorpresa vera è trovare Gary, l’Arnold della nota serie televisiva, che avendo realizzato troppo presto i suoi sogni, si è ritrovato improvvisamente senza soldi e successo, adattandosi a lavorare come portiere dello stabile in cui si svolgono le trame del musical. Ma nonostante la sua parabola discendente, Gary mantiene l’ottimismo e una certa ingenuità, quel cadere spesso in piedi che è peculiare al segno del Sagittario e che gli permette comunque sempre di viaggiare a volte anche in esistenze parallele.

 

Ma Avenue Q è molto di più di quanto si possa immaginare ed è un vero proprio spaccato, divertente e amaro, della nostra società, potrei definirlo un antidepressivo culturale, un modo diverso per affrontare i transiti di Saturno e la prossima estate del 2010…

Per saperne di più, conoscere visivamente i personaggi, andate sul sito: www.avenueq.it




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