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EMOZIONI QUANDO FANNO MALE

a cura di Lidia Fassio
 

Le emozioni sono un apparato molto antico che continua però a fare la sua funzione di “informazione”: attraverso di esse il nostro corpo viene automaticamente informato e spinto a mettersi in determinate condizioni e, così, esso è informato di qualcosa che giunge dalle nostre profondità. Infatti le emozioni sono legate al nostro sistema limbico.. una parte abbastanza antica del nostro cervello.

 

La nostra società e civiltà ha dato un’importanza straordinaria alla logica della mente.. è molto interessante ciò che viene riferito nel film “a beautifull mind” da John Nash… nel discorso fatto in occasione della premiazione con il Nobel per la matematica; egli dice: “ho cercato tutta la vita la logica nei numeri e nella mente.. per scoprire che l’unica logica che conta è quella del cuore” ed io aggiungerei “quella delle emozioni”.

In effetti, le emozioni sono importantissime e, sarebbe quindi auspicabile che ognuno di noi imparasse anche questa logica perché potrebbe portare a percepire quel senso di completezza che spesso ci manca.

Esiste dunque un mondo molto diverso da quello della logica e della razionalità ed è quello legato ai sentimenti e alle emozioni che, proprio perché diverso, deve entrare in contatto con l’altro al fine di rendere l’uomo non solo in grado di pensare ma anche di “ricevere”.

 

Le emozioni sono da sempre un territorio considerato prevalentemente femminile: le donne in genere riescono a “permettersi di viverle” e a vivere la loro intera gamma senza avere paura di sentirle e mostrarle. Gli uomini sono stati a lungo condizionati dal “non esprimerle” e dall’apparire razionali e, soprattutto: forti. Quante volte i bambini piccoli sono stati condizionati dalla frase: “gli uomini non piangono”.

 

Anche parole del tipo “quella persona si emoziona troppo” servono quasi sempre ad indicare qualcosa di non particolarmente gratificante. In pratica, le persone che mostrano in modo forte le loro emozioni vengono regolarmente viste come insicure, instabili ed anche fragili e, per questo, spesso non si vuole “sentirsi emozionati, almeno non troppo” perché così si pensa di mantenere sempre il controllo e la ragione.

 

Le emozioni sono l’espressione più precisa dei nostri bisogni e se non li conosciamo bene ci candideremo a vivere una vita a metà senza poter mai essere completamente soddisfatti in quanto avremo sempre la sensazione che nulla nel mondo possa gratificare.

 

In alcune famiglie non si possono esprimere né emozioni né bisogni e così, pian piano, si impara a trattenerle fin quasi a farle morire del tutto ma in questo modo, si annullano anche la spontaneità, l’immediatezza e la vitalità. In realtà, per fortuna, è difficilissimo schiacciare ed annullare completamente le emozioni perchè, nel tempo, cercheranno in qualche modo di organizzarsi per tornare a manifestarsi e lo faranno proprio facendoci sentire “vuoti” senza un rapporto con la vita vera che è quella che scaturisce dal contatto con il  nostro mondo interno.

“Sentire” è la parola magica ed infatti è parte integrante del nostro star bene; quando non sentiamo non siamo in collegamento con la nostra fonte di vita e ci candidiamo a non saper dare valore autentico alla nostra esistenza.

 

Tra le varie libertà che dobbiamo riprenderci è prioritaria quella di “tornare a sentire” e per far questo la mentalità sociale dovrà cambiare fino a  smettere di considerare “migliori” le persone che non si emozionano e che vivono di “controllo”.  

Sotto il profilo psicosomatico le emozioni vengono considerate importantissime per l’equilibrio e la salute dell’uomo mentre, ciò che fa malissimo e che genera malattie e somatizzazione, è proprio il trattenerle.

Le emozioni arrivano dall’inconscio e, come ben sappiamo, non c’è vita vera se non siamo in contatto con esso.

 

Trattenere le emozioni significa intossicarsi e non riuscire più a liberarsi dalle scorie e quindi, non ripulirci e rigenerarci energeticamente. Le emozioni fanno bene a tutti soprattutto alle persone che sono malate di cuore: possiamo dire che il nostro cuore vive di emozioni e si spegne e muore quando ne viene privato. L’infarto ha tra le cause la vasocostrizione che nasce dalla paura di vivere un vero coinvolgimento a livello profondo.

Quando si cerca troppo a lungo di controllare le emozioni, si finisce per trattenerle all’interno; in particolare  quelle negative che, ovviamente sono considerate le più perniciose.

 

C’è uno studio condotto in coppia da uno psicologo e da un cardiologo a Los Angeles (David Kranz e Alan Rozansky) che afferma che sono i pensieri impegnativi non supportati da movimenti emozionali i primi responsabili di stress al punto da creare vasocostrizione ed ischemia al miocardio.

Chiaro, non avvertire le proprie emozioni è il risultato di una difesa che è stata messa nell’infanzia quando, per non provare dolore, si è appreso a razionalizzare e ad usare la testa coltivando così l’illusione massima di poter tenere tutto sotto controllo.

E’ così che, pian piano ci si scollega e, come conseguenza, ci si allontana sempre più dai messaggi del nostro corpo che, appunto, ha bisogno di essere informato dalle emozioni. Sappiamo che  il cuore è l’organo più in contatto con gli “affetti” e, quando non si provano affetti ed emozioni, ci si corazza e questa continua tensione sferza attacchi mortali al cuore.

 

L’emozione è un movimento verso qualcosa di esterno e, soprattutto quando siamo in sovraccarico, è fondamentale esprimere le emozioni perché sono le sole che ci possono aiutare ad eliminare le scorie che nascono dai conflitti. Tuttavia, bisogna provarle ed  arrendersi ad esse perché solo se non le si combatte ci si renderà conto che non sono dannose e che, anzi, sono espressione del nostro star bene e della nostra vitalità.

 

Astrologicamente parlando possiamo dire che ci sono alcuni segni che, più di altri sono predisposti a farsi contaminare dalle emozioni mentre, ve ne sono altri che, naturalmente, sono  più portati a trattenerle.

Senza dubbio, l’elemento Acqua è collegato al sentire e quindi, i tre segni d’acqua hanno un grandissimo rapporto con esse; la vita per un Cancro, per uno Scorpione e per un Pesci non può prescindere dalle emozioni, tuttavia dei tre lo Scorpione è il meno incline ad esprimere all’esterno ciò che prova perché questo contrasta con un lato profondo della sua natura che teme di mostrare fragilità e di poter in qualche modo cadere preda del potere altrui se veramente mostrasse ciò che muove la sua pancia.

Così, pur all’interno dell’elemento acqua - che è legato al sentimento in maniera  viscerale - possiamo trovare il segno che più di tutti gli altri può trattenere dentro di sé ciò che prova in modo da non dare a nessuno testimonianza di ciò che ha dentro.

In questo modo tuttavia lo Scorpione si ingorga spesso di sentimenti negativi che finiscono per farlo star male e per avvelenare la sua vita. Quando non si può mostrare ciò che si sente, le emozioni degenerano e si ingigantiscono proprio per cercare di mostrare i loro bisogni autentici.

 

Plutone è il grande mago del trattenimento emotivo e, nello Scorpione esso viene affiancato da Mercurio il Dio della mente e della ragione che, ovviamente aiuta il segno a trattenere e a non lasciar emergere ciò che potrebbe lasciar trasparire troppo la natura del nativo. In particolare lo Scorpione tende a trattenere la rabbia fino a farla diventare rancore che richiama rivendicazione.

In particolare le emozioni tossiche possono generare, in questo caso, coliti che sono l’espressione della distruttività difficile da rilasciare correttamente.

 

La Terra è anch’essa un elemento difficile per quanto concerne le emozioni: in effetti, a parte il Toro che è il più affettivo dei tre, Vergine e Capricorno sono più inclini a non mostrare che a mostrare; in genere, questi segni hanno imparato a controllare tutto in questo modo pensano di non “avere bisogni”.

La Vergine ha sempre un grande feeling con il senso di colpa e con la rabbia trattenuta nonché con sentimenti di inadeguatezza, tutte cose che inquinano e non permettono di rilasciare ciò che circola all’interno. In questo caso la stitichezza è frutto di emozioni trattenute che simbolicamente si evidenzia nelle feci dure (in assenza di acqua).

 

In particolare il pianeta Saturno – pianeta di Terra - è il più incline a non dar troppo credito alle emozioni in quanto, il suo compito è quello di rendere il soggetto “indipendente” e, spesso, le emozioni vengono viste come eccessivamente legate ai bisogni che, notoriamente, inficiano l’autonomia. Quando Saturno entra in rapporto con la Luna, con Nettuno o con Plutone abbiamo quasi sempre un lavoro da fare su questo piano. Per i Saturniani è difficile anche esprimere la gioia, l’appagamento e l’esaltazione non solo le emozioni considerate negative.

 

L’elemento Aria è quello che ha più problemi sul piano emotivo proprio perché i suoi tre segni – Gemelli, Bilancia ed Acquario – sono rappresentanti della funzione “pensiero” che è notoriamente l’elemento che utilizza la ragione e la logica e, per questo, tende a non volersi invischiare con quest’altro mondo che, invece, entra e deflagra e tende a portare “motivazioni” molto diverse da quelle della ragione. Per assurdo, proprio l’Aria che vuole relazionarsi e che vuole che tutti cooperino e si uniscano, non sopporta le emozioni perché vengono ritenute come difficili da gestire e come capaci di sconvolgere la ragione. In particolare Gemelli ed Acquario sono i più restii a lasciarsi penetrare da esse. In questo caso si può somatizzare molto a livello nervoso.

 

L’elemento Fuoco è il più vicino all’istinto e, proprio per questo, è anche invischiato profondamente con il lato emotivo. Il Fuoco però, per sua natura, esprime tutto e non trattiene perché non ha questa capacità per via dell’estrema velocità con cui le emozioni si presentano e tendono a scaricarsi. E’ quindi l’elemento che ha un rapporto più stretto con le emozioni, insieme all’acqua. Certo, spesso ha problemi con il “riconoscerle” e con il capire bene quali sono i suoi bisogni ed infatti più che esprimerle le esplode nella loro intera gamma.

 

In ogni caso, è importante ricordare che le emozioni sono fortemente vitali e ci aiutano a capire i nostri bisogni; non provarle e non esprimerle può danneggiarci in profondità perché portano a somatizzare e a non permetterci il contatto con il mondo più intimo.




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