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MOU : IL RIFORMISTA DEL CALCIO

a cura di Luna
 
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Diciamocelo, è proprio un bell'uomo, ed è anche unico nel suo genere. Capello brizzolato, viso spigoloso, fisico asciutto e scattante, occhi intelligenti e curiosi di tutto ciò che accade intorno a lui. Forse per questo, per non dimenticarselo mai e utilizzarlo sempre, scrive a manetta tutto, ma proprio tutto, sul suo block notes. Un giornalista chiederete voi, uno studioso, uno psicologo, un romanziere? Niente di tutto questo. E' l'allenatore dell'inter. Aquario D.o.c. (denominazione di segno controllata), arriva in Italia e manda all'aria un sistema di comunicazione mister-mass media, che era in uso da giusto un centinaio di anni. Il classico modo (ipocrita, obsoleto e anche un pò ammuffito) di rapportarsi con il pubblico, con i tifosi, con gli esperti, con i giornalisti viene scosso da un terremoto di magnitudo 9,9 della scala richter: Jose Mourinho.

Lui non parla con i giornalisti, li guarda dall'alto al basso, e pronuncia sentenze, pontifica, istruisce il popolo bue, il quale, prima del suo arrivo, non aveva capito niente, ma proprio niente, di cosa è il gioco del calcio. Non gli parlate degli altri allenatori, o delle altre squadre o di altri sistemi di gioco: lo vedrete strabuzzare gli occhi ed, in preda ad un delirio mistico-calcistico, lo sentirete proclamare scomuniche di tutti i tipi. Non si può certo dire che sia un ipocrita, lui dice la verità. La sua verità. Sempre. Non vi azzardate a criticarlo, sicuramente sul suo block notes ha scritto qualcosa che vi riguarda e che non vi piacerebbe sentirvi dire.

Passata alla storia (calcistica s'intende...) la sua frase: "Ho sempre detto che i miei giocatori sono i migliori al mondo: l'ho fatto quando allenavo il Porto e poi al Chelsea. Ora i giocatori migliori del mondo sono quelli dell'inter" E chi non si ricorda di quell'altra frase, anch'essa passata alla storia: "Juve e Milan... ziro tituli". E che ne dite di quest'altra, pronunciata durante un'intervista durante il suo incarico al Chelsea: "se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto, con una bellissima sedia blu, una Champions in bacheca, Dio, e dopo Dio, il sottoscritto". Con lui non ci sono mezze misure: o lo ami o lo odi.

Ma chi è questo portoghese sbarcato nel nostro paese per sconvolgere il mondo dello sport più amato dagli italiani?
Josè nasce a Setubal, ameno paese portoghese, il 26 Gennaio 1963 alle ore 07.00 del mattino. Si direbbe figlio d'arte, dato che il padre giocava come portiere professionista, peccato che a lui giocare a pallone non riesca molto bene. Il padre però si accorge che Mourinho è un pò scarso sul campo ma è un ottimo osservatore del gioco e dei suoi interpreti e lo spedisce a spiare gli avversari della sua squadra per scoprirne pregi e difetti. Da allora Mourinho gira con i suoi famosi block notes e scrive sempre e dovunque come un dannato tutto ciò che vede. La sua storia calcistica la conosciamo tutti, e se non lo sapessimo, basta andare su Internet per scoprire passo per passo la sua folgorante carriera. Ma a noi interessa poco questa parte, se pur fondamentale, della sua vita. A noi interessa l'uomo che c'è dietro lo Special One.

Non si discute sul fatto che Josè appaia sempre in preda ad un delirio di onnipotenza sportiva (a torto o a ragione), direi che è la personificazione del famoso motto "che sia nel bene o nel male, l'importante è che parlino di me". Il suo Sole in casa I^, la dice lunga e la congiunzione a Saturno ci racconta anche della sua inflessibilità. Josè sa essere rigido come una lastra d'acciao e il suo rapporto con gli altri (chiunque essi siano) è improntato sul motto "o con me o contro di me". Provate a chiedere a Ballottelli. Se arriva in ritardo alla Pinetina, salta 5 partite di fila. Se pronuncia una sillaba che non gli va a genio, potrebbe spedirlo in tribuna fino alla notte dei tempi. Un bel dittatore direte.. eppure funziona. C'è da dire che un pò di ordine e di disciplina all'interno dello spogliatoio interista, fa solo un gran bene. Il risultato, strano ma vero, è che i giocatori si butterebbero nel fuoco per Mou, lui è un leader nato, sa trascinare la sua gente con grinta e con pugno di ferro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Guardate i giocatori interisti durante una partita (anche quelli in panchina), sembrano dei tarantolati. Non vedono l'ora di accontentare il Mister, e continuano a cercare la sua approvazione con gli occhi. Vorrei essere una mosca per poter entrare nello spogliatoio interista dopo una partita persa. Hannibal Lecter non era nessuno confronto a Mourinho quando si arrabbia con i suoi uomini. Se li mangia crudi uno dopo l'altro.

Ma quest'uomo ha anche un cuore e degli affetti. Parliamone. E' sposato, e ha due bellissimi figli. Il gossip internazionale parla di lui come un infedele convinto, dato che oltre alla moglie, (modello marinaio) sembra abbia avuto amanti in tutte le nazioni dove ha allenato. Pare che una delle sue ex voglia addirittura scrivere un libro sulla loro passata relazione. Se tutto questo fosse vero potremmo attribuire la cosa sia alla sua Luna Aquario quadrata a Nettuno che alla Venere in trigono a Marte (quant'è bella la conquista..) In effetti lui vorrebbe conquistare le donne, le squadre, i critici sportivi, la champions leage... insomma tutto.
Però c'è un'altra parte di Josè che è molto meno nota: lo sapevate che tutte le estati va per un periodo di tempo in Ghana ad allenare (gratuitamente) i bimbi africani? Lezioni d'autore direi. Mi ricordo anche quando in Sicilia, lo scorso anno, si è avvicinato ad un bambino handicappato, seduto su una carrozzina e gli ha regalato il crocifisso che portava al collo. Lui è così, arrogante, antipatico, a tratti isterico (chiedete agli arbitri), ma anche generoso, sensibile, tenero. Di questo parla anche il suo Nettuno in 10^, proprio di chi può rappresentare il pioniere, e a volte, la vittima, di qualcosa di nuovo che è nell'interesse dell'intera comunità. Speriamo solo che non arrivi a considerarsi l'agnello sacrificale del Dio dello sport.

La sua bella Venere in Sagittario parla di ciò che gli piace. La cultura, l'estero, le lingue, tutto ciò che è oltre l'orizzonte, sia geografico che mentale. Ora, non per dire, ma questo fenomeno ha imparato l'italiano in 5 mesi e parla meglio di tanti stranieri residenti in Italia da una vita. Provateci voi...

Josè sa anche essere un ottimo amico, probabilmente è più fedele agli amici che alle donne. Quella Venere è in casa 11^, ottima quindi per guidare un gruppo eterogeneo di persone verso un comune obiettivo. Il suo Mercurio è quello degli specialisti, infatti lo troviamo congiunto all'ascendente in Capricorno. Ora, tutto si può dire meno che Mourinho non abbia un'intelligenza decisamente sopra la media, e la congiunzione ad uno dei quattro punti cardinali, lo evidenzia ancora di più. Arguto, ironico, pungente, sa sempre come attrarre il consenso o il dissenso, ma ha, purtroppo o per fortuna, quasi sempre ragione. Il suo ascendente Capricorno intimorisce, di primo acchito chiunque abbia di fronte. Lui ti guarda con quegli occhi indagatori, inquieti, intelligentissimi e tu non sai più a che santo votarti.

Parliamo del suo marte in leone? Si sa che chi lo possiede ritiene di agire sempre nel modo migliore e direi che in lui questa caratteristica, balza all'occhio, ma l'opposizione a Luna e a Saturno ci fa capire (a titolo di esempio) il perchè, pur arrivando alle conferenze stampa con le migliori intenzioni, basti un nonnulla, una frasetta, un ammiccamento, una virgola di qualche giornalista perchè esploda la special one-furia selvaggia. Insomma gli salta la mosca al naso per cose, spesso, di pochissimo conto. Tutti i vari interpreti dal calcio, dai giocatori, ai patron, ai raccoglipalle, ai giornalisti, sono terrorizzati. Hanno una fifa blu, e non si azzardano più a criticare nulla, poichè Mourinho potrebbe consultare qualcuno dei suoi quadernini e demolire l'immagine pubblica del malcapitato. Parliamoci chiaro: è un egocentrico di prima grandezza, vuole sempre avere ragione lui e se qualche suo giocatore ha scardinato la gamba ad un avversario e l'arbitro lo punisce per questo... vorrebbe mettergli le manette, spedirlo in galera. Cosa avete capito? L'arbitro in galera, non il suo giocatore. Perchè lui, il calcio lo vive così: con passione, con tutto se stesso, lui non è un allenatore in panchina a guidare la sua squadra, lui è Massimo Decimo Meridio, il gladiatore che guida i suoi compagni alla vittoria. Vivere o morire. Lo stadio non è più uno stadio: è un'arena dove si combatte fino all'ultimo sangue. E gli spettatori impazziscono. Mai si erano visti i tifosi interisti così partecipi alla partite della loro squadra.

Stiamo parlando di un grande, di un eccentrico, di un diverso, di un fondamentalista sportivo. Un uomo strano, intelligentissimo, geniale, amatissimo, tenero ed anche insopportabile. Stiamo parlando di Jose Mourinho, lo special... man.




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