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Il Mago o il Bagatto
a cura di Rosanna Sotgiu
Inserito il 27/09/2005 17:47:41 su ASTROMAGAZINE il Magazine di Astrologia in Linea
 
Ogni arcano dei Tarocchi rappresenta una tappa di consapevolezza dell’Uomo nel corso del cammino della sua personale evoluzione. Il Mago, o Bagatto, raffigura il momento nel quale ci poniamo gli interrogativi esistenziali più profondi, al fine di comprendere il senso della vita.
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove siamo diretti? ... domande alle quali si può tentare di rispondere solo su piani di coscienza superiore, non sul piano puramente materialistico.
Per soppesare un problema, la prima cosa da fare è vedere da cosa è composto: la vita tutta, minerale, vegetale ed umana è composta da 4 elementi principali: fuoco, aria, terra, acqua; in combinazioni diverse, con respiri più o meno lunghi.
Per esaminarli il Bagatto li dispone dinanzi a sé, vuole conoscerli uno ad uno e comprenderne le interrelazioni, quasi per portare alla luce il significato nascosto del simbolismo sacro che dietro essi si cela.
Il fuoco (il bastone che ha in mano), la terra (la moneta su cui poggia l’altra mano), l’aria (la spada), l’acqua (la coppa).
Il cappello, a forma di 8 rovesciato (infinito) testimonia che questa ricerca individuale è stata già compiuta e si compirà sempre a livello personale in tutti i tempi e in tutti i luoghi, all’infinito dunque.
Ognuno ha sperimentato su di sé la necessità di provare a capire il perché della propria vita, cercando di scoprire a quale fine siamo stati creati noi e il resto dell’Universo. Il punto di partenza comune a tutti per questa osservazione sono gli oggetti materiali, quelli che ricadono sotto la percezione dei nostri 5 sensi, che pensavamo conoscere perché visibili, raggiungibili.
In seguito, nel proseguire il cammino dell’apprendimento ci si rende conto che questa conoscenza non posa solo su questi presupposti, ci vuole il sostegno anche della parte spirituale per ultimare la consapevolezza.

Il Mago, carta numero 1, ci riporta al numero 4 degli elementi. Che correlazione esiste tra questi due numeri? Esaminiamola: la somma teosofica del 4 (1+2+3+4) dà come risultato 10, che a sua volta è riducibile a 1 (1+0=1). Quindi possiamo considerare l’1 come contenente il 4 e viceversa.
Il 4 riporta al quadrato, simbolo di ordine. Dopo il dualismo del 2 e l’espansione tridimensionale del 3 si avverte l’esigenza di delimitazione nello spazio e nel tempo: la croce, la cui linea orizzontale indica lo spazio e quella verticale il tempo.

Il nostro proposito è esaminare attentamente la carta ed estrapolarne tutto ciò che può aiutarci a svelare il significato nascosto del simbolo, per costruire anche quegli “ancoraggi” che ci saranno utili a tornare al simbolo quando avremo la carta in azione nella stesa.

Il procedimento è quello di apprendere a fondo il significato analogico e anagogico della carta-simbolo, per coniugarlo unitamente alle altre carte-simbolo, al fine di ottenere un discorso coerente e logico relativamente alla richiesta di indagine.

La carta del Bagatto raffigura un giovane che sta osservando i “contenuti” dell’esistenza, ossia le materie prime di cui è composta la VITA, i 4 elementi fondamentali. Come potrà o dovrà amalgamarli? Quasi incredulo e stupito sente di doverli scindere per “affrontarli” e comprenderli.
Il Fuoco, rappresentato dal Bastone, percepisce essere il propulsore dell’energia vitale, la scintilla senza la quale non potrebbe esistere alcuna forma di vita, l’espressione della volontà di esistere;
l’Acqua, il Calice, la sete di conoscenza; l’Aria, la Spada, la capacità di andare oltre, travalicare i limiti posti dalla materia e procedere nei piani sottili. Infine la Terra, la moneta, la nozione di essere ancorati alla Terra e di doversi muovere comunque sul piano terreno, della manifestazione.

Questi quattro simboli ci riconducono anche ai quattro verbi dell’Alta Magia, quella che si prefiggeva di mutare i metalli in oro, nell’oro della nostra spiritualità naturalmente.
Il Fuoco, la Volontà di intraprendere il cammino iniziatico, l’Acqua, la sete di conoscenza delle leggi universali e spirituali, l’Aria, il coraggio di non arrendersi dinnanzi alle difficoltà e di procedere anche in assenza di conferme immediate, infine la Terra, la saggezza di non interferire nel cammino altrui, cammino che si deve necessariamente svolgere nel proprio intimo al proprio interno, e nessuno può arrogarsi il diritto di conoscere la strada giusta per arrivare alla meta di altri. La vetta è una ma le strade per arrivarci infinite. Volere, Sapere, Osare e Tacere, solo seguendo queste 4 modalità potremo operare la trasformazione alchemica all’interno di ciascuno di noi.

Torniamo al Bagatto: l’età del personaggio è indefinita, sicuramente oltre la pubertà, all’inizio di quella che si definisce “età matura”, ma è un’età simbolica, è quella nella quale, proprio attraverso un procedimento di conoscenza, siamo pronti a rigenerarci, a nascere una seconda volta, a nascere alla saggezza.

E’ quindi l’uomo di fronte alla natura, con il desiderio di conoscerne le leggi nascoste e contemporaneamente con il potere e la capacità di dominarne le correnti.
È il numero 1, l’inizio, è il seme, l'inizio, l'origine di tutto, è il numero che è contenuto in tutti gli altri, come la lettera ALEF, che non si presentò a Dio per partecipare alla creazione, avendo Egli già scelto la BEIT, ma ad essa, proprio per ricompensarla della sua modestia e saggezza, Egli concesse di essere contenuta in tutte le altre.

Il bastone che ha in mano è alzato verso il cielo e la punta diretta al cielo è rossa.
Il fuoco è il simbolo del patto fra l’uomo e Dio.
La Genesi inizia con la parola Bereshit (in principio), che si può scindere in due parole, una all’interno dell’altra “alleanza” e “fuoco”, il che significa che ogni azione per avere un inizio ha bisogno dell’energia primordiale del fuoco della volontà e dell’amore.
Ogni cammino iniziatico quindi inizierà con l’Ardore del desiderio di conoscenza.
I 4 elementi sono la base della conoscenza, ma come comporli fra loro per ottenere un insieme e non solo dei singoli? Lo vedremo nel corso del viaggio attraverso gli Arcani Maggiori.
Negli Arcani successivi vedremo anche che ci sono diverse modalità di apprendimento, con la ragione o con il cuore ..........

Ora passiamo alla fase pratica: quando si presenterà il Mago in una stesa dovrò ricordare che si tratta di un inizio, di qualcosa che deve ancora prendere forma, può trattarsi di un soggetto che non ha ancora idee chiare, ma ha il desiderio di agire.
L’immagine ci deve aiutare a fissare i particolari perché ci servano da “ancoraggi” quando nella stesa avremo tutti gli Arcani sul tavolo.
È un giovane di età indefinita, in piedi, pronto ad agire (se solo sapesse dove andare!), ha coscienza di avere gli strumenti a disposizione e le carte vicine ci indicheranno se saprà farne uso e in quali tempi.
Veste un abito multicolore, indice che l’energia in tutti i campi è pronta per essere utilizzata.
Il terreno su cui poggiano i suoi piedi è sollevato, anche la Terra è in fermento, fertile, il tulipano alle sue spalle è appena sbocciato, testimone che il suo cammino è solo all’inizio.
Il tavolo fa vedere di sé solo tre piedi, ricordandoci che la realtà non è tutta “visibile” e la parte invisibile, anche se non cade sotto i nostri 5 sensi, esiste ed è parte integrante della vita (il tavolo così costruito a forma rettangolare, non potrebbe reggersi su tre piedi!).
I calzari sono di colore nero, indizio che non si conosce ancora la direzione del nostro cammino.
Il pettorale dell’abito ha la fascia centrale celeste (colore riferito alla spiritualità) e su di esso vi sono 5 bottoni d’oro ....... il bastone che tiene in mano, simbolo del fuoco, ha la punta rossa verso il cielo (da cui riceve ispirazione) e la punta blu verso il petto, ispirazione che sarà tramutata in amore perché possa divenire una degna azione di introspezione.
Ma i bottoni sono 5 ........ rappresentano i 4 elementi più il quinto, l’Anima ..... senza l’aiuto della nostra parte divina non possiamo intraprendere alcun cammino.