Previsioni 2023

Una lettura dei transiti più importanti del 2023

  

Questo nuovo anno sarà caratterizzato da una serie di passaggi planetari particolarmente importanti, il primo tra tutti quello di Saturno nel segno dei Pesci il giorno 7 marzo, senza però dimenticare che Plutone, sia pure solo per qualche mese, e più precisamente dal 23 marzo all’11 di giugno si affaccerà nel segno dell’Acquario.

Tradotto in termini pratici è probabile che s’inizierà a vedere più di qualche crepa nell’ideologia del politically correct, nel sorgere di nuove forme di pensiero che mettono in crisi principi umanitari per lasciare maggiore spazio a un liberismo scevro dai falsi miti del benessere collettivo.

Saturno in Pesci, sostenuto dal 16 maggio da un Giove in Toro, inizia a spingere verso scelte di vita, a livello collettivo, meno umanitarie, più centrate sui singoli stati, popolazioni, mettendo da parte interessi umanitari a favore di quelli della sicurezza e del benessere materiali.

Una prima visione abbastanza lucida potrà esserci in primavere, proprio con il breve passaggio, direi di perlustrazione, di Plutone in Acquario. È probabile che verranno riviste delle politiche a livello comunitario, ma non è da escludere che si esacerberanno le incomprensioni tra differenti paesi che inizieranno a non rispondere più a logiche che hanno dominato e caratterizzato i primi due decenni del terzo millennio.

Verranno rivisti accordi, alcune frontiere innalzeranno le loro staccionate, si penserà meno all’altro e maggiormente a se stessi, tutte cose che mettono in primo piano il bisogno di sicurezza individuale, del proteggere e difendere ciò che s’inizia a temere di poter perdere.
Tutto ciò potrebbe generare tensioni sociali tra gruppi diversi e acuire il divario sociale e economico soprattutto in alcune zone dell’occidente come gli USA e la Comunità Europea.
Probabilmente s’inizierà a intravedere nuovamente un’ideologia della contrapposizione tra buoni e cattivi, oriente e occidente, democrazia e dittatura, ma non nei termini che si sono conosciuti in passato ma in modo più “occulto”, nascosto, strisciante.

Non è da escludere un avanzamento a livello mondiale delle destre e del liberalismo economico, così come potrebbe anche esserci un rinnovato interesse, anche in quei paesi che finora erano stati contrari, verso il nucleare la cui finalità resta poi quella di provvedere da sé, di pensare al proprio tornaconto, indifferenti alle problematiche non solo ambientali che ciò chiaramente comporterebbe.

Nella seconda parte dell’anno, e nello specifico nei mesi estivi, ci potrebbero essere problemi economici in nazioni che hanno investito gran parte della loro produzione economica nel campo dell’informatica, dell’hi-tech e dei servizi, mentre si rafforzerà l’economia degli stati in cui la produzione di materie prime e beni è forte.

Investire in oro, per chi può permetterselo, sarà ottima cosa per il futuro, così come in tutto ciò che ha a che fare con la materia (beni immobili, oggetti valore, arte), visto che il virtuale, comprese le cripto-valute, possono andare incontro a perdite, anche di certa rilevanza.

Verso fine anno ci sarà la possibilità per alcuni paesi (Italia in primis, ma anche quelli dell’area germanica) di trarre un bilancio e scoprire che gli utili sono stati al di sopra della media, cosa che potrebbe portare a nuovi equilibri geopolitici, anche e soprattutto nella gestione del potere a livello internazionale.

In definitiva si può parlare di un anno ponte, capace di traghettare una nuova visione del mondo che andrà sempre più a consolidarsi dal 2024, tracciando nuove frontiere non solo fisiche, ma anche e soprattutto culturali che non saranno né buone, né cattive, ma semplicemente differenti da quelle che eravamo abituati a considerare e a dare per scontate.