I sogni ci guidano e ci illuminano







A cura di
Lidia Fassio


Essi ci accompagnano, ci informano, anticipano ciò che poi la nostra coscienza comprenderà e questo perchè scaturiscono da quella parte di noi che sa “chi siamo” e “cosa dobbiamo diventare veramente”. E’ infatti in quest’ottica che riescono a varcare i confini della parte vigile della coscienza per arrivare a suggerirci quale sarebbe la strada migliore da seguire e quali “archetipi” si stanno attivando all’interno di noi. In una parola i sogni sono “illuminanti”.

I sogni hanno un loro linguaggio; essi non parlano la lingua della mente razionale e non ne seguono neppure la logica né si interessano di processi logici; almeno non nel senso che normalmente diamo alla parola “logica”; essi non si fanno schiacciare in nessuno schema e non rispettano i canoni del “tempo lineare” né quelli di “spazio definito”: insomma, i sogni sono un po’ anarchici, non intendendo sottostare alla tirannia della parte sinistra del nostro cervello e si muovono su un territorio completamente diverso che necessita di interpretazione.

C. G. Jung sosteneva che i sogni sono privi di distorsioni e pertanto sono dotati di una intenzionalità propria; hanno il potere di sintetizzare l’esperienza attraverso le immagini: in questo modo contribuiscono in maniera fondamentale allo sviluppo individuale; per lui i sogni erano la via regia per la comprensione dell’inconscio.

Ognuno di noi dovrebbe fare uno sforzo per ricordare e per capire i sogni perché possono essere molto indicativi di fasi particolari della nostra vita in cui si mostrano prodigi di significati e di soluzioni; infatti il nostro inconscio usa questo strumento per riuscire a far integrare ciò che è pronto da integrare.
Anche quando non ci ricordiamo i sogni, accade che ve ne siano alcuni che si presentano con una intensità emotiva tale che rimane impresso particolarmente e, sicuramente, quel particolare sogno è connesso a qualcosa di preciso che l’inconscio desidera sottoporre alla nostra attenzione.

I sogni possono pure manifestarsi dietro nostra specifica richiesta: quando non riusciamo a comprendere qualcosa, oppure quando stiamo inutilmente cercando una illuminazione perché dobbiamo prendere una decisione importante, possiamo andare a letto chiedendo al nostro inconscio di concederci un “sogno” che sia esplicativo.
L’incredibile è che funziona e che è uno strumento unico e assolutamente in linea con noi, che ci dimostra che l’inconscio partecipa in modo decisivo alla nostra crescita e, contrariamente a quanto molti pensano, ha tutto l’interesse di riuscire nel suo intento perché, quando l’Io comprende e si trasforma, l’intera personalità, l’intero sistema psichico fa un salto di qualità.

I sogni possono accompagnarci nelle fasi di grandi transizione e, alcune volte, i simboli che emergono sono collettivi e questo, proprio perché rappresentano particolari stati di coscienza in cui ogni essere umano si trova a cimentarsi.
Ad esempio il passaggio dall’infanzia all’adolescenza che si manifesta in molte persone con un sogno di un “cambiamento di casa”; ovviamente la casa è la nostra personalità e, in una fase così importante, “cambiarla” è assolutamente necessario e, proprio l’immagine di un trasloco è la più appropriata per il periodo.

L’inizio di una terapia psicologica coincide spesso con sogni di “viaggi” che possono essere in macchina o in treno; viaggi in cui ci si trova da soli, magari perché qualcuno ci accompagna alla stazione e poi non sale con noi, oppure, un viaggio in cui ad una certa fermata la persona che è con noi scende e ci obbliga a continuare : simbolo che quel “particolare viaggio” necessita di essere fatto senza nessuno al fianco che, nel caso di una terapia, sta ad indicare il cammino personale.

Le difficoltà dei sogni stanno nella loro interpretazione: se si cerca di leggerli con la mente razionale ci si rende conto che questo è impossibile: i sogni devono essere “compresi” ad un altro livello, quello simbolico. Essi parlano per immagini e per metafora. La cosa più interessante è che rappresentano sempre dimensioni della psiche del sognatore anche quando sembrano rappresentarci immagini di persone conosciute o sconosciute si riferiscono sempre a noi, alle nostre parti interne che sono già state viste o che sono ancora in ombra.

Un suggerimento importante è quello di scrivere i propri sogni, o almeno, al mattino quando ci si sveglia, scrivere i frammenti che ancora sono nella nostra memoria. La cosa migliore sarebbe quella di tenere sempre un blocchetto di carta ed una penna sul comodino da notte in modo da segnare subito le impressioni e i ricordi che ancora sono presenti prima che svaniscano del tutto.
Se non ricordiamo i nostri sogni vuol dire che sono all’opera dei meccanismi di censura che è bene cominciare a cercare di aggirare.


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