
Sogni Interpretati
PRENDERE O DARE FARMACI
Interpretazione del sogno di Ariele
Il sogno
Ho sognato che mia madre, che in effetti soffre di pressione bassa da sempre, aveva un mancamento in un posto pubblico, ed io come al solito intervenivo con un farmaco che utllizza in tali casi: peraltro dopo la somministrazione, si trasformava in un "mucchietto" di polvere, ed io, per niente impaurita o sconcertata le somministravo ancora il farmaco; a questo punto si trasformava in una gallina e, quindi cercavo ancora una volta di farla tornare in sé. Le davo ancora qualche goccia ed a questo punto si trasformava in un uomo, giovane e io le dicevo che più di così non potevo fare. Il tutto peraltro non mi causava "sorpresa o spavento, ma solo preoccupazione di farla tornare in sé.
Interpretazione di Elena Cartotto
Ciao Ariele, è curioso che nel tuo tema natale spicchi una Luna, astro collegato ai sogni e alla figura materna, in casa 12^, settore simbolicamente rappresentativo di cure, ospedale, medicamenti vari. Insomma, è probabile che tu abbia un'effettiva attitudine ad occuparti di persone sofferenti. La pressione bassa può indicare in sogno uno stato generale di atonia, scarsa reattività, incapacità di fronteggiare le avversità della vita. Forse sei arrabbiata con qualcuno, più probabilmente con una figura femminile dato che sogni la mamma, perchè ritieni non sia capace di imporsi rispetto a qualche vicenda che la riguarda. Forse quella donna potresti proprio essere tu e sei arrabbiata con te stessa perchè ti senti calpestata in qualche tuo diritto, ma non riesci a reagire. Il farmaco racchiude in sè un significato molto antico, ossia quello alchemico di agente "trasformante". Tua madre si trasforma, addirittura apparentemente muore (mucchietto di polvere), poi diventa un uomo: ecco che emerge il tuo desiderio inconscio di combattere ed importi con un'aggressività quasi maschile. Il punto fondamentale è, però, "la preoccupazione di farla tornare in sè", il che può anche implicare il compito, per certi versi oneroso, di rendere consapevole qualcuno, aprendogli gli occhi, rispetto a cose spiacevoli che lo riguardano. Un abbraccio, Elena