Fuoco







Daniela Grazioli


Il fuoco è legato al concetto stesso di “energia”, c’è il fuoco misterioso dell’alchimia, il calore primigenio della materia, “il fuoco eternamente vivo” di Eraclito e così via, in ogni caso vi è implicita l’idea di una forza sempre viva e diffusa in ogni dove.
Il fuoco ha due aspetti fondamentali: arde e fa luce, implica cioè una trasformazione, dalle tenebre alla luce, dall’inerzia al movimento. Una trasformazione che infonde energia, dinamizza, rende vivo ciò che tocca: il fuoco è il sole che riscalda e feconda la terra, è la luce dello spirito che illumina la mente e lacera le tenebre dell’ignoranza, è la fiamma dell’amore che brucia nel cuore. In questo modo e altri simili ritroviamo l’elemento “fuoco” nelle immagini e nelle trame della storia della nostra cultura. Il pericolo col fuoco, come con gli altri elementi, è nell’intensità, nel “troppo”, nell’abbagliare invece di illuminare e perciò rendere ciechi come il buio, nell’incenerire invece di scaldare, nel divampare distruttivo delle passioni; ecco allora comparire il ghigno maligno di Lucifero, il principe delle tenebre nel cui nome tuttavia è racchiusa la luce (Lucifero=lux fero=colui che porta la luce), oppure può apparire Plutone, l’invisibile re dell’Ade (Ais-aides-ades=colui che rende invisibili), il dio del mondo sotterraneo contrapposto a Zeus-Giove, il dio del cielo, e a Helios-Sole che rende visibile ogni cosa.
Figure e storie diverse incarnano gli opposti e coesistenti aspetti del “fuoco”, infatti oltre il fuoco di Plutone e Lucifero c’è anche il fuoco di Prometeo (colui che conosce in anticipo) che regalò agli uomini il “fuoco” della conoscenza sottratto agli dei, c’è il cuore di fuoco di Gesù, supremo simbolo d’amore, c’è il fuoco di Efesto-Vulcano, il depositario dei potenti segreti dei metalli-tecnica, c’è la fiamma del focolare domestico perennemente custodita dalle vergini Vestali…

Psicologicamente l’elemento fuoco è associato alla funzione junghiana dell’intuizione, intuire vuol dire capire istintivamente, l’intuizione perciò è una funzione irrazionale, una specie di “illuminazione” o “rivelazione” che si compie all’improvviso, in un tempo brevissimo.
Il “fuoco” dell’astrologia è parte integrante dell’archetipo da cui discendono i miti, le immagini, i simboli di cui abbiamo trattato prima e molti altri ancora che con facilità potete trovare anche voi.

L’Ariete, il Leone, il Sagittario sono segni di fuoco e condividono perciò la stessa “sostanza elementare” di base, tutti e tre hanno bisogno di tingere la vita con i colori che la luce del sole-fuoco rende vividi e brillanti, il grigio dovere quotidiano, l'opaca realtà delle piccole cose di ogni giorno non si trovano sulla tavolozza dei segni di fuoco. Hanno bisogno di esprimere il calore e l’energia di cui sono fatti e perciò sono caldi, espansivi, coraggiosi fino all’incoscienza; alla base c’è un’incrollabile fiducia nel futuro e perciò nella vita, meravigliosa favola popolata da erranti cavalieri senza macchia e senza paura e fragili fanciulle da proteggere.
Negli individui con molti pianeti in segni di fuoco c’è sempre una nobile impresa o un grande ideale da perseguire e realizzare, che come il fuoco arde e risplende nel loro cuore, e che i prosaici e stupidi bisogni e doveri quotidiani ostacolano.
Frustrare e reprimere questa qualità immaginosa che i segni di fuoco conferiscono alla vita, significa spegnere la luce che li anima, diventano allora “piccoli uomini”, poveri don Chisciotte pronti a combattere grandi battaglie per qualunque banalità.


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