Nuove frontiere dell'era dell'Aquario







Lidia Fassio


“La verità attende con amorevole, attenta e splendente generosità il momento in cui l’uomo sarà in grado di abbracciarla e diventare la coscienza di quello che è sempre esistito”.
(Chandler Sen – Il Muni)

Il terzo millennio è da poco iniziato e noi tutti ci interroghiamo su quali dovranno essere i messaggi da capire e consapevolizzare per contribuire alla formazione di un mondo migliore, un mondo dove ognuno possa trovare una sua dimensione di vita ed un suo preciso spazio di espressione in cui, pian piano, si possano anche manifestare quelle pari opportunità per tutti, superando l’eterna dicotomia tra occidente ed oriente che tanto ha segnato l’umanità nel secondo millennio creando un mondo ricco ed uno povero, frantumato e diviso.
Già da alcuni anni sentiamo parlare di Era dell’Acquario, a volte a proposito e a volte non; in ogni caso, è opportuna una riflessione su questo termine e su quelle che potrebbero essere le filosofie, gli ideali ed i valori che questa Era dovrebbe portare con se.
Le Ere rappresentano lo Spirito del Tempo , lo Zeitgeist, ovvero la qualità di energie e gli archetipi che si attivano e si costellano fin dal loro inizio e che si sviluppano e si concretizzano per tutta la loro durata.
A causa dell’oscillazione della Terra sul proprio asse polare nel suo percorso di rotazione attorno al Sole, ciclicamente si sposta il punto di riferimento relativo al nord magnetico; infatti, l’asse polare descrive un cerchio che richiede circa 25.000/26.0000 anni per giungere a completamento e, durante questo lunghissimo arco di tempo, cambia il suo orientamento verso le stelle nello spazio. Questi cambiamenti possono essere verificati ogni anno all’equinozio vernale, ovvero quando il Sole incrocia il meridiano a mezzogiorno sull’equatore ed entra in quello che chiamiamo il segno zodiacale di Ariete, l’inizio del nuovo anno astrologico. All’attuale punto vernale equinoziale, il gruppo di stelle che sta dietro al sole è tra la fine della costellazione dei Pesci e l’inizio di quella dell’Acquario .Circa duemila anni fa questo punto vernale equinoziale era invece passato dalla costellazione dell’Ariete a quella dei Pesci e, fra duemila anni, si sposterà nella costellazione del Capricorno e darà il via ad una nuova Era.
Come si è potuto osservare, il fenomeno fisico di una Terra in costante oscillazione e non del tutto sferica, rende mutevole il suo orientamento nel cielo e questa oscillazione sembra essere in connessione con cambiamenti profondi a livello umano che si manifestano poi nella filosofia, nei miti e nella religione finendo per intervenire in profondità sulla coscienza dei singoli individui.
Questa concatenazione di effetti sembrerebbe essere l’espressione di una forma di sincronicità che si manifesta tra l’Universo e la Terra, ed anche se non ci è ancora dato di capire a quale precisa legge risponda, ne’ quali energie agiscano dietro a questi schemi, è indubbio che i cambiamenti che ne derivano sono invece ben visibili poiché si manifestano attraverso un simbolismo mitico-religioso-filosofico che caratterizza l’intera Era ed hanno come scopo grandi passaggi evolutivi sia individuali, sia collettivi.
Tornando indietro con la memoria possiamo risalire fino all’Era del Toro con il mito delle Dee Madri , signore dei raccolti e della fertilità della Terra, con il culto della Triade Lunare in cui veniva espresso tutto il simbolismo femminile della fase storica del Matriarcato, in cui l’uomo faceva parte di un Tutto in cui si sentiva nutrito, contenuto ed accolto.
A questa Era ha fatto seguito quella dell’Ariete in cui sono emersi i Miti degli Eroi solari rappresentati dal culto degli Dei maschili dell’Olimpo e della fase del Patriarcato i cui simboli sono la coscienza, la razionalità, la volontà di sottomettere le forze della Natura al proprio potere e volere.
Con l’avvento dell’Era dei Pesci tutte queste divinità vennero spazzate lentamente via dalla nuova immagine di un Dio unico, carico di amore, pietoso e disposto al sacrificio per salvare l’umanità. Questa Era, che si è appena conclusa, si è caratterizzata da ideali di partecipazione, di empatia, di unità fra gli uomini e con la vita.
Ogni Era è dunque l’espressione di un archetipo e proprio per questo non può rappresentare solo i lati luce di esso, ma è soggetta alla manifestazione delle sue zone di ombra che sono rappresentate dalle forze che polarizzano e creano antitesi.
Così, l’Era dei Pesci non ha portato solo con se’ i dettami del Cristo di bontà, di perdono e di unità, ma ha finito per creare un profondo abisso tra il lato puro e incontaminato della perfezione e della spiritualità della vita e la profonda corruzione rappresentata dalla realtà e dal materialismo in cui divisioni, crudeltà, guerre e discriminazioni hanno tenuto banco per tutti i 2.000 anni.
In questa polarizzazione possiamo vedere da un lato il polo che costruisce e cerca di strutturare e dare forma e significato ai valori che sono incarnati dal segno in questione e che rappresentano lo “Spirito del Tempo”, ma, dall’altro, appariranno contemporaneamente anche i limiti della messa in atto di queste idee nuove su un piano collettivo.
E sono stati proprio questi limiti che hanno portato nell’Era dei Pesci l’esasperazione da un lato dell’irrazionalità del collettivo con tutte le sue intransigenze mosse dall’emotività e dalla parte istintiva dell’archetipo e, dall’altro, l’estremizzazione del pensiero tecnologico che ha condotto alla dissociazione Uomo - Natura.
Ora, siamo all’inizio dell’Era dell’Acquario segno che suggerisce il bisogno di sviluppare la capacità di entrare in relazione vera con gli altri, la capacità di condivisione a livello profondo passando attraverso la presa di coscienza e l’accettazione della reale diversità dei singoli individui che possono però collaborare e mettere insieme le loro risorse e potenzialità al fine di creare una società che abbia scopi e progetti comuni e condivisibili che conducano ad un miglioramento sia delle condizioni di vita individuali che collettive.
Ci sarà bisogno di sviluppare capacità di essere obiettivi, lucidi e distaccati al fine di allontanarsi da quegli egoismi personali e da quel senso di possesso e di potere che non orientano verso i valori di gruppo; ci sarà anche il bisogno di comprendere quali sono le leggi che governano la vita per svelare tutto ciò che fino ad ora è stato considerato “misterioso” o “soprannaturale”. Credo che in questa Era la “scienza classica” non possa più bastare per descrivere la complessità del mondo, dell’uomo e dell’universo e che proprio per questo dovrà nascere una “scienza nuova” che indaghi e che sia capace di osservare i fenomeni in un’ottica non più legata ad un concetto di quantità ma bensì di qualità, cercando le trame invisibili che legano tra loro vari aspetti di realtà.
Forse l’uomo si è accorto che la Natura rivela molto poco di sè quando viene osservata da un occhio superficiale ed esteriore e quindi, l’universo dovrà essere indagato attraverso un’osservazione che tenga conto della logica “circolare e sincronica”, che abbia una visione olistica della realtà che consenta l’accesso a quella dimensione del continuum che lega ogni singolo essere al mondo circostante.
La logica scientifica della nuova visione della complessità implica l’accettazione di alcuni concetti chiave quali quello dell’inseparabilità del mondo oggettivo da quello del soggetto indagante e quello dell’impossibilità di descrivere perfettamente il mondo, anche in astratto, servendoci di un sistema assiomatico e deduttivo.
Il mondo occidentale che ha privilegiato nell’era dei Pesci il sistema dell’analisi ha finito con lo scindere l’ Uomo e la Natura nei loro diversi aspetti privilegiando così le singole parti anziché la totalità originaria. Siamo ormai quasi tutti convinti che le esasperazioni del metodo analitico-.sperimentale che sta alla base della nostra visione “tecnologica” abbiano comportato pian piano l’affermarsi di un disagio sempre più profondo nell’uomo che si sente costantemente “inautentico” e quasi espulso dalla propria esistenza che è separata ed avulsa dalla natura che la circonda, dai suoi ritmi e dalle leggi che la regolano.
Tutti gli aspetti del nostro tecnicismo tendono ad andare nella direzione di una estremizzazione di se’ ignorando del tutto i vincoli che legano l’uomo all’universo.
La crisi profonda della scienza moderna deriva proprio dal non aver colto questo stato di “continuità e di unità” del reale, esasperando le esperienze fino a condurle ad una dissociazione e ad una discontinuità.
Siamo così andati via via studiando sempre di più le microstrutture abbandonando quasi del tutto le macrostrutture al punto che sembrava non esserci più posto per una vera cultura cosmologica in grado di indagare tutti gli strati della realtà formale e non solo quello materiale.
Ora, proprio dall’inizio dell’Era dell’Acquario, gli esponenti intellettuali piu’ critici nei confronti degli enormi rischi creati dai paradossi della scienza hanno posto l’accento sui limiti di questa impostazione ed hanno cominciato ad evidenziare che la conoscenza dell’uomo e della Natura non possono risultare solo dall’approfondimento delle leggi matematiche, ma diventa fondamentale l’importanza che puo’ assumere l’aspetto simbolico ed estetico che puo’ contribuire nella stessa misura a indagare e comprendere la realtà osservata.
Possiamo giungere così facilmente a quell’universo simbolico di cui parla Cassirer in cui il mito, il linguaggio, l’arte e la religione faranno parte ed anzi, saranno i fili che legheranno il tessuto delle esperienze umane.
Questa modalità può essere ben rintracciabile e spiegabile nella frase di Jung “la natura non esisterebbe senza sostanza, ma non esisterebbe neppure se non fosse riflessa nella psiche”.
Ed è proprio in questa impossibilità di separare le singole parti dal Tutto che l’Era dell’Acquario dovrà affondare le sue radici facendo così crescere la nuova coscienza del terzo millennio.
Così l’uomo deve riappropriarsi del pensiero magico ed usarlo unitamente alla sua grande capacità di discriminare, solo così l’universo potrà essere percepito nella sua globalità.
Nel pensiero magico vi è la possibilità di concepire l’idea che l’azione di una parte di un Tutto possa influenzare e riflettersi sul Tutto e che forme simili riflettano effetti simili, ragion per cui diventa possibile comprendere che anche l’insignificante gesto di un singolo ha ripercussioni su tutto ciò che ad esso è collegato.
Alla legge della causalità dovrà affiancarsi quella dell’analogia che è la legge che stabilisce che vi sono rapporti o “proporzioni” fra grandezze fra loro omologhe. La visione del pensiero magico permette anche di recuperare valori di qualità che possono servire a riscoprire l’armonia esistente tra le cose e farci superare la visione limitata e parziale e cogliere quella globale.
In questa prima fase di questa nuova Era – che possiamo considerare di transizione – il recupero di questa modalità di pensare può permetterci di ricollegare – attraverso l’interpretazione dei simboli – il materialismo attuale con il pensiero più squisitamente spirituale richiesto nel nuovo millennio.
Se saremo all’altezza di questo viaggio sarà la storia a dirlo, tuttavia non ci resta che confidare nell’ipotesi che l’uomo sia sufficientemente adulto per esercitare i suoi grandi potenziali sia di riflessione e di razionalità che di amore e di cuore.
Così come ha creato il mondo in cui vive, solo lui puo’ cambiarlo, trasformarlo e migliorarlo perché ha la capacità di scegliere quali strumenti usare e quali strade seguire senza più poter sfuggire alla responsabilità delle sue azioni.
L’uomo sarà chiamato prima alla conoscenza di sé e poi a interagire coscientemente nel mondo : il suo libero arbitrio non gli permetterà di scaricare colpe, proiezioni ed ombre su altri: l’Era dell’Acquario sembra darci un monito fondamentale: ogni individuo deve conoscersi, diventare se’ stesso, scoprire la sua individualità dopo di che dovrà riconoscere l’individualità dei suoi simili e imparare a rispettarla e a lavorare perché la libertà di tutti possa essere il grande “bene comune”.


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