Astrologia e psicosomatica







Lidia Fassio


Da tempo si è diffusa la psicologia umanistica di Maslow che si è interessata principalmente di studiare come funzionano le persone sane. Maslow, anziché andare ad investigare dentro alla “patologia”, come avevano fatto i suoi predecessori, ha cercato di comprendere prima di tutto come vive, pensa ed ama una persona sana.
Questo tipo di psicologia – chiamata umanistica - è molto interessata alla “conoscenza di sé” e all’individuazione delle grandi potenzialità che sono insite in ogni essere umano. Maslow scoprì infatti che in genere gli uomini sono molto piu’ grandi di quanto non si credano ed hanno potenzialità elevatissime che temono ne piu’ e né meno di quelle considerate “difficili”. Maslow chiamò la paura di scoprire e di esprimere le parti piu’ elevate di sé “complesso del sublime”.
Molte persone soffrono di difficoltà ad esprimere la loro individualità, la loro creatività e le loro emozioni e proprio per questo accumulano grandi quantità di stress che, se non viene riconosciuto, finirà per doversi manifestare attraverso un linguaggio simbolico psicosomatico. Questa è la ragione per cui sarebbe importante individuare il modo in cui ognuno risponde alle difficoltà quotidiane (stress) cercando -dove ci sono le difficoltà - di aiutare le persone a sintonizzarsi sulle potenzialità per poter in seguito avere piu’strumenti per fronteggiare le situazioni, acquisendo maggior padronanza di sè e delle proprie dinamiche ed imparando anche a esprimere le parti bloccate attraverso processi simbolici creativi.

In pratica, si tratta di fare una sorta di “training” in cui una persona possa “allenarsi” a superare le difficoltà personali anzichè trattenere e dover in seguito ricorrere a CURE drastiche dopo aver per tanto tempo sofferto tra vari tipi di difficoltà : istintive, emotive e razionali.
In particolare, il modo in cui noi gestiamo la nostra rabbia e il nostro stress risulta essere importantissimo sul piano della nostra salute: se non riusciamo ad elaborare queste emozioni abbiamo buone possibilità di doverle in qualche modo smaltirle a livello fisico.

La psicologia umanistica è così interessata ad una armonizzazione tra il corpo e la psiche per trovare un senso di “salute” vera, in cui tutti i piani del nostro essere possono entrare in comunicazione ed avere un loro spazio di espressione.

Quando questi piani (emotivo – istintivo – fisico – psichico e spirituale) sono scollegati tra di loro, la parte fisica è quella che può incaricarsi – del tutto inconsciamente – di esteriorizzare il particolare problema che altri piani stanno vivendo, senza però riuscire a giungere a manifestarlo alla coscienza.

Conoscere la correlazione, l’analogia tra la parte psichica e quella fisica, è così estremamente interessante per aiutare le persone a vivere in modo più consapevole certe tematiche interne che sembrano non avere alcuna causa apparente.
Ovviamente, la correlazione è da intendersi tra schemi mentali ed emotivi che sono diventati “atteggiamenti rigidi, quasi cronici, che noi portiamo avanti poiché non riusciamo a trasformarli o a laciarli andare, ed essi sembrano in qualche modo “fissarsi” nel nostro corpo: in un certo modo si “cristallizzano” fisicamente in modo da obbligarci a farcene carico.
In pratica, la malattia può essere considerata una forma di “pensiero cristallizzato”, che ha “preso forma” nel corpo.

Questa modalità di lettura ci segnala come la mente può in qualche modo agire sul corpo, inducendoci così a farci carico di qualcosa che prima non veniva preso in considerazione.

Conoscere le principali correlazioni simboliche può quindi darci una sofisticata chiave di lettura.
Possiamo cominciare a parlare di certi modi di dire che appartengono al linguaggio comune, che usiamo spesso senza più pensare alla radice profonda che probabilmente aveva collegato la parola alla problematica fisica e psichica:
facciamo alcuni esempi cominciando dal CUORE – organo che rappresenta il Centro del nostro corpo: da esso parte tutto il sangue che va a nutrire ogni tessuto ed ogni cellula o apparato e ad esso ritorna il sangue per così dire utilizzato e da ripulire: è una pompa, possiamo però considerarlo il centro da cui partono tutte le emozioni (sangue) e a cui arrivano tutte le emozioni di ritorno.

Ora, pensiamo ad alcuni tipici modi di dire riferiti alla parola CUORE:
- morire di CREPACUORE
- spezzare il CUORE
- prendersela a CUORE
- avere il CUORE come una pietra
Queste espressioni fanno parte della quotidianità, però hanno significati molto potenti e spesso non apertamente interpretati;
- è provato ormai che molte persone si ammalano dopo la perdita di una persona amata, in un certo senso possiamo dire che la solitudine e la sofferenza spezzano veramente il CUORE, lo isolano, lo chiudono, lo induriscono;
- se il CUORE è considerato da sempre il simbolo della VITA – anche in Astrologia il cuore è legato al SOLE, simbolo della vitalità, dell’energia e della creatività - la morte di una persona cara può spezzare - anche se temporaneamente - il legame con la vita e, simbolicamente, quando questo accade, il CUORE può incaricarsi di farci notare questa “rottura”, questo senso di morte che ci à piombato addosso, ammalandosi, costringendoci a prenderci cura di lui.
- In particolare l’infarto, rappresenta una necrosi, una morte di una parte del nostro CUORE.
Questa malattia può essere legata a grande sofferenza, senso di insoddisfazione, di morte: in pratica, alla mancanza di gioia, che è il sentimento che mette in moto il flusso sanguigno e ci fa sentire immersi nel mare della tranquillità in cui vi è grande scorrimento di calore energetico. In particolare viene riassunto l’atteggiamento tipico dei problemi cardiaci nella frase : “sforzo senza gioia”.
La sensazione di dover fare delle cose senza alcuna gioia e senza interesse, senza sentirsi cioè ispirati, coinvolti e creativi può predisporre ad una problematica al nostro CUORE, che, in pratica, può essere vista come un ritirarsi della vita, lasciando morire la nostra energia e l’organo che la dispensa: il CUORE ovvero il nostro SOLE.

In astrologia, il segno del Sole - CUORE è quello del Leone e la casa in cui si trova domiciliato è la casa quinta che, guarda caso è quella della creatività; il simbolo ci sta dicendo che il nostro CUORE ha bisogno di creatività poiché è questa che rigenera e ricarica le nostre pile e ci permette di condividere il senso di forza, di energia e di gioia dell’Universo.

Usare la nostra creatività significa CREARE il Mondo; vivere in un clima di ostilità e di rassegnazione significa invece andare verso un doloroso blocco emotivo che può condurci alla malattia cardiaca.

La casa 5° e il segno del Leone sono anche in relazione stretta con il bambino interno che è l’unico che ci può permettere di provare interesse e gioia ed entusiasmo in ogni cosa che facciamo, imparando così a rigenerare la nostra energia e le nostre batterie interne.


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