Venere e la sua importanza nelle problematiche affettive risalenti a vite passate – seconda parte







Paolo Crimaldi


E’ bene riprendere il discorso inerente la natura retrograda di Venere, perché questo pianeta essendo simbolicamente legato al rame, metallo che ha una forte capacità di veicolare energia, ha la capacità di mediare gli scambi interpersonali su base psico-affettiva e se risulta retrogrado nella carta del cielo è probabile che la persona possa avvertire un blocco nel modo di relazionarsi affettivamente, magari non riuscendo ad esprimere appieno il proprio potenziale emotivo o avendo la sensazione di parlare un linguaggio differente dal proprio partner e quindi di non essere compresa.

Ma andiamo vedere il significato degli aspetti che la Venere retrograda forma con i restanti pianeti e punti sensibili del tema natale che non sono stati presi in considerazione nel precedente articolo.
L’aspetto che Venere retrograda forma con Nettuno è molto importante nello svelarci le dinamiche e le problematiche inerenti la capacità di idealizzazione del rapporto da parte dell’individuo. Molte persone che hanno questa posizione nel tema natale, indipendentemente dalla natura dell’aspetto, finiscono col cadere nella sindrome della principessa che bacia il ranocchio per trasformarlo in principe, dinamica pericolosissima che mette in atto una serie di proprie proiezioni ed idealizzazioni per cui non si vede il partner per ciò che esso effettivamente è, bensì per come lo si desidera e di conseguenza vengono rimossi tutti i suoi difetti, quei tratti caratteriali che non entrano in sintonia con i propri. Avviene una sorta di strana quanto pericolosa macchinazione psicologica atta a trasformare l’oggetto del proprio amore e quant’anche lo si veda nella sua reale dimensione, ci si lascia prendere da quel pericoloso delirio di onnipotenza dell’ “io ti salverò”.
Chiaramente in presenza di aspetti dissonanti (soprattutto di quadrature) le idealizzazioni e le proiezioni riescono peggio e in genere il confronto con la realtà avviene prima e in maniera abbastanza brusca, mentre gli aspetti armonici (in particolare i trigoni) portano a mantenere a lungo ciò che si è voluto creare con la propria mente e l’impatto con la realtà è meno cruento.

Dal punto di vista reincarnazionalista questo atteggiamento è dovuto ad esistenze anteriori nelle quali la persona non ha avuto comportamenti chiari con le persone che ha amato ed ha vissuto ambiguamente le proprie emozioni e nelle relazioni non ha quasi mai dato certezze, sicurezze. In altre parole non si è assunta la responsabilità del rapporto o si è mostrata completamente diversa da ciò che era veramente, creando illusioni ed aspettative dall’altra parte che inevitabilmente andavano deluse.

Ma come e quando è possibile venire fuori da questo debito karmico?
Sono i transiti di Chirone e dei Nodi in aspetto a Venere (specie dopo essere tornata a livello simbolico nuovamente diretta) a insegnare la strada e a favorire il recupero della propria emotività, di quella parte di se che non vuole accettare la diversità dell’altro. Chirone in particolare può fornire degli strumenti particolarmente utili per prendere atto del senso di colpa che si è ereditato dalle passate esistenze e che nell’attuale spinge ad agire in modo a volte doloroso per se stessi, ma anche per gli altri e quindi a non uscire dalla trappola delle illusioni, anche se ora magari non hanno un intento manipolatorio. In particolare il transito di congiunzione di Chirone sulla Venere natale può portare a delle grandi consapevolezze che richiedono però una iniziale e dolorosa accettazione della realtà, che in alcuni casi può riguardare l’accettazione del fallimento dell’intero percorso sentimentale della propria vita. Ma è da qui, dal riconoscimento di questa ferita atavica, che ci si porta dietro dalla nascita, se non da esistenze anteriori, che si può rinascere e quindi iniziare a vivere in modo diverso la propria affettività e aprirsi a relazioni mature, reali, non inquinate da aspettative o idealizzazioni che nulla hanno a che vedere con la persona che è entrata nella propria vita.

Mentre i transiti dei Nodi, ma in realtà dovremmo solo parlare delle congiunzioni sia del Nodo Nord che di quello Sud, alla Venere natale possono insegnare a prendere consapevolezza dei propri vincoli ancora non sciolti, legati all’emotività, e in genere il passaggio del Nodo Nord è indicativo circa la soluzione di problematiche risalenti all’attuale esistenza, mentre quello Sud porta a galla problematiche che possono risalire a vite passate o ad esperienze emotive risalenti alla primissima infanzia, attraverso ricordi, sensazioni, feedback che in alcuni momenti irrompono nella coscienza in modo alquanto improvviso, lasciando una sensazione di stupore se non una tensione psichica che si dissolve solo dopo che c’è stata una sua elaborazione.
La consapevolezza che arriva con i Nodi è molto importante perché in termini evolutivi serve a far entrare in una nuova dimensione, ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio percorso esistenziale che si è scelti all’atto dell’attuale incarnazione.
Nel prossimo articolo tratteremo del rapporto di Venere retrograda in relazione a Plutone e quindi alle dinamiche di potere e manipolazione negli affetti.


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