Per cominciare a comprendere l'Astrologia







Daniela Grazioli


Per cominciare a comprendere l’astrologia è necessario abbandonare la veste razionale che la nostra coscienza è abituata ad indossare e cercare di entrare in modo libero da pregiudizi nel mondo della coscienza mitica.

Gli elementi, i segni, ogni simbolo di cui è fatto il discorso astrologico, nasce nell’ambito di quel mondo: gli elementi sono le sostanze semplici e primordiali dalla cui mescolanza deriva la multiforme varietà del mondo dell’esperienza; i pianeti, che eternamente si muovono nel cielo disegnando orbite perfette, hanno il nome di dei e partecipano intimamente della loro natura e significato; ogni cosa, ogni simbolo dell’astrologia parla il linguaggio del mito, che non è il linguaggio della ragione.
“Ma - vi chiederete - la mitologia o l’astrologia, non sono forse le favole dei popoli antichi, le infantili ed irrazionali manifestazioni dello spirito dell’uomo ai primordi? Quale significato, valore o funzione può avere tale linguaggio al giorno d’oggi?”
Esattamente quello di ieri, perché nel mito si esprime una tendenza originaria dello spirito umano, una facoltà autonoma e creatrice della coscienza, che necessariamente continua a produrre, in forme sempre diverse, i miti propri di ogni tempo e luogo. Nella mitologia come nell’astrologia si esprimono l’immutabile vocazione per l’ordine, l’inestinguibile esigenza di “finalità”, il persistente desiderio di un mondo illuminato dal “senso”, naturalmente insiti nella coscienza umana. Per quanto possano sembrare lontani e diversi i prodotti della coscienza mitica, dietro c’è sempre questa ricerca di ordine, di “principi” o cause prime, alle quali far risalire ogni cosa. Così nella visione del mondo propria dell’astrologia classica, ogni esistenza è inserita in un comune ordine spaziale, ed ogni evento in un comune ordine temporale.
Alla spiegazione del mondo nei termini di leggi fisiche e matematiche prodotta dalla conoscenza della ragione, si affianca allora, poiché l’uomo non è solo ragione, la spiegazione per così dire esistenziale del significato, del senso dell’”essere così” dell’Universo e dell’uomo, data dalla mitologia o dall’astrologia.

Oggi più che mai, questo processo di ricerca dei fondamenti, di senso e valori è necessario e vitale: infatti, la demitazzione della coscienza e del mondo operata dal progresso tecnico-scientifico ha lasciato un enorme vuoto esistenziale, che il solo mito del progresso tecnico-scientifico, oggi imperante, non riesce a colmare.
Anche l’uomo di oggi, l’uomo del tempo della scienza e della tecnica è perciò tornato a chiedersi i suoi “perché”, a chiedersi quale sia il senso della vita, il significato dell’avventura di vivere, del destino umano; domande inerenti a tematiche che non coincidono semplicemente col mondo delle cause indagate dalla ragione, ma vanno oltre.
Se la vocazione mitica dell’uomo moderno è uguale nelle sue richieste a quella dell’uomo antico, saranno tuttavia forzosamente diversi e più complessi i prodotti in cui si esprime.

Tale cambiamento è chiaramente testimoniato dall’astrologia moderna o umanistica, non più centrata sull’evento come quella di ieri, ma sulla persona. L’astrologia umanistica è, oggi, per noi un potente strumento di autoconoscenza ed evoluzione personale, capace di metterci in contatto con le parti più nascoste e profonde della nostra natura e di accompagnarci nel difficile cammino di dare un “senso” al nostro esistere. La validità delle affermazioni astrologiche non sta nella loro verità oggettiva da dimostrare secondo i criteri della conoscenza razionale, dimostrazioni che sono del tutto irrilevanti in ambito astrologico o mitico, ma il loro valore è nella risonanza intima e profonda che producono in noi, nella loro capacità di evocare in noi immagini, lampi d’intuizioni chiarificatrici sulla nostra intima e profonda essenza, che spesso è così difficile scoprire perché avvolta e confusa nella nebbia dei bisogni, desideri e valori socialmente celebrati, ma che a volte nulla hanno a che fare con ciò che veramente siamo.

Nel nostro modo di fare l’astrologia troverete perciò molti riferimenti ad immagini, miti e simboli universali, ma allo stesso tempo evocativi di qualcosa di assolutamente individuale e personale per ognuno di noi, e ciò perché solo tramite tali simboli ed immagini è possibile entrare in contatto vivo e diretto con l’astrologia.
Infatti come non è possibile tradurre il linguaggio dell’arte nel linguaggio matematico, così non è possibile, se vogliamo incominciare a comprendere l’astrologia, trasformare il suo linguaggio composto da simboli ed immagini in un linguaggio di soli concetti che li trascura e svuota. La ruota dello zodiaco, i segni che hanno il nome delle stelle, gli elementi senza i quali non c’è vita, i pianeti che si chiamano come gli dei, allo stesso modo dei miti o della poesia, prima di cercare d’interpretarli o spiegarli, bisogna ascoltarli perché ad ognuno di loro sia concesso di pronunciare da sé il proprio senso.
Il proprio tema di nascita è allora il mito personale di ognuno di noi.


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