Giove







Daniela Grazioli


Immagina due amici che amabilmente passeggiano in una radura, in fondo, una macchia scura attira la loro attenzione: "Guarda laggiù, quanti alberi ci sono!", esclama uno dei due. "E’ vero, dev’essere un bosco enorme", risponde l’altro di rimando.
Il primo guarda, separa e conta ciò che vede (tanti alberi),il secondo invece unisce, assimila e crea una nuova unità (il bosco). Tu come sei? Sei il tipo che dati tre alberi striminziti ottimisticamente vede un bosco, oppure il tipo che di fronte a una foresta di sequoie vede tanti alberi altissimi? Ecco due modi di percepire la realtà, due diverse modalità di apprendimento da cui discendono un insieme di caratteristiche e orientamenti molto lontani tra loro. In ognuno di noi, in modo assolutamente spontaneo e naturale, prevale l’una o l’altra di queste tendenze, e ciò fa di noi, astrologicamente parlando, un tipo mercuriale o un tipo gioviale, cioè più in sintonia con l’energia di Mercurio o di Giove. Questa volta desidero parlarvi di Giove, il pianeta che ci spinge a sollevarci al di sopra delle inezie della quotidianità e trascurare i particolari e i dettagli privi di significato, ma ci sollecita a conquistare una prospettiva più ampia e, soprattutto, spiritualmente o moralmente significativa. Giove, il pianeta più grande dello zodiaco che vede in grande, e fa di tre alberi un bosco e di tre uomini che parlano un movimento, e per fare questo, me lo concederete, bisogna guardare lontano, e soprattutto avere "fede".
E la fede come l’amore è cieca, non importa in che cosa si ha fede, che sia Dio, un ideale o una missione, la fede è assoluta e priva di dubbi.
E Giove ha fede, perché al di là dei variegati e multiformi modi in cui tale fede si incarna e concretizza (quella particolare filosofia, quella religione,etc.), al fondo c’è sempre l’unica fede che la vita di ogni uomo abbia un senso e un significato che travalicano e trascendono la sua esistenza di individuo particolare che nasce e muore in un tempo e luogo definiti e limitati. "Le cose terrene devono essere conosciute per essere amate, le realtà divine devono essere amate per essere conosciute", scrive Pascal , Giove è così: prima ama e crede e poi conosce, con fiducia e ottimismo perché non esistono "piccole" e poco lungimiranti dimostrazioni "scientifiche" capaci di invalidare o scuotere l’amore e la fede che ha nel suo credo.
Questo è il dono che Giove, assiso nel suo trono sull’Olimpo, fa a quanti di noi hanno avuto la fortuna di godere della sua benevolenza: la certezza di avere uno scopo nella vita, e perciò l’ottimismo, la fiducia, la lungimiranza e il piacere di vivere, perché con Giove al fianco, nella vita, vale davvero la pena di esserci.


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