Le tappe della vita

Si sa, che nella vita ci sono alcuni momenti critici indicativi di un passaggio, momenti in cui si mescolano per un breve lasso di tempo la fine di una fase della vita e l’inizio della successiva.
Sono passaggi carichi di significato, svolte che determinano l’orientamento futuro della propria vita.
Un tempo questi momenti erano messi in risalto da cerimonie simboliche, veri e propri riti di “iniziazione” che concretamente ne sottolineavano l’importanza ed il significato di “passaggio”, tali sono per esempio la cerimonia del bar-mitzvah a 13 anni presso gli ebrei, oppure il ballo di debutto in società a 18 anni, o i diversi riti delle popolazioni primitive che indicano la fine dell'infanzia e l'ingresso nell'età adulta del ragazzo.
Se si considera la cadenza dei momenti celebrati da tali riti, sembrerebbe che il ciclo di sviluppo della vita umana sia basato su un ritmo di 7 anni: i 7 anni sono considerati l’età della ragione, i 14 anni sono l’età della pubertà, i 21 anni sono la maggiore età, i 35 anni sono il dantesco “Nel mezzo del cammin di nostra vita…”.
Quanto detto non suscita alcuna meraviglia, sono per tutti fatti ovvi e naturali, e allora perché ciò che è così ovvio e naturale diventa una specie di misteriosa magia quando le stesse cose le afferma l’astrologia? Lo sapete che il ciclo di rotazione di alcuni dei pianeti più incisivi per noi dal punto di vista del cambiamento corrisponde a multipli di 7 anni? Ciò significa, per esempio, che il pianeta Saturno che lentamente compie il suo giro nel cielo, ogni 7 anni cambia il tipo di rapporto che intrattiene con i pianeti del nostro tema di nascita, e ciò ha un notevole impatto nella nostra vita.
Come vedete non c’è niente di misterioso o magico nelle previsioni che l’astrologia ci offre, ma una grande corrispondenza e consonanza con aspetti della vita che tutti più volte abbiamo sperimentato direttamente o indirettamente.
Che cosa sono, tecnicamente, i transiti, le progressioni o la rivoluzione solare, lo trovate nell’ “abc dell’astrologia”, qui cerchiamo di chiarire in che modo possono esserci utili.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che la vita ha in serbo per ognuno di noi momenti di gioia e momenti di dolore, anni in cui tutto scorre placidamente senza scosse, e anni in cui possono sfaldarsi e crollare anche le nostre sicurezze più certe, momenti di crisi cioè, o meglio di “separazione, decisione, scelta” come etimologicamente il termine “krisis” ci indica.
A che cosa servono tali “crisi”? Possiamo pensare che l’importante sia, una volta superata la crisi, ristabilire e ritornare allo stato di precedente “normalità”, e allora queste “crisi” non hanno niente da lasciarci, ma puri e semplici eventi più o meno tragici, sono solo ferite da curare e dimenticare al più presto. Oppure, possiamo pensare che tali eventi critici ci debbano lasciare qualcosa, non siano solo dolorosi e inutili, ma portino con sé anche un potenziale di metamorfosi interiore che sta solo a noi attivare. In questo secondo caso le “crisi” diventano momenti evolutivi che attraverso il cambiamento ci consentono di uscire dal “gregge” della “normalità”, dove la norma-vigente rende tutte le “pecore” uguali, e incominciare invece a “essere nel gregge piuttosto che del gregge”.
Cosa ne faremo dei momenti cruciali della nostra vita, saremo noi a sceglierlo, potremo ritornare allo status-quo precedente e cercare di dimenticare, oppure accettare la sfida che la crisi-metamorfosi porta con sé, e ampliare e approfondire le dimensioni del nostro sé. In ogni caso, ma soprattutto nel secondo, le previsioni dell’astrologia possono esserci di grandissimo aiuto perché collocano nel tempo la nascita e la probabile durata della crisi-cambiamento, ne indicano le finalità e che cosa è necessario trasformare nella nostra vita, e poiché “sapere è potere” conoscere in anticipo quali settori della nostra vita e quali dimensioni della nostra personalità saranno oggetto di cambiamento, è più che utile: è un’opportunità senza pari, è come presentarsi ad un esame conoscendo il programma o doverlo sostenere senza saperne niente.

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