Venere e Mercurio







Lidia Fassio


È un archetipo adolescenziale che rappresenta i primi stadi dell’amore e della conquista amorosa: stadi in cui provare la sensazione di avere potere e di sedurre sono molto importanti; più importanti della relazione in sé. Pensate a Mercurio e al fatto che deve imparare a percepire il proprio impatto sul mondo, comprendendo come i suoi atti e i suoi comportamenti influenzano il circostante. La modalità di rapporto è Aria. Il soggetto è in pieno sviluppo, ha voglia di far colpo sull’altro e quindi ama “flirtare”, sedurre, per provare le capacità di impatto che ha sull’altro. È molto leggero, legato al divertimento, è un approccio civettuolo.
Questo amore ci ricorda che nella condizione di innamoramento qualcosa nella nostra psiche si muove, prende energia e può essere portato alla luce. E’ però ancora gioco amoroso: c’è humour, cervello, poca intensità, poco impegno a lungo termine, poca profondità a livello emotivo, poca passione e, soprattutto, poca stabilità. Le sue qualità sono la leggerezza, la voglia di conoscenza, di novità, di eccitazione, di curiosità a volte anche un po’ morbosa, ma riflette uno dei lati più sottovalutati dei due Dei archetipici che vi si collegano: Afrodite e Hermes. Entrambi infatti avevano un grandissimo bisogno di conoscenza e di essere riflessi dal mondo circostante, e quindi questo modo di amare ha molto a che fare con la fase estroversa dell’adolescenza, in cui la cosa più importante è l’apertura verso il mondo che consente la crescita intellettuale e lo sviluppo della personalità, e tutto ciò è meglio se viene fatto in coppia perché così offre una maggior sicurezza, pur mantenendosi inserito in una scenografia di grande vulnerabilità e fragilità.
È un amore con grandi connotazioni narcisistiche. La parte fisica e la dimensione erotica diventano secondarie; qui l’erotismo è cerebrale e la seduzione è rappresentata da ciò che di sé si riesce a cogliere riflesso negli occhi altrui. In questa situazione l’amore è ancora lontano dalla scelta, ma è già bisogno di disvelare la propria identità anche se non c’è ancora verità in ciò che si mostra: spesso l’esteriorità è dinamica, attiva, intraprendente, mentre l’interiorità è ancora del tutto nascosta e inconscia. In questo rapporto il punto di vista dell’altro integra un’immagine personale ancora piccola, c’è una ricerca di conferma di autostima che giunge inizialmente dal fatto di piacere all’altro, di conquistarlo.
È un amore che vuole e non vuole; si concede e si nega. Ha bisogno di scambio, di dialogo, e attraverso questo dialogo la persona cerca di scoprire chi è. Anche qui c’è molta mutevolezza e si vuole crescere con le idee, i pensieri, vari tipi di esperienze, e per questo c’è così tanto bisogno di stimoli; questo amore si annoia se non ha novità, e necessita di feeling intellettivo pur evitando, nel contempo, le grandi emozioni.
Anche la sessualità viene vissuta con curiosità e sperimentazione, mai con intensità; di solito si ama pensare e guardare più che fare. È un amore che si può sviluppare in vacanza, in un viaggio, spesso in un’altra città, e quindi la dimensione dello spostamento e della comunicazione a distanza assume grande importanza; oggi potrebbe trattarsi tranquillamente di un amore “virtuale”.
Lo scopo di questo amore è quello di compiere dei passi decisivi per la propria autonomia psichica attraverso l’incontro-specchio con l’altro. La parte ombra di questo archetipo è la sfuggevolezza, l’incapacità di giungere fino in fondo e di partecipare emotivamente, e ciò può arrivare fino all’insensibilità e alla crudeltà. La dimensione Aria può diventare totalmente inafferrabile ed inaffidabile perché ancora troppo incentrata sulla costruzione di un’immagine di sé, della capacità di percepire che parte dalla percezione altrui.


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