Analisi psicologica dell'oroscopo personale di :



Dati astrologici usati per l'analisi             Stampa PDF



Interpretazione e testo di Lidia Fassio


Ritratto psicologico

Ci sono molte scuole di pensiero rispetto all'astrologia, tutte sono valide, però, la lettura che verrà fatta e proposta in questa sede è quella psicologica che vede in questo strumento una grande opportunità di conoscenza personale che può essere di grande aiuto in un percorso di crescita e di comprensione del proprio mondo interiore, soprattutto di quelle "parti di sé" che non sono facili da individuale e da esprimere direttamente. Purtroppo ognuno di noi ha avuto un'infanzia, un periodo in cui era particolarmente fragile e bisognoso ed è proprio in questo periodo della vita che il bisogno di adattamento alle richieste esterne spesso porta a trasformare, reprimere o addirittura rimuovere alcune nostre parti perché avvertite come "non accettate". A livello psicologico, le parti non riconosciute sono quelle che cercheranno di farsi notare procurandoci delle difficoltà: questo perché la nostra psiche va verso la completezza e, proprio attraverso l'interpretazione dei simboli che la lettura del tema natale consente, possiamo con una certa facilità individuare quali sono i potenziali presenti e quali invece da estrarre per raggiungere un senso di identità più solido e più vero.

Il tema natale diventa così uno strumento molto interessante per comprendere in modo preciso quali sono le forze in gioco e quali le energie che, usate la meglio, possono consentirci di portare a termine il nostro progetto di vita.

Il ritratto psicologico nasce dalla lettura dei diversi elementi che sono presenti in ogni tema natale ma che, in ognuno si combinano diversamente andando a formare quella miscela unica e speciale nel modo di associare, di distribuire e di scambiare le loro energie: questa miscela unica è la personalità individuale, quella che fa di te un essere diverso da chiunque altro.

L'interpretazione che troverete nelle pagine seguenti è gratuita ed è una versione limitata e ridotta dell'interpretazione completa che sarà invece disponibile a pagamento. Questa parte viene offerta a tutti i visitatori ed utenti di Astrologia in Linea affinché possano avere l'opportunità di verificare e di conoscere l'approccio psicologico applicato all'interpretazione del tema natale.

Recuperare la fiducia nella vita

Il rapporto con i limiti e con la concretezza e l'eccesso di senso del dovere, ti portano con facilità ad essere in carenza di energia: sei spesso risucchiato nel vortice di ciò che devi fare che dimentichi che le tue pile devono essere ricaricate e che per farlo hai bisogno di ritornare in contatto con la magia della vita, con qualcosa di profondo che hai dentro e che ti può far sperimentare il senso e il significato delle cose; tutto questo comporta l'abbandono, anche solo temporaneo, della routine e della quotidianità. La vita è meravigliosa ma niente potrà fartelo sentire se il contatto con la realtà non lascia spazio a nient'altro e se non c'è la dimensione mitica e creativa. Hai bisogno di stare all'aria aperta, di sentire i raggi del Sole che riscaldino il tuo corpo;hai bisogno di innamorarti, di avvicinarti alla spontaneità e alla semplicità di un bambino: tutto questo può farti rigenerare e sentire il flusso di energia che ricomincia a scorrere e che vuole esprimersi. Un rapporto troppo stretto e troppo prolungato con la dimensione pratica e materiale finisce per svilire la natura delle cose e, nel tempo, ti porta ad essere sovraccarico, eternamente in tensione, imprigionato dentro allo stress dei problemi che sembrano ingigantirsi anziché dissolversi. Prenditi ogni tanto uno stacco, contatta la tua fantasia e la tua energia creativa, dai spazio ai tuoi sentimenti e vedrai che anche ciò che ti spaventa è in realtà molto più semplice di ciò che credi. Hai anche bisogno di movimento fisico e di seguire gli impulsi del momento, di lasciar andare le tue rigidità evitando di programmare tutto, ma facendo ogni giorno una piccola "follia"che spiazzi la tua mente super organizzata.

Lo spirito creativo come conquista

Tu hai una grande predisposizione per la serietà e la razionalità: tutti ti vedono come una persona di grande buon senso che valuta e riflette prima di decidere e di dare il via a qualcosa. Questo eccesso di programmazione ha però messo da parte il bisogno di giocare e di creare spontaneamente e senza troppi indugi e remore. A volte ti perdi nei minimi dettagli e nell'organizzazione delle cose per far sì che funzionino pressoché perfettamente però tutto questo va a totale discapito del gusto del divertimento ed anche di quei sentimenti di gioia che nascono solo quando ci si trova "improvvisamente" sulle cose e si comprende che si è in grado di improvvisare anche senza dover pianificare. Forse quando eri piccolo hai sempre dovuto farti carico di responsabilità che ti hanno abituato a non dare nulla per scontato e a cercare di tenere le cose sotto controllo: questo modo di vivere può andare bene se di tanto in tanto ci si concede poi di "lasciare il controllo" e di incontrare anche la vita un po' come viene. La capacità di lasciar fluire la creatività ha qualcosa di miracoloso perché permette di comprendere che noi condividiamo qualcosa con la "grande creazione" e che, se lasciamo che questa si esprima senza bloccarla con dubbi e paure, essa sgorga e riesce a stupirci per le sue indubbie qualità.

Scoprire il proprio talento

Tu devi soffermarti qualche volta ad osservare i bambini quando giocano e si divertono: qualunque cosa essi facciano riescono a farla come se si trattasse della cosa più importante al mondo: questo tu hai perso di vista; ti senti fuori luogo e magari ridicolo se ti abbandoni a qualcosa che ti sembra "leggero", invece, proprio ciò che fai per allentare la tensione può avere il grande dono di permetterti un alleggerimento e quindi deve essere fatto con la massima serietà: anche il gioco deve essere serio, altrimenti non ha alcuna funzione. Se riuscirai a comportarti in questo modo avrai il talento di "appassionarti alle cose"; Don Juan nel libro di Castaneda dice: "un uomo deve fare ogni cosa come se fosse l'ultima", ovvero deve essere presente con intensità. Questo è il segreto dei bambini: comportarsi con il gioco allo stesso modo in cui ci si comporta quando devi assolvere ad un compito che ti è stato assegnato. La vita porta con troppa facilità a dimenticarci di questo periodo che, invece, resta dentro e ci permette di collegarci con il nostro bambino divino interiore. E' lui che conosce la strada per far emergere il "talento"che non va cercato, c'è già, è li' che aspetta, richiede però che tu ti ponga in ascolto e rimanga in silenzio ed affascinato mentre si manifesta.

Innamorarsi delle cose e delle persone

Concediti del tempo per seguire quello che ti piace e ti appassiona; questo non è perdita di tempo perché vuol dire che c'è una sorgente che può ridurre la tua sete, ma che può anche esaurirsi se non viene mai utilizzata. Non è importante cosa fai nei momenti in cui sei solo con te stesso, quello che devi comprendere è che ciò che veramente ti piace fare sarà in grado di gratificarti a tal punto che ti sentirai rinnovato ma anche rigenerato energeticamente. Qualche slancio in più, la capacità di sentire i tuffi al cuore magari davanti ad un bellissimo tramonto o vicino ad un bambino che sorride e va incontro alla vita: queste sono le cose che possono fare la vera differenza tra l'uomo che ha perduto i suoi sentimenti e quello che li ha mantenuti e ne ha scoperto il grande valore. Guardare la meraviglia di un fiore o la tenerezza di un cucciolo non è "roba per bambini", ma è roba per persone che colgono l'essenza della creazione. Il lavoro è importante, ma non può nutrire l'anima. La tua parte "Peter Pan" può trovare ancora una volta vita semplicemente nell'esprimere e nel lasciar andare la tua immaginazione. Questa è la vera generosità della vita.

Imparare a costruire e a concretizzare

La tua natura immaginativa e portata costantemente verso l'improvvisazione ti obbliga spesso a confrontarti con un senso di precarietà perché è come se per te bastasse aver "visto con gli occhi della mente"; in realtà, il tempo è sempre maestro e, nel tuo caso, sarà importante renderti conto che molto hai iniziato, molta strada hai percorso, ti sei avventurato in mille progetti ma ti sei comportato come la cicala e non hai minimamente pensato a costruire qualcosa che potesse essere solido e darti un'idea di stabilità per il futuro. Fantasia ed immaginazione creano avventure da mille e una notte ma, ogni uomo, ha bisogno di sapere che può contare su una base minima di concretezza: noi nasciamo sulla Terra e proprio per questo abbiamo il senso della gravità: se non c'è niente di concreto ci sentiamo sradicati e senza alcuna struttura, ma ci sentiamo anche senza alcun attaccamento e senza una base a cui far ritorno. Hai l'abitudine a pensare che "domani è un altro giorno…" e questo è fantastico se riesci però anche a sfruttare l'oggi e, soprattutto, l'esperienza di oggi. Anche il tuo senso del corpo è molto poco definito: non sempre riesci a prendere coscienza che hai necessità di orientarti su ritmi più naturali per te; un po' più di autodisciplina ti permetterà di organizzare meglio il tuo tempo venendo a patti con le regole senza sentirti soffocato. Hai bisogno di fare una revisione tra ciò che è possibile fare e ciò che deve essere accantonato.

Comprendere il senso del limite

La condizione materiale presuppone dei limiti; il corpo stesso è un limite; noi non possiamo crescere più di quanto la nostra struttura fisica ci permetta. Il limite non può e non deve essere visto solamente come una restrizione ma altresì come un qualcosa che ti permette di strutturarti e di comprendere quali sono le tue effettive possibilità, rafforzando anche i punti più fragili. Sicuramente è un modo per imparare a conoscere fin dove puoi spingerti. Il limite è importante anche per poter decidere di superarlo, o trasgredirlo. E' un parametro senza il quale il mondo diventa senza regole e senza leggi; purtroppo, diventa anche un mondo in cui non vi è modo di costruire e in cui nulla è sicuro. Ti piacerebbe restare a lungo nel regno delle infinite possibilità, ma questo sarebbe come prolungare all'infinito il mondo infantile; crescere significa abbandonare i sogni megalomaniaci dell'infanzia o meglio, significa capire quali, tra questi, si possono realizzare e quali invece non possono avere futuro e a cui dobbiamo rinunciare. Prendere sul serio la vita e le responsabilità ha un sapore migliore di ciò che credi; inoltre essere seri non significa essere rigidi e non vedere il bello delle cose!

Lavorare sugli effettivi valori personali

Avere una struttura solida è il punto di arrivo di tutti gli individui. Per riuscire nell'intento devi lavorare sui tuoi valori profondi e su ciò che conta per te; anziché inseguire mete lontane e a volte non ben identificate e confuse, devi porti obiettivi chiari che siano appoggiati da ciò in cui credi e supportati dalla costanza di vederli realizzati. Solo se riesci ad individuare e a rafforzare ciò che è autentico in te ti sarà possibile trovare le motivazioni che partono dal cuore per condurti alla meta desiderata. Sicurezza e stabilità sono la fine del cammino e non possono essere improvvisate: per raggiungerle devi avere un progetto, una valutazione e poi, con pazienza e perseveranza devi costruire giorno per giorno: la forza non è solo quella dell'azione: ci sono settori della vita e momenti in cui occorre saper usare un'altra faccia della forza, la resistenza. Ogni volta che raggiungerai un obiettivo avrai messo un mattone nella costruzione della tua personale "sicurezza". I valori e i desideri sono ciò che ti muove da dentro; costruirli e realizzarli necessitano invece di volontà, determinazione e tempo necessario. Impazienza e costruzione non sono un buon abbinamento.

Quotidianità non è necessariamente banalità

Il mondo pratico, la routine e la necessità sono le cose che ti fanno inorridire; la vita però ti porta a confrontarti anche con le cose che fanno parte della quotidianità: bollette da pagare, orari da rispettare, impegni da onorare; queste "banalità" sono parte della vita di ogni persona e, senza questo tipo di confronto con il mondo della realtà non avrai neppure la capacità di sapere se sei in grado di costruirti una vera autonomia, oppure se sarai una persona che deve sempre appoggiarsi agli altri per le mille cose che non può e non vuole vedere. Potrai godere molto di più dei momenti fantastici, delle fasi di gioco e di sogno se avrai un maggior senso di valore per quelle cose che sono sicuramente meno eclatanti, ma permettono una vita organizzata e sana. L'impatto con i ritmi, con ciò che deve essere fatto ogni giorno a volte può sembrare "inferiore" e "svalutante" a chi ha una mente sempre spinta verso l'alto e verso l'impossibile; è però importante che tu comprenda che per volare ci vogliono le ali; ogni cosa deve prima essere imparata, raffinata e poi padroneggiata: se non riesci a stare nel mondo della materia, la vita sarà falsata a tutti i livelli.

Obiettività e distacco per affrontare la vita

Tu sei una persona abituata a percepire il mondo come una tua propaggine, qualcosa che parte da te e che arriva a te; questo approccio ti fa sentire bene, pieno di coinvolgimento e di pathos; tuttavia non ti dà modo di veder le cose come "esterne", come appartenenti agli altri e, come tali, vissute e interpretate in modo diverso da come tu le avresti vissute. Il tuo continuo sottolineare quello che avresti fatto in quella situazione, indica un'immedesimazione che deve essere abbandonata. Il mondo delle emozioni è sicuramente utile per stare in contatto con gli altri, però troppo spesso c'è una difficoltà nel distinguere quello che accade dentro di te e quello che invece accade "fuori" di te. Tu hai bisogno di cominciare a mettere dei confini solidi, discriminare e comprendere ciò che ti appartiene, dividendolo da ciò che non ti appartiene e questo lo puoi fare solo cominciando a lavorare su un distacco che possa offrirti una prospettiva di valutazione diversa da quella abituale. Non si possono dare giudizi su ciò che ci coinvolge: spesso pensi di essere obiettivo, in realtà reagisci in modo totalmente personale ed irrazionale ad eventi che ti toccano personalmente. Devi acquisire una visione "dall'alto" in modo da poterti trovare nella condizione di percepire gli altri come "diversi e separati da te". Il giudizio è una qualità che richiede prospettiva e lontananza.

Guardare il cielo e concepire la bellezza

Esiste una bellezza che non può essere contemplata se non attraverso gli occhi delle mente; c'è un lato di te che sembra perdere di vista il lato estetico della vita e non ti consente di cogliere la leggerezza e il senso di perfezione che si apre al di sopra dei grandi turbinii emotivi e della materialità. Ci sono valori che non possono essere compresi se non a livello "ideale"; proprio dall'ideale nasce la voglia di intervenire sulla materia per renderla migliore, più vicina alla bellezza assoluta. La mente viaggia nelle sfere cristalline dell'etere e può percepire tutte le possibilità. Concepire la bellezza ed essere attratti da ciò che non è ancora tangibile fa parte del bisogno di sentirti in relazione con ciò che ti circonda e di cogliere questo senso della perfezione. Questo lato permette a tutti i comuni mortali di sentire che c'è una via maestra per il miglioramento. Il fatto che la mente sia in grado di concepire un modello ideale produce la speranza che un giorno ci sarà la possibilità - anche per l'uomo - di raggiungere la perfezione. Contatta i tuoi "ideali" perché permettono di avere obiettivi più elevati.

Comunicazione e relazione

Una delle qualità più affascinanti degli esseri umani è la "comunicazione"; poter esprimere quello che abbiamo nella nostra mente è qualcosa che ci permette di scambiare a tutti i livelli e di acquisire conoscenza. Comunicare e relazionare è il modo che abbiamo di condividere, di trovare punti in comune con gli altri, di non sentirci soli ed isolati, ma è anche un modo per trasformare il nostro mondo, proprio confrontandoci con i pensieri degli altri. C'è un lato di te che teme fortemente lo scambio e che si difende con chiusure che limitano le tue opportunità di crescita e di confronto; devi imparare a comunicare non solo sul piano della verbalizzazione di fatti e di situazioni concrete, ma soprattutto a trasmettere ciò che hai dentro. Il regno interiore deve in qualche modo potersi confrontare con quello esteriore: tu puoi sentirti veramente in "armonia" con il mondo nel momento in cui trovi la giusta relazione tra i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri ma altresì tra ciò che sei tu e ciò che invece giunge dagli altri. La vita è relazione: non c'è possibilità di esistere se non in relazione a qualcos'altro. Aprirti di più e partecipare di più significa dare a te stesso la possibilità di conoscere anche quei lati che meno di appartengono. La frase che stava scritta sul tempio di Delfi era "conosci te stesso"; tuttavia, questo non può accadere se non attraverso la relazione.

Unire ciò che sembra diviso

Ragione e sentimento non sono così distanti come credi; riuscire a rendere fattibile questa unità crea la possibilità di vivere un senso di completezza senza doverti difendere tenendo a bada ciò che ti sembra inquietante perché troppo lontano da te. Anche il mondo delle emozioni potenti, così interessante ed affascinante per te, potrebbe essere più gestibile nel momento in cui la tua mente potesse riuscire ad indagare sulle motivazioni reali e profonde che ti obbligano a volte a comportamenti non scelti coscientemente. La coscienza ha la prerogativa di poter usare la mente come un vero e proprio strumento che trivella in profondità per portare in superficie ciò che prima era nell'ombra. Il mondo della mente è quello della consapevolezza: le emozioni muovono sotterraneamente le nostre azioni, ma sovente lo fanno senza darci alcuna direzione precisa: la ragione è quella che può fare la differenza, perché può capire ciò che, altrimenti, resterebbe inconscio e può direzionare le nostre scelte. In questo modo potresti unire due diversi modi di percepire la realtà e di fare esperienza, solo apparentemente inconciliabili.

Il significato della somatizzazione

La facilità che hai nel mettere uno schermo che ti ripara dal mondo, crea ostacoli nel sentire i movimenti interiori e nell'individuare le cose che non tolleri ; tutto ciò produce blocchi che trovano una via di accesso sul piano fisico: finisci così per somatizzare ciò che non puoi analizzare e comprendere su altri piani e, in qualche modo, vivi simbolicamente ciò che rappresenta un aspetto difficile da portare alla consapevolezza. L'impossibilità di un vero coinvolgimento e di entrare fino in fondo dentro il tuo mondo emotivo ti porta a non integrare bene le esperienze e la difficoltà nel valutare il mondo che ti circonda. Visto che hai questa particolare modalità di esprimere i tuoi disagi dovrai prestare molta attenzione a ciò che avviene nel tuo corpo: analizzare con perizia i sintomi potrà illuminarti sui tuoi processi interni. Quando il piano emotivo è sconnesso dalla vita si producono dei blocchi energetici che influiscono sia sulla salute sia sul mondo degli affetti e delle relazioni intime. C'è qualcosa di grezzo e di infantile nel tuo mondo emotivo, qualcosa che tu avverti come minaccioso: le emozioni stipate tendono a presentarsi nei sogni, nelle piccole reazioni irrazionali oppure in momenti molto particolari della vita, quelli solitamente meno indicati e meno favorevoli. Devi concederti la possibilità di metterti in ascolto e di imparare a "sentire" ciò che accade e si muove dentro di te: questa è l'unica alternativa vera allo strapotere della razionalizzazione che, in fondo, è un sofisticatissimo alibi.

Lasciar fluire il mondo interiore

Sei così tanto abituato a bloccare ciò che arriva dall'interno da tarpare sul nascere qualsiasi intuizione o flash: lo fai bandendoli come "irrazionali", come "non logici". Non ti accorgi però ti quanto sei attratto dalle persone che invece usano queste facoltà e ti fanno sentire accolto e compreso. Non esiste solo il mondo delle "idee"; ci sono anche altri aspetti della psiche che consentono di sperimentare l'intimità, l'unione, il bisogno di sentirsi vicini a qualcosa e a qualcuno, non solo parlando e condividendo idee. C'è un lato di te che appare freddo, troppo logico per non destare sospetti che ci sia in realtà qualcosa che ti tormenta all'interno. Se non riesci ad entrare in contatto con le tue emozioni finisci per sentirti ciclicamente in balia di dinamiche interne che, siccome non riesci a valutare con chiarezza, respingi e rifiuti sul nascere. Il mondo delle emozioni è quello che conduce all'elaborazione e alla possibilità di lasciar andare ciò che appartiene al passato per diventare esperienza utilizzabile per il futuro. E' solo attraverso l'elaborazione emotiva che puoi ricollocare le cose della vita lasciando al passato ciò che merita un posto nella storia ma che non può e non deve tiranneggiare il presente e il futuro. Bloccare questo accesso significa portarsi dietro l'intero bagaglio.

Ricontattare il potere della fantasia e del sogno

Forse tu non sei così solido, forte e razionale come credi, ma dentro di te è rimasto qualcosa di quel bambino che ha sofferto e che ha bisogno di essere ricontattato attraverso la capacità di lasciarti andare alla fantasia, di solcare le nuvole con i sogni, senza necessariamente vivere tutto ciò come qualcosa da scacciare perché debole e immaturo né come un rimasuglio dell'infanzia. Proprio da questo mondo può nascere la vera forza. La fantasia è la qualità che ti permette di elevarti al di sopra della realtà: solo chi non l'accetta e la considera "inferiore" rischia di esserne travolto e di essere inghiottito; la ragione, senza la controparte diventa asettica, sterile, quasi glaciale nella sua incapacità di dare senso alla vita. Solo il mondo dei sentimenti è in grado di "valorizzare". Il mondo dei pensieri, così chiaro, lineare e preciso nei suoi contorni, in realtà è freddo, rigido e si difende cercando di tenere a bada un mondo più informe, sicuramente meno definito, ma infinitamente più morbido ed affascinante; un mondo che ha memoria e che ti seduce con la promessa di ricondurti a quel "centro" da cui tutto ha avuto origine, di cui hai nostalgia. E' importante che tu ritrovi il gusto di fantasticare e di esprimere questa parte di te rimasta a lungo seppellita, senza la quale non potrai coinvolgerti e vivere con intensità le esperienze; puoi fare tutto ciò gradualmente ed in punta di piedi, ritrovando senso e partecipazione.

La paura di perdersi e di lasciarsi andare

Le grandi potenzialità che hai di discriminare e valutare possono rappresentare da sole un forte baluardo contro la paura di essere inghiottito nel vortice di ciò che tu senti come un "caos" senza struttura: entrare in questo caos con la mente può essere un'esperienza inizialmente difficile e confondente, ma può trasformarsi in qualcosa di estremamente salvifico e salutare: ti può condurre direttamente nel "sentire" ciò che fa vibrare corde sottili al di sotto delle idee preconcette e della struttura solida che tanto ti rassicura dandoti l'illusione di essere sempre in grado di capire cosa è meglio fare e dire. Potrai rivedere molti pre-giudizi circa la forza e la debolezza e verificare con mano che niente è così definito come la mente "vorrebbe" e che quello che appare caotico ed inquietante può semplicemente manifestarsi come un ordine diverso da quello ordinario perché, forse, più vicino all' "assoluto". Lasciarsi andare a ciò che senti e alle varie tonalità emotive ti permette di conoscerle senza viverle come un senso di perdita o di annullamento della mente, ma piuttosto, come un'esperienza che può ridimensionare il potere della mente rimettendoti in condizione di sentire e contattare il grande regno dell'anima.

Il cammino verso l'integrazione

Il tema natale non è solo un insieme di caratteristiche che riguardano il carattere, è molto di più; dentro ad un tema natale vi è racchiuso un progetto, quello della nostra vita. In questo progetto vi è racchiusa la percezione di un passato e di un futuro, un mondo di esperienze da cui noi deriviamo, attraverso le quali abbiamo già sviluppato molte delle nostre potenzialità ed una direzione nuova, che è quella che abbiamo di fronte e che dobbiamo conoscere per poter realizzare ciò che abbiamo scelto di divenire e che rappresenta il nostro futuro.
Nessuno di noi nasce senza un bagaglio; le potenzialità che sono indicate nel tema natale possono essere considerate delle "tendenze" che abbiamo acquisito nel passato e che influenzano la vita presente: sono dei veri e propri skills che possono tornarci utili nei momenti di difficoltà in quanto sono già sperimentati e, quindi, efficaci.
Non sempre però questo passaggio risulta semplice: ci sono infatti dei tratti del nostro passato che anziché servirci semplicemente come esperienza, possono in realtà trattenerci troppo, possono rappresentare degli schemi troppo rigidi da cui è difficile staccarsi; se questo accade dovremo mostrare particolare attenzione nell' imparare a mediare tra ciò che conosciamo - che deve essere una ricchezza e non qualcosa che ci è di intralcio perché ne restiamo imbrigliati e vincolati - e ciò che invece dobbiamo sviluppare imparando ad utilizzare quelle qualità che sono nuove e, pertanto, non ancora raffinate - passaggio questo che non può esclusivamente essere visto come un viaggio in salita che ci costerà una grande fatica.
In questo senso, il passato rappresenta le capacità e le competenze che abbiamo già messo nel nostro scrigno, qualcosa a cui possiamo attingere, i nostri strumenti; il futuro riguarda ciò che siamo chiamati a sviluppare nell'arco della nostra vita perché questo ci sarà di fondamentale aiuto nel viaggio verso il nostro divenire futuro.

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Il viaggio dell'eroe

Ogni segno ha un suo preciso progetto ed un suo Mito individuale da scoprire e da comprendere: questo non significa che Progetto e Mito debbano collimare perfettamente per tutti i nativi; tuttavia, il mito del segno fornirà una sorta di impalcatura su cui la persona si muoverà e ricorderà qualcosa del progetto collettivo che riguarda i nativi di quel segno; Joseph Campbell diceva che i Miti rappresentano una traccia che permette all'uomo di non sentirsi solo poiché in ogni momento critico ci ricorda che quel preciso avvenimento, quel passaggio cruciale della vita è già stato affrontato da altri prima di noi.
Il Progetto e il Mito di ogni segno sono dunque anche per noi una traccia che ci aiuta ad avventurarci nel nostro viaggio personale. Il mito è un vissuto collettivo che si accomoda molto bene a quello personale, per questo ha una sua validità che persiste nel tempo; il progetto è invece qualcosa di personale che indica ciò che dobbiamo diventare.
Ogni persona dovrebbe quindi scoprire qual'è il suo "progetto solare" e qual è il mito personale, perché questi la accompagneranno nel viaggio della vita segnandone indelebilmente le tappe principali.
Ogni viaggio ha certe caratteristiche simboliche in cui ogni nativo si potrà riconoscere.

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