IL GABBIANO

Interpretazione del sogno di Andrew

Il sogno

Siamo in un teatro di Genova e c'è il debutto de "Il gabbiano" di Checov. Ci sono anche dei miei amici che vanno in scena e sulla locandina c'è il mio nome!!! Solo che nessuno mi ha mai avvertito, non ho mai provato, non sono sotto contratto. Allora chi va in scena al posto mio? Mi precipito nel teatro, chiedo: al posto mio non va in scena nessuno. Ma sulla locandina c'è il mio nome. Chiedo ai miei amici: "come mai avete provato senza di me? Come mai nessuno mi ha avvertito?" Mi danno risposte vaghe. Uno di loro mi consiglia di parlare con l'aiuto regia. Il regista, uno straniero, non si vede. Vado a parlare con questa donna, mi accoloro, mi dispero, piango: sembro Kostja, il protagonista de "il gabbiano". "Come posso andare in scena senza avere mai provato?" Anche lei si mette a piangere. Mi dice che farò Kostja come se fossi Andrew. Mi dice di andare in una sala prove a parlare col regitsa, giù nei pianni inferiori del teatro. Mi da il copione in mano. Scendo ai piani inferiori. Forse vado in scena col copione? si, sicuramente farò così. I piani inferiori del teatro sono enormi, non riesco a trovare questa sala. Scambio una persona per il regista ma non è lui. Mi ritrovo fuori, sembra il porto. Vado avanti ma mi sto allontanando sempre più dal teatro e allora torno indietro. Mentre torno indietro vedo un ragazzo che corre e mentre corre perde una cosa. la gente gli urla dietro, per avvertirlo. Lui si ferma e la raccoglie. Devo rientrare in teatro ma un cancello enorme si sta abbassando come nei castelli medievali. Io cerco di passarci di sotto ma non so se ce la faccio... mi sveglio.

Interpretazione di Elena Cartotto

Caro Andrew, certamente la scelta de "Il gabbiano" di Cechov non è casuale. Quale dei temi sottesi a questa grande opera si avvicina di più, simbolicamente, al tuo sentire? Per altro, come saprai, proprio ne "Il gabbiano" si trova una dichiarazione d'amore per Genova, luogo del tuo sogno, da parte di Cechov. Credo ci sia tutto un discorso che si snoda tra l'obbligo di essere dentro una forma predefinita data un nome su un cartellone e da un possibile copione e la libertà di essere artisticamente ciò che si è, vedi il titolo stesso dell'opera. Il trovarsi in una città di mare con un porto che, a un certo punto, ti sembra di vedere è significativo. Le città che hanno un porto sono un punto di approdo, ma anche di partenza, sintesi di un andare e venire a indicare un luogo precario. Tu cerchi, invece, una stabilità, il tuo personaggio, quello che possa darti una storia nella Storia, quello che ti permetta di lasciare un segno sulla terra e invece di trovi tra il mare e i gabbiani, con un copione preso al volo nei sotterranei di un teatro inseguendo un regista dal volto ignoto.
I sotterranei indicano la parte più profonda di noi, quella "plutonica" astrologicamente parlando, quella infera, dove sono depositate le nostre risorse creative, ma anche le frustrazioni che ci portiamo dentro. Tu vorresti fare un salto di qualità che desse a questi sotterranei la possibilità di emergere (dalle acque!), di venire a galla, per riuscire a fare qualcosa che finalmente dia spazio a ciò che sei veramente, ma che gli altri (nemmeno gli amici che ti danno risposte vaghe!) riescono a vedere. Ciò che vuoi fare tu e che puoi rappresentare è talmente poco importante che addirittura nessuno ti chiama per le prove, ti mette sotto contratto, un po'come se fossi un contenitore senza contenuto. Il sogno in questo senso ti invita a riflettere anche su chi ti circonda, sui tuoi rapporti personali e professionali che di te vedono solo ciò che fa comodo a loro e al sistema in cui sono inseriti (o almeno questo sembra dire il tuo inconscio). Un abbraccio, Elena




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