Analisi della co-dominante :

Interpretazione e testo di Elena Cartotto


CO-DOMINANTE SATURNINA

Il saturnino è tradizionalmente il melanconico per eccellenza, colui in cui la bile nera è prevalente, secondo gli antichi. In realtà l’attitudine introvertita e rigorosa del saturnino non è per forza di cose triste, può anche essere semplicemente serena, senz’altro priva di entusiasmi solari, ma non per questo infelice. Il saturnino non è votato alla tristezza, ma al sacrificio che non è la stessa cosa. Sicuramente in un gruppo non ride in modo sguaiato, preferisce lo humor inglese alle barzellette da bar, è tosto se si discute su questioni di principio. In genere ha l’aria fine, intellettuale, lo sguardo profondo. Tendenzialmente è magro e ha le spalle un po’ incurvate. Può richiamare alla mente l’immagine del Presidente Lincoln, Acquario e saturnino doc, che queste caratteristiche le aveva tutte. Prese su di sè il peso di una guerra di liberazione e della carica più importante del panorama politico mondiale, perché è questo che i saturnini fanno: si caricano di responsabilità.

Sono ambiziosi, affidabili, metodici, pronti alla rinuncia di una vita normale, con i suoi agi e comfort, pur di arrivare alla vetta. È solo dall’alto, infatti, che riescono a guardare l’esistenza e a capire se stessi, in quella distanza rarefatta che li separa dal mondo e degli altri. Ripiegati sulle loro teorie, decisioni, prospettive, pronti a perseguire obiettivi altissimi attraverso percorsi anche molto duri di dedizione, possono davvero talvolta cedere allo sconforto e alla depressione, perché si sentono soli con il peso del mondo sulle spalle. La freddezza caratteriale e la logica ferrea che caratterizzano le loro menti acute e filosofiche, non riescono, in questi casi, a proteggerli dai loro stessi ragionamenti, così pervicacemente realisti da non riuscire a nascondersi alcuna scomoda verità. La verità è spesso una loro ossessione, incarna quel valore etico collettivo da perseguire con ogni mezzo al fine di liberare l’individuo da se stesso, perché l’Ego solare è per il saturnino la peggiore delle prigioni. La visione dall’alto non è la visione dell’Io, ma quella di un ipotetico dio ed è quella che loro vogliono raggiungere.

Nei saturnini distorti come Hitler si arriva al paradosso di sostituirsi a Dio stesso con le estreme conseguenze che ne derivano. Le storture saturnine possono essere molto più gravi di quelle solari o gioviane ad esempio perché inducono alla spietatezza e alla crudeltà in quanto il saturnino manca di empatia. Può provare pietà per il prossimo in virtù del ragionevole riconoscimento di un diritto leso o di un bisogno fondamentale negato, ma difficilmente sentirà quella che si può definire compassione. Naturalmente ciò non lo rende per forza di cose un freddo calcolatore, semplicemente si protegge dalle emozioni, perché se non lo facesse, non potrebbe portare a termine i suoi importanti compiti.

Saturnina fu la celebre Lady di Ferro Margaret Thatcher che di certo non poteva permettersi lacrime e patemi d’animo a Downing Street, come parzialmente saturnina fu la due volte premio Nobel Marie Curie, la cui vita fu dedicata totalmente allo studio e alla ricerca. Il saturnino ha spesso, oltre al senso della politica, anche il genio della scienza.

IL SATURNINO IN AMORE

L’amore è forse il punto più dolente della vita del saturnino. Non che non abbia pulsioni e sia totalmente ascetico, ma a volte i suoi obiettivi sono talmente elevati ed ambiziosi che pare non gli importi di null’altro. Il punto è che il suo cuore nasce già protetto, poco propenso a dare, ma anche a ricevere emozioni. Non è un passionale, la sua lucidità estrema non riesce a convivere come nel plutonico con l’istinto; l’istinto il saturnino non sa nemmeno cosa sia. Controlla tutto, le sue reazioni, quelle altrui, le cose. Difficilmente lo vedrete ubriacarsi o “ammazzarsi” dalle risate. Avrà sempre quell’aria un po’ triste che può affascinare perché fa intuire un mondo difficile, per quanto perfettamente organizzato, da portarsi dentro. Davanti ai film d’amore o alle narrazioni sentimentali si sente sconfitto perché non capisce. E spiegargli che in queste cose non c’è niente da capire è un’impresa epica. Può cedere, però, sia che sia uomo, sia che sia donna, al fascino dell’intelligenza, quella autentica. Per arrivare al suo cuore, bisogna passare dalla sua testa, idea che rimanda un po’ alla dea saturnina Atena che nacque dalla testa di Zeus. Se volete conquistarlo fate vedere che avete progetti e ambizioni, ha bisogno di stimarvi per potervi amare.

Il suo amore sarà concreto e progettuale e il sesso non sarà mai, per lui, il termometro della relazione. Vorrà proteggervi e nei momenti di difficoltà sarà disposto a sacrificarsi per darvi una mano perché ormai siete una sua responsabilità. Finché ci sarà dialogo e considerazione reciproca le cose funzioneranno alla perfezione, ma se verrà a mancare l’intesa intellettuale, tutto a catena si romperà. Potrebbe essere molto freddo nel lasciarvi, anche dopo molti anni di amore e voi penserete a come avete fatto ad amare per tanto tempo un essere così cattivo. Se sarete voi a lasciarlo accetterà la batosta con la sua serafica saggezza dicendovi che se l’aspettava, anche se non è vero.

IL SATURNINO E GLI ALTRI

Può apprezzare i solari per le loro ambizioni e i successi raggiunti, ma finisce lì, perché li ritiene troppo autoreferenziali. Dei marziani pensa anche peggio: esseri primitivi di cui non comprende gli entusiasmi, gli impeti passionali e il bisogno di competere ad ogni costo. Grande intesa, invece, con i mercuriani che soddisfano la sua voglia di un costante confronto dialettico e che riescono perfino ad alleggerirlo con intelligente umorismo. Non sfugge al carismatico fascino plutonico e insieme, i due, possono perseguire traguardi ambiziosi. Si sente poco a suo agio con i lunari e i nettuniani entità aliene dalla lacrime facile e di scarsa concretezza, mentre con i venusiani può condividere il senso del bello, il gusto per l’estetica filosofica, per la forma delle cose, le buone maniere. I gioviani li reputa piuttosto superficiali, degli epicurei con cui uno stoico come lui ha ben poco a che spartire. Con l’uraniano può incastrarsi bene, anche perché nessuno dei due vive di risonanze emotive: semplicemente uno è più scientifico e l’altro più tecnologico, il che li completa.




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