IL SACERDOTE

Interpretazione del sogno di Eli

Il sogno

Ciao Elena. Questa notte ho sognato di recarmi da un sacerdote che aveva delle doti guaritrici particolari, e per questo famoso. La questione che avevo da porgli riguardava il dialogo che intrattenevo con dei parenti defunti. Il Sacerdote riceveva in una Chiesa, in una parte poco visibile. Dovevamo attenderlo su una panca, e stava per toccare a me. Lui arriva: era alto, giovane, muscoloso, capelli lunghi chiari, molto bello, e con un forte carisma. Io rimango molto colpita dall'aspetto, inusuale per un sacerdote, mi dico. Lui osserva che vicino me è seduta una donna che non manteneva la distanza di sicurezza, e lui la invita a spostarsi. Così inizia a farmi domande. La signora, che in un primo momento si era spostata, poi torna di nuovo vicino me. Così lui si arrabbia molto e con fare molto autoritario la prende e la butta fuori dalla Chiesa. Io ero colpita e contentadi questa sua iniziativa, la vedeva come rispettosa nei miei riguardi. Successivamente mi chiede quale fosse il motivo per cui fossi lì e io gli spiego che avevo questo contatto con i defunti e lui mi dice: non pensare ai morti, ma alla vita. Poi non ricordo altro.
Grazie per la lettura, un caro saluto.


Interpretazione di Elena Cartotto

Cara Eli, il sacerdote carismatico con poteri di guarigione rappresenta il tuo tentativo di mettere assieme una figura maschile regolare e una irregolare, un amore che percepisci come vissuto fuori dalle regole con le regole. Ci si sposa in chiesa; è in chiesa che si fa catechismo, che si viene edotti sui comandamenti, sui vizi da evitare e le virtù da coltivare. Il prete è un maschio, ma intoccabile. Eppure lo vedi attraente, giovane, muscoloso, autorevole, insomma un vero maschio alfa, come si direbbe oggi. In più caccia via l'altra donna impicciona, forse simbolo di tutte le altre donne, reali o immaginarie, con cui ti contendi l'uomo dei tuoi desideri. Lui ha poteri di guarigione e infondo ti dà un consiglio che è come una medicina: occupati della vita, non dei defunti. I defunti, simbolicamente, sono i pezzi congelati della nostra psiche, le fissazioni su cose, obiettivi, persone da cui non riusciamo a staccarci benchè ci facciano solo male. Un abbraccio, Elena



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