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INCONTRO CON L'INDIA

a cura di Paolo Crimaldi
 
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Gran parte dei viaggiatori al loro primo incontro con l’India, scelgono New Dehli, la capitale della democrazia più grande del mondo, come punto di partenza per conoscere un mondo troppo spesso mitizzato e quasi sempre poco conosciuto nei suoi aspetti più veri e profondi.
Uscendo dall’aeroporto la prima sensazione che si ha non è certo quella di essere in una città dai colori vivaci e dall’odore di spezie e profumi, ma in una megalopoli caotica, inquinata e affollata.
Ma superato il primo impatto, lentamente, la strada che porta verso il centro della città, inizia a riservare le prime magiche sorprese, a dosi quasi omeopatiche l’oriente si presenta a noi con una dolcezza e una gentilezza tipica di questa terra, che pur nei profondi contrasti e incongruenze non nega mai un sorriso, uno sguardo compassionevole.
E sono proprio gli occhi di questo popolo quelli che maggiormente colpiscono e rapiscono e possono ipnotizzare, portando a scoprire quelle parti di noi, della nostra anima, ma anche quell’insieme di buone maniere che abbiamo ormai dimenticato da tempo e che addirittura proviamo vergogna a mostrare. Basta un esempio: chiedetevi da quanto tempo non salutate per strada una persona sconosciuta che vi guarda con simpatia. In India è considerata una grossa scortesia non rispondere a chi ha mostrato interesse e gentilezza nei nostri riguardi e quindi non sorprendetevi più di tanto se le persone per strada vi sorridono o se entrando in un emporio sarete accolti alla porta da un caloroso e autentico Namaste, “saluto il dio che è in te”.

Ma per coloro che sono attratti dall’astrologia New Dehli offre a due passi da Connaught Place, il centro della parte nuova della città, il famoso osservatorio astronomico-astrologico di Jantar Mantar, costruito proprio per dare la possibilità ai numerosi astrologi che vivevano presso la corte Moghul, di poter osservare con precisione il cielo e trarre poi le loro predizioni.
Il complesso monumentale, da poco ristrutturato, non ha la grandezza e la maestosità di quello che si trova a Jaipur, ma ha una forma architettonica che simbolicamente rappresenta un saluto, un apertura verso il cielo e la vita.
In India l’astrologia è molto più presente e veramente seguita di quanto non accada da noi in occidente, come lo dimostra il fatto che ben raramente si effettua un matrimonio senza aver consultato le carte del cielo dei due potenziali sposi al fine di poterne ricavare una comparazione caratteriale indispensabile per decidere se ci sono le potenzialità per iniziare una vita in comune.
Fatto sta che gran parte dei quotidiani indiani la domenica allegano un inserto di annunci matrimoniali e tra le varie cose indicate in ogni singolo annuncio c’è quasi sempre la richiesta della carta natale della persona interessata. Del resto in India il matrimonio è una cosa seria e non solo per motivi puramente psicologici e affettivi, ma anche economici, visto che i costi sono sempre molto alti a causa della dote che la sposa deve portare in dono al marito e le spese per il ricevimento vero e proprio che dura sempre più di qualche giorno. A tal riguardo ci si può fare un idea attraverso il piacevolissimo film di Mira Nair Monsoon Wedding.
La tradizione astrologica indiana vuole che una persona nata sotto l’influsso di un determinato pianeta, ne sposi una anch’essa nata sotto gli auspici dello stesso pianeta, onde evitare la morte prematura di uno dei due. In realtà al di là del velo di determinismo e superstizione popolare c’è del vero: due persone che condividono una identica dominante planetaria, ossia l’avere lo stesso pianeta che è particolarmente importante all’interno del proprio tema natale, hanno maggiori possibilità di andare d’accordo, visto che l’energia di fondo nell’affrontare la vita è molto simile.

Spostandosi di qualche centinaio di metri si trova il mercatino tibetano, dove assieme a tanta paccottiglia è possibile trovare anche bellissimi amuleti in argento e turchese o in bronzo e con le varie pietre semipreziose che rappresentano e raccolgono l’energia dei pianeti.
Ma dovete fare ancora alcuni passi nuovamente in direzione di Connaught Place e andare a visitare la piccola ma fornitissima libreria Sagar (Ved Mansion 72, Janpath, New Dehli – tel. 3320648), dove è possibile trovare in lingua inglese libri di autori indiani sull’astrologia vedica (più propriamente chiamata Jyotish), sulla lettura del palmo della mano, che in genere in India è quasi sempre associata alla lettura della carta del cielo, e del Vastu, la forma locale del Feng Shui cinese, chiamato anche lo Yoga dell’abitare.

Ma l’India è anche cultura culinaria e a termine di questa prima escursione alla ricerca degli aspetti magici del paese, non potete non fermarvi a bere un chai, un the, accompagnato dalla gustosissima pasticceria locale, in uno dei tanti localini che si affacciano su Connaught Place.




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