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AMORE, CREATIVITÀ E BENESSERE

a cura di Lidia Fassio
 

L’amore è l’energia più potente dell’universo, l’unica in grado di sciogliere blocchi, di risanare corpo, mente e spirito perché è l’unica che dissolve realmente le barriere che ci separano dall’unità interna ed esterna ed è anche l’unica che ci fa sperimentare l’autentico “star bene” con tutto ciò che ci circonda.
Il segno del Leone è legato sia all’amore (qui presente sotto forma di innamoramento e quindi, di energia intensa, radiante, potente tanto da essere  imprescindibile), sia alla creatività che, in psicologia, è intesa come massima espressione di sé stessi dando un contributo al mondo.
Creare non è solamente un atto del corpo o della mente ma è soprattutto un liberare e condividere, un cedere e rilasciare qualcosa di sé al mondo; creare è un atto di estrema generosità che, pertanto, è astrologicamente contemplato nel segno del Leone e nel suo luminoso signore: il Sole.

Una bellissima frase di Aldo Carotenuto dice: “la situazione ideale per comprendere veramente un altro non è tanto quella di vedere come una persona reagisce a una pressione estrema, ma piuttosto in quale modo sopporta la vulnerabilità dell’innamorarsi.

La creatività è universalmente riconosciuta come un atto d’amore soprattutto quando si tratta di dar vita ad un essere umano ma anche quando si genera qualcosa che giunge da sé, dalla propria essenza e che, pertanto, è espressione di ciò che si è.
Senza amore è difficile creare e dar vita perché l’amore è legato al quarto chakra, quello appunto del cuore e del plesso solare che permette di sperimentare l’amore e la gioia proprio per via dell’apertura del chakra del cuore.
Il quarto chakra è legato anche alla capacità di accogliere e di protendersi verso il mondo e gli altri. Solo la paura e il dolore tendono a bloccare questa possibilità; chiaro che in questa ottica sono anche implicate le braccia che si aprono proprio per accogliere e abbracciare.
Interessante sapere che quando si chiude il chakra del cuore si bloccano anche le braccia. L’amore è accoglienza, è apertura, è predisposizione a protendersi verso l’altro e gli altri.

L’amore vede al di là delle necessità materiali ed in effetti, il Leone si mostra sempre al di sopra delle necessità, quasi a ricordarci che siamo esseri speciali che condividiamo molte cose con il divino e che abbiamo un lato divino interno che ci avvicina all’infinito e al paradiso e che non vede l’ora di accoglierli.

Tra l’altro l’Amore è la forza più potente dell’universo, quella che unifica, che tiene insieme e che trasforma realmente. E’ una forza che aiuta, che insegna e che nutre e può manifestarsi sotto forma di affinità che permette vibrazioni all’unisono tra le persone; oppure sotto forma di carezze, gesti, parole o azioni affettuose che servono a  stabilire legami con altre persone e, infine, si manifesta sotto forma di accettazione incondizionata delle persone o delle cose così come sono, senza alcun desiderio di cambiarle.

Aprire il chakra del cuore significa cercare una effettiva condivisione con altre persone; amare significa comprendere ed accogliere e creare le condizioni per uno scambio di flusso con gli altri.

Trattenere e non amare instaura un circolo vizioso di non espressione e questo a lungo andare blocca anche la generosità e la vitalità: in pratica è il non amore che chiude il chakra del cuore che si restringe e prende le distanze dagli altri che, a maggior ragione, percepiscono  distacco e  freddezza, cose che non invogliano a ricercare un contatto o una maggior intimità.

Anche il rifiuto incide prepotentemente sul chakra del cuore perché instaura un senso di morte e di non accettazione che produce paura e sofferenza. Il rifiuto intacca il senso di equilibrio interno e non consente di produrre reazioni positive che, alla fine, dà origine ad una sorta di alienazione dal proprio “sentire” e, quindi, dal proprio corpo ma soprattutto dal proprio cuore.
In pratica, quando si viene rifiutati si chiude la porta del cuore nel tentativo di proteggere la fuoriuscita di energia generata dal dolore. In questo modo però si rischia poi di restare troppo a lungo chiusi e, quindi, di non accettare più lo scambio e l’amore e di non aprirsi più al flusso vitale.

La sensazione che si ha quando questo accade è quella di avere un muro all’interno, una sorta di morsa  che indurisce il cuore (cuore di pietra) e che lo comprime, non lasciandolo più espandere come vorrebbe così che, anche l’ossigenazione e il nutrimento del corpo vengono intaccati. In pratica, si comincia a non essere più liberi di provare sentimenti e ci si allontana da essi ma in questo modo, ci si allontana dal proprio benessere e dalla totalità che i sentimenti cercano di riportare.
Infatti, il quarto chakra è una specie di lavoro di sintesi tra Sole e Venere i due grandi astri responsabili dell’attrazione e dell’amore. Non a caso Sole e Venere simboleggiano sia l’innamoramento con la sua potentissima forza di attrazione e di destabilizzazione e l’amore che, invece, lavora su un piano più sottile producendo una vera possibilità di entrare in relazione profonda con noi stessi e con gli altri abbattendo i confini che dividono e separano. L’amore è una forza unificante che scioglie e riscalda. Chi vive senza amore si trova dentro ad una bara di ghiaccio che isola e restringe.

L’amore è l’unica vera forma di connessione che noi abbiamo; è infatti attraverso di esso che  formiamo la rete di rapporti che ci uniscono agli altri e che durano per tutta la vita. Una sottile ma continua tessitura in cui circola nutrimento.
In effetti, se si è provato amore autentico i rapporti non si chiudono mai; ci si può allontanare da una persona ma non si può non sentire il legame se questo c’è stato.

L’amore ha anche un rapporto potentissimo con la forza vitale: in effetti quando siamo innamorati siamo pieni di vita e di voglia di fare e di agire nel mondo; ci troviamo in uno stato particolare in cui niente sembra esserci precluso: l’amore infatti non ammette limiti in quanto il suo scopo è quello di espandere e di unire, allargando sempre di più la rete che stiamo costruendo.

In genere quando si è innamorati si ha la sensazione di ringiovanire, di avere di fronte nuove prospettive e, mentre all’interno si accende un’energia che sembra inesauribile, all’esterno si viene visti come se si fosse in uno stato di grazia, una sorta di capacità di camminare al di sopra della realtà che è contaminante.
Tutto ciò è dovuto allo scambio di energia che si attiva proprio nel momento in cui si entra in rapporto con un’altra persona e all’incredibile turbinio che l’amore mette in moto e che sembra inarrestabile.
Lo scopo dell’amore è quello di destabilizzare lo status della persona per avvicinarla a sé stessa; in effetti non c’è niente come l’amore per cambiare le cose e vediamo spesso che persone che sono da anni dentro a relazioni ormai senza senso, riescono a chiudere e a cambiare vita quando si innamorano; i giovani stessi riescono a modificare e a svincolarsi dalla famiglia quando si innamorano. Quindi l’amore è una grandissima forza e spinge a realizzare ciò che si ha in mente e a mettersi in contatto con il grande atto creativo, lo stesso che ha dato vita all’universo.

In effetti, dall’amore nasce il bisogno di creare e di dar vita in tutti i modi ed è dal bisogno di esprimere sé stessi nel mondo che prende vita la creatività individuale.
Con il termine “creazione” viene comunemente intesa l’opera attribuita all’Assoluto, quindi ciò che ha fatto Dio quando decise di dar vita al mondo. Significa però che dal “nulla” è apparsa la “manifestazione”. In fondo, quando si pensa a Dio si pensa alle origini al come e al perché e, soprattutto, al quando il “Tutto” ha preso vita.
Quando diamo vita a qualcosa ci poniamo le stesse domande: qual è il bisogno che spinge a creare, quali sono le “cause” interne e i perché che richiamano quel tipo di energia che è in grado di far nascere qualcosa.
In fondo creare è un bisogno intrinseco dell’uomo, è la prova della sua manifestazione e perché no? Della sua esistenza.
La creatività è una sorta di “ri-creazione” del mondo, un imitare colui che ha avuto questa potenzialità, ripetendo qualcosa di quell’impresa titanica che ha generato l’intero universo.

Gli artisti di un tempo – i classici – pensavano alla creazione come ad un’opera di pura perfezione e, quindi, volevano in qualche modo imitarla per  condividere qualcosa di questa meraviglia; per questo imitavano la natura e  cercavano di ricreare quel senso di armonia e di bellezza che avvertivano in essa. 
In un certo senso possiamo dire che l’artista è sempre colto da una sorta di “delirio di onnipotenza”, cosa molto facilmente riscontrabile della casa V che, notoriamente, è legata alla creatività.
Tuttavia l’artista è obbligato anche ad avvertire il suo limite, il suo senso di inadeguatezza rispetto alla grande creazione e, forse proprio per questo, l’arte è sempre un atto arrogante che induce a rubare qualcosa a Dio anche se poi costringe l’artista è provare una sofferenza e un’insoddisfazione in quanto obbliga a sperimentare un senso di inadeguatezza poiché la propria opera è sempre limitata se confrontata con quella universale.

La creatività è però l’unico strumento che l’uomo ha per cercare di elevarsi, di esprimere l’immenso bisogno di infinito e di assoluto che ha dentro e che, nonostante tutto, troppo spesso rimane imprigionato dentro ai limiti della realtà.  Colui che crea sa anche che l’opera, il figlio, la cosa che prende vita da sè, avrà una vita sua, non sentirà una riconoscenza e, anche se l’autore rivendicherà la paternità della sua opera, questa sfuggirà sempre perché vorrà essere libera, scevra da ogni possesso.
Non a caso la quinta casa e il segno del Leone sono quadrati alla seconda e al segno del Toro: la vita è qualcosa che deve liberarsi e quindi, ogni opera, così come ogni individuo cercherà di staccarsi dal suo creatore e vorrà librarsi nell’aria cercando la strada da seguire.

La creatività e l’amore sono anche un tentativo di mettere ordine, di dare senso e di trovare dentro di sé una risposta alla dicotomia tra creazione e distruzione, tra caos e ordine: tuttavia, solo se sono presenti entrambi l’uomo può dirsi “creativo e vitale e, come tale, in grado di generare amore”.
La parte caotica tuttavia non può essere annullata e l’artista sa bene questo: sa che ogni opera creativa genererà anche sofferenza, una sorta di prezzo da pagare per il desiderio di imitare Dio che, in fondo ricorda la dialettica tra Leone e  Acquario e il relativo peccato di hybris.
La creatività è però espressione del proprio mondo interiore, di quel mondo spesso sconosciuto che, tuttavia, si manifesta e preme per uscire. Lo stesso accade quando parliamo di un figlio: noi diamo vita al processo creativo, ma non sappiamo assolutamente cosa nascerà da noi; in effetti, il nuovo individuo avrà qualcosa del suo creatore ma poi, unirà questo potenziale ai suoi tratti suoi personali; anche l’opera creativa artistica ha questa prerogativa: non è detto che l’artista produca ciò che ha in mente giacchè la creatività non ha niente a che fare con la mente ed anzi, giunge da un mondo che non è mente e che proprio per questo è molto più vicino all’essenza e non si lascia troppo condizionare dalle idee del suo creatore.
Nessuno può esprimersi e mantenere il controllo. Anche l’amore in fondo si comporta nello stesso modo: nessuno sa dove l’amore vorrà portarci né come si svilupperà. Una volta che è partito l’innamoramento sembra prendere una sua piega ed è difficile tenere sotto controllo le reazioni anzi, il controllo è proprio ciò che avversa l’amore che, invece, è spontaneità, improvvisazione, impulso verso l’infinito.
In  fondo,  l’uomo nasce perdendo il senso dell’unità e della totalità e quindi non può che sperimentare un “vuoto” ed è proprio da questo che giunge l’impulso creativo che, spinto dalla sofferenza tenderà a ricongiungerci e a liberarci dal senso di costrizione nel quale inevitabilmente viviamo.

Per questo la creatività può essere anche considerata una forma di “cura” esattamente come lo è l’amore. Riuscire ad esprimere ciò che è racchiuso all’interno offre la possibilità di liberare la sofferenza e di darle un nuovo corso che può portare al benessere.




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