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BIMBI “DIVERSI”

a cura di Lidia Fassio
 

La scienza è in continua evoluzione per cui offre giorno dopo giorno nuove opportunità in tutti i campi della vita.
In quello della fertilità sono stati ottenuti risultati strabilianti che possono risolvere i problemi a chi si trova in difficoltà.
Oggi, anche per via dello stress a cui tutti siamo sottoposti – cosa che sicuramente incide sull’indice di fertilità -  e dell’aumentato bisogno degli individui di procedere con l’autorealizzazione prima di pensare ad una eventuale maternità o paternità, sono molte le coppie che, nel momento in cui provano ad avere un figlio, si trovano a vedersi negata questa possibilità. E’ in questi frangenti che la fecondazione assistita può dare risultati eccellenti e permettere a chi è in  difficoltà di poter raggiungere l’obbiettivo desiderato con metodi artificiali.

Esistono diversi tipi di fecondazione assistita a seconda del problema:

- omologa: ovvero con spermatozoi appartenenti alla coppia. Avviene tramite fecondazione artificiale soprattutto quando vi è una ridotta vitalità spermatica maschile. Questo modalità può avvenire anche non direttamente ma attraverso il prelievo di ovociti che poi vengono fecondati in laboratorio e successivamente impiantati nell’utero della donna. E’ possibile anche il congelamento dello sperma qualora il padre abbia problemi di salute e desideri comunque conservare il suo patrimonio genetico da utilizzarsi in altro tempo.
- eterologa: quando uno dei due genitori non è in grado di procreare e quindi deve ricorrere allo sperma o ad ovociti altrui; in questo caso, o gli  ovociti o lo sperma giungono da donatori estranei e anonimi.

In alcuni paesi stranieri sono possibili anche soluzioni più avveniristiche che hanno a che fare con la possibilità di prendere in affitto un utero in modo da poter consentire anche alle madri che non hanno alcuna possibilità di procreare (vedi il caso di Nicole Kidman) o agli omosessuali (Elthon John) di poter avere figli laddove questo non possa avvenire naturalmente.

Urano e il segno dell’Acquario hanno molto a che dire circa questi argomenti che, come sappiamo, sono stati oggetto di grandi discussioni anche da parte del nostro governo. Si tratta certamente di questioni di etica che, tuttavia, possono essere visti, a seconda delle persone, con angolature molto diverse.

La cosa che ha sconvolto più di tutte le altre è stata quella di due anni fa che  ha portato molti laboratori a dover letteralmente buttare via ovuli già fecondati e congelati in quanto non utilizzati. Questa tecnica permette infatti di tenere questo patrimonio per non più di cinque anni, dopo di che sono inutilizzabili e questo ha mosso molte coscienze a pensare alla vita in senso più profondo, ovvero, quando può essere considerata tale, se dal momento stesso della fecondazione oppure solamente dopo la fase embrionale.
Temi come questi saranno sicuramente presenti nell’era dell’Acquario dal momento che tante nuove possibilità diventano reali per cui producono anche nuove crisi di coscienza.

Urano è legato strettamente alle opportunità del momento e, come tale, tende ad avere una visione molto distaccata rispetto alle questioni legate alla morale e all’etica che, tuttavia, sappiamo essere molto importanti. In effetti, come ben sappiamo, questo archetipo non è per nulla interessato alla consanguineità anzi, il suo compito è proprio quello di permetterci di superare alcuni condizionamenti che derivano dalla nostra storia e dal nostro passato; per Urano non ha alcuna importanza se un figlio è proprio o non proprio in senso genetico: la sua opposizione al Sole Leone e la quadratura al Toro tende a superare questa visione e a permettere di vedere i “figli” come “individui” da crescere e non da “possedere” e quindi, del tutto indipendenti dal fatto che siano anche frutto di consanguineità.

Si tratta quindi di una questione di “morale ed etica individuale” su cui diventa molto difficile legiferare e prendere posizione, anche perché, forse, non vi è qualcosa di giusto o di sbagliato in senso assoluto in nessuna delle due visioni.

Gli uraniani, per loro natura, si interessano molto di più alle relazioni tra le persone che non a fattori genetici o a legami familiari, tant’è vero che sono anche tra coloro che hanno più facilità ad adottare bambini e a crescerli esattamente come se fossero propri.

In questo Urano mostra il suo distacco e la sua  “impersonalità” dovuta al fatto che è un pianeta transpersonale che tende a farci uscire da certi condizionamenti che derivano dal passato e dalla tradizione che, come sappiamo, riteneva molto importante portare avanti, attraverso i figli, il proprio patrimonio genetico. Le quadrature che Urano pone agli altri segni fissi sono finalizzate a far superare certi temi che, per lo più, erano validi in momenti della nostra storia in cui era la consanguineità ad assicurare la sopravvivenza e a garantire ai figli di essere accuditi.
Nella nostra storia inoltre, soprattutto in presenza di condizioni precarie dal punto di vista economico, l’unico vero patrimonio era quello genetico; oggi sappiamo che non è più così per cui, siamo chiamati a superare certe barriere e a entrare nel più ampio spazio della solidarietà e della partecipazione a quelle che sono le tematiche umane.
Il segno dell’Acquario e il suo signore sembrano dirci che non è importante ritrovare nel figlio i propri tratti genetici giacchè è proprio dalla relazione che si instaura con lo stesso che possono nascere grandi opportunità.

Molte persone sono terrorizzate dal fatto che un figlio adottato potrebbe un giorno presentare tratti molto differenti a quelli dei genitori; in realtà si tratta di un falso problema giacchè sappiamo fin troppo bene – e lo vediamo tutti i giorni – che, anche un figlio omologo può presentare “diversità” notevoli proprio perché la natura tende comunque a presentare delle “opzioni” che hanno il compito di interrompere certi schemi.
Quante volte, guardando il tema natale di genitori e figli, vediamo in uno di essi caratteristiche molto differenti e sappiamo che proprio questo avrà il compito di interrompere certe tradizioni portando così l’intera famiglia ad una evoluzione.

Urano tende a vedere il nuovo e il diverso come l’unica vera opportunità di non restare bloccati ma di andare avanti seguendo quello che è lo “spirito dei tempi”; cerca così di far comprendere che la capacità di dare affetto, di nutrire e di far crescere non può essere limitata esclusivamente ai consanguinei e, se si superano alcuni stereotipi possono esserci eccellenti risultati.

Senza dubbio le nuove opportunità richiedono una notevole maturità da parte degli esseri umani che, in caso di problemi, dovranno mostrarsi all’altezza della situazione. Le difficoltà principali, nel caso di fecondazione artificiale, possono nascere dall’utero in affitto giacchè, la madre naturale potrebbe un giorno pentirsi di non aver tenuto con sé il suo bambino e vantare una priorità rispetto  alla famiglia che lo ha accolto con questa modalità. In questi casi, diventa difficile stabilire legalmente chi ha più diritto e, sicuramente, si tratta più di un problema di etica giuridica che non di cause derivanti dal tipo di pratica.

Questa problematica in passato è stata molto presente anche nell’adozione. Erano tanti i casi di madri naturali che, ad un certo punto, cercavano di venire a contatto con il figlio adottato creando un notevole scompiglio nella vita dell’intera famiglia. Oggi questo rischio è stato ovviato in quanto, tutta la fase di adozione e il nome della famiglia, restano anonimi e nulla può essere rivelato se non su richiesta specifica del figlio al raggiungimento della maggiore età.

Come ben sappiamo le potenzialità uraniane dovrebbero entrare in gioco dopo aver elaborato e risolto tutti i temi cari a Saturno e quindi, le persone che accettano e scelgono nuove opportunità, dovrebbero essere mature al punto da assumersi totalmente la responsabilità della scelta che hanno fatto senza utilizzare opportunisticamente certi strumenti senza poi farsene carico fino in fondo.
Questo, come vediamo giorno dopo giorno, non sempre viene recepito dagli individui che, di conseguenza, risultano ancora troppo spesso non all’altezza delle opportunità che la scienza mette a disposizione per cui molte cose devono essere gestite a livello legislativo proprio per ovviare alle mancanze degli esseri umani.




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