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PERCHÈ AMO UN UOMO DEBOLE

a cura di Lidia Fassio
 

Il tema natale rivela, come ben sappiamo, il nostro potenziale innato; gli aspetti che i pianeti formano tra di loro, ci permettono però di comprendere meglio come si sono organizzate all’interno le energie e in che modo sarà  possibile esprimerle. In particolare, le quadrature e le opposizioni indicano che si è venuta a creare una difficoltà nell’utilizzo degli archetipi che sono collegati tra loro da quegli aspetti. E’ così che, la lettura di un tema, può permettere al consultante di far luce su alcune risorse che l’oroscopo personale mostra ma che, nella coscienza della persona non hanno libero accesso.

In particolare è interessante parlare degli aspetti tra il Sole, Plutone e/o Marte in un tema femminile che indicano un potenziale immenso e un sovraccarico di energie maschili che, non sempre però, soprattutto se si tratta di quadrature e di opposizioni, sono facili da portare in superficie e, di conseguenza, non  possono essere utilizzate in modo positivo sul piano personale, almeno non nella prima parte della vita in quanto, il flusso vitale, il potere personale e l’aggressività sono imprigionati in dinamiche che derivano da un complesso paterno non risolto che ancora lavora all’interno in modo inconscio impedendo al soggetto di portare alla luce queste energie che restano intrappolate nell’ombra.
Si tratta infatti di aspetti “scomodi” e poco conosciuti di sé in quanto già di difficile utilizzo nella figura genitoriale ben rappresentata nel tema dal Sole della donna.
Come ben sappiamo il Sole è il nostro fulcro, il nostro centro cosciente che nasce e si forma proprio nel rapporto con il maschile esterno, in primis quello rappresentato dal padre. Il Sole però in un tema femminile rappresenta anche il “modello” che una donna ha introiettato; è quindi una parte del suo Animus quell’istanza psichica che soprassiederà alla scelta dei compagni futuri oltre che alla sua autorealizzazione. In effetti, le bambine è proprio nella relazione con il padre che imparano ad incontrare il principio maschile, a riconoscerlo e ad utilizzarlo poi in prima persona; quando il padre non c’è, ci saranno grandi problemi in quanto, questo elemento della loro psiche, resta sconosciuto e dovranno quindi imparare a costruirlo al loro interno proprio grazie all’incontro con gli uomini della vita.
Sappiamo che in questo caso, il percorso dell’identità sarà più complesso e, in parte, delegato all’incontro con l’uomo esterno.

Nel caso di aspetti tra Sole e Plutone la situazione è diversa in quanto il padre si presenta come una figura complessa, un uomo che aveva egli stesso problemi con il suo potere personale e che, agli occhi della figlia, non poteva essere gratificante in quanto ne avvertiva, anche se a livello inconscio, l’impotenza e l’incapacità di indicare una strada luminosa per vivere; a queste considerazioni si aggiunge una forte zona d’ “ombra” che non permetteva alla figlia di decodificare in maniera perfetta il modello giacchè coglieva degli aspetti poco chiari, ambivalenti e, spesso inquietanti anche se non espressi in maniera diretta ma percepibili sotto forma di sensazione. In molti casi si avverte nel padre una sorta di “minaccia” che non può essere espressa consciamente in quanto, a livello esterno non vi sono manifestazioni che giustifichino la paura, ma, senza dubbio, sono stati colti in modo ricettivo.

In alcuni casi, con questi aspetti, il padre si rivela eccessivamente seduttivo nei confronti della figlia nel qual caso, lei può rimanere intrappolata dentro ad un complesso edipico che non può risolversi nell’età giusta e dovrà essere spostato molto più avanti nella vita.
Vi sono anche altre sfumature a cui risponde un Sole Plutone che possono andare dal padre “tendenzialmente depresso”, al padre che non ha passato le chiavi per lasciar fluire l’energia creativa in quanto, esso stesso, era intrappolato dentro ad un potere distorto che gli impediva di esprimere il coraggio e la determinazione in maniera diretta e luminosa, avvalendosi invece dei lati meno nobili dell’archetipo.

In queste condizioni la donna rimarrà da un lato affascinata dal desiderio cosciente di avere accanto un uomo forte, intenso e passionale che sia in grado di proteggerla e di farla sentire “accolta”, dall’altro però il modello interno la porterà a contatto con uomini che solo in apparenza sembreranno forti ma, al loro interno, non avranno invece queste caratteristiche e ripresenteranno i tratti paterni che tanto già le avevano fatte soffrire nell’infanzia.

All’esterno e nella vita pratica queste donne sono attive ed autonome, hanno di fatto un buon carisma personale ma, di fatto si trovano a proiettare un lato poco luminoso che inevitabilmente attrarrà a sé uomini che presenteranno particolari caratteristiche: in pratica si candidano ad incontrare uomini deboli che, al limite, possono travestirsi da forti, magari con un carattere impossibile in quanto, non essendo sicuri della loro essenza maschile, hanno al loro interno o una rabbia vendicativa che verrà scaricata sul femminile oppure, non avranno la forza di affrontare in maniera attiva la loro vita, finendo per appoggiarsi totalmente alla compagna senza essere di aiuto nella relazione.

In questo caso l’ombra paterna si vela di impotenza e loro non possono fare altro che proiettarla su un compagno che presenta queste stesse caratteristiche e che, ovviamente, possono agganciare le loro proiezioni.
Per uscire da questa situazione la donna dovrà rendersi conto degli aspetti insidiosi di questa configurazione e, in pratica, della sua impotenza rinnegata, quella che non essendo riconosciuta non può neppure crescere e diventare forza anche se in genere diventa attivismo e ambizione, velate però di costante insoddisfazione.

La complicazione edipica nasce dal fatto che esse sono rimaste bloccate nella relazione con il padre senza averla risolta e questo ha anche impedito loro una vera identificazione con il femminile che, di conseguenza, è rimasto anch’esso debole e infantile, senza un reale contatto con l’archetipo. Non è un caso che, gli uomini che hanno problemi con il loro maschile non possono accogliere veramente il femminile poiché lo temono e, quindi non possono far altro che  considerarlo inferiore il che porta la bambina a non potersi identificare con la madre e il femminile giacchè, nella famiglia, questa aveva un ruolo defilato, spesso vittimizzato, lamentoso o ipocondriaco per via dell’insoddisfazione vissuta all’interno della sua relazione passando però a livello inconscio l’idea che il maschile sia superiore.

Proprio per questo la donna non potendosi identificare con la madre dovrà far leva sull’archetipo in modo da riappropriarsi del proprio femminile che la porterà a farsi un’idea diversa della sua femminilità, lontana dalle proiezioni paterne e materne.

In effetti, la possibilità di poter avere a fianco un uomo forte nasce dal riconoscimento di un femminile forte che porti la donna a dare un maggior valore a sé stessa e, di conseguenza, a rapportarsi pariteticamente con un compagno a tutti gli effetti. In caso contrario lei resterà intrappolata in una falsa identità che non le permetterà di tirare fuori la sua forza, obbligandola a proiettare il suo maschile impotente e poco rassicurante sugli uomini.
Il cambiamento di considerazione della sua femminilità la porterà a scrutare meglio la sua interiorità, a farla crescere fino a mutare sensibilmente i rapporti con gli altri e, in particolar modo, con gli uomini.

Anche i rapporti Sole Marte in una donna possono essere insidiosi: in questo caso il padre si mostra ancora più incerto del suo maschile e, per compensare la mancanza di virilità autentica, utilizzava l’aggressività, facendo vivere la figlia nell’imprevedibilità e nella paura dovute a reazioni esagerate e non controllate. Con Sole Marte ci troviamo di fronte ad un padre immerso nella mentalità patriarcale che di conseguenza, insinua nella figlia una profonda svalutazione del femminile.

La bambina crescendo in questa situazione, diventerà una donna con una grande fragilità interiore, una mancanza di forza e di direzione ma anche una grande rabbia e potrà scegliere due strade: quella di scollegarsi completamente dalla sua aggressività proiettandola interamente all’esterno e riconoscendosi nella donna passiva, oppure quella di coprire la paura con un’aggressività grandissima e questo nel vano tentativo di difendersi da un mondo che le sembra esageratamente pericoloso.
Il suo maschile interno è quindi colorato di forza, di energia, di volontà di affermazione ma, difficilmente potrà utilizzarlo in maniera corretta e quindi, il suo Marte verrà proiettato all’esterno su un uomo che avrà le stesse caratteristiche del padre, ovvero, debole all’interno, insicuro e incapace di farsi valere con i forti, ma terribilmente aggressivo e prepotente con chi ritiene debole.

In questo caso la donna rischia moltissimo in quanto, si trova accanto un uomo incapace di onorare il suo genere poiché non sente la forza al suo interno e reagisce compulsivamente ogni volta che si sente minacciato; e le minacce sono tantissime in quanto è proprio la fragilità a metterlo in campana portandolo a reagire spesso inconsapevolmente ma in modo negativo.

La donna che illusoriamente si è innamorata dell’eroe forte e sprezzante del pericolo, si rende conto in fretta che non solo lui non è in grado di proteggerla ma cede con troppa facilità alla rabbie e agli impulsi che non sa trattenere in quanto non ha sviluppato al suo interno la capacità di tollerare la frustrazione unica cosa che lo renderebbe capace di padroneggiare le sue pulsioni. Così, pian piano lei capisce di avere accanto una persona debole che tuttavia, non sa accettare questo ruolo e finisce per essere arrogante e spigoloso proprio con lei.

Questi aspetti sono particolarmente complessi in quanto, la donna che ne è portatrice, ha al suo interno un tasso altissimo di energia maschile ma, senza un padre all’altezza della situazione non ha potuto svilupparlo in maniera positiva e così si presenta nella sua vita come il “mostro delle favole”, ovvero la parte negativa dell’Animus da cui la donna dovrà congedarsi facendo scudo proprio con il suo femminile.

L’incontro con un maschile problematico all’esterno sarà provvidenziale in quanto la metterà in grado di comprendere che sono proprio i suoi aspetti e il suo complesso “paterno” a renderla affascinata da certi soggetti. Ancora una volta il nostro inconscio sarà portatore di completezza anche se, in certi casi, il passaggio di trasformazione può essere difficile e non gratificante.




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