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HABEMUS PAPAM!

a cura di Francesco Astore
 
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Arriva nelle sale cinematografiche il nuovo film di Nanni Moretti, film traumatizzante, film choc che ci mostra una situazione paradossale: quella di un Papa che si rifiuta di fare il suo plurisecolare mestiere. Lo spettatore è condotto, già dalle prime sequenze del film, in un contesto che appare realisticamente accettabile eppure si rivela progressivamente allucinante. È portato a scoprire come sia difficile il compito d’incarnare il vicario di Cristo in terra, invitato a conoscere il dilemma dell’uomo che, in teoria, si dovrebbe fare divinità, l’uomo destinato ad essere l’eletto da Dio, ad essere chiamato “Sua Santità”.
L’opera cinematografica dedicata al sommo pontefice della Chiesa Cattolica (dunque argomento rischiosissimo in Italia), racconta di un pontefice in crisi d’identità, un Papa che non è in grado di sostenere il ruolo per cui è stato investito.
Questa è l’ultima fatica di Nanni, accompagnata da molte polemiche (in grado di giovare poi molto alla pubblicità dell’evento cinematografico), prima fra tutte quella di “Avvenire”, il quotidiano della Cei che ha scritto di non andare a vedere il film, affermando: “Offende la nostra religione. Non è decoroso scimmiottare il capo della Chiesa; il Papa non si tocca, è la pietra su cui Gesù ha fondato la sua casa”.
Il regista ha replicato subito al giornale dei vescovi, asserendo che, solo dopo aver visto il film si può giudicare, non certo prima.
Risposta ineccepibile sul piano della coerenza logica e non si può non essere d’accordo con Moretti.
Anche perché il film è, invece, sottile, ironico, persino delicato, intessuto di simbolismi che stimolano lo spettatore a riflettere, costringendolo a prendere atto dell’arduo, sofferto, incarico di chi è chiamato a diventare Papa.
Ma è anche messo in rilievo il difficile compito della Chiesa Cattolica di riuscire ad avvicinarsi alla realtà, al presente.
Il film stimola quindi lo spettatore a valutare l’uomo - neo Papa nel lacerante disagio di non riuscire a sedersi sul seggio di Pietro con classica disinvoltura e divina grazia. In questo dramma personale si riconosce un tratto di umanità e, soprattutto una vena di vera umiltà, che avvicina il film a una dimensione, insolitamente, mistico – religiosa.
Lo spettatore, anziché trovarsi di fronte ad un film che vuole dissacrare l’istituzione cattolica, si avvicina, inaspettatamente, al confronto con una problematica di scelta intima, di un uomo che sente il peso dell’autorità papale, un’autorità cui attribuisce valore e uno spirito mistico- simbolico, fondamentali. Dunque ancor più clamoroso si rivela l’errore di giudizio, forse dovuto a qualche forma di preclusione sul regista, da parte del quotidiano “Avvenire”.
Il titolo (Habemus Papam) è particolarmente ad effetto per l’annuncio dell’esclamazione latina che informa dell’avvenuta elezione del Papa da parte dei cardinali riuniti nella Cappella Sistina e, con la classica “fumata bianca”, dal comignolo del palazzo ospitante il Conclave, decreta la nomina del nuovo vicario di Cristo.
Il film è interpretato magistralmente da Michel Piccoli che si mostra attore di provata esperienza, capace di dipingere un pontefice serio, malinconico, rischiarato da una saggezza carica di dubbi, sollecitato da un pizzico di follia che gli impedisce l’adesione consueta alla missione di Pastore della fede.

Non è un caso che il film esca appunto nel momento in cui nei Pesci, segno corrispondente alle religioni rivelate, stia transitando Nettuno, pianeta per eccellenza del misticismo e signore del dodicesimo segno. Contemporaneamente Saturno, transitando in Bilancia (e signore per esaltazione del segno), fa emergere la problematica etica, il richiamo alla giustizia, a una “rettitudine tout court” avvertita come principio laico e religioso insieme.
Un sensibilizzazione sulla questione della morale, della fede, del potere religioso chiamato a guidare, è senza dubbio da attribuirsi al transito combinato di Nettuno in Pesci (afflato religioso), con Saturno in Bilancia (richiamo al senso di giustizia e alla scelta dei poteri) e all’influenza astro - sociologica che ne deriva. 

Ma vediamo il Tema Natale del regista.
 
Nanni Moretti nasce Brunico il 19 agosto 1953 alle 10,20. È un Leone con ascendente Bilancia. In questo Tema Natale i due segni zodiacali che costituiscono il “biglietto da visita zodiacale” hanno l’occasione di coniugare le loro energie con particolare forza e farle risaltare in un mix di rara efficacia. L’ardore leonino è temperato dalla leggerezza di tocco bilancina, i toni caldi e vibranti si sciolgono nella fredda imparzialità di giudizio.
Saturno, signore per esaltazione del segno ascendente, si trova seduto per l’appunto sulla cuspide bilancina, in Casa 1^ e in rapporto di felice sestile al Sole Leone. Nettuno congiunge Saturno dal lato della 12^ Casa e determina lo slancio artistico e idealistico che investe l’Io. Uno slancio, diremmo, così sentito che al limite può diventare fanatismo, può battersi in maniera estrema per esprimere i suoi principi. Nanni è un leonino che definiamo contemporaneamente nettuniano – saturnino per via della stretta vicinanza di Saturno e Nettuno all’ascendente.

Per quanto riguarda la sua professione artistica, balza in primo piano, nell’analisi del Tema, una Casa 2^ (il Cinema) occupata dalla Luna in Sagittario. Alla Luna in Sagittario è assegnata una posizione particolarissima dall’architettura zodiacale, definita “trasparenza”; detto in estrema sintesi, il luminare femminile si esprime, in questo segno avventuroso e ambizioso, con modalità insolite, la Luna è stimolata qui a giocare un ruolo determinante in personaggi che giungono alla fama, grazie alla scelta di tematiche controcorrente.
L’innata, probabilmente divorante, passione per il Cinema in Moretti è poi ravvisabile nell’aspetto di tensione dinamica (l’opposizione) che la Luna forma con Giove in Gemelli, pianeta della vista, dell’immagine, della fotografia.
Giove in Gemelli è l’ironia – spesso intinta da note di amarezza – che aleggia su molti suoi film, ma è anche la scelta delle tematiche delle sue pellicole: d’impegno sociale (Gemelli – società circostante e tempo presente) e giovanile (Gemelli – giovani).
Ma i Gemelli corrispondono anche al Teatro, riflesso artistico e scenico della rappresentazione quotidiana dell’esistenza.
Ebbene, nell’attuale Habemus Papam si mette in luce (Giove) la decisione del riluttante neo Papa di diventare spettatore di un’opera teatrale (Il giardino dei ciliegi di Cechov); il Papa, occultato da vesti borghesi e in totale confusione, si introdurrà a teatro e si immergerà nello spettacolo. Più tardi verranno a cercarlo i cardinali del Conclave e faranno una stravagante irruzione all’interno del teatro, tanto assurda e paradossale quanto rappresentativa di un senso preciso.
C’è una colorazione simbolica in questo passaggio cinematografico, interessantissima. Si direbbe che l’istituzione cattolica, così distante dalle problematiche del nostro tempo a volte, possa/voglia, nel film, immedesimarsi, confrontarsi nel tessuto della vita reale?

Parrebbe proprio di sì, nell’intenzione del regista.

Giove, oltre ad essere in Gemelli, occupa una Casa astrologica peculiare che conferma l’espandersi del personale raggio d’azione professionale di Nanni Moretti: la Casa 9^ (il lontano, la cultura).
Ma Giove è simbolicamente signore per esaltazione del Toro, segno in cui, nel Tema Natale di Moretti, comincia la Casa 8^.
Se nella 2^ troviamo la professione di regista, nell’8^ (l’opposta), abbiamo tutto quello che sta “dietro” il film compiuto e proiettato, quindi la formazione pratico- finanziaria di un’opera cinematografica, ovvero la professione di produttore cinematografico.
Grazie alla Casa 8^ in Toro (mezzi finanziari messi a disposizione del Cinema), Nanni ha la possibilità di portare lontano dal territorio patrio, all’estero, dove è molto apprezzato, la sua produzione artistica (Giove, signore dell’8^, in 9^). E grazie a questo Giove ha la possibilità di finanziare i suoi film successivi (Toro, Cinema nella Casa 8^ il denaro liquido).

Nanni infatti ha creato da sé la sua casa di produzione cinematografica, la Sacher: prende il nome dalla celebre torta austriaca (sacher torte) di cui il regista è molto goloso.

Anche qui troviamo una spettacolare conferma astrologica nel Tema Natale di Nanni!

Venere (pianeta corrispondente ai dolci, allo zucchero) è situata nel punto della sua esaltazione (gradi centrali del Cancro) e si trova nel segno della dolcezza e della tenerezza (il Cancro sempre) e, per essere sofisticati, nel segno dove si colloca l’Austria e il celebre dolce (ancora il Cancro).
Non a caso nei film di Moretti i dolci compaiono piuttosto spesso (in particolare la crema Nutella).

Giove nella Casa 9^ (la cultura) è ben messo (in trigono trionfale) con la congiunzione Saturno – Nettuno “seduta” sull’ascendente in Bilancia. Saturno, con la vicinanza di Nettuno così stretta, vede molto ammorbidite alcune sue rigidità e rigorismi, a favore di una concentrazione razionale e di una capacità di sintesi notevole. In questa combinazione astrologica ravvisiamo nelle opere cinematografiche del regista dunque, le straordinarie qualità comunicative, la cultura, la trasmissione di un messaggio preciso (Giove Gemelli e 9^), unite all’impegno razionale, alla elaborazione sintetica del pensiero, all’insistente richiamo dell’etica (Saturno e Nettuno Bilancia, tra 1^ e 12^, in posizione centrale e dominante nel Tema Natale).

Non elencheremo qui la fervida produzione artistica e la carriera di Moretti, d’altronde molto note al grande pubblico.

Ci limiteremo a osservare come i transiti attuali nel Tema Natale di Nanni abbiano descritto l’uscita e la grande risonanza che ha avuto il suo film.
Saturno in Bilancia in bel sestile a Marte in Leone, Giove in Ariete in trigono a tutto lo stellium leonino e in Casa 10^: un trionfo assicurato!
Nanni sarà uno dei prestigiosi candidati al prossimo Festival di Cannes (scontrandosi con colleghi d’eccezione, Pedro Almodovar e, tra gli italiani il talentuoso Paolo Sorrentino, molto sostenuto dai transiti planetari).
Non appare tuttavia improbabile un buon piazzamento di Nanni Moretti tra i vincitori della Palma d’Oro, forse, a sorpresa, un riconoscimento inaspettato.




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