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IL CIELO DI FERZAN

a cura di Francesco Astore
 
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Appaiono nitidi, inconfondibili, facilmente decifrabili i tratti astrologici che costellano il Cielo Astrale di Ferzan Ozpetek, quasi un riverbero chiarissimo e abbagliante di quel cielo di Istanbul, sereno, cangiante, spazioso, dove il regista nasce il 3 febbraio 1959, alle ore 13,10 (è lui stesso a rivelarlo).

Aquario ascendente Gemelli, rapide note di spontanea freschezza distinguono il suo modo di presentarsi, l’immediatezza del contatto umano, la facilità a mettere a proprio agio chiunque, una rara, naturale disposizione all’ascolto: è questo il vero leitmotiv della personalità. Una personalità giocata tutta sui toni dell’Aria, aria di leggera socievolezza, aria di istantanea simpatia.
Poiché così il celebre cineasta si mostra, (posso descriverlo, avendo avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo di persona), così è effettivamente Ozpetek, se vogliamo stare alla fedele visione del suo Cielo!
Un Cielo, alla luce di una lettura approfondita, interamente pervaso e protetto dal dio della metamorfosi, dell’accoglienza della diversità, dio della musica e del misticismo: Nettuno.
Il pianeta (per la cronaca) è simbolicamente in esaltazione nell’Aquario (il “punto zodiacale” di eterea “elezione”, di “gioia” per il pianeta) e trova i suoi due domicili, nei Pesci (domicilio primario, l’acquatica sede, la “casa” a lui più congeniale) e nel Sagittario (il domicilio secondario, più mobile, ardente e avventuroso).
Nettuno sparge a  piene mani i suoi doni manifestandosi “indirettamente”, attraverso altri pianeti, ma collocati nelle tre posizioni - chiave nel Tema Natale di Ozpetek: sull’anticonvenzionale binomio Sole - Mercurio in Aquario, appunto, poi sulla Luna, che è ospitata nell’esuberante Sagittario, e, infine, sulla lirica Venere in Pesci.
E tutto, nei film e nella vita, di Ferzan si accorda sulle onde di questo Nettuno incantatore. 

Nato nella magica Istanbul, città intensamente nettuniana, adagiata sulle sponde del mar di Marmara e del Mar Nero (luogo che l’autore ci fa conoscere nel suo primo film di gran successo, Il bagno turco) si trasferisce già dall’età di diciotto anni a Roma. Nella città eterna, dove tuttora vive, studierà, entrando in contatto con quel mondo del Cinema e del Teatro che tanto essenziale sarà poi in futuro, per lui.
Il Sole e Mercurio in Casa 9^ (il lontano), la Luna in Sagittario (la terra straniera), diventano molto parlanti nel profilo astrologico per stabilire quanto il distacco dal territorio d’origine (pur amatissimo), l’approdo in una terra straniera, una terra che l’ha amorevolmente accolto, sia stato fondamentale.

La passione per il Cinema risalta (tra le altre informazioni, presenti in abbondanza nel Tema Natale, a rendere esplicito il talento di regista) nel Marte in Toro (segno del Cinema) in provocatorio aspetto di opposizione a Giove (l’immagine). Giove, a sua volta nel segno eversore dello Scorpione, ha il merito di puntare l’obiettivo della macchina da presa (e lo sguardo del regista) su quegli ambiti di osservazione che svelano la dimensione nascosta del reale, ne mettono in luce i lati occulti, spesso i pregiudizi, le false credenze, i punti di vista sbagliati. E servono per indurre (lo spettatore) a una riflessione intelligente, a spalancare davanti a lui altri scenari, altre realtà possibili, oltre a quella ufficiale e convenzionale.
Il teatro, invece, compare già con la presenza dell’ascendente Gemelli (segno del Teatro) e con Plutone (“signore” giustamente dei Gemelli e pianeta deputato a questa espressione artistica) in posizione stimolante e centrale.
Plutone (seme generativo) è ospitato nella Casa 4^ (il nido, la casa, la famiglia): dobbiamo ricordare quante volte il motivo della famiglia ritorni nel percorso creativo di Ozpetek? Famiglia come tana, rifugio, guscio protettivo, centro di affetti, di eterni ritorni, di calore umano senza riserve?
Ci basta riportare soltanto una sua recente affermazione a proposito del suo ultimo, stupendo, Mine Vaganti, girato nel Salento (terra prediletta dal cineasta): “Con questo film, dopo anni, vorrei gettare uno sguardo, spero maturo e divertente, sul tema della famiglia. Che resta misterioso e stimolante, nonostante le trasformazioni sociali”.

Quale migliore descrizione di un Plutone in 4^?
La creatività e il mistero plutoniani sfidano qui quella sacra istituzione, quel compatto nucleo di valori che è la famiglia patriarcale. Della famiglia tradizionale se ne contestano i cardini base, la struttura monolitica, i ruoli inamovibili, opponendo ad essa una dimora allargata “ai sentimenti scelti”, alle parentele amicali costruite sulle sicure affinità elettive.
E così la componente rivoluzionaria dell’Aquario ha modo di esprimersi alla grande! 
La sfera sentimentale, rappresentata da Luna e Venere, vede i due corpi celesti, qui, abbastanza eccezionalmente, ospitati, in simultanea, nelle sedi “alternative” di esaltazione zodiacale (per la scuola di Lisa Morpurgo, definite “Trasparenze”).
Detto in estrema sintesi, quando i pianeti occupano le posizioni di trasparenza, tendono a mostrare lati insoliti, a rivelare comportamenti, valori alternativi rispetto al sistema dominante, aprono insomma prospettive di nuovo respiro sul piano personale e sociale. Estremamente significativo che queste trasparenze coinvolgano Luna e Venere! Trasparenza della Luna nel Sagittario, trasparenza di Venere nei Pesci.
I pianeti dell’affettività e dell’emozione artistica capitati “per pure fatalità zodiacale” in questi due segni ribadiscono quanto espresso prima sul concetto di famiglia allargata, di accoglienza del diverso da sé, tanto cruciale in tutta l’opera artistico- poetica di Ozpetek. Ritroviamo quell’accoglienza compassionevole del diverso, un diverso inserito stabilmente in quella “normalità che chiamiamo vita”, la possibilità di una “cura per l’alienazione” con “la medicina” dell’amore e dell’amicizia (Venere in Pesci, valori Aquario, Luna in Sagittario e nella Casa della salute, la 6^).
Non a caso Venere Pesci è legata con l’aspetto più bello che esista (il trigono) al ricorrente (e nel Cielo di Ozpetek omnipervasivo!) pianeta Nettuno (ospitato in Casa 5^, settore della riproduttività dell’Io): come non vedere le creazioni artistiche del regista (Venere) tramutarsi, con questo immediato simbolismo, in “creature” che prendono vita (da lui) diventando soggetti autonomi?
I film visti come “figli”, dunque?

L’analisi dei transiti, condotta sul filo dei “pianeti guida” del Tema Natale, che si fanno direttori dell’orchestra musicata da tutti gli altri corpi celesti, conferma questa ipotesi.
Per un Aquario sono Urano e Nettuno che si fanno “i piloti” del suo Cielo, andando a stimolare spesso il suo Mercurio natale (notoriamente “signore” dell’ascendente in Gemelli).
Quando Urano, nel 1997, scioglie la negatività natale con Mercurio (con cui formava opposizione) Ferzan fa uscire il suo primo film di successo. Nel 2001 con Nettuno (di nuovo, il miracoloso pianeta!) su Mercurio e con Saturno trigono al Sole arriva la consacrazione con Le fate ignoranti.
Con Saturno stupendo, invece, (al trigono della Luna in Sagittario, nel 2007) Ferzan dedica un film alla stella misconosciuta e più bistrattata del nostro sistema (Saturno!): Saturno contro, appunto.
Il titolo nasce da un consiglio (è noto ormai) venutogli da  parte della sua astrologa amica personale (Anna Maria Romoli) che il regista dice di consultare (scherzando, ovviamente) almeno una volta la settimana. Di non prendere una decisione senza averla consultata!
Di Saturno Ferzan mostra di conoscere la simbologia zodiacale essenziale (esibendo una discreta educazione astrologica, non ha letto tuttavia, i libri dell’italiana e avanguardista Lisa Morpurgo) utilizzandola poi efficacemente nella genesi e nel soggetto del suo film.
“I protagonisti del mio film si trovano tutti in cerchio attorno alla prova saturnina, in un momento della loro vita, drammatico, cruciale, in cui sono obbligati a confrontarsi col senso del limite imposto da Saturno, pianeta che simboleggia i rami secchi da recidere, i nodi da sciogliere e di cui liberarsi. Ma anche il pianeta che fa maturare, diventare saggi”.
E Saturno lo ricompensa poi nella sua ultima creazione! Nel film successivo (un altro capolavoro, che inserisce quasi sprazzi di un nuovo, mediterraneo, Neorealismo nella carriera del cineasta) Mine vaganti del 2010, Saturno forma aspetti a dir poco stupefacenti sul Cielo di Ferzan. Riceve la portentosa congiunzione di Plutone in Capricorno (che rinforza il già potente trigono dei due pianeti alla nascita) e dona poi, dalla Vergine, quando il film è proiettato nelle sale italiane, uno sfolgorante trigono a Marte nel cinematografico Toro e un prospero sestile al Giove (immagine) nello Scorpione.

Il prossimo appuntamento astrale, che farà nascere probabilmente uno (o addirittura due capolavori), sul Cielo di Ferzan è il transito, rarissimo, di Nettuno in imminente congiunzione alla sua liquida Venere in Pesci e Casa 10^ (2012 – 2014).
Le donne, gli amori, uno struggente pathos, uno speciale misticismo, una “nuova musica”, saranno messi in scena con la feconda congiunzione venusiana.
Forse, si sprigioneranno anche ritagli splendenti del suo cielo di nascita, quello di Istanbul.




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