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MERYL STREEP

a cura di Luna
 
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“The winner is ….” Sono le 6 del mattino, ora italiana. Guardo lo schermo dove, finalmente, è apparso, sul palcoscenico del Kodak Theatre, il bravissimo Colin Firth.  Si rivolge al pubblico presente in sala ed in particolare a 5 donne, 5 mostri sacri del cinema mondiale. Apre la busta dorata e nomina la vincitrice dell’Oscar per la miglior attrice protagonista. “And the Oscar goes to … Meryl Streep”.  Premio conseguito in seguito alla sua straordinaria interpretazione di Margaret Thatcher in “The Iron Lady”. 

Meryl abbraccia il marito e sale sul palco. Ha una strana espressione sul viso, più che felice sembra un po’ stanca, forse stanca di aspettare da ben  18 anni il 3° Oscar della sua lunga carriera. Farfuglia qualcosa,  sembra quasi imbarazzata, come se non se lo meritasse. Poi si riprende e ringrazia per primo proprio il marito che, molto più commosso di lei, l’ha accompagnata alla premiazione. Aggiunge ironica: “So che metà dell’America si chiede perché sono ancora qua ...”

La Streep è in assoluto la miglior attrice vivente. Meriterebbe molti più Oscar di quelli effettivamente conseguiti. Passa con grazia e disinvoltura da film impegnati a film divertenti. Dal dramma assoluto espresso da “La Scelta di Sophie” al bellissimo e piacevole “Mamma mia”, film dove molti di noi scoprono che sa cantare e anche molto bene.  Andiamo adesso a capire come è diventata un mito hollywoodiano.

Mary Louise Streep nasce il 22 Giugno 1949 alle 08.05 a.m. a Summit, amena cittadina del New Jersey. Come molti americani è anch’essa una “nipote dell’Europa”. Il padre è di origine olandese, mentre la madre ha genitori che provengono dalla Svizzera e dal Regno Unito.  La sua è una famiglia benestante ed oculata, che riesce a garantire ai 3 figli ( Meryl, Harry III e Dana) un’infanzia piuttosto tranquilla.

Se però la sua prima parte della vita è stata serena da molti punti di vista, va messo in chiaro che non lo è stata affatto dal punto di vista dell’autostima. Meryl non è certo un’ icona di bellezza:  apparecchio ai denti, viso asimmetrico, occhiali da vista con lenti spesse come fondi di bottiglia, corpo alto, ma sgraziato. I compagni di classe la chiamavano “brutto anatroccolo” e raccontavano di come sembrasse già vecchia,  rispetto a loro. Reagisce al tutto irrigidendosi, indurendo la propria personalità.  Diventa polemica e scontrosa, insomma: un gran brutto carattere. Forse è proprio a causa di questa sua fisicità poco felice  che Il suo sogno di bambina non è quello di diventare attrice, bensì una cantante lirica.  Infatti il “brutto anatroccolo” ha una voce limpida e cristallina e lei decide di sfruttare questo suo (allora) unico talento. Prende lezioni di canto e intanto si iscrive al Vassar College. Solo più avanti  inizia a studiare recitazione. Nel frattempo in Meryl si sviluppa una potente volontà di cambiamento. Siamo negli anni 1965-1967. Plutone, Urano e Saturno fanno aspetto prima sul suo Sole e poi su Venere e Luna. Cambia il colore ai capelli schiarendoli ; toglie l’apparecchio ai denti e si leva  quegli orribili occhiali.  Meryl si trasforma in un cigno di strana bellezza. Hanno più volte descritto il suo viso come “Botticelliano”.  Ormai è una bella ragazza ed anche il suo carattere cambia: diventa vivace e comunicativa, sviluppa molteplici interessi : studia, scrive, canta, recita. Diventa una leader ed intrattiene numerosi flirt. In quel periodo riceve il Bachelor of Arts in dramma. Avendo ormai superato la difficile fase dell’adolescenza Meryl comincia a pensare di fare della recitazione la propria professione.  A 22 anni frequenta la Yale Drama School e si laurea in arte drammatica.

Inizierà dal teatro dove in tanti anni di esperienza raffina il proprio talento in modo superbo. Dalle tavole del palcoscenico alle macchine da presa il passo è facile e logico. Il suo percorso cinematografico inizia però in modo amaro: Dino De Laurentis la rifiuta per la parte di protagonista in “King Kong”.  Viene però notata da Fred Zinnemann che la vuole in “Julia” anche se in una parte non molto rilevante. Siamo nel 1977. La grande occasione arriva l’anno successivo, con Michael Cimino che la fa recitare al fianco di Robert De Niro nel celeberrimo “Il Cacciatore”.  Ottiene la Nomination per l’attrice non protagonista. Non lo vince, ma rimanderà di poco: ottiene la mitica statuetta con il film “Kramer contro Kramer” dove interpreta il ruolo di una moglie-madre frustrata ed infelice al fianco di Dustin Hoffman. 

Da quel momento la Streep recita in molte pellicole.  Ne citiamo solo alcune: La scelta di Sophie, La mia Africa,  Innamorarsi, Silkwood,  Affari di cuore, Un grido nella notte, La donna del tenente francese.  Nel 1982 arriva il secondo Oscar, per “La scelta di Sophie”;  questa volta per la miglior attrice protagonista. Verso la fine degli anni  Ottanta l’attrice comincia un pò a stancarsi di avere affidati solo ruoli drammatici e si cimenta volentieri nei film-commedia. Inizia con She-Devil, prosegue con “La morte ti fa bella”. Da quel momento passerà tranquillamente da un genere all’altro senza sbagliare un colpo.  Non si fa problemi neppure ad interpretare la parte di una musicista nel bellissimo “La musica nel cuore”,  per il quale imparerà a suonare il violino.

Meryl è una grande professionista. Quando entra in una parte lo fa completamente, si immedesima talmente nel personaggio che ne emula il comportamento, i gesti, il carattere e persino la voce. Per recitare il personaggio della Thatcher ha preso lezioni per riuscire ad avere lo stesso timbro vocale, la medesima pronuncia. Sappiamo bene che l’americano e l’inglese sono molto diversi nel parlato. Bene, Meryl ha nel film la stessa cadenza da inglese di provincia della Margaret. Questo ultimo Oscar, aspettato così a lungo, è stra-meritato. Basta vedere il film per capirne il motivo. Al di là del trucco, la sua recitazione raggiunge livelli inimmaginabili.  La Streep è straordinaria in questa parte. Irraggiungibile. Le altre candidate, per quanto bravissime, non potevano competere.

E’ interessante capire da dove arriva questa sua perseveranza, questa grande tenacia nell’ottenere il massimo da se stessa.  La Streep è un Cancro con ascendente Leone, ma questo non è sufficiente. Il suo Sole è congiunto ad Urano (diversità, originalità) e questo stride con la tendenza cancerina a stare in disparte, a defilarsi, a dedicarsi alle questioni del cuore.  Non dimentichiamo però che il Sole si trova in casa 11^, quella del sociale, e che forma aspetto di sestile con il serissimo Saturno. Credo che proprio quest’ultimo aspetto le conferisca questa sua predisposizione all’impegno, a fare le cose “perbene”,  alla costanza.  Nonostante tutto però Meryl rimane un Cancro. Vive con il marito Don Gummer, uno scultore,  ed i suoi 4 figli  in una villa con annesso laghetto privato. E’ l’antidiva per eccellenza. Non gliene importa un fico secco della mondanità, dei ricevimenti, della vita sociale. E’ una donna tutto set e casa. Quando partecipa ai vari premi cinematografici sembra sempre un po’ fuori posto, a disagio, con quella faccia che dice: “Ma quando finirà ‘sta cerimonia???”.

Il suo è uno straordinario Mercurio Gemelli in casa 11^ congiunto a Marte ed in aspetto a Nettuno. Un’intelligenza vivace e curiosa come vuole il Gemelli, ma anche capace di tradurre in azioni (Marte) ciò che la mente pensa. L’aspetto con Nettuno in casa 3^, le dà la possibilità di andare “oltre” con i pensieri e con le azioni, di sacrificarsi per le proprie idee e per i propri progetti.

Il suo Plutone in casa I^ è un classico dei grandi attori. Non dimentichiamo che Plutone è la grande maschera, e cosa di più necessita un attore se non di una monumentale maschera da indossare per recitare una parte? Certo, questo rappresenta anche un’enorme difficoltà nello scoprire se stessi, e Meryl con le sue molteplici interpretazioni, sia sul set che nella vita, esprime al meglio questo aspetto. Prima è cambiata fisicamente, poi è passata dal canto alla recitazione, poi dal teatro al cinema, ed infine da ruoli drammatici a quelli più leggeri e divertenti ed infine ha messo tutto insieme scegliendo a piacere.

Nel film “Mamma Mia” è stata splendida.  Anche se, in, sé il soggetto del film  non era certo da Oscar, la sua interpretazione è stata  perfetta. Canta (benissimo), balla, ride, piange, si diverte, si dispera, si stupisce e ci stupisce.  Il tutto … magistralmente.  Una perfetta sintesi dei suoi Plutone-Urano-Nettuno così potenti nel tema natale.

I suoi pianeti “a rischio” sono quelli femminili:  Venere e Luna.  Una Venere Cancerina  isolata in 12^ che boccheggia alla disperata ricerca di rassicurazioni prima e dopo i pasti. La Luna in Toro in 10^ quadrata a Plutone. Una madre potente, creativa ed ambiziosa che ha trasferito alla figlia Meryl, tutte le sue capacità, ma anche i suoi difetti. Il bisogno di sicurezza e di salde radici espresso da questa Luna, fa coppia perfetta con quel Sole che certo non aspira a grandi battaglie, ma solo ad un mondo caldo, rassicurante e sereno . L’attrice ha sempre affermato di non essere affatto competitiva, non gliene importa un accidente di superare gli altri, ma solo di superare se stessa. Prendiamo come esempio la sua magistrale interpretazione in “Il diavolo veste Prada”. Lei interpreta la parte di una famosa ed altrettanto spietata  direttrice della rivista di moda (nel film) più popolare in America. E’ una donna dura ma intelligente ed arguta.  Una Iron Lady del giornalismo americano, che però, in un’unica scena del film, si rivela  fragile e tenerissima. Una donna che deve indossare una maschera per poter sopravvivere in un mondo cinico e crudele. Esattamente come l’attrice con quel suo Plutone potentissimo.

Che Meryl Streep, ottenesse questo Oscar era scritto non solo nei pronostici, ma soprattutto nei suoi transiti: Giove di transito è presente in casa 10^ (realizzazione personale e professionale), mentre Nettuno è in aspetto al suo Sole in 11^ (il sociale per eccellenza). Ciò che stupisce è come questa grande artista, abbia avuto 17 nomination e solo 3 Oscar. Aspettiamo il prossimo,  ma la sensazione è che lei stia chiudendo un capitolo, che voglia dedicarsi a qualcos’altro, forse alla sua famiglia, forse insegnerà recitazione.  Meryl è il miglior esempio vivente di come, con spirito di sacrificio, con perseveranza, si possano ottenere ottimi risultati. E’ anche di monito per chi crede di riuscire a sfondare solo grazie alla propria bellezza. Meryl non ha vinto per merito di un bell’aspetto, ma solo grazie al proprio talento. Un talento coltivato giorno per giorno. Solo così si vincono 3 Oscar.




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