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LE ALLERGIE

a cura di Lidia Fassio
 

Negli ultimi vent’anni le allergie sono aumentate in modo impressionante fino a rappresentare un problema di difficile gestione e soluzione. I dati statistici più recenti dicono che siamo passati da un allergico ogni 10 persone ad uno ogni 3 negli ultimi 7 anni.

La particolarità delle allergie sta nel fatto che il soggetto colpito reagisce al polline che non solo è una sostanza innocua, ma è addirittura benefica, nel senso che è un rafforzatore naturale del Sistema Immunitario. Per gli allergici il polline diventa dannosissimo anzi, per tutto il tempo in cui è presente nell’aria, essi vivono malissimo in continua tensione e fibrillazione.
La cosa interessante da analizzare è la proiezione che l’allergico fa sui pollini: essi vengono considerati negativi, dannosi e, pertanto, egli si pone in una posizione di eccesso di difesa, anzi, generalmente non ha indugi e al primo sentore, passa direttamente all’attacco.

L’allergico attraverso il suo iper vigile Sistema Immunitario mette in atto una “guerra preventiva” mostrando un terrore irrazionale di essere invaso da qualcosa che lui vede come pericoloso, ma che pericoloso non è.
Sotto un certo profilo gli allergici attaccano prima dell’invasione ed qui la particolarità; in nessun altro caso il sistema immunitario si comporta in questo modo; l’allergico combatte una guerra senza quartiere, ma in un certo senso “inutile”, in quanto non vi è alcuna possibilità di poter vincere sconfiggendo gli allergeni, perché, nel caso, non ci sarebbe neppure più la vita.

L’allergico è totalmente inconsapevole della sua idiosincrasia, ma, simbolicamente, risulta essere molto impaurito dalla vita; non può tollerare i pollini che sono gli agenti della perpetuazione della natura e, a dimostrazione di questo, sta bene dove la vita rallenta al massimo le sue funzioni: in luoghi desertici, in alta montagna e in inverno, stagione in cui la neve mette la natura a riposo.
Le zone più interessate dalla battaglia dell’allergico sono quelle di “confine”, pelle, naso, mucose, occhi che sono molto sollecitate, gonfie e pruriginose; in una parola infiammate.
A queste problematiche vanno aggiunti gli starnuti, la tosse e le difficoltà respiratorie che possono accentuarsi al punto da provocare vere e proprie crisi di asma.
Quando l’allergia è al culmine, la componente aggressiva del Sistema Immunitario esplode letteralmente attraverso il susseguirsi di starnuti che possono essere interpretati come dei veri e propri “attacchi” o “sfoghi” verso il “nemico”, che, ovviamente viene tenuto lontano e distante.

Nell’allergico il Sistema Immunitario inverte la normale tendenza: attacca qualcosa di non dannoso e attacca per primo, quindi non risponde ad una invasione, ma si comporta da vero e proprio aggressore. Quindi, il sistema parte all’attacco come un kamikaze; tuttavia, c’è un errore nel processo perché esso si difende in eccesso ed in anticipo rispondendo ad una illusoria paura di invasione del proprio “territorio” e, in questo, mostra una reattività esagerata e schizofrenica.

Possiamo a questo punto azzardare alcuni parallelismi simbolici sul piano sociale: l’aumento degli ultimi 20 anni delle allergie potrebbe essere messo in relazione alle fobie occidentali nei confronti degli “stranieri”; la paura di una invasione consente di mettere in atto atteggiamenti preventivi che lavorano “alle frontiere” che, ovviamente, sono le parti più interessate alla difesa; ovvio riferimento alle paure inconsce che le grandi migrazioni stanno attivando sulle sicurezze interne e che, la nostra psiche con un preciso riferimento simbolico mette in atto attraverso una sindrome psicosomatica.

Questa interpretazione appare molto verosimile in quanto, anche a livello astrologico gli allergici presentano quasi sempre un Saturno e un Marte molto forti ma anche sollecitati negativamente, cosa che permette di alimentare paure che vengono affrontate con eccessi di difesa inconsci; altra segnatura i rapporti tra i segni Gemelli e Sagittario - o tra le case terza e nona - che fanno pensare ad un problema “interno esterno” un terrore di essere attaccati ai confini (forse un po’ labili), accompagnati da una curiosità ma anche paura del “diverso”. In molti casi vi sono anche rapporti diretti tra Saturno e Nettuno che indicano una difesa strenua che la coscienza pone nei confronti dell’ignoto e del diverso.

Il fatto che gli allergici si monopolizzino in modo pressoché totale contro il polline fa anche pensare ad un blocco simbolico contro quanto di più vitale esiste: il polline è la manifestazione della “ri-nascita e del rinnovamento” della natura in primavera; la polvere, altra grande difficoltà per l’allergico mostra invece più una paura della contaminazione, di qualcosa che potrebbe “sporcare” quello che è tenuto asettico; questo sottintende un tentativo dell’allergico di combattere simbolicamente la parte istintiva o … in senso traslato ... l’inconscio, come dimostrano le configurazioni tra le case sesta e dodicesima o tra i segni Vergine e Pesci anche qui sottolineati da rapporti tra Saturno e Nettuno, molto frequenti in questa variante.
In questo caso, l’allergico deve “sterilizzare” l’ambiente in cui vive, ovvia rappresentazione della paura che qualcosa possa contaminare il suo ideale di perfezione.

Entrambe le forme di allergia sono molto attuali a livello sociale : la prima è forse più una paura del contatto e dello scambio con il diverso, inteso come ciò che arriva da fuori, dall’esterno e come tale considerato estraneo (straniero) anche se non particolarmente pericoloso.
La seconda forma sembra più una paura di entrare in contatto con la parte più vitale di noi, ovvio riferimento all’istinto ma anche all’inconscio; la coscienza si difende in questo caso da impulsi che considera contaminanti, sporchi o negativi.

Forse, proprio attraverso le “allergie” viste come una sindrome del nostro tempo, l’inconscio ci manifesta le paure che la nostra parte del mondo sente immediatamente sotto il livello della coscienza; la manifestazione somatica è comunque sempre un invito a portare ad un livello diverso il problema in modo che possa essere affrontato e risolto.




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