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EPIGENETICA E ASTROLOGIA – GIOVE E SATURNO A CONFRONTO

a cura di Lidia Fassio
 

L’epigenetica ci permette di comprendere che, nella prima età evolutiva, si procede con la così detta “programmazione”: è stato infatti scoperto che nei primi due anni e mezzo di vita il nostro cervello funziona prevalentemente attraverso le “onde delta” che hanno frequenze basse atte a favorire il “download” di tutte le informazioni che circolano nell’ambiente sotto forma di valori e convinzioni che servono poi come base per i futuri passi evolutivi. In pratica, tutto ciò che assimiliamo formerà una serie di “file” che racchiudono tutto ciò che deriva dai nostri antenati e dalla cultura in cui nasciamo:  il nostro “patrimonio” ambientale e familiare.
Le onde delta permettono la suggestione ed in effetti sono le frequenze a cui bisogna portare il cervello allorchè si utilizza l’ipnosi.
Il bambino necessita di questo trasferimento di informazioni che avviene per osmosi, ma questo forgerà gli schemi portanti che determineranno una particolare “forma” psichica.

Questo materiale resterà per lo più confinato nel subconscio ma funzionerà a dispetto della coscienza che si va via via risvegliando e differenziando. Questi nuovi studi ci permettono di comprendere l’effetto straordinario della “programmazione inconscia” che andrà poi ad integrarsi con la nostra natura (patrimonio genetico) che, invece,  è portatrice delle potenzialità innate. Il bambino assorbe il materiale fornito dall’ambiente e procede con l’acculturamento: il risultato però è che ciò che circola viene “introiettato” unitamente al cibo e all’affetto diventando “patrimonio personale”.
L’epigenetica sostiene che, una volta immagazzinati, questi contenuti agiranno automaticamente tanto da controllare e, in alcuni casi, mutare i processi psicologici e biologici a meno che, da adulti, non si proceda con una opportuna  “de-programmazione”.

Crescendo si è meno esposti a questi condizionamenti in quanto il cervello inizia a muoversi su frequenze più elevate (tetha e beta) che caratterizzano la coscienza vigile ed attiva, maggiormente consapevole.
Quando entriamo nell’adolescenza si attiva il bisogno di rendersi indipendenti dall’ambiente ma gli imprinting della prima parte della vita sono ormai  consolidati e solo allora sarà possibile valutare il vero impatto che hanno sull’individuo; alcuni infatti saranno sostenuti da risorse importanti che consentiranno di avanzare fiduciosi nella vita, altri invece si sentiranno inadeguati, disadattati e inibiti di fronte al mondo.
I primi sono quelli che non si accontentano di ciò che conoscono ed esplorano  nuovi territori alla scoperta di ciò che sta “oltre i confini” del noto e del sicuro; i secondi sono pieni di paure e finiscono per limitare le loro possibilità ponendosi confini immaginari che, per loro, sono reali.

Parliamo dunque del simbolo più interessante di Giove che è quello del “credere”; è stato spesso detto che bisogna credere per ottenere qualcosa; però, più che credere in qualcosa di esterno a noi – cosa a cui Giove ci accompagnerà successivamente – è fondamentale credere in noi stessi; credere ed avere fiducia vuol dire sapere di avere le risorse necessarie a fronteggiare qualunque evenienza. Gli istinti innati e le convinzioni apprese dall’ambiente possono cooperare e consentire di procedere a grandi passi nella vita oppure possono scontrarsi con le potenzialità innate impedendo di esprimere ciò che si è realmente.
In pratica, la parte collettiva (eredità ambientale e culturale) può sostenere e  premiare l’individualità genetica archetipica o limitarla ed inibirla senza che vi sia alcuna consapevolezza.

Un Giove che funziona bene nel tema natale ci parla di un ambiente che ha “condizionato poco” concedendo amore, risorse e libertà, favorendo lo sviluppo delle opinioni personali e l’esplorazione delle possibilità lasciandole emergere ed incentivandole con il risultato che “natura e ambiente” coopereranno in modo efficace per una vita serena e gratificante. In questo modo si resterà aperti al confronto fino al formarsi di una filosofia di vita personale; in queste condizioni avventurarsi nel mondo sarà un piacere perché si avvertirà l’eccitazione della crescita e dell’esplorazione imparando al tempo stesso dagli errori.

Questi soggetti vengono definiti “fortunati” ma non è di questo che si tratta bensì di personalità che posseggono una reale fiducia personale che aiuta ad  abbassare le difese e ad attrarre nella vita situazioni analoghe allo stato d’animo individuale; anche di fronte a fallimenti queste persone sono in grado di elaborare il vissuto traendo sempre qualche insegnamento positivo.
In pratica, allorchè c’è una buona collaborazione tra natura e ambiente ciò in cui si crede diventa una “verità” in grado di influenzare la realtà.
Sostanzialmente per “realtà” si intende qualcosa di squisitamente soggettivo che dipende solo in minima parte dal vissuto oggettivo e molto dalla “programmazione” iniziale. In pratica, nella sequenza zodiacale Giove può concedere l’accesso alle risorse che popolano l’ inconscio espandendo via via le frontiere della coscienza per conoscere ciò che è “lontano e diverso” pur se ignoto; in presenza di incompatibilità tra natura e ambiente può però vincere la paura e suggerire di restare confinati in ciò che si conosce (Saturno),  sbarrando l’ingresso a ciò che è nuovo. 
In una parola, si può continuare a vivere con il pilota automatico inserito oppure scegliere di governare la propria vita, avventurandosi oltre ciò che si è ricevuto dall’ ambiente.

Tutti abbiamo imprinting e condizionamenti per cui la differenza consisterà da un lato nel credere in modo acritico a ciò che si è assorbito dando voce ad una serie di automatismi  oppure, superandoli credendo maggiormente in sé stessi, evitando così che sia il subconscio a muovere i fili.  

Possiamo verificare il funzionamento degli automatismi in qualunque momento dato che ci permettono di fare moltissime cose in assenza di coscienza; ad esempio quando guidiamo la macchina e non ci ricordiamo di aver prestato attenzione ma arriviamo sani e salvi a destinazione; questo dimostra che tutto ciò che è appreso è disponibile e funzionerà per conto suo seguendo uno schema preciso, anche se sempre identico.
Per cambiarlo bisognerà intervenire in modo attivo sullo schema, vederlo in azione e bloccarlo aprendosi così a nuove possibilità.
Certo, è difficile parlare di un solo archetipo dal momento in cui tutti sono in azione e in collaborazione, tuttavia, Giove è un facilitatore che mette in comunicazione mondi diversi: quello della coscienza e quello dell’inconscio, quello della materia e quello dello spirito ma è anche l’archetipo che  agisce in modo che la nostra verità interiore incida prepotentemente sulla vita facendola diventare fantastica o orrenda. Giove comunica con entrambe le parti della  psiche e della mente e ci ricorda che se è vero che viviamo nella dualità non possiamo però dimenticare che per crescere è opportuno superare le barriere che dividono le due parti avviando una relazione che permetta continue ed arricchenti interazioni.

In pratica, possiamo scegliere se crescere affrontando le difficoltà che la vita ci pone imparando sempre qualcosa di nuovo, oppure stoppare il nostro viaggio appoggiandoci alle difese del Super Io che, se è troppo pauroso e rigido, si barricherà con conseguenze gravi anche sotto il profilo fisiologico.
Giove è un principio fortemente energetico che spinge l’identità a partecipare e a sentirsi appartenente al mondo e alla cultura in cui si vive (casa IX) e, al tempo stesso, permette di sentirsi spiritualmente uniti a tutto ciò che ci circonda (casa XII), esattamente come sul piano biologico simboleggia i processi di crescita, di assimilazione e il ricambio cellulare che serve a rimuovere e sostituire le cellule che si esauriscono.
Il biologo Lipton – figura di spicco dell’epigenetica - sostiene che i processi di crescita richiedono energia, interazione e scambio tra i vari organi e apparati del corpo ma anche tra l’individuo e l’ambiente; ricorda però che esiste anche un secondo sistema chiamato di “protezione” che, invece, favorisce la chiusura delle cellule di fronte alle minacce percepite sia dal mondo interno che da quello esterno.

La crescita richiede che il corpo produca energia mentre, la protezione,  inibisce la produzione. Il nostro sistema deve quindi optare per una alternanza tra i due stati: se restiamo fermi in quello di protezione non ci sarà energia nel corpo e prima o poi si entrerà in emergenza fino ad intaccare il sistema immunitario.
I blocchi sono legati ai condizionamenti e alle paure che generano riluttanza alla voglia di aprirsi, esplorare e scambiare.

Giove permette di ridurre al minimo i fattori di stress dando un “senso” anche alle circostanze negative traducendole in esperienze utili ad aumentare la  consapevolezza.
Una buona armonia tra Giove e Saturno favorirà l’interazione tra crescita e protezione non consentendo a nessuna delle due di prevalere sull’altra. In effetti, un Giove lasciato a briglia sciolta può vedere il mondo eccessivamente rosa senza porsi alcun limite e senza un vaglio corretto delle situazioni.
Un eccesso di Saturno chiude l’individuo in atteggiamenti di difesa che consentono di coprire inadeguatezze e paure, favorendo però la visione di una realtà grigia in cui via via si perdono possibilità preziose.
Giove e Saturno sono i due ponti attraverso i quali possiamo raggiungere il mondo dell’inconscio ma sono anche i due principali regolatori del flusso comunicativo tra mondo personale e mondo collettivo, nonché tra materia e spirito.

I loro rapporti disarmonici danno una filosofia di vita del tipo “vorrei ma non posso” che equivale ad un desiderio di “movimento e di apertura” inibito sul nascere dalla percezione di “non avere sufficienti strumenti per procedere”  fino a perdere  fiducia e coraggio.

Giove è l’archetipo che ci fa intuire l’inutilità dei confini, o meglio, ci mostra come i confini siano abbaglianti ed illusori dato che, nella realtà ultima (quella del suo compagno Nettuno), non esistono.
Egli sta al confine tra i due mondi e riceve informazioni da entrambi e così facendo aiuta il piano “metafisico” e quello spirituale ad entrare di tanto in tanto in quello fisico con flash intuitivi che stimolano a mettersi in cammino e ad avventurarsi laddove c’è nuova terra da esplorare.

Per concludere Giove rappresenta i principi che ispirano e orientano – che sono i diretti referenti degli ideali - permettendo il confronto con gli atti che si compiono; è il desiderio di “spaziare, di muoversi e di non accontentarsi” anche in presenza di paure che spingerebbero a tornare sotto la protezione delle vecchie abitudini; sembra dirci “ma che viaggio è mai quello che non comporta rischi?”. Ci ricorda che bisogna sempre “guardare oltre” dato che, ubbidire ai condizionamenti significa vivere in assenza di significato; infine, ci suggerisce di andare alla ricerca delle risorse necessarie che abbiamo anche se, nel percorso educativo, a volte, ne abbiamo perse le tracce.
Giove sembra dirci che dobbiamo onorare i nostri predecessori ma che non dobbiamo vivere la vita che essi avevano in mente per noi e, per questo, ci aiuta ad allontanarci, a fare altre esperienze, ad uscire da sistemi di valori e di credenze ereditati per crearci la filosofia di vita che orienterà il nostro viaggio.




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