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IL RITORNO DEL FEMMINILE

a cura di Lidia Fassio
 

Lo sbilanciamento a livello collettivo delle energie femminili e maschili sta mostrando i suoi limiti soprattutto negli ultimi decenni. Dal punto di vista simbolico sappiamo che solo quando c’è un equilibrio tra le energie archetipiche le cose possono funzionare mentre, in caso contrario, assistiamo a difficoltà che via via aumentano di intensità rendendo la vita più precaria ma, soprattutto, vivendo l’energia rinnegata nella modalità ombra.

L’Era dei Pesci ha visto un’accentuazione sempre maggiore delle energie maschili a scapito di quelle femminili; in effetti, stiamo parlando dell’era patriarcale che ha puntato ogni sua risorsa sul predominio della ragione a scapito del sentimento, della fantasia e dell’estrosità; ha puntato sugli uomini per governare le nazioni e qualsiasi organismo importante a livello mondiale; ha dato sempre più valore alla scienza scartando o considerando inferiori tutte le discipline umanistiche che, per ovvi motivi, non possono essere “dimostrabili” con criteri statistici; ha utilizzato in prevalenza la logica della competitività e del predominio a scapito della cooperazione e della solidarietà. In effetti, l’era patriarcale è stata quella dellegrandi conquiste a tutti i livelli.

La crisi che imperversa ormai da un ventennio e che si sta esasperando in questi ultimi anni, sta mettendo a dura prova non solo le persone che si trovano a vivere enormi difficoltà ma mostra i  limiti proprio nelle modalità con cui si affrontano le cose e, soprattutto le relazioni, sia personali che internazionali; sempre più gente si trova a pensare che, forse, non è questo il modo corretto di operare dato che siamo arrivati al collasso in tutti i campi senza vedere soluzioni a breve termine anche perché,le stesse, vengono ricercate sempre con gli stessi mezzi e nell’unica direzione conosciuta.

L’astrologia è un ottimo strumento per leggere le situazioni poiché evidenzia con molta facilità e puntualità sia le energie in gioco, sia i cambiamenti richiesti. Parlando in termini generali possiamo dire che i transiti di questi periodo mettono in evidenza gli squilibri che ormai sono sotto gli occhi di tutti e richiedono di prendere in considerazione altre modalità di procedere  (Urano in Ariete indica che bisogna iniziare in modo nuovo e con nuove energie mentre, Plutone in Capricorno mostra il collasso di molti sistemi). Tutto sembra evidenziare il bisogno di  riequilibrare le energie che, di conseguenza, dovranno essere espresse in  politiche diverse che rivelino una filosofia di vita nuova e nuovi valori rispetto al passato.

Abbiamo perduto il fascino  della vita, ciò che tiene vivo l’interesse nei confronti dei misteri dell’universo  che cerca di ricordarci con ogni mezzo che siamo parte di esso e non estranei ad esso. Il pensiero mitico che per millenni ha accompagnato l’uomo è ormai perduto; pochissime sono le persone che riescono a vedere in esso un modo intelligente utile ad  interpretare simbolicamente i passaggi della vita individuale e collettiva che ci servono per imprimere un nuovo ordine cosmico e morale all’interno della società in cui gli individui nascono e crescono.

Ovunque oggi si parla del ritorno della Dea e, anche se ci sono gruppi che stanno ricercando le sue tracce mitiche ed altri che studiano tutto ciò che era sacro un tempo e che ha perduto la sua dimensione, forse non è di questo che si tratta bensì di risvegliare qualcosa che è stato rimosso e che deve trovare una forma attuale per riemergere alla coscienza.

In pratica, c’è la necessità di un ricongiungimento con le energie femminili il che non significa che ritorneremo a vivere in una dimensione matriarcale ma neppure dimenticare che, al di sotto della mente razionale, sedimentano le tracce del passato e, proprio mentre i vecchi valori stanno cedendo, sta nascendo una nuova coscienza che, se alimentata e compresa, permetterà all’uomo di affrontare le vecchie ed eterne questioni in un modo completamente nuovo.  Paradossalmente ci stiamo rendendo conto che, troppo spesso, la ragione e la mente si rivelano strumenti importanti ma inadeguati per gestire i lati più ancestrali della nostra psiche dato che gli impulsi emotivi e gli istinti poco si adattano a comportarsi come la mente desidera e, nonostante i tanti anni di repressione del lato istintuale alla continua ricerca di una modalità di vita in cui tutto venga governato, ci rendiamo conto che forse, il ricorso al mito, all’intuizione e al modo femminile di affrontare l’esistenza, potrebbero aiutarci a trovare la soluzione.

La nuova coscienza tuttavia non potrà essere una mera ripetizione del passato ma dovrà lavorare nelle profondità dell’animo umano affinché ogni individuo trovi piena consapevolezza di sé il che significa che bisogna ricontattare un modo di pensare diverso ma, soprattutto, sviluppare un modo nuovo di mettersi in relazione sia con l’interno che con l’esterno.

E’ vero, in un certo senso, il femminile non è portato verso la grande realizzazione e verso le grandi gesta ma  non è neppure spinto a combattere tutto ciò che viene considerato opposto o nemico.  Il femminile si occupa della vita, della dimensione della crescita, della continuità delle cose, ma soprattutto è rispettoso della natura perché vede in essa, non solamente la forza istintiva primordiale da cui difendersi,  ma ciò che può aiutarci a ritrovare e conservare un ordine naturale in cui tutto abbia un suo senso.

Si tratta della possibilità di sviluppare una coscienza globale, più funzionale che astratta  che non scelga di operare solamente secondo divisioni ma in grado di muoversi alla ricerca di un ritrovato senso di unità. La visione del femminile è olistica nel vero senso della parola e, pertanto, dato che tanto si parla di “olismo” negli ultimi cinquant’anni, è il caso di addentrarsi nei suoi significati.

Già da diversi anni sono apparsi molti pionieri in questo campo: uomini di scienza, filosofi, personaggi spirituali e molta gente comune ha cominciato a comprendere che l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo,  ciò che mangiamo  e i ritmi di vita che teniamo, stanno deteriorandosi sempre di più portando l’uomo a sentirsi alienato, solo e depresso; l’affacciarsi di tante malattie sia fisiche che psichiche indicano che molta gente non riesce più a trovare motivazioni per procedere e questi sono i sintomi che evidenziano il bisogno assoluto di cambiamento, di una nuova via che modifichi abitudini e stili di vita ridando così senso, significato e motivazioni per procedere. Il punto è che dobbiamo capire che cosa significa tutto ciò dato che, soprattutto le ultime generazioni, sono confuse giacché sono vissute in un periodo in cui tutto sembrava possibile e, soprattutto inesauribile. La sfida del futuro è questa e, per arrivare a viverla, bisogna passare da una visione ego-centrica del mondo ad una visione globale e planetaria.

La visione femminile del mondo sembra la più adatta a traghettare l’umanità in questo difficile passaggio, poiché prende in considerazione l’interdipendenza di tutte le cose e perché persegue una logica relazionale che può aiutare il mondo a cambiare registro.

Sappiamo che una vera trasformazione che metta fine alla rottura degli equilibri nell’ecosistema e nei piccoli sistemi umani non può avvenire se prima non vi sarà il superamento della frammentazione che sta all’interno di ogni singola coscienza: Jung ci ha insegnato che non si può trovare fuori quello che non si trova prima dentro di noi.

L’era patriarcale ha richiesto grandi meccanismi di rimozione che hanno portato all’eliminazione dei valori femminili e, ad onor del vero, occorre precisare che la sua filosofia, che ha imperato per due millenni, ha contaminato ed intriso anche le donne ragion per cui, quelle poche che sono salite al potere negli ultimi trent’anni, hanno mostrato di aver assimilato appieno modalità di pensare e di agire maschili e, sicuramente, non hanno contribuito a cambiamenti importanti in quanto perfettamente adattate al sistema in cui sono cresciute. Per superare la rimozione occorrerà liberare il campo energetico corrispondente evitando però che possa  emergere, dopo secoli di buio, in modo distruttivo.

Negli ultimi anni però qualcosa si sta muovendo nella psiche femminile perché sono le donne a vivere il maggior disagio e, pertanto, sono spinte a mettersi in discussione e a cercare vie alternative, forse perché sentono più degli uomini il pericolo che sta correndo l’umanità in genere; nei gruppi di ricerca e di autocoscienza serpeggia un’aria nuova che lascia ben sperare che una vera trasformazione sia alle porte e che si possano di conseguenza aprire nuovi scenari in cui i modelli di vita cambino e diventino più accettabili per tutti integrando le due energie fondamentali in modo che ritornino a dialogare per sostenersi, interagire e vivere senza alcun giudizio di valore le differenze che sono il sale stesso della vita.

In effetti, anche le nuove visioni scientifiche stanno contribuendo a portarci in una nuova direzione: la fisica dei quanti ci sta permettendo di risalire all’esperienza mitica della totalità che sta dietro alla vita, a tutto ciò che è visibile ricontattando al tempo stesso l’essenza invisibile che risplende dietro ad ogni cosa.

L’unione degli opposti di cui tanto parla Jung sarà un processo inevitabile ma, per arrivare a questo, ognuno, uomo o donna che sia, dovrà ritrovare il contatto con la propria identità reale evitando quindi di continuare con quest’inutile separazione sia psicologica che di comportamento.

L’era dell’Acquario proprio di questo ci parla per cui, gli individui che la stanno vivendo devono prepararsi a quest’unione interiore che porterà ad un nuovo scambio che, sul piano collettivo,  potrà dare frutti notevoli poiché metterà fine alla logica della contrapposizione abbracciando lentamente quella della condivisione e della negoziazione.

Anche lo Zodiaco, che è un codice di funzionamento energetico, mette in evidenza questa necessità: la prima parte di esso, ovvero i primi sei segni, parlano di divisione e di frammentazione ed infatti, tutto inizia con il segno dell’Ariete che sprigiona una logica di lotta e di competizione in cui, ciò che è diverso è in qualche modo da sottomettere per cui  deve necessariamente essere visto come “nemico” e, quindi, da combattere.

La seconda parte dello Zodiaco inizia con il segno della Bilancia che ha il compito di giungere ad uno scambio autentico in cui, anche ciò che prima sembrava contrapposto, possa essere riconosciuto ed incontrato. E’ dunque una logica di relazione che può giungere solamente attraverso il riconoscimento delle diversità all’interno delle quali si dovranno trovare punti di condivisione e di incontro.
E’ dunque di questo che si tratta, ed è interessante che anche la neurofisiologia sta dimostrando che nel cervello le aree preposte alla solidarietà si stanno allargando quasi ad anticipare e a rendere possibile il cambiamento; in effetti, le stesse, si stanno ampliando a scapito di quelle della competitività e della lotta, prevalenti nell’uomo primitivo.

Forse tutto ciò che è pronto per accadere è già scritto nel cielo e toccherà a noi saperlo decodificare e mettere in atto.
In questi ultimi tempi stiamo comunque assistendo ad un’inversione di rotta in quanto, molte donne hanno raggiunto e stanno per raggiungere posizioni prima esclusivamente riservate agli uomini. Forse è solo un inizio che tuttavia lascia ben sperare che, attraverso questi primi segnali, possano modificarsi certi equilibri internazionali.

Occorre dire che un vero cambiamento non può avvenire nell’arco di pochi anni e che, la nuova filosofia a cui si affiancheranno nuovi valori, ideali e credenze è ancora in embrione ma, di fatto, già presente in molte persone che, in anticipo sui tempi, hanno compreso che il vecchio modo di essere e di vivere sta terminando e non perché sta affacciandosi una nuova logica ma bensì perché si è esaurito e, per questo, si sta affacciando qualcosa di diverso. Plutone insegna che è dalla morte di qualcosa che può avvenire la trasformazione che si evidenzierà in una nuova forma che conterrà l’essenza di quella precedente.

Forse chi vive questi giorni cruciali non avrà la possibilità di vedere il vero cambiamento ma è importante pensare che, i figli delle generazioni attuali, potranno dire che i semi di ciò che loro vivranno sono stati piantati in questi anni in cui tanti pionieri hanno smesso di lasciarsi sedurre dall’idea di avere di più, di essere di più e di dover necessariamente conquistare qualcosa a qualcun altro o a scapito di qualcun altro.

Le generazioni future potranno dunque vedere uomini e donne che cammineranno fianco a fianco sicuri che dalla loro collaborazione nascerà un mondo nuovo in cui tutti avranno spazio e potranno esprimersi mettendo in campo le loro potenzialità e, finalmente, non vi saranno più donne contro uomini o uomini contro donne come avvenuto in passato ma solamente individui responsabili che hanno nel loro cuore la consapevolezza che nelle loro mani è riposto il futuro dell’umanità e del pianeta.

Bibliografia:
La Luna nera di Jutta Voss – edizioni Red – Immagini dal profondo
La psicologia del femminile  di Eric Neumann – edizioni Astrolabio
L’Io e il suo cervello  di John C.  Eccles e Carl Popper – Armando Editore




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