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L'AMORE COMINCIA A 40 ANNI

a cura di Lidia Fassio
 

Abbiamo spesso sentito parlare della mezza età come di un momento particolare della vita, un desiderio di  rinascita accompagnata dal bisogno di progettare e  fare qualcosa di nuovo e di speciale il che significa che sono presenti in gran quantità energie che, per certi versi, possono anche generare conflitti all’interno ma che, senza dubbio, danno vita ad una vera e propria rivoluzione che rimette in moto cellule e neuroni.

Cerchiamo insieme di capire cosa succede dal punto di vista astro psicologico ed evolutivo a questa età che, tra le altre cose, vede interessati molti cicli planetari tra i quali quello di Urano che si viene a trovare all’opposizione della posizione natale.
Nella mitologia Urano è il grande Dio dei cieli che viene separato dalla Terra per via della castrazione operata dal figlio Saturno. Questo mito simboleggia tra le altre cose la divisione tra materia e spirito ma, soprattutto, quella tra maschile e femminile che, da quel momento, diventa parte integrante di ogni individuo che, pertanto, dovrà rimetterle in relazione in modo da ritrovare il senso di completezza perduto che, tuttavia, dovrà avvenire ricreando un ponte di collegamento tra le parti.

E’ interessante capire cosa succede a quarant’anni allorché l’energia di Urano sembra riaccendersi  improvvisamente creando la possibilità di ri-connetterci con ciò da cui siamo scollegati. Gli orientali sostengono che questa è l’età in cui si risveglia il serpente della kundalini e comincia la sua risalita dal chakra della radice a quelli superiori ricollegando quindi le energie femminili istintuali a quelle maschili spirituali e permettendo di ritrovare tutte le potenzialità.

Sul piano psicologico è una fase di rivoluzione che inizia con l’avvicinarsi di Urano all’opposizione della posizione radicale che dà vita a notevoli disturbi come ansia, insoddisfazione, insofferenza e desiderio di cambiamento a cui si aggiungono disagi fisici quali palpitazioni, risvegli notturni incomprensibili e sudorazioni che, spesso, vengono scambiati per crisi ormonali.

In realtà si tratta della massima attivazione della potente energia elettromagnetica che tenta di sbloccare l’evoluzione psico-spirituale di ogni individuo, risvegliando in primis le energie fisiche che rimettono in moto le altre. In pratica questi sintomi simboleggiano il “risveglio interno” e spingono ad attuare i cambiamenti  necessari a quest’età. Ovviamente il tutto potrà avvenire in modo soft se la persona è già in linea con il suo progetto interiore, ma potrà invece trattarsi di una vera e propria rivoluzione se la vita che  sta conducendo si rivela estranea ai bisogni e alle leggi interne.

Urano è sempre stato visto come il “risvegliatore” ed in effetti, il nostro Sé sembra utilizzare le sue potenti energie per farci cambiare rotta e indirizzarci verso la nostra autenticità anche disorganizzando in parte la nostra vita.

Urano nel mito è il padre di Afrodite per cui, proprio attraverso l’amore – che Venere governa – possono avvenire tantissimi cambiamenti dato che si tratta dell’energia più potente, quella che da un lato raffina la nostra coscienza aprendo la porta alla relazione con l’altro da sé ma, dall’altro, sollecita l’individuo ad uscire dagli atteggiamenti narcisisti ed egoici che impediscono di aprirsi ad una profonda e significativa partecipazione al mondo.

I primi effetti di questo lavorio si vedono sul chakra del cuore, quello legato appunto all’energia dell’amore e, non è un caso che molte persone, a quest’età, si innamorano e, grazie a ciò che provano, iniziano il loro percorso di cambiamento anche se questo prevede quasi sempre un certo dissesto sia interiore che esterno dato che si trovano a fare i conti con una vita organizzata che subirà delle riorganizzazioni.

Ricordiamo  che la seducente Afrodite ha  il compito più bello ma anche più difficile nell’intera gamma delle funzioni archetipiche; essa infatti deve:

- destabilizzare l’ordine psichico esistente  - quello per intenderci della sesta casa con tutti i suoi condizionamenti, paletti e convenzioni che servono a dare un’illusione di controllo e di stabilità;

- far sperimentare desiderio e attrazione con lo scopo di far nascere la “passione” pura,  potente e travolgente che conduce gli esseri umani a “perdere la testa” ovvero a lasciar andare il controllo per permettere così di superare le linee di demarcazione che sono  state poste a difesa. In questo modo semplice e straordinario si possono superare i nostri limiti, almeno quelli della coscienza, ed avventurarsi in un territorio “altro e sconosciuto” foriero di grandi trasformazioni e, soprattutto, di conoscenza.

Afrodite in questo frangente mostra la sua cooperazione con il padre Urano in quanto, solo a chi è innamorato, concede di oltrepassare le barriere stabilite per iniziare l’avventura di un’autentica relazione psichica interiore passando attraverso l’incontro erotico; in questi processi nascono anche le difficoltà più grandi poiché le persone si sentono impaurite di fronte a tanta imprevedibilità ma solo così trovano il coraggio di sfidare  le strutture esistenti  per avventurarsi in una nuova fase della vita, piena di promesse e di aspettative. 

 “Only the brave” sembra dire Afrodite e ci ricorda che in amore ci vuole coraggio, quel coraggio dei sentimenti che spesso non si ha o meglio, che non hanno gli uomini che, tutto sommato, sono restii ad incontrare Afrodite quando questo comporta l’avventurarsi in sentimenti potenti e destabilizzanti anche se li desiderano più di ogni altra cosa al mondo. Gli uomini sono abituati da sempre a sfoggiare Marte piuttosto che Venere; in effetti l’addestramento infantile li ha strutturati a mettersi in guardia dai rischi dei sentimenti e così, evitano di entrare in rotta di collisione con questa parte di energia vitale spostando invece l’attenzione su ciò che giunge da altri “nemici”, quelli che sono abituati a combattere da sempre per conquistare traguardi esterni o, al limite, sessuali, lasciando però totalmente sguarnito il campo della conquista dell’anima.

Venere utilizza armi molto diverse che, se non sono state apprese ed acquisite, si fatica anche solo a prenderle in considerazione; lei non si occupa di conquiste armate e il suo strumento è il cinto magico con il quale arriva direttamente all’anima promettendo l’attraversamento di un confine che si intuisce come l’unico possibile ma che, proprio per ciò che potrebbe portare, è temuto  più di qualunque altra cosa.

Anche sul piano sessuale Venere è interessata all’erotismo e mai alla sessualità come “pulsione” finalizzata alla gratificazione immediata o riproduttiva. Afrodite è rivolta all’aspetto più raffinato dell’amore, a quel sottile gioco di desideri che sollecita la fantasia e che nasce dall’immaginare e dal desiderare  e che, proprio per via dell’attesa, porta la sessualità ad un livello più elevato, celeste e perché no? Spirituale. La parola “afrodisiaca” si riferisce ad un’energia prettamente femminile, di cui la Dea è governatrice e che dispensa solo a chi la comprende e la onora. Lei è lontana da qualsiasi forma di sentimento “materno, genitoriale o filiale”; è regina dell’amore ma di quello che trasforma l’anima, quello che lei dispensa erotizzando i rapporti tra uomo e donna.

Afrodite intende l’amore come un tramite tra l’umano e il divino e, nella nostra mitologia – intendo quella giudaico cristiana – questo tratto è invece molto ambivalente se non addirittura represso e rinnegato.

Così, se riusciamo a cogliere le spinte che giungono nella fase dell’opposizione di Urano, possiamo meglio comprendere come il grande dio dei cieli a cui sta sicuramente a cuore la nostra individuazione e l’apertura della coscienza ad un’altra dimensione, trovi però il modo di raggiungere il suo scopo attraverso un proficuo sodalizio con Venere che, attraverso fortissimi scossoni dettati da un innamoramento che avviene in un’età matura, tende a farci aprire  le porte di un’evoluzione psico-spirituale.

Così, dopo anni di controllo per ognuno di noi viene il momento di lasciar andare gli indugi per vivere pienamente;  sarà però l’apertura del cuore a liberarci dai drammi emotivi vissuti in precedenza e da tutti i condizionamenti che non hanno più ragione di esistere.

Non è facile elaborare tutti questi contenuti ed in effetti le persone a quest’età entrano in una specie di crisi esistenziale in cui si sentono invecchiare ed hanno la percezione che se non fanno qualcosa di eclatante, non ci sarà più spazio per loro. In realtà, è l’anima che a quell’età desidera dire la sua  permettendoci di vivere in modo autentico, stabilendo legami più liberi e spontanei.

Le donne diventano più consapevoli della loro femminilità e gli uomini della loro virilità e proprio questa rinnovata fiducia può aprire porte incredibili. Ognuno dei due sessi sarà spinto a sviluppare l’altra parte di sé e, per questa ragione, molti  tendono ad innamorarsi  perché scoprono all’interno il “nuovo compagno o la nuova compagna” che, per ovvi motivi, saranno proiettati all’esterno.

In pratica, quando arriviamo alla mezza  età siamo chiamati ad integrare le energie opposte e, quasi sempre lo facciamo passando attraverso una relazione che risveglierà pienamente gli archetipi assopiti.

Se si nega l’accesso all’amore, si consuma il più grande tradimento all’anima perché si opera una rinuncia  che sa di amputazione e che porterà ad una mancata conoscenza di sé a cui seguirà un abbruttimento dell’anima dato che  Afrodite, lavorando con Urano e con le energie dell’amore  permette di raffinare ogni cosa ed ogni rapporto fino a farlo diventare un “valore”. Quando non si riesce ad entrare nel territorio di Afrodite per paura, si finisce per temere  il cambiamento e la destabilizzazione opponendosi ad essi ma, in questo modo, non si riuscirà ad accedere al grande risveglio che interessa Urano.

Una delle convinzioni che mi hanno definitivamente fatta propendere per l’esaltazione di Urano in Bilancia, segno governato da Venere, è stata proprio la complicità che la figlia ha con il vecchio Dio dei Cieli per quanto riguarda la capacità di destabilizzazione, l’irruzione e il risveglio che è in grado di produrre l’amore laddove lo si lasci veramente entrare.

C’è da dire che è difficile resistere all’amore e, spesso è solo un’illusione quella di evitare di coinvolgersi giacché, nel momento in cui si sono abbandonate anche solo per un attimo le difese, è già penetrato all’interno e comincia comunque a fare la sua funzione.

L’amore, soprattutto quello maturo, ha il compito di disorganizzare le difese degli esseri umani, di mettere a ferro e fuoco il controllo, di dissolvere le paure e, al tempo stesso, di far nascere il desiderio di attraversare la zona minata al di là di ogni resistenza.

Venere è la grande seduttrice, il che significa che l’amore ha lo scopo di distoglierci da noi stessi, di traghettarci al di là della quotidianità e della monotonia della realtà, di allontanarci dalle abitudini ma, soprattutto, dalle sicurezze che sono spesso causa dei nostri impaludamenti; con la sua forza radiante ci immette nell’imprevedibilità, nel rischio e, se vengono superati i confini, può condurci alla vera trasformazione che si ottiene con l’incontro di forze ctonie, uniche in grado di produrre la vera alchimia.

Afrodite è imperativa e tirannica nelle sue richieste: non permette che le si resista ed è interessante valutare che, pur essendo una forza attiva, dinamica e yang tendente a far scattare desideri impellenti è però anche profondamente femminile in quanto pretende assoluto affidamento e, per questo, travolge le difese tipiche della mente quando le si oppone.

L’amore è forse il sentimento che più ci chiede di rischiare e che più produce cambiamenti; la difficoltà sta nel fatto che il rischio non può essere calcolato in quanto, il sodalizio con Urano impone che  ogni volta che ci innamoriamo, andiamo ad esplorare qualcosa di completamente nuovo di noi per cui,  ogni previsione, ogni calcolo o sicurezza, non ci serviranno a nulla proprio perché l’amore ha lo scopo di tirare fuori le nostre “risorse auree” quelle che non abbiamo ancora visto e che si scorgono nell’incontrare l’altro, carico delle nostre proiezioni. Lei è figlia del Dio dell’imprevedibilità, di colui che ha lo scopo di “disorganizzare e destrutturare” tutto ciò che tende a stabilizzarsi e a restare uguale nel tempo, impedendoci la conoscenza; tra l’altro è anche abbastanza lontana dal concetto di “tempo e durata” che, invece, si addicono a Saturno.

Il Tempo spesso sembra “corrompere” ed umiliare l’amore e, quando questo accade, lei si vendica richiamando i suoi adepti a nuovi ed imprevedibili sconvolgimenti anche al di là della volontà degli stessi.

Nel mito Afrodite è imprevedibile, nessuno poteva sapere chi avrebbe chiamato e scelto, né quando avrebbe chiamato ma, soprattutto, a lei non interessava certo la condizione del prescelto, quello era territorio di altre divinità (tipo Era, la Dea del matrimonio) verso la quale Afrodite mostrò sempre una certa irriverenza.

I quarant’anni sono la fascia di età in cui siamo più inquieti e in cui più abbiamo voglia di rischiare; da un lato, abbiamo sicuramente realizzato ciò che la vita collettiva richiede (lavoro, casa, famiglia) ma, dall’altro c’è qualcosa che si sta affacciando e che sembra non darci tregua ed è la vera individualità che non ha più voglia di indugiare. Essendo però anche esseri abitudinari non è facile per noi uscire dal guscio per cambiare le modalità di vivere; così Urano ed Afrodite sembrano complottare per scatenare grandi sconvolgimenti che rimetteranno in discussione ciò che siamo stati fino a quel momento.

Certo, gli amori che nascono in questo periodo hanno dunque un compito diverso e, per questo, possono  essere vissuti con maggior consapevolezza, all’insegna di una maggior libertà superando le fantasie di fusionalità, aprendo le porte alla condivisione e al rispetto della diversità ma, soprattutto, ci avvicineranno di più alla nostra anima e, in questo, serviranno un progetto più grande.




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