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VENERE E LE DINAMICHE DI RELAZIONE

a cura di Lidia Fassio
 

Tutti sappiamo che Venere e Luna incarnano gli archetipi relazionali ed amorosi nel tema natale per cui rappresentano il nostro corredo affettivo, ciò che abbiamo ricevuto a questo livello a partire dai primissimi momenti della nostra vita,  ciò che cercheremo per completarci e ciò che saremo in grado di dare. La Luna tuttavia, dopo la lunga fase di fusione simbiotica in cui apprendiamo i  rudimenti dello stare in intimità con un’altra persona, del sentire e del  riconoscere e soddisfare i bisogni lascia il campo a Venere, secondo pianeta personale che entra in gioco in modo più prepotente nella dimensione amorosa che simboleggia l’unione, il desiderio, la relazione di pelle, il senso di attrazione, l’erotismo e ciò che deriva dallo scambio con un’altra persona; Venere è miticamente rappresentata da Afrodite divinità non facile da comprendere per via della sua complessità.

Venere  incarna il principio di piacere sotto forma di ciò che desideriamo e a cui diamo valore e che, di conseguenza, attraiamo nella nostra vita. Spesso si parla di Venere per indicare la capacità di “attrarre e di sedurre” ma, in realtà, proprio queste potenzialità nascono dal ricercare cosa ci “piace e ci gratifica” per provare un vero senso di benessere. Tuttavia, per capire cosa ci piace e cosa desideriamo,  dobbiamo essere stati liberi di sondare ed esprimere i nostri gusti fin da quando eravamo piccoli, senza eccessive interferenze finalizzate alla loro “educazione”.

A partire da Freud e dalla psicoanalisi si è fatto un gran parlare del “principio di piacere” che, senza dubbio, è la pulsione più potente del bambino e poi dell’adulto; ad esso un po’ più avanti si affiancherà il “principio di realtà”.

Sigmund Freud ha costruito l’intera teoria psicanalitica sul “principio di piacere”; con questo termine egli intendeva la riduzione della quantità di eccitazione  dovuta al desiderio di gratificare la pulsione mentre, con il termine  “dispiacere”, intendeva l’aumento della tensione interna.
I bambini nascono immersi nel principio di piacere ed hanno continue eccitazioni e pulsioni che spingono a soddisfare i bisogni cercando  soddisfazione e abbassamento della tensione; solo alcuni anni dopo, emergerà il principio di realtà con l’introiezione delle regole e delle norme che daranno vita al Super IO – la terza istanza psichica dopo Es ed Io che  renderà capaci di bloccare e reprimere i bisogni nell’immediato, imparando a gestirli e procrastinarli nel tempo a seconda delle necessità del nostro IO. In pratica si tratta della possibilità di diventare adulti (Saturno) e di passare dall’immediatezza alla capacità di mediare.

Il bambino nasce dunque attrezzato con due grandi potenzialità:

1. aggressività e istinto vitale (Ariete Marte, prima casa);
2. capacità di distinguere ciò che piace da ciò che non piace ed una buona dose di seduttività (Bilancia Venere e settima casa);
 
sa esprimere fin da subito due bisogni anch’essi fondamentali:

1. affermarsi ed essere se stesso (Marte, casa prima);
2. avere bisogno degli altri ed essere in relazione, accudito e gratificato (Venere, casa settima).

L’asse Ascendente/Discendente riflette l’attrezzatura di cui siamo dotati quando veniamo al mondo e ci ricorda che il bambino è in grado di riconoscere e di andare in modo diretto e chiaro verso ciò che dà piacere evitando il più possibile ciò che genera  frustrazione e  dolore: in una parola siamo attrezzati per ridurre al minimo la sofferenza.

La natura ci ha quindi predisposti a ricercare gratificazione e gli organi di senso, in particolare olfatto, tatto e gusto sono orientati in quella direzione: anche la vista e l’udito - che si svilupperanno meglio nelle fasi di casa II e III - rispondono a ciò che colpisce e stimola l’attenzione, il che ci ricorda che la nostra stessa fisiologia tende alla gratificazione e all’evitamento della frustrazione. Per completare questo quadro la natura ha predisposto una maggior intensità nel registrare e memorizzare il dolore e la sofferenza in modo da evitare di ripetere troppe volte esperienze frustranti che metterebbero in predicato la sopravvivenza stessa.

Possiamo così dire che piacere e desiderio sono le molle che ci spingono a trovare dentro e fuori ciò che darà soddisfazione e sollievo. Certo, all’inizio della  vita è il “bisogno” ad avere la meglio e sono le pulsioni che spingono a cercare soddisfazione e ad eliminare la tensione che si crea all’interno e sono questi primi importanti approcci a porre  le basi di ciò che poi verrà considerato “erotizzante” e, di conseguenza, ricercato nella vita adulta sotto diverse forme ma, soprattutto, sul piano amoroso nello scambio con l’altro.

In effetti, il modo in cui abbiamo vissuto le prime “cariche erotiche” resterà  imprintato al nostro interno e costituirà lo schema che si attiverà e risuonerà di fronte ai futuri partner; in pratica dovrà essere sollecitata quella colorazione mnemonica ed una particolare “carica” che “riverbererà” l’imprinting iniziale.

Possiamo così vedere bene la differenza tra Luna e Venere in quanto, nel primo archetipo tendiamo a trovare gli stessi schemi emotivi nonché la proiezione del primo modello di relazione intima che abbiamo avuto mentre, con Venere, ricercheremo quella particolare “carica erotica” e quelle sensazioni di “pelle” che saranno in grado di eccitare e di spingerci verso un partner.

Partendo da questo presupposto possiamo meglio capire il perché si  continuano a ricercare certe esperienze anche quando consciamente si è  convinti di cercare tutt’altro.

E’ molto utile capire cosa si è codificato dietro alla nostra Venere radicale per entrare in contatto con certe dinamiche di relazione, soprattutto quando sono coercitive e fanno soffrire. In questo modo si potranno smascherare ed illuminare certi schemi automatici e costruire un maggior benessere.

Questa è la ragione per cui è fondamentale comprendere cosa abbiamo erotizzato nella relazione affettiva con il genitore di sesso opposto poiché caratterizzerà il modo in cui gestiremo le relazioni amorose; in pratica, ciò che si è desiderato, il modello affettivo sperimentato con il genitore dell’altro sesso e la carica erotica vissuta faranno da guida nella futura scelta dei partners.
Questo schema si aggiungerà a quello emozionale e, insieme, fungeranno da copione nel futuro.

Nei prossimi articoli tratteremo Venere in rapporto ai pianeti lenti e transpersonali.




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