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BLUE JASMINE

a cura di Francesco Astore
 
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Si avvicina la ruggente notte degli Oscar 2014, mentre sugli schermi d’Italia e nel mondo intero scorrono le immagini dei film candidati a conquistare i premi più ambiti. Tra questi, condito dal suo cinismo più pungente, l’ultimo lavoro di Woody Allen, Blue Jasmine, ha come scenario una vivace West Coast degli States e in particolare la colorata San Francisco dove si svolge l’azione.

Di Woody Allen molto si è scritto ma, arrivato alla soglia degli ottanta anni sempre sulla cresta dell’onda, continua a far parlare di sé, in bene o in male. Succede anche nei giorni che precedono la cerimonia di Los Angeles in cui si trova alle prese con un’ennesima battaglia legale con la ex moglie, l’attrice Mia Farrow. Astenendoci dallo scrutare il privato di un regista entrato a far parte di diritto nella storia del Cinema, guarderemo sinteticamente come gli infallibili astri leggono il suo talento cinematografico con particolare attenzione a Blue Jasmine. Fermo restando che la vita privata di Woody Allen si intreccia indissolubilmente con le sue opere cinematografiche: il regista ha attinto a piene mani da quel che è stato il suo vissuto di uomo, a cominciare dalle sue mille nevrosi, mai celate.

Nato a New York, la sua amata città in cui ha fatto muovere tanti personaggi, il primo giorno di dicembre del 1935 alle ore 22,55, Allen è un Sagittario con ascendente Vergine.
Il Sagittario, segno dell’ampliamento degli orizzonti, della comunicazione attraverso la parola, è rappresentato alla grande: pensiamo alle esilaranti gag legate all’incomunicabilità che Woody Allen ha spesso portato così efficacemente sul grande schermo.
È opportuno rilevare che nel tema natale del regista Giove, primo signore del segno solare, occupa i gradi zodiacali legati alla parola, appunto i gradi iniziali del Sagittario. Giove è inserito nel forte stellium sagittariano (congiunto al Sole e a Mercurio) che l’oroscopo ospita in casa 4^. Il quarto settore astrologico identifica il nido familiare, la dimora di abitazione, gli affetti stabili e, per estensione, quella amata casa comune che si chiama patria. Quante volte il regista ha messo in scena la famiglia con i suoi conflitti, i suoi veleni, le sue turbolenze ordinarie e straordinarie? Quante volte (e con la notevole fortuna che questa particolare posizione di Giove gli dona) ha rappresentato la sua “casa”, ovvero New York?

Ma come leggiamo le ostilità, le durezze, le fughe, i capovolgimenti che, puntualmente, si verificano in seno a quell’intimità domestica che il puritanesimo americano vorrebbe inviolabile? La spiegazione è nella tripletta sagittariana Sole-Mercurio-Giove in casa 4^ che subisce una lesione senza scampo: il quadrato che le infligge Saturno dai Pesci e in casa 7^. Quest’aspetto espone a traumi familiari che possono originarsi in un cattivo rapporto tra i due genitori, a indicare la scissione tra i valori famigliari e i valori della coppia. Come non vedere in questa configurazione quella fatale svolta del destino (dal regista stesso riconosciuta poi come provvidenziale e liberatoria) che lo porterà a uscire dal rapporto familiare con Mia Farrow e a congiungersi (felicemente) con l’amata Soon-Yi (la figlia adottiva)? Quadrato casa 4^ - casa 7^ dove abita un severo Saturno in Pesci che parla di separazione, adombra di ostilità i legami di coppia e di famiglia tanto da caricare di inquietudini psicologiche (anzi, di veri e propri fantasmi interiori) le opere cinematografiche del regista e attore. Nevrosi su cui Allen ha costruito abilmente il suo personaggio e (non lo nascondiamo!) anche la sua fama.

In un Nettuno già negativamente ospitato nel segno della Vergine (e nel suo punto zodiacale più sofferto, ovvero l’esilio) in casa 1^, completamente isolato dal resto del tema natale (quindi tecnicamente privo di aspetti), possiamo riconoscere il personaggio inquieto, malinconico, il tipico mood cui Woody ci ha abituati quando ha preso parte ai suoi film. L’ascendente Vergine vela la personalità di autoironia, la circonda di quella perenne aria dimessa, di quel suo sentirsi e mostrarsi inadeguato di fronte a qualsiasi situazione.
Punti negativi del tema natale dal regista trasformati in punti positivi, poiché il personaggio ironico, depresso, cervellotico, ossessionato dal sesso, è entrato a far parte della cultura pop contemporanea, riuscendo a designare una tipica caratteriologia del maschio del Novecento. È il maschio poco combattivo, disincantato, antieroico e alle prese con un rivoluzionamento della sua identità sessuale (Marte occupa la casa 5^ astrologica, settore della sessualità).

Completa il quadro un Marte (simbolo della virilità), inserito nel segno zodiacale della sua esaltazione, cioè il Capricorno: una teorica, martellante celebrazione di una (supposta) supremazia. Tuttavia il pianeta appare massacrato e per giunta in casa 5^ (la soddisfazione delle passioni), in particolare afflitto da una opposizione di un altro corpo celeste deputato alla creatività virile: Plutone.
Scardinare i canoni della sessualità e della mascolinità o meglio viverle entrambe in maniera del tutto anticonvenzionale è diventato uno degli imperativi, se non un diktat filosofico, di Allen. Non a caso Plutone abita la casa 11^, settore della presa di distanza dalle posizioni mentali della maggioranza.

L’impostazione spassionata e graffiante evidente nei suoi film è da ricercarsi nel ruolo della Luna, come parte sensibile e femminile della personalità, ospitata nel segno d’Aria, scanzonato, dell’Aquario. Aquario segno sociale in cui questa Luna, completamente positiva, colora la vera “anima” delle produzioni di Woody Allen. I suoi film ambiscono a dare una visione il più possibile fedele della società contemporanea, delle sue manie, delle sue tante contraddizioni e delle sue assurdità. Il tutto avvalorato dall’inserimento del Luminare femminile nella casa 6^, settore della quotidianità, dell’Oggi. Mirabile aggancio al talento registico cui la Luna Aquario si serve è costituito da un fortissimo trigono offerto a Venere nel settore dell’immagine, della vista, del cinema: la casa 2^. Il segno in cui Venere si trova è altresì emblematico della vocazione artistica, la Bilancia, segno in cui il pianeta si trova nel suo domicilio più forte. La pulizia formale, la luce poetica e a tratti grafica (la Bilancia corrisponde alla pittura e alla grafica) che si intravede anche nelle tematiche più plumbee o severe, è dono di questa collocazione di Venere.

Impossibile avventurarsi nella sua filmografia: l’accoppiata tra il Sole, simbolo della personalità attiva, con Giove simbolo di crescita ed espansione, nel Sagittario, lo rende straordinariamente prolifico.
Produce instancabilmente un fiume di film da 50 anni a questa parte. In armonia col suo segno natale, Woody Allen ha spaziato in vari luoghi, di recente ha ambientato i suoi film in città europee come Londra, Barcellona, Parigi, Roma.
Tratto inconfondibile di ogni sua opera cinematografica è la scelta di una musa ispiratrice che “guida” ciascun film. All’inizio della sua carriera, alcune di queste muse sono state sue partner: dall’indimenticabile Diane Keaton alla stessa Mia Farrow e a Dianne West, passando, più di recente, per Scarlett Johansson e giungendo alla protagonista di Blue Jasmine, Cate Blanchett. Tutte molto avvenenti, anzi di una bellezza raffinata, come suggerisce la Luna (simbolo della donna prescelta) nel tema natale del regista. Il Luminare è al trigono di Venere, simbolo di bellezza, nella Bilancia ancora segno di gusto e stile.
E una nuova sophisticated lady è la protagonista dell’ultimo film, l’avvenente Cate Blanchett.

Giocato su due piani narrativi distinti, grazie alla tecnica del flashback, Woody Allen scrive una sceneggiatura in cui passato e presente si intersecano e dipanano man mano che la trama scorre a ritmo incalzante.
Jasmine è una mondana decaduta che ha alle spalle un matrimonio dorato ed esibito nella New York di Park Avenue, con Hal, uno spericolato truffatore dell’alta finanza. Mentre Hal è rinchiuso in prigione, un figlio di cui poco o nulla sembra curarsi, decide di trasferirsi a San Francisco per chiedere aiuto alla sorella adottiva, Ginger, che conduce una vita modesta. Abituata a tutt’altro genere di esistenza, la gran dama prova ad adattarsi alla situazione. Da una parte, fa leva su tutta la sua buona volontà e, dall’altra, sprona Ginger a evolversi staccandosi da un fidanzato umile e rozzo. Il divario sociale è alla base della tensione che si percepisce tra le due. Ma ci sono anche due realtà ambientali e due città con i loro modelli che si scontrano: San Francisco e New York. Due città “sorelle” ma al tempo stesso divise da un’impostazione politico-sociale e uno stile di vita radicalmente diversi. Jasmine si reinventa un nuova identità di donna. Dapprima forzatamente segretaria in un ufficio dentistico, si aggrapperà all’ambizione di arredatrice per ricominciare una scalata sociale che dovrebbe condurla daccapo a insediarsi in quell’ambito di privilegi e di lusso da cui è impossibile, per lei, staccarsi. La verve mondana la avvicinerà a un facoltoso uomo del jet set casualmente incontrato a un party e l’irresistibile Jasmine arriverà a sedurlo, tanto da giungere a un passo dal convolare a nuove, fastose nozze. Ma il torbido passato inevitabilmente riemergerà. L’ex marito di Ginger (raggirato dall’ex cognato Hal) avvicinerà casualmente (il fatale intervento del “caso”, tanto caro ad Allen!) la nuova coppietta intenta a scegliere l’anello per l’imminente matrimonio. L’uomo svelerà il segreto dell’ex marito truffatore e del figlio di Jasmine che, uscito dal tunnel della droga, abita a San Francisco e rifiuta di incontrare la madre. A monte di questo rifiuto è la scoperta (per lo spettatore) che a far precipitare in carcere Hal (poi suicida), con una telefonata anonima alla polizia sarà stata proprio Jasmine, per vendicarsi dei ripetuti tradimenti dell’ex marito.

Avviato sul filo della commedia brillante, il film volge alla fine verso il dramma e si conclude con la protagonista sconvolta, seduta su una panchina, ormai completamente squilibrata. Una Jasmine che parla da sola continuando ad abitare mentalmente il suo passato infranto e a costruire vuoti progetti sul suo futuro.

Parabola dell’ossessione di far continuamente soldi e dell’assurda ricerca dell’effimero che affligge le società contemporanee, il film di Allen trova un’eco molto convincente, da un punto di vista astrologico, nei due assi dialettici delle case  2^ - 8^ corrispettive ai segni zodiacali di Toro e Scorpione e le case 3^ - 9^, legate ai segni dei Gemelli e del Sagittario.
Su questa fascia zodiacale troviamo infatti incardinati il domicilio primario di Giove come denaro, esibizione di lusso e attenzione all’immagine, nel domicilio primario in Sagittario (casa 9^) e nell’esaltazione Toro (casa 2^).
Mercurio (naturalmente opposto e dialettico di Giove), trova il suo domicilio primario in Gemelli - casa 3^, come abilità nel commercio, disinvoltura morale, anzi vero e proprio raggiro e latrocinio, e l’esaltazione nello Scorpione - casa 8^, come propensione a occultare e gestire ogni sorta di guadagno illecito.
I tradimenti del marito e le sue frodi finanziarie si scoprono poi con maggior forza nella presenza di Plutone presente in domicilio nella casa 8^ - Scorpione e in esaltazione nella 3^ - Gemelli.
Riscontriamo ancora nella dinamica del film l’acquisizione di beni che danno una visibilità di potere economico, di ricchezza, di look patinato sempre alla moda per la protagonista (2^) e contemporaneamente il maneggio di situazioni scabrose e la convenienza a mantenere tutto a tacere (8^), come fa per l’appunto Jasmine, a conoscenza da sempre dei guadagni sporchi del marito.
Tra i significati della casa 2^ troviamo i rapporti con il gruppo natale di appartenenza che per Jasmine si riduce alla sola sorella adottiva, Ginger, l’unica che le presterà soccorso. Ma Jasmine non aiuta la sorella anzi cerca di interferire con la sua vita sentimentale allo scopo di distruggerla (8^). L’incapacità a gestire i rapporti su cui pure si regge la sua vita e il suo benessere familiare con marito e figlio (Venere e Giove in domicilio ed esaltazione nel Toro/casa 2^), si evidenzia ancora nel putiferio della vita di coppia che finisce per annullare i rapporti col figlio e per distruggere la famiglia ricca con un gesto illogico e puramente vendicativo (8^).

Seguono il settore del circostante (3^) e della volontà di proiettarsi al di fuori di esso (9^), le scalate mondane, gli snobismi, i pregiudizi sociali e le mode imperanti nell’ambiente (3^), gli altri fattori indicati dagli assi astrologici alla base del film.
E poi come scordare la celebrazione idiota del superfluo e il condizionamento pubblicitario sulle masse, l’inutilità elevata a bene indispensabile da consumarsi senza posa (da leggersi come consumismo), con il concorso di arricchimenti facili, non meritati, e soldi sperperati (ancora asse 3^/9^ - Gemelli/Sagittario e 2^/8^ - Toro/Scorpione)?

È forse questo un modo che il geniale regista usa per ammonirci, con chiaro riferimento all’attuale situazione socioeconomica degli Stati, che le nostre spese pazze e i nostri debiti non si debbono contrarre se non si possono poi ripagare?
È forse questo uno squillante campanello di allarme che Allen fa risuonare per ricordarci che i soldi non sono tutto nella vita, che la felicità si può ritrovare nella semplicità dei rapporti umani (anche fraterni) nel saper apprezzare i valori autentici (affettività, famiglia, serenità nel quotidiano)?

Nella rappresentazione del rapporto non risolto tra Jasmine e l’umile e accondiscendente Ginger si direbbe di sì.

Anche se il regista non prende quasi mai posizione nei suoi film, (e a questo proposito ricordo su tutti il geniale Match Point girato a Londra), resta imparziale e non dà mai giudizi di valore, lasciandoli affiorare nella mente dello spettatore.

Ci troviamo sul tormentato asse dei beni privati del singolo, e del loro accrescimento (Toro/2^ casa) insieme al freno posto agli stessi beni, da parte della comunità della polis, lo Stato con i suoi sistemi organizzativi (Scorpione/8^ casa).
Nell’asse 3^/Gemelli- 9^/Sagittario invece possiamo riconoscere la presenza di fratelli e sorelle e di un possibile confronto, armonizzazione, conflitto o proprio allontanamento da essi. La simbologia 3^/9^, come asse della comunicazione con l’ambiente circostante, al negativo, sottolinea l’incomunicabilità di Jasmine quel sottile disagio d’ordine sociale ritrovato nella sua labilità nervosa, un disagio che la conduce poi verso il solitario, tragico epilogo della storia. Jasmine è determinata a vivere al di sopra delle sue origini pur di soddisfare le sue attese da arrampicatrice sociale (3^) e le sue ambizioni smisurate. Quando si rende che non potrà davvero raggiungerle, che sono effimere o che sono ricordi di un passato spezzato, Jasmine si trova a vivere in un mondo tutto suo, di pura pazzia e illusione.

Da una prova d’attrice di primordine Cate Blanchett, l’indimenticabile interprete della regina Elisabetta I nei due film girati dall’indiano Shekhar Kapur, nata in Australia a Melbourne il 14 maggio 1969 (purtroppo non si conosce l’ora).
La Blanchett è una Toro con il Sole allo spettacolare trigono al pianeta del teatro, Plutone. Se aggiungiamo a questo aspetto la prestigiosa presenza di Mercurio in domicilio nei Gemelli, la ragione del suo talento recitativo e della sua vis espressiva è facilmente spiegata.
La Blanchett vanta la nomination all’Oscar come migliore attrice protagonista, candidatura che si aggiunge a quella di Sally Hawkins (che interpreta la sorella Ginger nel film) e a quella per la migliore sceneggiatura originale, opera di Woody Allen.

Il regista fa “veder la luce” a questo film con transiti molto “parlanti” sul suo tema natale.

Nettuno, in Pesci/casa 7^, ha appena formato un sestile con Urano in Toro/9^, ora, congiungendo Saturno, dà un quadrato a Mercurio/Giove in Sagittario/casa 4^. Tralasciando i suoi problemi privati, a livello artistico c’è il desiderio di fornire, attraverso il cinema (Toro e Giove), un messaggio serio e forte (Mercurio/Saturno) alla società (7^) che cambi radicalmente (Urano) il modo di pensare (Nettuno).
Saturno transita in 3^/Scorpione e sta formando un quadrato alla Luna Aquario/6^, mentre Marte/Bilancia/2^ invia sempre alla Luna un benefico trigono congiungendo così simultaneamente anche Venere/2^.
Lo sguardo del regista è realista-pessimista (Saturno), si appunta sui condizionamenti materialistici verso cui tutti (casa 6^) siamo sottoposti, anzi siamo vittime, a volte inconsapevoli. Pone con questo film un interrogativo di una scelta (Saturno/Venere) tra l’arricchimento emotivo di una vita semplice e sana (Luna e 6^) e l’affannosa conquista, incessante, verso posizioni di prestigio sociale e di sempre maggiore potere economico (3^ e 2^).    

Urano transita in Ariete/casa 8^ in sfavillante trigono al Sole Sagittario/4. Questo legame tra i due pianeti oltre a rafforzare tutte le indicazioni degli aspetti precedenti, riesce a celebrare il riconosciuto, quasi unanime, successo planetario di un ennesimo film della inesauribile produzione di Woody Allen.




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