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ALAN TURING

a cura di Francesco Astore
 
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Mai come per questa Carta del Cielo il destino di un uomo straordinario si trova scritto in modo tanto chiaro, lampante ed emblematico dai nostri infallibili simboli zodiacali. Mai come per Alan Turing: matematico, logico, scienziato, uno dei primi creatori dell’Intelligenza Artificiale [è ancora denominata così] che ha portato tutti noi a servirci quotidianamente di sofisticati marchingegni chiamati computer.

Espressioni come macchina di Turing  e test di Turing sono entrate a far parte del linguaggio informatico e, a distanza di più di mezzo secolo, sono tuttora al centro del dibattito scientifico. Stabilire se una macchina sia effettivamente “pensante”, lo si deve a lui. Elaborando un criterio molto efficace apparso in un celebre articolo del 1950 (Computing machinery and intelligence), Turing spiega un “gioco dell’imitazione” per cui si testa la macchina con una serie di domande e mettendola a confronto con due soggetti umani pensanti. Se la macchina, nelle domande che le vengono poste dall’interrogante, riesce a ingannare l’uomo, allora questa deve essere considerata intelligente in quanto è riuscita a imitare il comportamento umano. Per avere una dimensione di quel che Turing stava realizzando, potremmo ricordare il mitico Hal “super ordinatore” pensante e dotato di una forza decisionale autonoma immortalato da Stanley Kubrick in 2001 Odissea nello spazio (film girato nel 1968).

Alan Turing tuttavia, non fu solo un informatico innovatore dalle scoperte accostabili alle suggestioni della fantascienza. Egli collaborò anche tra gli Anni ’30 e ’40 con i matematici britannici nella battaglia dei codici durante la Seconda Guerra Mondiale per decriptare i temibili linguaggi cifrati della Germania nazista, contribuendo così a risparmiare molte persone da una morte certa. È un uomo con cui, su più fronti, l’umanità rimane ancora in debito. Omosessuale in un’epoca in cui l’omosessualità veniva stigmatizzata come un’aberrazione da punire, Turing subì l’umiliazione di un trattamento di ormoni femminili. Torturato dalla giustizia e dalla morale grette dell’epoca, scelse infine di suicidarsi mangiando una mela che lui stesso aveva avvelenato col cianuro. A tal proposito, pare che la celebre mela morsicata di Steve Jobs altro non sia se non un omaggio al genio di Alan Turing.

Tra pochi giorni, si celebra idealmente il suo compleanno e sembra doveroso esprimergli, con lo strumento della lettura astrologica, tutta la nostra riconoscenza.
Nel prossimo novembre attendiamo l’uscita del film The Imitation Game, basato sul romanzo- biografia scritto da Andrew Hodges: Alan Turing: The Enigma. Interpreta il ruolo dello scienziato Benedict Cumberbatch e gli si affianca Keira Knightley.

Alan Turing nasce a Paddington (Londra), il 23 giugno 1912 alle ore 2,15. Il Sole è ospitato nell’intuitivo Cancro e vivacizzato dal versatile ascendente Gemelli. La parte emotiva dell’Io si identifica in una riservata e selettiva Luna Bilancia. Leggerezza di tocco e teatrale arguzia di spirito, rispetto per i valori della Patria, un certo aristocratico distacco contraddistinguono i tratti del classico gentleman che, effettivamente, Alan Turing impersonò. Al di là dell’impatto iniziale e delle apparenze puramente convenzionali, la personalità dell’uomo cela una natura complessa, vulcanica, tormentata.

Alan Turing è il secondogenito di Julius Mathison, alto funzionario in India, e di Ethel Sara Stoney, figlia dell’ingegnere capo delle ferrovie di Madras. Una famiglia altolocata dà dunque i prestigiosi natali allo scienziato. Una casa 2^, settore dell’accoglienza avuta alla nascita, ospita Sole, Mercurio, Venere e Plutone, offrendo abbondante conferma dell’origine benestante e dell’importanza assunta dal clan. È anche una casa 2^ che indica la stirpe, il “nome”, l’alto lignaggio. La casa 4^, settore del focolare domestico, nel Leone, ribadisce inoltre che la dimora paterna è una sede regale, custode di gesta di avi. Questo quadro dai toni armonici è però presto messo in subbuglio: l’inserimento di un pianeta violento e dominatore come Marte provoca non pochi turbamenti, scuotendo la beata quiete familiare e portando a un’imperiosa ribellione. Si tratta di una rivolta totale ed estrema contro i dettami della tradizione patriarcale, la retorica del maschio, i comportamenti inquadrabili in uno schema precostituito.

Alla base di questa volontà di non lasciarsi soggiogare sta probabilmente l’imposizione di un’educazione puritana, rigidamente improntata a un lavare via ogni scoria o interferenza che ne macchi una supposta integrità fisico- morale. E qui risulta molto parlante la casa 5^, settore dell’educazione ricevuta, interamente intercettata nell’ultraconservatore segno della Vergine.

L’adolescenza sembra oltremodo scossa da intime inquietudini, da episodi di incomunicabilità con il fratello maggiore che portano verso una scelta, pur molto sofferta e tenuta in segreto, di diversità. Nettuno, pur gratificato nella sua simbologia di sensibilità nel segno lunare del Cancro, è solo leso, senza recuperi, nella casa 3^, settore dei primi contatti dell’Io col mondo circostante e del rapporto con fratelli e sorelle. Una solitudine ricca di estri che attinge a una fantasia scatenata mescolandosi con la realtà sembra colorare l’adolescenza di Turing: ancora Nettuno afflitto in casa 3^.

La lesione totale a quel Nettuno giunge proprio dalla Luna in Bilancia nell’asettica casa 6^, con un quadrato, pur ai limiti della tolleranza (oltre i 6°). Il rapporto con la madre-Luna appare freddo, formale, la madre stessa distante, troppo lontana dalle esigenze affettive di un bimbo-Cancro. Dalla biografia del matematico scopriamo così che qualche anno dopo la sua nascita i coniugi Turing ritornano in India e la madre abbandona di fatto i suoi figli, affidandoli alle cure della famiglia del colonnello Ward, gentiluomo di campagna ritiratosi con la moglie a Baston Lodge. Modera la costrizione di quest’ambiente severo e vittoriano la governante Miss Thompson che, con la sua affabilità, conquista il piccolo Alan.

Il temperamento adulto di Turing ha modo di manifestarsi in tutta la sua libertà d’azione creativa una volta superata la soglia dell’adolescenza e oltrepassata, diremmo astrologicamente nel tema, la barriera delle case sotto la linea dell’orizzonte (dalla 1^ alla 6^) dette “notturne” e convenzionali, che ancorano l’Io ai bisogni primari e a scelte obbligate compiute nel solco della consuetudine. Le altre case (dalla 7^ alla 12^) dette “diurne” parlano di scelte antitradizionali e di sganciamento dai bisogni primari dell’Io.

Superata la casa 6^, troviamo (angolare al discendente) un bel Giove in Sagittario e 7^ che, nel segno, è rallegrato dal suo più potente domicilio. È un Giove che si caratterizza per l’avida volontà di espandersi negli ampi spazi, che trova la sua fortuna nel muoversi lontano dai sentieri battuti. Nel caso dello scienziato, è la molla che lo spinge verso territori di pensiero e personali da esplorare, di nuove conoscenze matematico-tecnico -scientifiche. La cronaca riporta anche di interessi filosofici, altra materia prediletta da Giove in Sagittario. E poi i territori dei codici linguistici, decrittati brillantemente da Turing, come non farli corrispondere anche all’apprendimento e all’acquisizione di altri idiomi tipica del pianeta nel segno?

Certo, il talento di chi, come Turing, ha saputo svelare il codice Enigma non può essere letto nel tema natale soltanto dalla posizione di un pianeta generazionale come Giove. E bisogna infatti entrare nel vivo del tema e analizzare il fertilissimo impulso alla febbre della conoscenza dato dalla rara triplice congiunzione di Plutone a fine Gemelli, del Sole e di Mercurio in Cancro.

Salendo ancora nelle case diurne incontriamo uno spettacolare Urano, vibrante nel suo più felice domicilio, in Aquario, collocato nella casa del successo mondano, la 10^.
E ancora una volta angolare al Medio Cielo!
Urano in Aquario, completamente beneficato, è la predisposizione tecnica, l’informatica, l’essenza dell’impresa del famoso test di Turing e della macchina di Turing. Un Urano così versatile e rivoluzionario riesce a formare un favoloso trigono con Saturno che è ospitato alla fine del Toro e, manco a farlo apposta, dalla casa 12^, angolare all’ascendente.
Saturno, nel suo significato di studio, scienza, approfondimento paziente, trova grande risalto nella casa 12^, immettendo la speculazione intellettuale nel mistero della vita che la casa rappresenta. Si tratta di un mistero che Saturno contribuisce a rivelare con la potenza del suo ragionamento logico e dell’approccio realistico.
Saturno in casa 12^ evidenzia, impossibile non dirlo, anche il sacrificio che attraversò quest’uomo per riuscire a vivere la sua natura e la sua sessualità, con indubbia forza d’animo, in un momento storico tanto repressivo.

Accanto alla natura fredda e razionale pulsa una parte emozionale tenuta controllata, non ostentata. La Luna Bilancia al sestile di Marte nell’esplosivo Leone esprime tutto il self-control, il tenere a bada impulsi prorompenti che Turing dominava abilmente, forse dissimulando i suoi appetiti e desideri con la sua verve istrionica (Venere congiunta a Plutone in Gemelli).
La virilità è piuttosto vigorosa: Marte si trova al trigono di Giove e l’aspetto si svolge tra due segni di Fuoco. Plutone, nella simbologia di impulso erotico, si trova in esaltazione nei Gemelli e addirittura in congiunzione al Sole. La carica virile- muscolare infatti si espresse con successi sportivi e nella preparazione atletica per la maratona alle Olimpiadi di Londra del 1948.

Troppo breve lo spazio per descrivere la componente astrologica che conduce a una scelta di omosessualità. Ci limitiamo a segnalare la mescolanza di elementi maschili con quelli femminili: Marte in buon rapporto alla Luna e Plutone con Venere.

L’urgente richiamo del cuore è leggibile, in tutta la sua adamantina semplicità, nel Sole Cancro che chiedeva, probabilmente a gran voce, di essere ascoltato, di poter battere senza infingimenti e costrizioni. La congiunzione Sole-Venere esalta la voglia di tenerezza e il bisogno di nido che il segno del Cancro simbolizza. Il suo amore più grande, espresso con genuinità, coraggio e vigore, fu quello per un compagno di studi, Christopher Morcom, che conobbe durante gli anni della giovinezza (tra il 1928 e il 1930). Una relazione durata solo due anni e interrotta dalla morte prematura del ragazzo. Venere in Gemelli è senz’altro la conferma di un grande amore vissuto in età adolescenziale, ma la posizione del pianeta unisce alla passione dei sensi anche la speciale comunione intellettuale che Alan Turing condivise con Christopher Morcom. Un amore assoluto mai più incontrato che forse lo tiene ancora per mano e chiacchiera ancora con lui nel linguaggio matematico e informatico a loro consono.




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