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NESTING – UN NUOVO MODO DI CONVIVERE : REALTÀ O BLUFF?

a cura di Lidia Fassio
 

Il matrimonio si sa può durare una vita mentre, non si può dire altrettanto dell’amore che è più precario e che, soprattutto può trasformarsi e, quando questo viene a mancare non esistono che tre strade, la prima è quella della separazione e del divorzio e la seconda è quella di mantenere in piedi il matrimonio vivendo senza però alcun interesse, intimità o complicità verso il partner; vi è però una terza via, quella dei separati in casa (il nesting), ovvero la possibilità  di vivere comunque sotto lo stesso tetto in maniera civile, senza farsi la guerra e senza mancarsi di rispetto.

Il nesting sembra essere  la panacea  per risolvere i problemi legati alla fine dell’amore e della relazione  senza colpo ferire e senza creare troppi danni ai figli. Viene posta come una nuova moda eppure, è stata sempre sperimentata in passato dato che non era possibile separarsi e divorziare; era poi particolarmente praticata dalle persone ricche o aristocratiche che trovavano complicato divorziare per via della spartizione dei loro patrimoni e, pertanto, preferivano continuare una vita di apparenza nella stessa casa, pur essendo entrambi liberi di fare quello che desiderano, incontrandosi civilmente di tanto in tanto a pranzo o a cena per non dare l’impressione ai figli di essere realmente separati.
Tutto questo mi vien da dire che è una pia illusione dato che i figli sono sensibilissimi a ciò che succede in casa e tra i loro genitori e sono  perfettamente in grado di percepire se i genitori hanno una vita intima e una complicità autentica oppure se giocano alla famiglia del mulino bianco in cui regnano solamente formalità e bon ton. La psicologia sostiene che le relazioni devono essere autentiche perchè solo in questo modo si insegnerà ai figli ad essere fedeli a se stessi e, in seguito, ai loro sentimenti;  se così non è, è bene che  le cose siano chiare in modo da non creare spazio a troppe ambivalenze.
I figli che crescono in queste situazioni presentano  spesso grande indifferenza, sindromi anaffettive e difficoltà di scelta perché, proprio in famiglia hanno imparato a non mostrare i veri sentimenti e, soprattutto, a non affrontare le cose in modo chiaro.

Comunque, possiamo dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole perché, anche se non si chiamava “nesting” questa modalità di vivere è sempre esistita, soprattutto nei tempi in cui il divorzio non era praticabile per cui si trovavano scorciatoie per sopravvivere; il punto è che queste soluzioni sono gestibili solamente nel caso in cui le due persone siano sufficientemente mature e distaccate da poter mantenere un comportamento dignitoso e civile, cosa che non è facile per tutti soprattutto per coloro che sono stati gravemente feriti negli affetti o per chi ha difficoltà con le proprie emozioni.
E’ una via praticabile nel momento in cui entrambi hanno deciso per questa soluzione e quindi i sentimenti e le passioni sono già ampiamente sedati; tutt’altra situazione appare quando la separazione o il divorzio interessa uno solo dei partner e l’altro praticamente subisce la decisione e deve quindi operare il distacco passando fasi di grande rabbia, impotenza e disperazione.
Inoltre, la strada del nesting è praticamente possibile nelle famiglie molto benestanti dove tutto può essere gestibile dato che vivono in case e ville enormi per  cui le due persone possono godere di  appartamenti separati e di spazi da condividere nel momento in cui ne hanno il desiderio o per stare insieme ai figli.  Questa soluzione è ottima per chi, anche dopo la fine della relazione affettiva, può così contare su un patrimonio notevole per vivere alla grande senza la necessità di separarsi e divorziare cosa che, in alcuni casi, sarebbe addirittura controproducente dal punto di vista economico.

Che succede però, quando a veder caracollare la loro relazione sono i signori Mario e Maria  Rossi che hanno in due un’entrata di 1800 euro al mese ed abitano in un appartamento di due camere e cucina con tre figli relativamente piccoli?
In un caso del genere dividere l’appartamento è praticamente impossibile e quindi, non è praticabile la vita dei separati in casa che civilmente vivono la loro vita incontrandosi solamente a colazione e qualche volta a cena, con la possibilità però di non farlo se non ne sentono la necessità.
E’ impossibile in questa situazione anche separarsi perché, con il reddito che hanno, la casa verrebbe data alla signora Rossi mentre, il marito  dovrebbe ritornare a vivere con i genitori oppure condividere la casa di qualche amico dato che gli sarebbe letteralmente impossibile pagare un affitto per un secondo appartamento  pagando  contemporaneamente gli alimenti alla moglie e ai figli.
In questi casi si parla di nesting ma le condizioni non sono così idilliache perché tutto ha il sapore di una costrizione e del dover vivere in una sorta di prigione senza vedere la possibilità di uscirne.

Ecco perché sono risibili le testimonianze che Richard Kirshembaum ha raccolto sul New York Observer in cui parecchi intervistati definiscono “trogloditi” coloro che divorziano litigando e facendo battaglie proinfinite con il partner mentre, praticando il nesting – sostengono – possono essere mantenute l’armonia e la salvaguardia romantica del nido.
Di fatto, non esistono soluzioni che possano essere estese a tutti; ognuno dovrà trovare quella che fa al caso suo tuttavia, così come siamo facili a creare relazioni, ognuno di noi dovrebbe imparare anche a separarsi evitando le ripicche, le rivendicazioni e i tanti sgarbi che, il più delle volte, finiscono per colpire i figli più dei partner, evidenziando sacche di immaturità e vulnerabilità nell’accettare la sconfitta in amore.

Tutti noi dovremmo rileggerci il mito di Afrodite -  la dea dell’amore greca - che insegna che i sentimenti cambiano e si trasformano e, a volte, finiscono e proprio per questo si aprono nella vita delle persone nuove possibilità di incontro e di relazione. Quando un amore finisce ma c’è  stato rispetto, allora non ci saranno grandi problemi quando uno dei due si trova di fronte al cambiamento dei suoi sentimenti perché saprà aiutare l’altro ad accettare le cose e tutto avverrà gradualmente, non senza sofferenza ma senza i grandi traumi che trasformano l’amore in odio.
Ma così non sarà se la relazione è stata drammatica e se vi sono state gravi mancanze o tradimenti inaccettabili; in questi casi, tutto si complicherà perché ci sarà una grandissima quantità di rabbia e di impotenza da gestire e non tutti hanno la capacità di trasformarle con facilità senza cedere ai loro potenti quando inaccettabili impulsi. In questi casi è preferibile una separazione netta che serve far decantare i toni più accesi dei sentimenti negativi e ad elaborare il lutto che comunque andrà affrontato.

Oggi le coppie durano poco e questo ci dovrebbe far comprendere che i sentimenti possono essere effimeri e, quando sono presenti anche sacche di immaturità emotiva, la cosa è ancora più probabile poiché vi sono difficoltà nella negoziazione dei bisogni e rivendicazioni infantili che fanno la loro parte.
Il punto è che ognuno di noi vuole la separazione quando sono i suoi sentimenti a cambiare, ma fa molta  fatica quando sono quelli del partner a trasformarsi  il che  obbliga ad un lungo lavoro  di distacco colmo di sofferenza.

L’astrologia ci insegna che i sentimenti sono sotto l’egida dell’elemento Aria il che ci porta a pensare che siano soggetti a cambiamenti e a mutazioni nutrendosi sia di affinità che di novità. La maggior parte delle persone, quando pensa all’amore, pensa in realtà alla grande passione e al travolgente stato di innamoramento che sono  ancora più effimeri dato che si legano all’elemento Fuoco, intenso e bruciante ma per nulla stabile e duraturo nel tempo.
Il matrimonio è altra cosa dai sentimenti: può infatti sussistere in totale assenza di essi. Un tempo i matrimoni venivano scelti dalle famiglie e i partner si vedevano al momento della cerimonia. Oggi vogliamo far coincidere matrimonio e sentimenti ma, giorno per giorno, ci rendiamo conto che questo è possibile ma, quasi mai, per sempre.




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