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RIFLESSIONI ASTROLOGICHE SUL 2015

a cura di Fabrizio Cecchetti
 

La puntuale e smaniosa attenzione riservata alle previsioni astrologiche per l'anno nuovo è un'abitudine così ben radicata in quasi tutto il mondo da poter essere paragonata a un vero e proprio rito collettivo globale. Ogni dodici mesi, all'incirca, milioni di persone corrono a consultare gli oroscopi segno-solari come se attraverso questi potessero propiziarsi il favore degli dei-pianeti circolanti nella cintura zodiacale. In effetti, la gran parte della gente percepisce (o meglio, vuole percepire) i pronostici degli astrologi non tanto per quello che sono, ossia dei tentativi molto generici di delineare il futuro tramite i movimenti planetari, quanto piuttosto come dei messaggi beneauguranti, delle fantasiose iniezioni di fiducia in grado di rassicurarla e confermare le proprie irrinunciabili aspettative.

A fronte di questa massa di consultanti periodici che vuole vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, anziché mezzo vuoto, esiste ovviamente anche una minoranza di soggetti che sembrano cercare con il lanternino ogni minimo indizio di “negatività” rintracciabile qua e là nei responsi. Costoro sono i ben noti “catastrofisti” naturali, ossia quelli che provano quasi una sorta di perverso e inconfessabile piacere nel sentirsi vittime di un destino implacabile. Ora, queste due grandi categorie di consultanti condizionano indiscutibilmente gli astrologi nel loro modo di redigere previsioni.

La maggioranza degli operatori di questo settore, soprattutto se professionisti, cerca di assecondare l’invincibile esigenza del grande pubblico redigendo pronostici all’acqua di rose, ossia fondamentalmente delicati e tranquillizzanti, se non addirittura spudoratamente ottimistici. Si tratta di un atteggiamento comprensibilissimo, sia chiaro, in fondo è possibile fare il proprio mestiere fornendo qua e là delle indicazioni utili e interessanti senza generare ansie e turbamenti insensati nelle persone più fragili. Una piccola minoranza di astrologi, un po' per carattere e un po' per opportunismo, invece tenta di soddisfare e persino alimentare il bisogno inconscio di quei consultanti che “adorano” proprio le notizie negative e che cercano di esorcizzare la propria paura di vivere spulciando tra le varie possibili disgrazie in agguato.

Elaborare, dunque, un’analisi previsionale onesta e obiettiva in base allo scenario celeste è un’impresa tutt’altro che semplice. Perfino se si evitasse di parlare degli sviluppi futuri riguardanti i nativi dei dodici segni solari, e si trattasse l’argomento su un piano ancora più generale, ossia collettivo e sociale, si rischierebbe di essere giudicati male lo stesso. Ossia dei semplici intrattenitori che ostentano una fiducia incrollabile nell’avvenire usando un linguaggio sempre vago, ma comunque simpatico e affabile; oppure, dei novelli Nostradamus che tentano di farsi un nome vaticinando con precisione assoluta sventure a destra e a manca, puntualmente smentite dai fatti.

L’unica operazione che può garantire un minimo di plausibilità in campo previsionale consiste nell'elaborare una serie di ipotesi adoperando non solo gli strumenti principali offerti dalla nostra antica disciplina, ma anche i corsi e i ricorsi della storia. Mi scuso con i lettori se, a titolo di esempio, cito un mio piccolo successo personale. Tra il 2004 e il 2005, osservando le configurazioni planetarie che dovevano ancora assemblarsi di lì a qualche anno, giunsi a una conclusione sconcertante (peraltro pubblicata in un articolo sulla nota rivista astrologica italiana “Sirio”): intorno al 2010 c’erano tutte le condizioni celesti adatte perché si scatenasse una delle più gravi crisi economico-finanziarie e sociali della storia del capitalismo! Nonostante l’incredulità generale e le opinioni contrarie degli economisti che vaticinavano una crescita infinita del PIL, i fatti si conformarono quasi perfettamente alla mia previsione.
A partire dal crollo dei maggiori istituti di credito americani, avvenuto nell’autunno del 2008, siamo precipitati in una delle più lunghe e profonde fasi di recessione economica che si ricordi. Una crisi che si spostò anche in Europa proprio nel 2010 e che perdura tuttora, malgrado alcuni timidi segnali di ripresa.

Quali fenomeni celesti e quali osservazioni storiche del passato mi spinsero a congetturare un rivolgimento grandioso come questo? L’elemento iniziale fu senz’altro la triplice dissonanza Saturno, Urano e Plutone che si doveva precisare con la massima esattezza nel corso del suddetto periodo. Tale configurazione, per quanto rara e spigolosa, tuttavia, non era sufficiente a convincermi che potesse segnalare una caduta disastrosa dell’economia mondiale. Sicché mi attivai a cercare nelle effemeridi quelle configurazioni avvenute nel passato che potevano essere assimilate a questa che ho appena citato. La prima che rinvenni fu quella che si disegnò nel cielo del 1930-‘31 e cioè nel cuore dell’altra grande debacle del capitalismo: quella che iniziò nel 1929 con il crollo di Wall Street, ossia la cosiddetta Grande Depressione. Questa coincidenza, per quanto singolare, poteva essere frutto di una semplice casualità e allora ritornai a consultare le tavole delle effemeridi a ritroso finché m’imbattei in un’altra configurazione quasi gemella: quella che si modellò nel 1875-’76, seppure in segni diversi. Il mio stupore fu enorme quando scoprii che pochi anni prima, nel 1873, ci furono le prime scosse di un altro terremoto di natura economico-finanziaria: il primo dell’era industriale! Ora, onestamente, non saprei quantificare con esattezza le probabilità che si verifichino tre macro-eventi di questo tipo in coincidenza di tre quadrati a T in cui sono coinvolti gli stessi tre pianeti lenti – Saturno-Urano-Plutone – ma credo che siano abbastanza scarse perché queste configurazioni planetarie si riproducono assai raramente e nemmeno troppo regolarmente (data l'eccentricità dell'orbita di Plutone).
Posto che questo metodo appena descritto in modo approssimativo sia davvero valido, cerchiamo allora di applicarlo alla lettura del quadro celeste che si dipanerà nei prossimi undici-dodici mesi.

Prima di procedere oltre facciamo, però, un confronto con l’insieme dei movimenti planetari del 2014. La differenza più cospicua che si nota nel 2015 è la minore concentrazione di conflitti planetari e quindi, in teoria, rispetto all’anno precedente, una più bassa probabilità di vedere esplodere nuove e pericolose tensioni in giro per il mondo. Nella prima parte del 2014, ricordiamolo, si è formato un temibile e precisissimo Grande Quadrato tra i segni Cardinali che ha coinvolto nell’arco di pochi mesi Marte in anello di sosta, Giove, Urano e Plutone. L’effetto concreto più clamoroso di tutto questo trambusto planetario è stato, come sappiamo, il riaccendersi improvviso di focolai di tensione in Libia, Ucraina, Medio Oriente e perfino in alcuni centri urbani americani. Rammentiamo in particolare la guerriglia scoppiata tra l’esercito di Kiev e gli ucraini filo-russi nelle regioni orientali di quel paese, che sta riportando in vita un clima da Guerra Fredda tra USA e Russia che credevamo morto e sepolto; l’incredibile avanzata dell’ISIS e del suo califfato del terrore sorto tra la Siria e l’Iraq, che decapita i suoi prigionieri minacciando a gran voce di colpire l’intero Occidente.

Un altro effetto clamoroso di questo Grande Quadrato, per fortuna più pacifico ma non meno destabilizzante, è stato il crollo vertiginoso del prezzo del petrolio che rischia di far collassare molta parte dell’industria petrolifera americana e persino far scoppiare un’altra bolla finanziaria potenzialmente devastante. Sul piano astrologico, d’altronde, è chiaramente identificabile il motivo di tutta questa ostilità e instabilità geo-politica: Plutone, il signore dell’oro nero e delle trame segrete, nel 2014 ha subìto l’assalto simultaneo di Marte (lotta-competizione), Giove (ricchezza-abbondanza) e Urano (lavoro-produzione). Un attacco sincrono da tutti i lati che lo ha indebolito, ma anche costretto a reagire e cioè a difendersi con le unghie e con i denti, com’è nel carattere granitico e feroce del segno dove si trova da tempo: il Capricorno. Sicché possiamo dedurre che il deprezzamento verticale del greggio non è riconducibile soltanto al grande calo dei consumi energetici, legato a sua volta alla lunga crisi economico-finanziaria, ma anche agli oscuri giochi di potere che sono stati messi in moto dai grandi produttori di petrolio convenzionale, come ad esempio l’Arabia Saudita, per mettere in riga gli Stati Uniti che hanno creduto ingenuamente nelle apparenti potenzialità del petrolio di scisto, e soprattutto per piegare l’orgogliosa e ribelle Russia ai voleri dei suoi alleati occidentali. Di una cosa siamo certi, il truce pianeta degli inferi quest’anno non sarà sottoposto ad alcuna pressione planetaria importante, se non quella esercitata dal solito Urano che lo quadrerà con la massima precisione tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Tranne che nel primo trimestre dell’anno, dunque, questo progressivo alleggerimento della tensione nei confronti di Plutone potrebbe riflettersi in una salutare e graduale diminuzione di attività segrete ed equivoche, volte a provocare conflitti, crudeltà, sofferenze e manipolazioni della verità. L’altra novità positiva è che lo stesso quadrato Urano-Plutone che si svolgerà tra febbraio e marzo sarà anche l’ultimo così netto e preciso: un’indicazione astronomica chiara che siamo ormai prossimi all’inizio dell’allentamento della ferrea morsa con cui questi due titanici pianeti lenti stanno schiacciando e prostrando la nostra società. Non dobbiamo, tuttavia, cantar vittoria troppo alla svelta: gli aspetti planetari principali che si alterneranno durante i prossimi mesi saranno per lo più di carattere dissonante, anziché armonico; nonostante la loro concentrazione più blanda. In altre parole, non dobbiamo illuderci di uscire definitivamente dalla grande crisi attuale già nel corso del 2015. Il clima di grande tensione e frustrazione esistente a livello mondiale tra chi ha enormi risorse energetiche e finanziarie (Plutone) e chi non le ha ma vorrebbe averle per lavorare e produrre (Urano), tra chi domina con polso di ferro e fredda razionalità (Capricorno) e chi vuole rompere tale supremazia con foga e a volte cieca violenza (Ariete), può esplodere assumendo anche forme ideologiche e/o religiose.

Ne abbiamo avuto tragicamente conferma nei primi giorni del 2015 (prima che stendessi questo articolo) con il brutale attentato terroristico nella sede della rivista satirica “Charlie Hebdo” a Parigi. Un massacro perpetrato da due estremisti islamici intenzionati a punire gli autori di alcune vignette dissacranti  la figura del profeta Maometto, e più in generale motivati a seminare il panico nell’opinione pubblica occidentale. A parte i vari punti oscuri emersi in tutta questa vicenda, non sorprende affatto la sua corrispondenza temporale con il quadrato (seppure ancora un po’ approssimato) tra Saturno e Nettuno che si è ripresentato dopo diversi anni. Gli astrologi ormai sanno per esperienza che gli aspetti principali tra questi due pianeti (soprattutto se negativi) tendono a far emergere rivendicazioni dal forte sapore ideologico e/o religioso, spesso anche connotati dalla violenza e dal fanatismo, specie se ci sono altri fattori celesti concomitanti di tipo marziano. Altrettanto congruente con i valori simbolici in gioco è, purtroppo, anche la scelta dei terroristi di colpire la satira e cioè la libertà di ognuno di esprimere le proprie idee in forma ironica, se non addirittura comica e irriverente: Saturno in Sagittario e Nettuno in Pesci, infatti, si sono da poco simultaneamente contrapposti al segno dei Gemelli che rappresenta sia la curiosità giornalistica, che il senso dell’umorismo. Entrambi necessari a trasmettere informazioni, ma anche ad avere una visione più lucida e disincantata della vita.

L’altro segno trafitto dalla suddetta quadratura è, ovviamente, la Vergine e cioè il bisogno di ordine e normalità della gente comune. Lo scossone emotivo generato dall’eccidio di Parigi e il conseguente senso di vulnerabilità degli europei, riconducibile anche al montare delle minacce fondamentaliste declamate dal famigerato califfato dell’ISIS, non favoriscono sicuramente il tanto sospirato ritorno alla regolarità e all’efficienza economica. Determinano piuttosto un nuovo irrigidimento nei confronti dei flussi migratori e perfino degli scambi commerciali (vedi le sanzioni europee verso la Russia-Pesci), che è ancora una volta addebitabile al quadrato tra Saturno in Sagittario e Nettuno in Pesci.

A dispetto di tanta sconsolante follia e incapacità di comprendere le ragioni altrui, potremo contare tra non molto su un altro aspetto planetario, questa volta positivo, per risollevare un po’ il morale: il trigono fra Giove in Leone e Urano in Ariete. In realtà, questo splendido e tonificante rapporto angolare tra il pianeta della crescita (Giove) e il pianeta della produzione (Urano) si era fatto sentire in un primo momento già a settembre dell’anno scorso, migliorando alcuni dati macro-economici soprattutto negli Stati Uniti (paese sagittariano che si è avvantaggiato del doppio appoggio dei due astri nei segni di Fuoco). Lo stesso trigono si riprodurrà nuovamente con la massima esattezza nei mesi di marzo e di giugno di quest’anno consentendo, quindi, alla nostra società globalizzata di riprendere nuovamente fiato e vigore, se non altro entro il primo semestre. Benché troppo arretrato per poter formare un perfetto Trigono a Stella con Giove e Urano, anche Saturno nel Sagittario contribuirà ad alimentare quella fiammata di esuberanza necessaria a stimolare i consumi e quindi consentire nuovo slancio alla crescita.

Come già accennato, la potenza di questa vampata energetica non sarà però sufficiente a rimettere in moto l’intera economia mondiale in maniera duratura. Intorno a luglio-agosto si manifesteranno dei nuovi ostacoli alla crescita, soprattutto nella taurina Europa. Difficoltà espresse simbolicamente dal quadrato tra Giove in Leone e Saturno (rientrato nel frattempo e per un’ultima volta in Scorpione), che minaccia una brusca frenata della ripresa e una conseguente gelata degli entusiasmi. In estate, insomma, vedremo probabilmente le conseguenze negative di una smania di sviluppo eccessiva e troppo dispendiosa rispetto alle reali risorse a nostra disposizione. Può darsi benissimo che tale dissonanza planetaria si manifesti in Europa non solo a livello economico, ma anche politico ed istituzionale; come è già successo del resto nel 2010-‘11 sotto l’opposizione tra i due medesimi pianeti, quando è scoppiata la grana del debito pubblico greco e degli altri paesi cosiddetti “PIIGS”. La conferma del calo della fiducia nel futuro, del resto, arriva in settembre con l’opposizione di Giove in Vergine a Nettuno in Pesci. Indipendentemente dai segni dove si svolge, tale aspetto planetario coincide quasi sempre con la diffusione di un notevole senso di delusione e insoddisfazione nell’opinione pubblica.

Dopo diversi mesi di gioiosa ma prepotente voglia di spendere e spandere, suggerita da Giove in Leone (ossia dalla possibilità di avere energia a basso costo), avvertiremo infatti l’esigenza di un ritorno alla cautela e al risparmio. Il cambiamento di clima sociale e psicologico che coinciderà con l’ingresso di Giove nel segno della Vergine si rivelerà, infatti, ostile alle romanticherie e ai sogni ad occhi aperti ispirati da Nettuno in Pesci, e disponibile invece a piegarsi docilmente all’austerità e al cinismo imposti da Plutone in Capricorno. Il robusto trigono tra questi due pianeti, che si stabilirà nel mese di ottobre, dunque non premierà solo coloro che sanno accontentarsi del poco che hanno, ma anche coloro che sanno guadagnare il massimo con il minimo investimento possibile e che vogliono difendere con ogni mezzo i propri sudati, ma non sempre pulitissimi, affari.

A causa dell’opposizione tra Giove in Vergine e Nettuno in Pesci, si parlerà molto dell’esigenza di fermare o perlomeno frenare uno dei fenomeni più negativi dell’economia moderna: l’evasione dei grandi capitali all’estero e la loro protezione nei cosiddetti paradisi fiscali. Allo stesso modo, forse spinti dall’ennesima crisi europea o da qualche nuova tragedia sul mare, si discuterà parecchio dell’altro grave problema che angustia tutti: l’ondata migratoria senza fine dei profughi di mezzo mondo che cercano rifugio dagli orrori della guerra e della povertà nei nostri territori. Conoscendo la natura del segno in cui transiterà Giove - la Vergine – è assai probabile che l’argomento “migrazione” verrà trattato con chiarezza e precisione in ogni suo aspetto, fatta eccezione per le soluzioni realmente efficaci perché la tendenza sarà quella di far prevalere una linea di pensiero fondamentalmente conservatrice e persino ipocrita, tale cioè da non dirimere nulla.

Stesso atteggiamento, inoltre, ci si può attendere sul piano geo-politico da parte dell’Europa nei confronti della Russia, che finirà probabilmente per subire nell’ultimo quadrimestre una contrazione economica ancora più accentuata di quella attuale, se non addirittura catastrofica, per effetto combinato dell’opposizione di Giove e della quadratura di Saturno al segno dei Pesci. Ciò non significa che i sagittariani States, ossia i grandi registi dell’offensiva contro Putin, se la spasseranno a meraviglia, tutt’altro: l’ingresso di Giove in Vergine e il rientro del privativo Saturno in Sagittario, per non parlare del prolungato soggiorno di Nettuno in Pesci, ci parlano di una improvvisa difficoltà a mantenere alto il profilo sia della loro leadership mondiale, che della sua economia. Dietro la solita facciata spudoratamente ottimistica, soffriranno di un così forte calo di credibilità da essere forse costretti a chiedere umilmente ai signori dell’OPEC di dare inizio a un nuovo robusto rialzo dei prezzi del greggio, per evitare un fallimento devastante della loro industria petrolifera, ma anche degli stessi mercati che l’hanno pesantemente finanziata nella speranza di trarre profitto dallo “shale oil”. Se ciò avverrà, come è probabile, saremo all’inizio di una nuova fase economica, meno esuberante e più equilibrata che si assesterà ancora meglio nel 2016.

L’ultimo aspetto planetario importante che si formerà con precisione assoluta nel 2015 è,infine, il deprimente quadrato tra Saturno in Sagittario e Nettuno in Pesci; lo stesso che abbiamo visto abbozzarsi in gennaio-febbraio. Dalla fine di novembre e i primi di dicembre si ritornerà, dunque, a sguainare le taglienti spade della fede o dell’ideologia per colpire il proprio nemico giurato con la massima durezza. Anziché usare la ragione con generosa lungimiranza (Saturno in Sagittario) per cambiare il mondo in senso umanitario e caritatevole (Nettuno in Pesci), alcuni gruppi fanatici la utilizzeranno con smisurata saccenteria (Saturno in Sagittario nella sua declinazione peggiore) per seminare il panico e la sofferenza in coloro che la pensano diversamente (Nettuno in Pesci nella sua versione più maligna). Questa rinata tendenza alla “guerra di religione” non riguarderà solo il rapporto tra l’occidente laico, o al massimo moderatamente cristiano, e l’islam fondamentalista, ma temo anche gli USA (Sagittario) e la Russia (Pesci), come se volessero far resuscitare in modo del tutto anacronistico lo scontro ideologico tra capitalismo e comunismo che li ha visti avversari nel secolo scorso. Sotto la cenere di questo ritorno di fiamma del vecchio duello si evidenzierà sempre di più, tuttavia, la vera motivazione che l’alimenta e cioè l’ostinato tentativo di prolungare la ripresa e lo sviluppo (Saturno in Sagittario) all’infinito (Nettuno in Pesci), soprattutto da parte americana. Ed è chiaro che ogni sforzo pseudo-ideologico teso ad abbattere il proprio diretto concorrente per ottenere l’esclusiva delle risorse non potrà che portare a un pericolo di conflitto globale e a un aumento esponenziale del caos già presente (quadrato Saturno-Nettuno).

Per noi europei tale conflitto russo-americano potrebbe, ad esempio, sfociare nel prossimo inverno in una restrizione del flusso di gas che ci viene da tempo fornito dal nostro grande vicino orientale e quindi trovarci esposti al rischio di rimanere al freddo e senza energia elettrica, oppure subire un fortissimo rincaro delle bollette energetiche (quadrato tra Saturno-privazione e Nettuno-gas).

Confidiamo come sempre nella saggezza dell’uomo.




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