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LA SCOPERTA DEI PRIMI DUE RIMEDI: MIMULUS E IMPATIENS

a cura di Corrado Nieli
 

Un giorno di fine di settembre del 1928, già in piena crisi professionale, Bach decise di seguire un impulso che gli suggeriva di recarsi nel Galles. Fu allora che scoprì i primi due rimedi: Mimulus e Impatiens. Entrambe queste piante non sono di origine britannica; infatti Mimulus proviene dalle montagne rocciose del nord america, mentre Impatiens dalle altrettanto lontane montagne himalayane.
“Prima guardò verso ovest, dove il sole - giallo oro, come il fiore del Mimolo – cade nelle profondità andando incontro al rinnovamento; poi rivolse lo sguardo verso est, dove la luce del cielo – rosea, come il fiore di Impatiens – rinasce”.

In quel periodo Bach stava cercando - con la ferma determinazione che lo animava - il modo di abbandonare i metodi tradizionali, compresi i suoi nosodi omeopatici. Come ogni buon omeopata egli sperimentò su di sé tutti i rimedi. Ogni volta che cercava un nuovo fiore, sentiva sulla propria pelle i sintomi emozionali, mentali e spesso anche fisici che avrebbe associato a quel rimedio. Così scoprì che Mimulus lo aiutava ad affrontare la paura delle cose mondane, e Impatiens a meglio indirizzare la sua smania di voler trovare subito quel nuovo approccio alla medicina che aveva in mente da tempo. Possiamo ben immaginare quanto bisogno avesse di alleviare la paura delle cose concrete; infatti in quel momento egli era uno uomo che stava buttando per aria uno studio medico avviatissimo, e che di lì a poco si sarebbe trasferito nei boschi col solo bagaglio di una valigia di scarpe!

Bach era convinto che solo l'intuito lo avrebbe guidato verso quelle scoperte che, con la sola ragione, non avrebbe mai raggiunto. Egli aveva intuito che l'umanità è costituita da un numero definito di tipologie di persone. Questo lo portò a collegare, in modo analogico, le tipologie non solo ai sintomi e alle possibili malattie, ma anche ai rimedi. Cominciò così la sua ricerca nel mondo della natura. Parlare troppo della sua intuizione potrebbe suggerire l'idea di un visionario privo di ragione. Niente sarebbe più erroneo; Bach era infatti un medico, uno scienziato e un ricercatore in grado di utilizzare rigorosi metodi scientifici. Era un uomo la cui anima aveva camminato molto sul sentiero dell'evoluzione, qualcuno in grado di integrare razionalità ed intuizione meglio della maggior parte del genere umano. Alla fine del suo lavoro, il risultato fu uno straordinario metodo di cura, per efficacia e semplicità. Un metodo che ancora oggi non è stato pienamente compreso e integrato nella pratica medica; ma questo è un altro discorso.

Torniamo ora ai primi due rimedi, e cerchiamo di tracciarne un breve profilo. Inizierò sempre le descrizioni dei singoli fiori da cosa dice Bach, perchè, per quanto possiamo interpretare il suo pensiero in modo corretto, non potremo mai essere sicuri della sua visione, sarà sempre la nostra interpretazione.

MIMULUS
“Per la paure che ci sono causate dai pericoli del mondo: le malattie, il dolore, gli incidenti, la povertà, il buio, la solitudine, la cattiva sorte, le paure di tutti i giorni. Le persone che ne soffrono nascondono gelosamente i loro timori, non ne parlano volentieri con gli altri”.
Dal punto di vista botanico vorrei sottolineare il colore giallo oro, un colore allegro e luminoso. L'estrema sensibilità della pianta non le permette di crescere vicino a corsi d'acqua inquinati. Quando un insetto od un oggetto estraneo toccano il suo stigma, i due lobi dello stigma simili a labbra si chiudono di scatto: Mimulus è sensibile come un animale!
Ogni fiore scoperto da Bach è il rappresentante sul piano della materia di un archetipo, di un principio spirituale, di una tematica che, nella nostra esperienza terrena, riguarda tutti noi. La polarità dell'archetipo Mimulus si può riassumere nei due opposti: paura e coraggio; il timore delle cose terrene e la fiducia in esse. Il problema che si genera quando non siamo ancora in grado di vivere l'aspetto positivo del simbolo, è quella sensazione che noi chiamiamo paura. La paura era definita da Bach la grande carceriera!

Le persone che hanno bisogno di Mimulus hanno paura della vita, mancano loro il coraggio e la fiducia per affrontare l'arena fisica. Queste sono proprio le qualità che devono imparare. È importante ricordare di non mettere l'accento solo sugli aspetti negativi, come purtroppo molti, troppi libri fanno. Infatti il motivo per il quale sperimentiamo situazioni difficili è proprio quello di diventare bravi in quelle stesse situazioni; ne abbiamo le capacità e le potenzialità. Paradossalmente, il campo nel quale siamo più carenti fuori è anche quello nel quale siamo più ricchi dentro. Ricordiamo che in un mondo fatto di opposti non può esistere un polo senza l'altro! Si tratta solo di imparare ad esprimere ciò che chiede di manifestarsi fuori, nel mondo. Mimulus aiuta quelli di noi che hanno bisogno di imparare la fiducia nel mondo e il coraggio per agire nella materia. Un esempio può essere il bambino che appena sveglio inizia a piangere. O anche la persona gracile e timida che arrossisce facilmente e inizia a balbettare quando è in relazione con gli altri.
Il dolore della persona in stato Mimulus negativo, è la difficoltà a prendere parte alla vita per paura. È una persona che avrebbe un miliardo di cose da dire ma non riesce a dire niente, sta sempre ad ascoltare tutti. Vive il dramma di non riuscire. Sono persone estremamente sensibili al pericolo, tanto che lo anticipano o lo esagerano. Bach sapeva che la paura è la porta d'ingresso per qualsiasi interferenza negativa ci possa interessare. Per agire nel mondo bisogna rompere il circuito della paura, perché in ogni cosa c'è un rischio. Senza accettazione del rischio non ci si muove.

Mimulus ha molto a che vedere con la fiducia. Dalla fiducia nasce il coraggio: la sua manifestazione esteriore. Chi ha paura è un coraggioso, perché sono due facce della stessa medaglia. Il dott. Bach chiude il laboratorio e va in campagna (paura – coraggio); e può farlo perché è sorretto da una grande fiducia che il nuovo riuscirà a crescere. Mimulus, non è, come spesso viene considerato, un “rimediuccio” per le paure delle signorine timide, ma è un fiore importantissimo. Quando rompono il muro della paura, le persone che vivono l'archetipo Mimulus negativo, diventano capaci di buttarsi da un aereo o di parlare davanti a migliaia di persone. Quando imparano a vivere la loro grande sensibilità e fiducia, diventano persone estremamente coraggiose.
Per riassumere, Mimulus aiuta ad affrontare e dissolvere le paure che hanno un nome. Rappresenta estrema sensibilità per il mondo fisico, fiducia e coraggio. Queste sono le qualità con le quali la vibrazione del fiore ci mette in contatto.
Nel prossimo articolo parleremo di Impatiens.




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