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L'ESTATE DEL TERRORE E LA GUERRA INFINITA

a cura di Fabrizio Cecchetti
 

Le cronache ricorderanno sicuramente l’estate 2016 come una delle più sanguinose ed inquietanti del dopo guerra. Dai multipli omicidi collettivi che si sono perpetrati a ripetizione negli Stati Uniti per motivi razziali, a quelli realizzati in altre parti del mondo contro europei ed americani (come ad esempio la strage di Dacca in Bangladesh dove sono stati colpiti nove italiani) passando per quelli che hanno colpito il nostro continente (come ad esempio il massacro compiuto a Nizza in cui sono state uccise 87 persone, compresi alcuni nostri connazionali, con un autocarro). Senza contare poi tutte le ignobili violenze che si sono commesse sulla popolazione civile quasi contemporaneamente nelle regioni già martoriate dalla guerra e/o dall’instabilità politica: dalla Siria all’Iraq, dall’Afghanistan alla Libia, dallo Yemenal Pakistan e non ultima la Turchia.

In Europa questa lunga scia di sangue estiva è stata certo preceduta da altri gravissimi attentati; pensiamo a quello che è avvenuto all’aeroporto di Bruxelles il 22 marzo scorso e nelle vie di Parigi il 13 novembre 2015; eppure una concentrazione di violenze compiute in nome di una particolare idea religiosa o politica in così poco tempo non si era mai vista qui da noi.

Ad esasperare il clima di profonda inquietudine che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo nel corso di questa funerea estate c’è anche un elemento strano e pressoché inedito: molti di questi attentatori sembrano essere, oltre che aspiranti e consapevoli suicidi, delle persone dalla preparazione improvvisata e perfino dei soggetti psichicamente instabili. Questo è stato il caso, ad esempio, del ragazzo diciottenne di origine iraniana che ha compiuto una strage in un centro commerciale a Monaco di Baviera e che pare non avesse mai avuto alcun contatto con l’ISIS ma nascondesse piuttosto dei problemi mentali legati alla depressione. A prescindere anche dall’inquietante facilità con cui questo ragazzo si è potuto procurare l’arma e i relativi proiettili necessari alla strage, resta il fatto che siamo costretti ad analizzare uno scenario molto complesso e sfaccettato.

Da un lato la presenza di un terrorismo organizzato subdolamente da diversi centri di potere, l’ISIS certamente ma anche forse da qualche servizio segreto più o meno deviato euro-americano, e dall’altro l’apparizione di un fenomeno di imitazione e/o di fascinazione estetica della violenza da parte di giovani, per lo più di religione islamica (ma non solo, basta rammentare la strage compiuta dal norvegese e cristianissimo A. Breivik), che soffrono qualche forma di disagio psico-sociale. Un disagio individuale favorito con ogni probabilità da un dissidio epocale tra culture differenti e difficilmente conciliabili, come appunto quella occidentale cristiana, ma sempre più atea e materialistica, e quella medio-orientale islamica che vorrebbe a tutti i costi mantenere la propria fedeltà ai principi coranici pur facendo lucrosi affari con l’occidente miscredente.

Ora, pur essendo consapevoli di non possedere alcuna verità indiscutibile in tasca, cerchiamo lo stesso di trarre qualche indicazione dai movimenti planetari attuali del grande orologio cosmico zodiacale.

In base alle attuali configurazioni celesti era prevedibile, ad esempio, una recrudescenza del fanatismo religioso e/o ideologico? Ebbene, su quest’ultimo punto c’è stato tra gli astrologi più attenti un generale accordo di opinioni, ovvero che c’erano sfortunatamente chiari segnali di una possibile intensificazione dell’intolleranza e della violenza esercitate da soggetti devoti a una qualche fede. Io stesso all’inizio dell’anno avevo pubblicato su questa rivista le mie previsioni in cui temevo, tra le altre cose, l’aggravarsi di questo fenomeno tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Questo particolare pronostico era purtroppo ipotizzabile non solo in base al precisarsi della quadratura tra Saturno e Nettuno, spesso responsabile insieme alla congiunzione e all’opposizione di durezze ideologico-religiose abnormi, ma anche per via di altri fattori celesti convergenti. Innanzitutto il coinvolgimento di due segni, rispettivamente il Sagittario e i Pesci, che sono entrambi intrisi dello stesso misticismo evangelizzatore riscontrabile nei grandi missionari del passato. In secondo luogo la dissonante e simultanea partecipazione di Giove nella configurazione, rispettivamente al quadrato di Saturno e all’opposizione di Nettuno, che ha impedito ai più esaltati di compiere qualsiasi considerazione umanitaria e/o banalmente edonistica prima di uccidere gente inerme e al contempo (o subito dopo) se stessi. In terzo luogo, e non certo meno importante, l’anello di sosta di Marte tra la fine dello Scorpione e l’inizio del Sagittario che ha senza dubbio esacerbato il tasso di crudeltà e lo spirito vendicativo circolanti nel mondo, oltre che l’impulso a catechizzare con forza brutale gli infedeli oppure semplicemente i diversi (come è successo negli USA con le violenze di matrice razziale).

Questa porzione specifica della configurazione celeste che ci ha accompagnato nel corso dell’estate è perfettamente parlante, purtroppo, anche dell’altro aspetto che abbiamo accennato all’inizio: il coinvolgimento attivo in questo scenario terroristico di attentatori improvvisati e perfino disturbati psichicamente, nonché la percezione da parte dell’opinione pubblica di un impazzimento generale del mondo. Per chi mastica un po’ di astrologia è sin troppo facile individuare il “responsabile” celeste di questa degenerazione e del senso di follia che ci ha pervaso ultimamente: l’attuale passaggio di Nettuno in Pesci. Un transito al contempo sontuoso quanto pericoloso perché amplifica a dismisura le simbologie sia del segno che del pianeta, lì in trionfale domicilio. Da un lato il bisogno irresistibile di credere in qualcosa di ultraterreno, in un Dio misericordioso, e dall’altro la difficoltà insuperabile di accettare la realtà così com’è, con le sue inevitabili grettezze e aridità. Se tale passaggio planetario spiega, dunque, benissimo il sostrato psicologico nel quale si agitano i fanatismi visionari partoriti dalle menti più deboli, non si capisce altrettanto bene il motivo per cui quest’ondata di follia si sia scatenata proprio adesso in dosi così massicce. Nettuno, infatti, ha compiuto il suo ingresso in Pesci già nel 2012 senza produrre alcun fenomeno di questo tipo, a parte forse la pazzesca attesa di una fine del mondo alimentata ad arte dai mass media in base alle antiche e mai del tutto comprese profezie Maya.

La spiegazione di questo rompicapo, in realtà, è molto semplice dato che riguarda direttamente la dinamica temporale degli aspetti celesti. Al momento dell’entrata di Nettuno in Pesci, o meglio nel corso dei mesi successivi al suo ingresso, gli aspetti planetari più significativi che esso riuscì a stabilire furono due: il quadrato con Giove in Gemelli e il trigono con Saturno in Scorpione. Come si può notare, nella configurazione celeste del 2012 il fanatismo potenziale di Nettuno in Pesci, benché alimentato dall’irresponsabilità dei mezzi di comunicazione di massa stimolati da Giove in Gemelli, è tenuto comunque sotto controllo dalla ragione dettata dal trigono di Saturno in Scorpione. E infatti nessuno si uccise allora per la “delusione” della mancata fine del mondo. Sostanzialmente diversa è, invece, la situazione attuale, per quanto Giove si sia di nuovo piazzato di traverso a Nettuno in Pesci. La grande differenza che si presenta ora risiede soprattutto nello spostamento di Saturno dallo Scorpione al Sagittario e dalla sua conseguente quadratura con il più lento pianeta degli abissi. A causa di questo trasferimento zodiacale il pensiero logico-razionale saturnino non ha perso solo il controllo delle fantasie nettuniane più visionarie, ma ha subìto anche un vero e proprio offuscamento, seppure temporaneo, da parte delle stesse. Da qui la terribile sensazione che la nostra società globalizzata si sia aperta troppo al diverso, all’ignoto, alle credenze irrazionali e stia precipitando irreversibilmente nel temibile caos nettuniano.

Detto ciò vorrei approfondire un altro elemento essenziale di tutta questa brutta faccenda. Il terrorismo, ovvero la volontà di infondere paura, angoscia e instabilità psicologica nella società attraverso atti criminali violenti (omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi e dirottamenti) a quale pianeta e/o segno può essere attribuito? A Nettuno e/o ai Pesci, ad esempio? Analizzando questo corpo celeste alla luce delle alleanze planetarie che esso stabilisce nei segni di domicilio ed esaltazione (Pesci, Sagittario ed Aquario) ci accorgiamo di un fatto inoppugnabile: esso non ha alcun rapporto diretto con Marte, il grande patrono della violenza, della guerra e delle armi.

In realtà, c’è un altro pianeta collettivo che ha un legame assolutamente preferenziale con il mitico signore della guerra: Plutone. E siccome nulla è buttato lì a casaccio nello Zodiaco questo collegamento si rivela all’improvviso un fattore illuminante. Plutone è il ben noto signore dello Scorpione, spicchio zodiacale famoso per la sua considerevole vena di crudeltà e per la sua innata tendenza a tramare nell’ombra. Come non riconoscere nel Plutone scorpionico il perfetto identikit del terrorista che tira le fila dei vari attentati, ben nascosto dietro le quinte? Certo, questo pianeta non sembra ispirato da alcuna fede o ideologia, specialmente nella sua sede scorpionica, ma ciò non toglie che abbia tutte le carte in regola per simboleggiare se non altro il principio che sta alla base del fenomeno terroristico: l’istinto raccapricciante, ma vitale perlomeno negli animali predatori come l’uomo, di uccidere altri esseri viventi e/o di provocare in loro paure ancestrali utili ai propri fini speculativi. La motivazione ideologica o spirituale nettuniana, pur non facendo parte del bagaglio plutonico, può essere sempre presa a prestito e utilizzata come uno strumento diversivo, un paravento o un pretesto. Naturalmente tale scambio può essere attuato anche al contrario e quindi l’impulso criminale plutonico può essere preso a prestito (o persino letteralmente comprato) da chi ha forti slanci idealistici e/o dottrinarie vorrebbe cambiare nettunianamente in meglio il mondo.

Questo fenomeno di commistione tra fermenti ideologico-religiosi nettuniani e impulsi eversivo-criminali plutonici si è storicamente sviluppato soprattutto nella seconda metà del Novecento, guarda caso in corrispondenza con una serie di transiti potentissimi nel segno dello Scorpione. Il primo dei pianeti lenti ad attraversare questo settore fu proprio l’idealistico Nettuno tra il 1956 e il 1970 ispirando un po’ dappertutto fortissimi sentimenti politici di ribellione giovanile contro le istituzioni e il sistema borghese dominante, ma anche suscitando (complice il simultaneo transito di Plutone in Vergine) reazioni conservatrici violentissime da cui scaturì, specialmente in Italia, la cosiddetta strategia della tensione. Il secondo pianeta collettivo a solcare lo Scorpione fu Urano tra il 1974 e il 1981, proprio nello stesso periodo in cui si raggiunse l’acme del terrorismo politico nel nostro paese con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, nonché con la strage della stazione di Bologna. Il terzo ed ultimo pianeta lento a soggiornare nell’ottavo segno zodiacale fu anche il più importante ed incisivo in assoluto: quello di Plutone. Grazie a questo portentoso ritorno planetario, che si realizzò nella sua sede principale tra il 1983 e il 1995, il fenomeno terroristico perse molto delle sue motivazioni ideologiche, almeno qui da noi, ma s’intensificò tantissimo in Medio Oriente, attingendo a piene mani nel diffuso malessere che si era creato tra questa regione ricca di plutoniano petrolio e l’Occidente. In Italia si configurò, invece, come un’espressione virulenta della criminalità organizzatatesa a soverchiare le strutture dello Stato nella lotta per il controllo del territorio, tristemente noti sono stati gli attentati mortali inferti nel 1992 ai magistrati più impegnati nel contrasto alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Seguendo questo filo logico scopriamo poi un fatto interessante e perfettamente in linea con ciò che sappiamo del segno immediatamente successivo allo Scorpione: il salto che ha portato il terrorismo vecchia maniera ad assumere la forma attuale globalizzata e fondamentalista è coinciso con il passaggio di Plutone tra il 1995 e il 2008 nel segno missionario e colonialistico per eccellenza: il Sagittario. Si tratta di un fenomeno riconducibile al carattere manipolatore del pianeta degli inferi che sfruttò abilmente l’entusiasmo evangelizzatore del segno ospite per compiere i suoi soliti affari poco raccomandabili, ben coperto dalla scusa di qualche nobile causa religiosa o ideologica. I personaggi più idealisti e visionari (Sagittario) sparsi in giro per il mondo, con le ingenti risorse finanziarie ed energetiche plutoniane a disposizione, poterono finalmente compiere una campagna di proselitismo fanatico in grande stile, forse la più vasta e rapida della storia (complice anche il contemporaneo transito di Nettuno nell’ipertecnologico Aquario). Il pensiero, naturalmente, va subito a gente come Osama bin Laden, il famigerato sceicco fondamentalista saudita che ha costituito e finanziato la più nota e inafferrabile organizzazione terroristica di inizio millennio: Al Qaida. Ma non bisogna nemmeno dimenticare alcuni personaggi o centri di potere occidentali soprattutto americani, come i cosiddetti neocon (neo-conservatori) capitanati dal presidente George W. Bush, che hanno voluto imporre con la forza e/o con la tracotanza tipica dei potenti la propria visione del mondo super-liberista e cristiano-protestante. L’evento epocale che ha segnato la storia di questo inedito contrasto tra Occidente (quasi totalmente americanizzato) e Medio Oriente (parzialmente radicalizzato dal fondamentalismo islamico) è stato, ovviamente, il più devastante e spettacolare attentato terroristico che si sia mai visto: quello che è stato realizzato l’11 settembre 2001!

Conoscendo la natura equivoca e ingannatrice di Plutone, ma anche quella ingenua e facilona del Sagittario, entrambi coinvolti nel transito simultaneo all’evento, si può nutrire addirittura qualche sospetto sia sulla totale veridicità della ricostruzione ufficiale, che sulla eventuale perizia con cui è stata condotta tutta l’operazione. Come tutti sanno, nella già menzionata spiegazione ufficiale si sostiene che un gruppo di jihadisti suicidi abbia dirottato quattro grossi aerei di linea per colpire alcuni importanti obiettivi civili (le Torri Gemelle a New York) e militari (il Pentagono e la Casa Bianca a Washington).

Ma il sospetto più terribile, suffragato da molti fatti ed esami raccolti da osservatori indipendenti, è che l’attentato sia stato perlomeno favorito dall’interno, ossia dalle strutture politico-militari statunitensi, se non addirittura prodotto da capo a piedi dalle stesse come fosse una tragica sequenza di un colossal holliwoodiano. Una verità simile, se fosse autentica, sarebbe così difficile da accettare che manderebbe probabilmente in frantumi la fiducia del popolo americano (e non solo) verso le istituzioni e i valori del grande paese d’oltreoceano.

L’insieme dei transiti che ha accompagnato quel tragico evento, a mio avviso, sembra indicare che ci sono state purtroppo pesantissime responsabilità da parte delle maggiori autorità politico-militari americane allora in carica. Come faccio a sostenere questa tesi così netta e sconveniente (o, se preferite, sconvolgente?). 

Bè, a partire dal fatto che il famoso passaggio del subdolo Plutone è avvenuto nel segno che meglio di tutti rispecchia il carattere e la storia della nazione americana: il Sagittario. Il paese che incarna più di ogni altro l'ottimismo progressista e la possibilità di ogni individuo di cercare la propria felicità, infatti, fin dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso ha percepito, proprio grazie a questo transito, una sensazione inebriante mai avuta in precedenza: quella di aver acquisito finalmente lo status di massima potenza politico-economico-militare del mondo. A causa della dissoluzione dell’Unione Sovietica, avvenuta nel 1991, era sparito d’incanto il suo più acerrimo nemico e quindi da quel momento in poi ha capito di avere davanti a sé il campo totalmente sgombero da interferenze: la possibilità d’imporre la propria visione turbo-capitalista all’intero globo ed accrescere infinitamente la propria ricchezza tramite questo modello socio-economico. Ma, come spesso succede quando si entra in possesso di un grande potere plutoniano, il desiderio di onnipotenza diventa rapidamente irresistibile e non ci si accorge di finire subito preda di un demone che può portarci a compiere i più atroci delitti, se non addirittura condurci alla più totale auto-distruzione.

Un altro tassello fondamentale della mia tesi riguarda l’opposizione di Plutone a Saturno in Gemelli che si era formata già un mese prima dell’attentato e che doveva riformarsi più volte nei mesi seguenti. Questa opposizione ci parla soprattutto della difficoltà degli USA di far collimare, almeno in quel periodo, le proprie ambizioni sfrenate con la realtà dei fatti e il senso del limite, tipici di Saturno. In presenza di questo aspetto planetario una nazione ammorbata dalla sete di potere plutonico può essere animata, ad esempio, dalla tentazione di trasgredire qualsiasi regola e/o codice morale per ottenere qualche vantaggio strategico sulle altre. Può sentire il bisogno di scagliarsi contro qualche nemico, vero o presunto che sia, addossandogli responsabilità magari inventate ad arte. Può, insomma, architettare piani segreti e complotti eticamente inammissibili, anche a danno della propria popolazione, pur di conseguire i suoi oscuri obiettivi.

Forse tale analisi potrebbe risentire di una mia fastidiosa tendenza a vedere cospirazioni ed inganni un po’ ovunque, chissà, ma temo purtroppo di non sbagliarmi in questo caso molto specifico perché nei mesi precedenti l’attentato anche Marte, il signore della violenza pura, si era affiancato lungamente a Plutone in Sagittario (ed opposto a Saturno in Gemelli), grazie a uno dei suoi soliti anelli di sosta biennali. E’ difficile che mi sbagli su questo argomento anche per un altro motivo non squisitamente astrologico: la proclamazione da parte di G. W. Bush della cosiddetta guerra infinita al terrorismo che ha indotto, ad esempio, gli USA ad attaccare l’Iraq nel 2003 accampando prove di complicità con Al-Qaida mai dimostrate!

A ben guardare, però, anche questa proclamazione del presidente americano è una conferma delle pulsioni conquistatrici, ma occultamente irrazionali, di cui gli Stati Uniti si sono fatti promotori in quel preciso momento storico.

Il punto a cui volevo arrivare è proprio questo: l’estate del terrore che abbiamo vissuto non è affatto disgiunta dalla già menzionata, solenne, proclamazione presidenziale statunitense, ma anzi ne è la diretta conseguenza. La maggior parte dei lettori di questo articolo probabilmente penserà che ciò sia vero, nel senso che il terrorismo globale odierno sia proprio il frutto velenoso di un nemico pressoché invisibile ed inafferrabile che si nasconde negli ambienti fondamentalisti islamici in guerra con l’Occidente. Un nemico da combattere ed estirpare, che si è radicato perfino nelle nostre città, nelle nostre periferie e nelle nostre comunità grazie ai movimenti migratori più o meno recenti. Io ritengo, però, che ciò sia solo un aspetto di tutta questa brutta e complicata faccenda. La mia idea, infatti, è che questo fantomatico “nemico” sia il prodotto diretto ed indiretto di quella vecchia proclamazione, ovvero del progetto imperialista americano che stava dietro ad essa.

Molti potrebbero credere che questa affermazione sia semplicemente la conseguenza di un presunto anti-americanismo che mi induce a distorcere la verità emergente dai vari dati astrologici, in sé e per sé neutri. Potrebbe essere, ma nutro dei dubbi in proposito.

Il fatto è chequesta supposta guerra infinita, anziché soffocare il fenomeno terroristico, l’ha visto divampare ancora di più e ciò potrebbe essere spiegato in due soli modi: o i fondamentalisti islamici si sono misteriosamente compattati e rafforzati davanti al possente nemico occidentale; oppure è l’Occidente stesso, capitanato dagli Stati Uniti, che lo alimenta di nascosto (magari tramite i suoi alleati nel Medio Oriente, quali l’Arabia Saudita e la Turchia, per esempio) per convincere magari la propria opinione pubblica della necessità di rafforzare la sicurezza interna e aumentare le spese militari delle missioni “umanitarie” all’estero.

Tanto per essere chiari, ci sono fortissimi sospetti che il famigerato ISIS (Stato Islamico) o Daesh sia nato e poi sviluppato proprio sotto l’egida degli apparati dei servizi segreti e militari americani, turchi e soprattutto sauditi per riuscire a rovesciare il potere di Bashar al Assad in Siria. Un fatto di questa rilevanza, se fosse confermato, getterebbe un’ombra a dir poco sinistra sulla reale natura dell’ondata terroristica che abbiamo sperimentato di recente.

Astrologicamente parlando, il quadro celeste attuale può rendere conto di una strategia così efferata? Io presumo di sì, poiché in esso troviamo innanzitutto il transito dell’infido Plutone nel segno del Capricorno, iniziato nell’ormai lontano 2008. Quello di Plutone in Capricorno, lo sappiamo, è un soggiorno che mira a consolidare ulteriormente la volontà del potere segreto plutoniano e purtroppo anche l’intenzione di controllare il mondo con metodi cinici e spietati. Non c’è quindi da stupirsi che quanto è iniziato nell’ancora più lontano 2001 ora stia man mano raggiungendo il suo acme, che verrà toccato solo nell’ormai prossimo 2020 sotto la congiunzione Saturno-Plutone, anch’essa in Capricorno.

I governi più potenti, come quello statunitense, infatti non possono tornare indietro e sono obbligati a procedere come dei bulldozer sui più deboli (rappresentati dall’opposto Cancro) e sulle regole democratiche (simboleggiate dall’avversa Bilancia) pur di conservare la propria supremazia. Un’egemonia, in realtà, progressivamente messa in dubbio proprio dalle schegge più violente generate dalla sete di dominio degli stessi governi. Schegge impazzite raffigurate ovviamente da Urano in Ariete, il pianeta che sta contrastando Plutone con la maggiore veemenza ed insistenza. Non bisogna, infatti, lasciarci andare a facili entusiasmi: questo passaggio uraniano in corso di esaurimento, anziché foriero di svolte pacifiche e/o rivoluzioni libertarie, è stato spesso responsabile di reazioni autoritarie e mutamenti di carattere militaresco. E non è stato da meno neanche quando ha riguardato l’avido e retrivo segno del Toro. In campana, dunque, e cerchiamo di pensare con la nostra testa.




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